Vai al contenuto
IGNORED

Il collezionismo è una manifestazione psicotica?


Risposte migliori

Inviato

..scusa, ma se non c'è la componente "possesso materiale dell'oggetto", non si può parlare di collezionismo.

Io colleziono monete, non "idee".

 

La ricerca e il possesso dell'oggetto "fisico" devono esserci,

unitamente, però, allo "studio", citando @@Fratelupo..alla componente "spirituale", cioè tutte le dinamiche volte alla scelta dell'oggetto, alla conoscenza dell'oggetto in questione, alla sua precisa collocazione entro un ambito, allo sviluppo di un "filo logico"...alla condivisione di queste conoscenze, e degli stessi oggetti.

Dinamiche che fanno parte di quella "ricerca del bello, del particolare, del "diverso" che sottostà al comportamento collezionistico.

 

Senza questa componente "razionale", non è più collezionismo, è solo "accumulo"...che, spesso, è sintomo di un disagio.

E anche senza la componente "possesso materiale" non è collezionismo....Può esserne, magari, un "preludio"..!..

Concordo, devono andare di pari passo. Io parlavo del solo possesso materiale fine a se stesso.


Inviato

Concordo, devono andare di pari passo. Io parlavo del solo possesso materiale fine a se stesso.

 

...che non ha niente a che fare col collezionismo!;)....


Inviato

Veramente io mi riferivo al collezionismo in senso lato, non alla numimatica.

 

Collezionismo maschile e femminile

 

E' stato detto che la donna ama borse e vestiti per attrarre l'uomo. Ma l'uomo generalmente è poco attento all'abbigliamento. Invece è molto attenta la donna: le "altre" donne! Lo sanno bene gli avvocati e i pm che nel corso di un processo non di rado avviene che la testimonianza di un uomo su come fosse vestita una donna sulla "scena del crimine", generalmente è approssimativo, facilmente sbaglia, è poco affidabile. La testimonianza resa da una donna, invece, in genere è assai precisa: precisa nella descrizione e precisa nel ricordo. Sono le "altre" donne attente a come veste una donna ed ella spesso si veste per figurare bene di fronte alle altre donne.

 

E' vero che il collezionismo numismatico, così frequente nell'uomo, è raro nella donna. Per ragioni culturali, di educazioone ricevuta che impone determinti ruoli, o perché ciò risponde a diverse esigenze fisiologiche? E' curioso il fatto che la collezionista numismatica si auna figura rara, poiché, invece, nello studio della storia la donna prevale sull'uomo: non so se nelle soprintendenze ci sono più archeologhe e storiche o più archeologi e storici, ma non mi stupirei se prevalessero le donne.

 

Credo che alla base del collezionismo maschile/femminile abbiano un ruolo importante le differenze fisiologiche tra il cervello maschile e femminile: il primo più portato all'innovazione, al rischio (l'uomo paleolitico è cacciatore), la seconda più portata alla ricerca della sicurezza e alla conservazione.

Nelle collezioni più frequentemente maschili mi pare che giochi un ruolo centrale la "ricerca dell'eccezione". Che il collezionismo sia numismatico, filatelico, di minerali o di fossili, il collezionista ha sempre un sogno nel cassetto: imbattersi nella grande rarità, nel pezzo sconosciuto, essere lo scopritore del nuovo. Questo è un atteggiamento proprio del cervello maschile, piuttosto che di quello femminile.

Credo che questa ricerca dell'eccezione possa giocare un ruolo fondamentale nello stimolo al collezionismo.

 

Cosa ne pensate?

  • Mi piace 3

Inviato

A mio modesto parere non si può parlare di collezionismo di abbigliamento, borse o scarpe. Anche a me piace avere una buona scelta riguardo le calzature. Ma le uso e quando sono logore le getto via come penso quasi tutti. Ho visto in una trasmissione televisiva persone che collezionano calzature sportive ma essi non le utilizzavano ed infatti non si curavano nemmeno della misura, interessava loro solo il modello. Ho conosciuto in vita mia una sola donna che collezionasse qualcosa, esattamente elefanti: soprammobili peluche eccetera. Noi maschietti fin da ragazzini si ci scambiava figurine di calciatori mentre tutti gli album rivolti alle femminucce (cuccioli o serie televisive) erano ignorati dalle nostre compagne. Sbaglierò ma sono portato a pensare che il genere abbia un peso nella nostra scelta riguardo il collezionare.


