Vai al contenuto

Risposte migliori

Inviato

Pensierino della sera secondo voi qual'e' il grosso di altre zecche che ha più affinità iconografiche, di leggenda, stilistiche e storiche con quelli di Milano, sempre che ci sia ....? Giusto per ravvivare il tutto...,


Inviato (modificato)

Discussione  bellissima che di fatto interessa anche a chi non è strettamente "legato" alla monetazione Milanese 

 Anche se non si riscontra  molta partecipazione attiva tuttavia sono sicuro che  è seguita da molti che  non si sentono forse  adeguatamente

ferrati in nozioni tecniche ma che  sicuramente ne trarranno beneficio per il prosieguo della loro attività in campo numismatico.

Guardando le bellissime immagini postate, ho avuto modo , fra l'altro, di constatare e quindi convincermi, che  il primo tipo dell'Ambrosino sia stato battuto  insieme al Grosso da 6 

...la forma delle  lettere sono  le stesse   cosi' come il  contorno....

Complimenti a tutti i partecipanti..

Modificato da profausto
  • Mi piace 2

Inviato

Se vogliamo trovare proprio una similitudine, delle analogie con un altro grosso, forse possiamo indirizzarci verso Tortona, Tortona storicamente già nel 1100 era alleata con Milano contro Pavia, Tortona diventa nei documenti sostituta della moneta pavese, fa parte delle città della Convenzione Monetaria del 1254, è vicina comunque geograficamente a Milano.

Hanno entrambe, Milano e Tortona la croce in campo con in leggenda MEDIOLANV e TERDONA, Milano ha i cunei, Tortona i i due bisanti, sull'altro lato, il monogramma in campo HE RIC N per Milano, il F R per Tortona, in leggenda per entrambe INPERATOR , questo grosso potrebbe avere analogie col grosso da 4 milanese....

  • Mi piace 1

Inviato

Solo una curiosità per voi esperti. In quel periodo quale era il limite di circolazione delle monete? Mi spiego meglio a Cremona venivano accettare monete di Milano e viceversa? Le monete venivano spese per valore nominale o peso del puro materiale? Grazie

  • Mi piace 1

Supporter
Inviato (modificato)

Buon pomeriggio

 

Domanda pertinente che accomuna un po' tutte le monete di quell'epoca ed anche nei secoli successivi, quanto meno fino all'epoca nella quale le monete valevano per la lega di metallo (argento e oro) con le quali erano prodotte e non per un valore fiduciario.

 

Il problema è che per rispondere ai quesiti che hai posto, ci hanno scritto libri .... difficile darti risposte esaustive in poche righe; quindi ti tarò delle indicazioni che dovrai approfondire necessariamente.

 

Le monete non avevano limiti geografici; certamente tra Stati confinanti l'interscambio di monete e l'accettazione delle stesse era elevato, semprecché le loro condizioni fossero omogenee. Se alcune monete erano "tosate" o avevano un contenuto di metallo prezioso inferiore, le si ragguagliava per calcolarne l'effettivo valore.

 

L'acquisto delle merci in altri Stati con monete non conosciute, era difficile; spesso ci si doveva preoccupare di andarle a cambiare presso un cambiavalute prima di partire, per ottenere valuta che fosse riconosciuta in quel dato Stato. Lo stesso poteva accadere se le monete erano state "tosate", quindi alleggerite del proprio peso a scopo fraudolento .... ci si poteva trovare nell'impossibilità di usarle, se non accettando una pesante decurtazione del proprio valore, che il mercante decideva di applicare per poterla accettare.

 

Alcune monete, diremmo oggi "internazionali", avevano corso ed erano accettate in Stati distanti da quello che le aveva prodotte, anche di migliaia di chilometri; ciò era dovuto al fatto che quelle monete erano emesse da Stati dei quali si riconosceva la solidità finanziaria, la correttezza nel produrre le monete, e l'affidabilità politica.

 

Per sommi capi abbiamo accennato a monete fisiche, nell'uso "minuto" e quotidiano per l'acquisto di poche cose. Per gli scambi cospicui, le forme di pagamento erano differenti ed entravano spesso in gioco, le "monete di conto" .... ma questa è tutta un'altra complicatissima storia :pleasantry:

 

saluti

luciano

Modificato da 417sonia
  • Mi piace 3

Inviato

Grazie dell'intervento intanto @@fabgeo, Luciano ti ha già risposto molto bene, ora vorrei fare però un accenno specifico sul momento storico e monetario di cui stiamo parlando.

Certamente c'erano delle aree monetarie nel Medioevo che però non erano impermeabili, le monete comunque passavano tra stati confinanti, e se accreditate, anche oltre.

