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Inviato

In attesa di sapere se ho visto giusto con i due grossi nella discussione del drago alato...ma qui ormai almeno per Milano siamo al più al ping - pong vedo....presento un'altra moneta che dovrebbe attirare appassionati al di fuori dei confini lombardi perché dico questo ?

Perché è come minimo una moneta anomala per Milano, siamo sotto Enrico VII, almeno così si ritiene, ( 1310 - 1311 ), abbiamo un grosso senza alcuna indicazione della città il MEDIOLANVM, avviamo l'aquila imperiale ad ali spiegate, in leggenda REX hENRICVS che indicherebbe Enrico VII, al rovescio la grande croce sovrapposta al altra croce col SEMPER AVGVSTVS.

Ricorda evidentemente il tipo aquilino di Merano molto diffuso nell' Italia settentrionale alla fine del 1200 e imitato da tante zecche, Treviso, Vicenza, Verona, Padova, Mantova, Parma, Chambery, Genova e qui ci siamo quasi tutti.... :blum:, andiamo oltre Milano indubbiamente come bacino...

Ma Milano la conia anche lei perché ? moneta evidentemente di impronta tipicamente imperiale, fu veramente moneta milanese o qualche dubbio rimane ? e perché infrangere le tipologie classiche croce/Sant'Ambrogio ? se non riesco a coinvolgervi neanche qui....abbandono... :help:

da Cronos 6 lotto 99 moneta R2

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Inviato

Giusto per citare un'altra città posto anche il tirolino di Ivrea riferibile al periodo di circa fine 1200, inizi del 1300....

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Inviato

Anomalia per Milano ma standard per Como...Bellesia nella sua monografia su quest'ultima zecca elenca tre nominali coniati a nome di Enrico VII (1310 - 1313): l'ambrosino grosso da 24 imperiali (il classico grosso da due soldi del '300 milanese), il tirolino ed il denaro imperiale. Le prime due sono monete di eccezionale rarità, tre esemplari conosciuti per il primo uno solo per il secondo, mentre l'imperiale viene considerato comune. Tutti e tre i nominali hanno in comune l'aquila, che domina il campo del diritto da incontrastata protagonista...

Sempre a Como ritroveremo l'aquila sulle monete del successore Ludovico il Bavaro, monete anche queste di grande rarità.

 

Battuta a @@dabbene, 30-15 :blum:

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Inviato

Trovo il grosso con l'aquila di Milano per Enrico una moneta di grandissimo fascino, che esprime in pieno la volontà di restaurazione del potere imperiale bene espresso da Dante, fervente ammiratore de "l'alto Arrigo"...

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Inviato

Ottimo e faccio volutamente l'avvocato del diavolo, Antonio ha citato Como, ma in quelle monete sempre di Enrico VII vedo i segni evidenti dell'identità, Sant'Abbondio, il CVMIS, il CVMANVS, a Ivrea trovo l'YPOREGIA, qui nè città, né Sant'Ambrogio come mai ? è anonima nell'identità ....

E' anche vero che sul Crippa troviamo l'indicazione del contributo scritto da Maila Chiaravalle " Il ripostiglio di Castiglione Olona" con ben 15 di queste monete trovate lì il che confermerebbe il circolante sicuramente in Lombardia, ma la zecca ? Sulla cronologia, sull'autorità non discuto, sulla zecca mi rimane il legittimo dubbio....ma sono sicuro che mi convincerete :blum:....


Inviato

Però la moneta di Ivrea imita il tirolino di Merano per ragioni credo legate alla fortuna economica di quell'emissione, riprendendo un'aquila già più tirolese che imperiale; il grosso di Milano invece è un vero proprio manifesto politico, di adesione alla restaurazione imperiale. Poi le cose andarono in un altro verso, ma il buon Enrico ci ha provato, come mostra la fattura sveva dell'aquila raffigurata sul grosso

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Inviato (modificato)

Non dimentichiamo che è proprio a Milano che Enrico riceve la corona ferrea, praticamente la legittimazione del titolo di Re d'Italia...sempre a Milano sarà Enrico a far tornare i Visconti (facendo così grave torto ai Torriani) e quindi a ribaltare un po' tutti gli equilibri della città. Sicuramente per Enrico i fatti che si svolsero a Milano giocarono un ruolo fondamentale nella discesa della penisola, ed il Semper Augustus credo che lo sapesse benissimo. Se ci facciamo caso in questa moneta viene celebrato Enrico, la sua regalità ed il suo diritto alla carica imperiale. Il protagonista indiscusso della moneta è l'uomo con le sue cariche, i suoi titoli, i suoi sogni e - anche - molte promesse da mantenere. Per un momento credo che si sia ritenuto opportuno abbandonare il patrono, l'identità cittadina e tutto ciò che potesse togliere spazio all'illustre ospite...

Modificato da anto R
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Inviato

Diciamo moneta altamente politica e di propaganda quindi che scavalca la zecca di coniazione in un breve periodo storico....


Inviato (modificato)

Bellissimo Giancarlo, mi piace molto l'aquila con le ali ed il becco più "massicci" rispetto all'esemplare postato all'inizio...sembra più un'aquila e meno un pollo :blum:

Modificato da anto R

Inviato

Gran pezzo Giancarlo che fa vedere la bellezza e anche la precisione e raffinatezza della moneta, ricca di interpunzioni in leggenda, rosette, piccoli anelli, nel campo i trifogli, certamente è una moneta che si inserisce nell'ambito della serie degli ambrosini, queste si monete indubbiamente dell'identità, sembra quasi una serie speciale questa di celebrazione e veramente di propaganda per differenziarsi fortemente dalle coniazioni usuali, forse fu così....