Inviato

 

Credo che alla base del collezionismo maschile/femminile abbiano un ruolo importante le differenze fisiologiche tra il cervello maschile e femminile: il primo più portato all'innovazione, al rischio (l'uomo paleolitico è cacciatore), la seconda più portata alla ricerca della sicurezza e alla conservazione.

 

 

Le differenze "fisiologiche" vanno giustificate a livello biologico, neuronale,

e comunque, queste che descrivi, casomai, sono conseguenze di ipotetiche differenze fisiologiche....riguardo alle quali, il dibattito è ancora molto, ma molto aperto....

Forse, uno spunto potrebbe venire dal fatto che gli uomini (secondo certi studi..) sarebbero più "organizzatori"....E l'organizzazione, il "metodo", lo "studio" sono elementi essenziali del "comportamento collezionistico"...


Inviato (modificato)

La corteccia cerebrale nel cervello maschile è organizzata in modo differente da quello femminile e anche le diverse aree preposte alle funzioni, hanno estensioni diverse nei due cervelli. per esempio, nel cervello femminile l'area della corteccia preposta alla comunicazione è assai più estesa che in quello mascxhile, mentre in quest'ultimo è più estesa l'area preposta all'orientamento.

Si tratta di differenze biologiche, non culturali.

 

Tornando al discorso delle scarpe o delle borsette, anche se riempono armadi non credo che possa parlarsi di collezionismo, in quanto una caratteristica fondamentale del collezionismo è data dall'inutilizzabilità dell'oggetto collezionato.

Modificato da antvwaIa

Inviato (modificato)

 

Tornando al discorso delle scarpe o delle borsette, anche se riempono armadi non credo che possa parlarsi di collezionismo,

 

...ma certo che no.

 

" in quanto una caratteristica fondamentale del collezionismo è data dall'inutilizzabilità dell'oggetto collezionato."

 

...e ancora no. Chi te l'ha detto?

Qualunque cosa, in teoria, può essere collezionabile. Se domani decido di iniziare una collezione di magliette con le foto degli animali....non credo che le magliette siano inutilizzabili.

E quelli che collezionano gli euro, scusa?....Le lire dell'800 sicuramente sì, ma gli euro sono tutt'altro che inutilizzabili!...

Modificato da Georg

Inviato (modificato)

 ...e, a proposito....mi hai anche fatto venire un'idea perfida: "assaltare" l'album di mia mamma quando sono a corto di moneta per il parcheggio!!  :D ..no, scherzo..poverina...

 

 

...OH santo cielo: e intanto, neanche a farlo apposta, vi ho svelato l'esistenza di una collezionista numismatica....e, per giunta, a casa mia!!  :rofl:

Modificato da Georg

Inviato

...ma certo che no.

 

" in quanto una caratteristica fondamentale del collezionismo è data dall'inutilizzabilità dell'oggetto collezionato."

 

...e ancora no. Chi te l'ha detto?

Qualunque cosa, in teoria, può essere collezionabile. Se domani decido di iniziare una collezione di magliette con le foto degli animali....non credo che le magliette siano inutilizzabili.

E quelli che collezionano gli euro, scusa?....Le lire dell'800 sicuramente sì, ma gli euro sono tutt'altro che inutilizzabili!...

Perché nel momento che quella maglietta o quegli euro diventano oggetto di collezione, vengono sottratti al loro uso: gli euro li metti in un albun o un un monetiere, e così facendo togli loro la funzione d'uso che avevano: esere uno strumento di pagamento.

Può succedere, e spesso succede, che uno cambia interessi e smette di collezionare un determinato oggetto e allora gli restituisce la sua funzione d'uso. Ma questa funzione gli viene ritornata proprio perché cessa di essere un oggetto collezionato.