Spesso ho nominato il 1254 come un momento chiave per i grossi milanesi e non solo, chiave perché c'è una Convenzione Monetaria tra città per stabilire insieme le caratteristiche e una regolamentazione per l'attività delle zecche e per la circolazione delle monete.

Questo vuol dire che c'erano problemi monetari tra città e città, anche confinanti e alla fine si arrivò però a un accordo.

Tra l'altro le città contraenti la Convenzione dimostrano di avere raggiunto un prestigio e un peso economico per parteciparvi.

Quindi 1254 con la Convenzione ma qualche anno prima nel 1250 avviene un altro fatto molto importante per le zecche diciamo lombarde e di questa area, muore Federico II.

Nasce un periodo diciamo di " vacanza " imperiale che probabilmente rende più autonome e affrancate dal potere imperiale città che probabilmente decidono di trovare delle linee guida comuni da seguire.

E quindi nascono i segni prima la o croxata e poi quando verrà bandita questa la stella, segno che evidentemente determinava anche delle caratteristiche comuni per il controllo, sia dell'intrinseco che di una moneta stabile.

E questi segni sono importanti certamente anche per le cronologie ma anche per la contemporanea coniazione in diverse città di monete con certe caratteristiche.

Questo è un po' lo scenario in cui si trovano alcune delle monete di cui abbiamo parlato, ovviamente anche le milanesi.

 

 

  • Mi piace 1

Inviato

Molto interessante. Riguardo alla convenzione monetaria del 1254, se non ricordo male quello che ho letto in diversi interventi ed articoli, esistono ancora molti dubbi e perplessità riguardo quelle che sono le monete realmente coniate rispettanti il concordato. Se non mi sbaglio una delle caratteristiche delle monete era quella di dover mostrare una stella su ognuna delle facce. In più erano stati decisi anche i nominali da battere che però, correggetemi se sbaglio, non sono stati proprio rispettati da tutti. Di Cremona per esempio non si è sicuri di quali siano realmente le monete battute a seguito di questo concordato. Sono molto curioso...fatemi capire quello che non mi torma con un bel riassunto od una tabellina se preferite... :D

Grazie

Fabio


Inviato

In prima battuta credo sia indispensabile leggere il contributo proprio specifico che fece giollo2 su questo argomento, qui troverai molto e anche tante immagini anche per il dopo Convenzione.

Alla Convenzione del 1254 risultano far parte dell'accordo Cremona, Piacenza, Pavia, Tortona, Brescia, Parma e Bergamo, l'accordo mirava a trovare un divisionale comune tra queste zecche.

Con l'accordo si bandisce le monete col segno con la O croxata, in realtà queste le troviamo anche in città non facenti parte dell'accordo e precisamente Bergamo, Brescia, Como, Milano, Pavia, Piacenza e Tortona.

E' probabile quindi che ci sia stata un precedente accordo o precedenti accordi prima del 1254 tra città varie, il che potrebbe spiegare la presenza a Milano e a Como della o croxata, mentre non la troviamo  in città come Cremona e Parma che invece sono presenti all'accordo.

C'è anche da dire che l'estrema rarità di queste monete con questo segno è conseguenza della rifusione ed eliminazione di questo circolante.

Il successivo segno quello della stella per esempio a Milano non è presente, per quanto riguarda Cremona ti consiglierei di leggere il Fenti e anche Marco Bazzini che trattano nello specifico questa zecca.

 

http://www.lamoneta.it/topic/66339-convenzione-monetaria-del-1254/?hl=%2Bconvenzione+%2Bmonetaria+%2Bdel+%2B1254

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

Altri esempi di grossi milanesi ....??

O altri pareri in merito ? Se no attendiamo il MEC ....qualche novità me l'aspetto da commentare...

Modificato da dabbene

Inviato

E' un MIR 56/2 con gli apici delle lettere ben cuspidate, interessante la L al rovescio con il cuneo della stanghetta che scappa via...., coi cunei in alto non facile da trovare....grazie di averlo postato....


  • 2 anni dopo...
Inviato

Buonasera, riporto in vita questa discussione per chiedere un parere su questo grosso da 6 preso di recente in asta.

E' del tipo con M con cuneo al centro, ma la particolarità è che il cuneo al centro è stato usato anche al dritto per la H di HE/RIC/N, che quindi diventa ME/RIC/N.

Vi risultano altri esemplari con questa caratteristica?

P1030441.thumb.jpg.cae9cb6fb137574c00c5ba666dd52b13.jpgP1030440.thumb.jpg.8a3b95feb510f818b06f9a7a2bbdaac4.jpg


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.