Inviato

a conferma dello scritto di Antonio al post 7....dal volume DELLE INCORONAZIONI DEI RE D'ITALIA stampato a Milano 1805

 

 


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ecc... ecc....

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Inviato

Aggiungiamo qualcosa ancora su Enrico VII, intanto ebbe vita breve, morì a soli 38 anni, certo non era amato dal Papato e dalla Chiesa.

Quando fu incoronato Re d'Italia chiese al Duomo di Monza la corona ferrea, in realtà la corona non fu trovata o non si volle trovarla, insomma i monaci non gliela diedero.

Allora si fece fare una copia detta " corona ferrea laureata ".

Nel 1313 rompe gli indugi e si muove contro Roberto d'Angiò decaduto intanto dal trono, ma nel viaggio morì vicino a Siena, alcuni dicono per febbri malariche , altri a causa di un'ostia avvelenata datagli da un frate durante la Comunione.

Però effettivamente Dante invece lo amò e lo sostenne....


Inviato (modificato)

E' un po' anche la mia domanda iniziale, in realtà tutti la attribuiscono a Milano anche gli ultimi contributi tipo Mir, Crippa, BDN, nessuno sembra avere ragionevoli dubbi in nessun testo anche se poi la prova del nove se devo essere sincero non la vedo...certamente i ritrovamenti vicino a Milano fanno propendere anche il Crippa in tal senso e questo e' già un buon motivo...poi ci sono le motivazioni storiche dell'incoronazione a Milano.....sarebbe interessante comunque sentire il parere anche di Gianazza o Toffanin per esempio in tal senso o di persona o per MP o per mail....vedremo se riuscirò ad averlo...

Modificato da dabbene

Inviato (modificato)

Ho parlato stamattina con uno dei due autori citati, si conferma la anomalia di questa moneta che è sempre stata attribuita a Milano.

Sono valide le osservazioni fatte finora, i ritrovamenti in zona della moneta sono molto importanti, gli aspetti storici della incoronazione a Milano di Enrico VII pure, il fatto che sia una moneta celebrativa, in più ci sono due aspetti che fanno convergere il tutto verso Milano, gli aspetti epigrafici e di confronto con monete dello stesso periodo di Milano, in effetti guardandola bene, osservate i trifogli che ricorrono anche negli ambrosini, anche i due cerchietti e alcune lettere tipo la X di REX.

E poi c'e' la considerazione che Enrico VII pare stesse attuando o volesse attuare un cambiamento tipologico monetario, non riuscì perché mori subito e forse questa moneta fu un tentativo, un inizio con riferimento ad altre tipologie monetarie in circolazione in questo caso il tirolino .

Il grosso uniformato al tirolino era un suo doppio dal valore di un soldo per le tariffe del 1310, qualche anno dopo sarà valutato un soldo e mezzo.

Quindi diciamo che la prova fumante non c'è....ma tanti indizi portano comunque in questa direzione, tra l'altro la moneta è molto ben coniata e ci voleva sicuramente una buona zecca e buoni coniatori e a Milano c'erano, in teoria se proprio uno volesse esplorare ulteriormente la problematica potrebbe agire inversamente e se non Milano dove ? guardando dove già coniato il tirolino, lo stile e l'epigrafia delle altre monete di altre zecche....

Modificato da dabbene
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Inviato (modificato)

Interessante l'ipotesi della riforma monetaria! Mi vengono in mente, sempre per il milanese, quella di Federico I (che portò alla produzione di nuovi denari imperiali in buon argento) e quella importantissima del 1474 di Galeazzo Maria Sforza...

In questo caso però sarebbe una riforma atta a produrre monete imitativo, abbandonando la tradizione. E quindi mi chiedo come mai ciò sia iniziato solo a Milano mentre ad esempio nella vicina Como si continuava imperterriti nel mantenimento della figura del patrono al rovescio.

Modificato da anto R

Inviato

C'è anche da dire che Milano era ormai una zecca di riferimento in quel periodo e se doveva partire un qualcosa probabilmente sarebbe partito da lì e non da Como.

Certamente non c'è spazio per l'identità, è come eliminata totalmente, ma anche la cristianità viene ulteriormente ridimensionata con la mancanza del Santo e la sola doppia croce, poi per il resto c'è solo lui, leggende tutte, l'aquila imperiale, direi comunque celebrativa a parte quasi restaurativa, di rottura....comunque sia fu abbandonata presto....

 


Inviato

Ricordo che sul C.N.I. Milano è solo disegnata, e in totale per ENRICO VII DI LUSSEMBURGO per la Zecca di Milano sono 6 le monete coniate.

 

Posto an'altra aquila che vola per Milano

 

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Inviato

Con questa bisogna ricordarsi i guanti da falconiere per maneggiarla....conservazione spettacolare!

Lo vedo solo io l'anello nel quarto della croce?


Inviato

Il Re a quanto pare fece shopping su questa moneta da fine ottocento a inizio novecento 6 esemplari.....

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Inviato

Domanda: anello o difetto di conio?


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