Inviato (modificato)

Perché nel momento che quella maglietta o quegli euro diventano oggetto di collezione, vengono sottratti al loro uso: gli euro li metti in un albun o un un monetiere, e così facendo togli loro la funzione d'uso che avevano: esere uno strumento di pagamento.

Può succedere, e spesso succede, che uno cambia interessi e smette di collezionare un determinato oggetto e allora gli restituisce la sua funzione d'uso. Ma questa funzione gli viene ritornata proprio perché cessa di essere un oggetto collezionato.

 

...eh però allora siamo noi, che attribuiamo la "funzione d'uso" ad un oggetto, o gliela togliamo (facendolo diventare "da collezione"! ;)

Così sta in piedi...

 

Nel messaggio di prima, però, parlavi dell' "inutilizzabilità" come requisito fondamentale affinchè un oggetto possa diventare oggetto di collezionismo;

cioè: "un oggetto si può collezionare se e solo se non è più utilizzabile"! ....Ma questa cosa non stava molto in piedi.. :)..

Modificato da Georg

Inviato

Mi sono espresso male io: quando scrivevo che la caratteristica di un oggetto di collezione è la sua inutilizzabilità, non la considero come una inutilizzabilità assoluta e oggettiva, ma relativa e soggettiva.

Il collezionista nel momento in cui colleziona un oggetto, toglie a quell'oggetto ogni funzione d'uso, se è che l'aveva. Ma se smette di collezionarlo, ecco che la funzione d'uso gli viene restituita


Inviato

Non del tutto. .. chi colleziona auto, moto, trenini giocattolo e così via li usa. Certo non sono come scarpe che quando sono fruste le getti e ne compri un altro paio.


Inviato

Provo a riassumere i concetti sin qui esposti e a definire il collezionismo in senso lato, facendo presente che la mia è un'interpretazione soggettiva dei concetti esposti e quindi benevnute letture alternative.

 

Collezionismo, comportamento apparentemente psicotico e irrazionale volto ad accumulare oggetti accomunati da una tipologia determinata, privi o privati di funzioni d'uso, ai quali viene attribuita un'elevata ma soggettiva funzione di gradimento, associato ad atteggiamenti compulsivi generalmente moderati ma che in alcuni casi possono assumere la dimensione di una vera e propria patologia. Esso trascende le tipologie sociali, etniche ed epocali e pare essere presente nell'homo sapiens sin da epoche molto ancestrali, manifestandosi tuttavia solamente quando i bisogni fisiologici, di sicurezza e di appartenenza appaiono soddisfatti: esso, dunque, rientra nell'ambito del soddisfacimento del bisogno di stima o anche di autorealizzazione.

 

Il collezionismo può essere sistematico o asistematico.

 

Nel collezionismo sistematico giocano due meccanismi fondamentali: la ricerca dell'eccezione e la ricerca del completamento. Questi due meccanismi non sono alternativi, ma si complementano, prevalendo l'uno o l'altro a seconda delle tipologie di oggetti collezionati. In entrambi i casi in questa ricerca è presente un meccanismo sfidante agli occhi del collezionista.

 

> La ricerca dell'eccezione si dà principalmente quando l'oggetto collezionato comporta un impegno culturale per essere compreso: in questo caso il collezionismo man mano che si sviluppa richiede un crescente sforzo di studio per raggiungere la piena comprensione dell'oggetto studiato.

La ricerca dell'eccezione è correlata al desiderio profondo di trovare all'interno della tipologia di oggetti collezionati, esemplari con caratteristiche tali da renderli unici o almeno molto scarsi oppure inediti: essa è propria, ad esempio, del collezionismo dell'oggetto storico o ad alto contenuto artistico.

 

> La ricerca del completamento si dà principalmente quando l'oggetto collezionato fa parte di una tipologia ben nota e descritta in testi assunti quale riferimento grazie alla loro capacità di elencare in modo completo tutte le casistiche esistenti dgeli oggetti collezionati.

La ricerca del completamento è correlata al desiderio profondo di raggiungere la totalità degli oggetti collezionati: essa è propria, ad esempio, del collezionismo di oggetti finiti (tipico quello delle "figurine" o degli "euro").

 

> Il meccanismo sfidante ha un'alta valenza intellettuale associato quando alla ricerca dell'eccezione. Qualunque sia il modello di ricerca, il meccanismo sfidante è altamente gratificante: per esempio, la grande soddisfazione che può essere raggiunta nella comprensione di un oggetto che in quanto eccezione non è descritto e pienamnete conosciuto, oppure nel completamento di una serie di varianti di oggetti dalla numerosità definita e limitata.

 

 

 

Il collezionismo asistematico si caratterizza quando l'oggetto collezionato è stato scelto sulla base di percezioni molto soggettive, senza che al collezionista interessi descrivere o elencare le stesse. In esso i meccanismi della ricerca dell'eccezione e della ricerca del completamento sembrano essere assenti, sostituiti entrambi dalla mera ricerca del soddisfacimento di una curiosità: ad esempio, il collezionismo di sassi dal colore o dalla forma particolare.

 

Il collezionismo sistematico è più propriamente maschile, quello asistematico femminile: ciò rappresenta una tendenza e non una chiara attribuzione di genere.

 

 

Il collezionismo numismatico.

 

Il collezionismo numismatico assume connotati molto diversi in rapporto alla tipologia di monete collezionate.

Nel caso della numismatica contemporanea - per esempio la collezione di euro o delle monete del Regno - gioca un fattore fondamentale la ricerca del completamento. Il collezionismo numismatico può prescindere dallo sviluppo del conoscimento quando rivolto alla moneta contemporanea.

Nel caso della numismatica antica, soprattutto se archeologica, gioca un fattore essenziale la ricerca dell'eccezione; nel caso della numismatica contemporanea, il meccanismo del completamento. Il collezionismo della monetazione antica esige conoscimenti storici e può svilupparsi nel tempo solamente se parallelamente si accrescono questi conoscimenti.

  • Mi piace 3

Inviato

Discussione davvero interessante.

 

Intervengo solo per dire che recentemente è stato scoperto che i neanderthaliani seppellivano i loro morti con alcuni manufatti, tra cui anche un idolo; questo ritrovamento ovviamente, pur già da tempo ipotizzato, ha confermato che anche questi nostri "cugini" (amo definirli così) avevano una propria religiosità e una pietas per i defunti, molto più simile a quella dei nostri progenitori "diretti" (passatemi il termine inesatto) a loro contemporanei di quanto non possiamo immaginare. 

Ritengo probabile che tale "spiritualità", nel sentire comune da sempre ritenuta esclusiva dei nostri  progenitori "diretti", in realtà fosse ben sviluppata non solo nei neanderthaliani, ma anche in alti ceppi evolutivi che non hanno avuto fortuna o che, magari, si sono fusi per divenire quello che oggi definiamo homo sapiens.

Altro che scimmie......


Inviato

Domande concrete.

 

a) Condividete o non condividete:

1) la suddivisione del collezionismo in sistematico e asistematico?

2) l'esistenza dei due meccanismi complementari di ricerca dell'eccezione e di ricerca del completamento?

3) il concetto di meccanismo sfidante quale fattore di appagamento nel collezionismo?

 

b) con riferimento alla "piramide di Maslow", quale livello di bisogno appaga il collezionismo?


Inviato (modificato)

Domande concrete.

 

a) Condividete o non condividete:

1) la suddivisione del collezionismo in sistematico e asistematico?

2) l'esistenza dei due meccanismi complementari di ricerca dell'eccezione e di ricerca del completamento?

3) il concetto di meccanismo sfidante quale fattore di appagamento nel collezionismo?

 

b) con riferimento alla "piramide di Maslow", quale livello di bisogno appaga il collezionismo?

Comincio io...

sui primi tre punti concordo pienamente...dirò qualcosa in più, nel distinguere  tra appassionati alla numismatica classica  e medievale ed appassionati della numismatica moderna e contemporanea,parlerei  anche della ricerca della conservazione, pressochè inesistente per i primi...io non riesco proprio a ragionare in termini di BB, SPL, FDC e così via....

Riguardo il secondo punto..scusa l'ignoranza..parliamo di questa?

8070112.png?351

io mi colloco al terzo livello...

Modificato da eliodoro

Inviato

:fool:

 

Sto perdendo qualche pezzo del ragionamento.


Inviato

Si, Eliodoro: è quella. In termini generali, e non solo con riferimento alla numismatica ma a tutto il collezionismo, a quale livello della piramide lo collochereste?


Inviato

@@antvwaIa la domanda però è un po' relativa:

 

 

1- se questa la fai ad un soggetto che non ha molto interesse al collezionismo ti dirà che appartiene ad un livello elevato della piramide;

2- se la fai ad un collezionista ti dirà che si trova ai livelli più bassi, perché collezionare diventa un bisogno (quasi primario).


Inviato

Questo è vero Ares: ma parlandone in termini oggettivi e non soggettivi, il collezionismo a quale sfera di bisogni appartiene?

Quale classe di appagamento dà?


Inviato (modificato)

post ripetuto per errore: prego il curatore di cancellarlo. Grazie

Modificato da antvwaIa

Inviato

Sto cucinando per mia figlia, cantante lirica che non colleziona nulla in assoluto, e le ho chiesto: "perché molte persone collezionano le cose più disparate? Qualè la ragione d'essere del collezionismo?".

La sua risposta: "il collezionismo serve a placare un'ansia: quanto più sofisticato sia l'oggetto del collezionismo, quanto più si sta sublimando un meccanismo destinato a placare un'ansia".

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

@@antvwaIa ciao

 

Secondo me il collezionismo si può collocare in diverse sfere della vita.

1) Quando si comincia da giovani, ci può essere come citato in alcuni commenti, il desiderio di accumulare pensando ad un ritorno economico futuro. Per esempio in quelle nazioni dove l'inflazione è alta.

2) Quando si comincia dopo i quaranta (e ho notato visitando i mercatini che sono in tanti ) può essere la noia. Mi spiego meglio: Raggiunti i propri obiettivi nella vita, come lavoro, famiglia, casa, figli sposati.... il collezionismo è un modo per sentirsi ancora interessati a qualcosa. Probabilmente si risveglia un desiderio dormiente dal cassetto dei sogni.

3) Forse il più importante è l'interesse per la materia stessa, la numismatica ad esempio. In questo caso diventa quasi una professione e quindi avrà un posto primario nella piramide delle cose importanti della vita.

 

Complimenti per la bella discussione

saluti

Modificato da miza
  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

Tratto da Angelo Capasso:

 

"Quest’attitudine umana alla collezione, empiricamente anche solo evidente, è sostenuta dal presidente dell’Associazione Italiana Psicologia e Psicoterapia, Carlo Cerracchio, secondo il quale “si colleziona per un bisogno di possesso, ordine, conservazione e classificazione”. Sono tutte tendenze che nascerebbero nella prima infanzia, in particolare tra i 2 e i 4 anni, età in cui si affermerebbe il bisogno di tenere dentro di sé i propri oggetti d’amore. Una prova? Gli  album di figurine Panini o le sorpresine dell’ovetto Kinder (collezioni che alcuni continuano imperituri anche da adulti). O, volendo essere più attuali, i Pokemon catturati sul gameboy e i Gormiti comprati in edicola. Saranno pure desideri instillati da brillanti strategie di marketing, ma il successo è assicurato dalla tendenza umana su cui poggiano, che c’è a prescindere. E che talvolta può diventare pericolosa, tanto che occorre fare un distinguo tra quello che può essere inteso come un sano collezionismo e uno che ha una matrice più propriamente patologica. Di norma, infatti, il collezionismo, quando consapevole, si propone come fenomeno aggregativo, con rilevanza sociale. In più l’attività di collezionare può apportare degli effetti positivi al benessere psicofisico del collezionista. Qualche esempio dei benefici del collezionare?

APRE LA MENTE: cercare oggetti, classificarli, assemblarli attiva una serie di processi mentali, quali l’indagine, la formulazione di un’ipotesi sui percorsi da seguire per trovare ciò che si vuole, la valutazione e la scelta. La conseguenza di questo lavoro è l’ottimizzazione delle proprie capacità di giudizio e decisione.
SVILUPPA L’ATTENZIONE: collezionare significa mantenere ferma l’attenzione su un tema e ciò equivale a una sorta di meditazione concreta chee porta a focalizzare i pensieri e i sentimenti. Concentrare la mente su uno o più oggetti fa variare l’attività elettrica del cervello che porta ad un senso di calma e benessere.
ACCRESCE L’AUTOSTIMA: collezionare equivale a possedere e il possesso trasmette sicurezza. Inoltre mettere insieme gli oggetti risponde a un desiderio di protezione, e il ritrovamento di un pezzo raro fa sentire bravi, capaci di farcela. Collezionare aiuta a acquistare consapevolezza sulle proprie capacità e quindi potenzia l’autostima. Significa superare il senso di inadeguatezza, imparare a conoscersi e scoprire le proprie qualità.

 

Ovviamente ogni medaglia ha due facce e tutti questi benefici iniziano a svanire quando l’acquisto continuo porta a riempire le stanze fino a trasformare la casa in un museo, quando il pensiero della propria passione assorbe totalmente, quando pur di acquistare il raro oggetto mancante si compromettono le proprie finanze e la vita sociale. La radici di questi comportamenti possono affondare nel feticismo: l’adorazione nei confronti dell’oggetto collezionato può rispecchiare una difficoltà di contatto con la realtà, per cui la collezione rappresenta e sostituisce il mondo affettivo, divenendo una specie di harem di oggetti dove nuove favorite rimpiazzano più antichi amori. Nel libro “Sex Collectors” lo scrittore inglese Geoff Nicholson, intervista molti collezionisti per provare che l’attività di comprare, vendere, scambiare, catalogare, accumulare qualsiasi cosa (in una parola COLLEZIONARE) è connessa direttamente alla sfera sessuale. Secondo la teoria psicoanalitica freudiana, conservare oggetti è infatti un’espressione della fase anale (da sempre chiamata in causa quando si parla di controllo e di conservazione) perché nel bambino coincide con la prima esperienza di dominio dello sfintere: collezionare, in fondo, è creare un piccolo mondo su cui esercitare una padronanza e una gestione totali. Altre volte il collezionismo è la storia di una passione che diventa un’ossessione. I sintomi ci sono tutti: meticolosità, tendenza all’ordine eccessivo, attenzione per i dettagli, ritualità. Ovviamente i casi in cui l’attività piacevole si trasforma in un bisogno assoluto, in una pratica di tipo ossessivo-compulsiva, rappresentano una minoranza. Si parla di disturbo, infatti, solo se il comportamento influisce negativamente sulle diverse sfere di vita dell’individuo impedendogli di condurre una serena e soddisfacente vita personale, professionale, sociale e se diventa un’attività per la quale vi sono delle uscite di denaro esagerate, che finiscono con l’intaccare in modo consistente il patrimonio dell’individuo. Altre volte la tendenza a collezionare è spinta da un perfezionismo patologico: sempre secondo Mellila persona che colleziona, molto spesso, perde il gusto estetico degli oggetti collezionati, per trovare soddisfazione soltanto nel raggiungimento di un ideale di completezza e perfezione”, che consiste nel possedere tutti gli esemplari esistenti dell’oggetto collezionato. Paradossalmente per rendere possibile ciò, il tema viene liberamente delimitato dal collezionista e il traguardo della completezza, o la constatazione di difficoltà eccessive per una prosecuzione, possono implicare l’abbandono o lo spostamento dell’interesse e dell’attività di raccolta su un tema diverso.

 

I collezionisti sono di tutte le età e le condizioni sociali, li accomuna non quello che hanno, ma quello che a loro manca".

Modificato da antvwaIa

Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.