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La scomparsa dell'SC e la rivolta del 271 dc


crivoz

Risposte migliori

La maggior parte dei libri di numismatica che trattano la monetazione imperiale romana, al momento di occuparsi della descrizione di cosa significasse la scritta SC sui rovesci delle monete riportano in linea di massima sempre la stessa descrizione:

SC – SENATUS CONSULTO…ad indicare che la moneta e’ stata emessa per decreto del Senato.

In pratica tutte le monete in bronzo avevano l’SC in quanto, a partire dalla riforma di Augusto, al Senato spettava il compito/diritto di battere moneta in metallo vile. All’imperatore spettava invece l’autorità e il controllo delle emissioni in oro e argento (su cui quindi non c’era l’SC).

Ultimo imperatore ad utilizzare l’SC sulle monete fu Aureliano.

Ebbene, proprio quest’ultima affermazione non rappresenta la verità assoluta.

Vediamo perché…e torniamo indietro…molto indietro…fino agli inizi del principato di Aureliano.

Nel 271 dc (o forse nel 274 dc) si ebbe a Roma la prima e unica rivolta degli operai addetti alla Zecca, i monetares.

Sembra che la rivolta fosse una conseguenza di un Editto di Aureliano con cui l’Imperatore, al fine di contrastare con un primo intervento l’inflazione che flagellava l’economia romana e indeboliva soprattutto i ceti meno abbienti, impose alla Zecca che il valore nominale dell’Antoniniano fosse pari al valore in argento.

Questa ingerenza diretta dell’Imperatore contrastava gli interessi dei dipendenti della Zecca che da tempo contraffavano le monete e probabilmente accantonavano per arricchirsi parte del metallo destinato alla coniazione.

A capeggiare la rivolta si pose addirittura Felicissimus, il “Rationalis” ovvero il direttore della Zecca di Roma.

I rivoltosi si asserragliarono sul Colle Celio dove furono sconfitti solamente dietro grande spargimento di sangue. Si ritiene che 7000 soldati fedeli ad Aureliano persero la vita per sedare la rivolta. Felicissimus fu ucciso, ma le fonti riportano anche di un’epurazione fra le classi senatoriali ed equestri, ritenute vere istigatrici della rivolta, con condanna a morte dei collaborazionisti. Proprio questo fatto porta gli storici a ritenere che la accusa principale nei confronti dei dipendenti della Zecca di Roma sia stata quella di aver coniato monete in onore di Claudio il Gotico con la sola autorizzazione del Senato e senza quella imperiale.

Si pensa che proprio questa rivolta spinse Aureliano a riformare il sistema monetale nel 274 dc, aumentando peso e diametro degli antoniniani, introducendo il Binio o doppio Aureo e togliendo al Senato l’Autorità di far battere moneta.

Inoltre, in seguito a tale riforma la Zecca di Roma, chiusa per punizione per un certo periodo (ma più probabilmente per poterla riorganizzare) perde anche la supremazia nei confronti delle zecche sparse per l’Impero.

A partire quindi dal 274 l’SC dalle monete di bronzo e rame (assi, sesterzi, semissi ) dalle monete sembra sparire.

Dico sembra sparire perché questo non è vero.

Guardate questa moneta:

Floriano Cohen 96 RIC 55

post-1909-1159525080_thumb.jpg

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ucID=23&Lot=415

Notate niente di strano ???

Sì, proprio quello…quello che pensate…si vede chiaramente l’SC.

Questa moneta è un sesterzio coniato da Floriano nel suo regno, durato probabilmente 88 brevissimi giorni dell’anno 276 dc. Questo sesterzio (o asse come lo ritiene qualcuno) rappresenta uno degli ultimi eredi del glorioso grande bronzo introdotto da Augusto, ma per noi rappresenta anche la soluzione al nostro quesito.

Riassumiamo. Floriano fu l’ultimo imperatore ad utilizzare l’SC sulle monete enee (in bronzo). Questo e’ confermato anche dal RIC Vvol1 pag 320 nel quale si dice ” Florian restored the old senatorial letters SC on his bronze coins”.

Perché fece questo ?

Floriano era il fratello di Tacito, l’imperatore che successe ad Aureliano e che fu eletto, per la prima volta dopo decenni, dal Senato, della quale faceva parte. Alla morte di Tacito, Floriano che si presume fosse fratellastro del defunto, si autoproclamò Imperatore con il consenso delle truppe ma senza consultazione e/o elezione da parte del Senato secondo alcuni storici

La moneta che stiamo analizzando potrebbe quindi significare due cose:

1) Floriano coniò monete con l’SC per migliorare i rapporti con le classi senatoriali ed ottenerne il consenso.

2) Floriano era già in buoni rapporti con il Senato quindi con la “restaurazione” del Senatus Consulto voleva ridare all’ormai decadente, ma gloriosa assemblea parte del fasto dei tempi che furono….

In ogni caso possiamo affermare che fu Aureliano ad abolire il SENATVS CONSVLTO ma le sue monete non furono le ultime ad avere l’SC al rovescio perché si trovano ancora bronzi di Floriano con questa caratteristica. Quasi sicuramente questi rari bronzi non possono essere considerati medaglioni per un motivo semplice: la presenza dell’SC. L’SC raramente appariva sui medaglioni (solo sui medaglioni senatori) per cui e’ altamente improbabile che proprio dopo la riforma di Aureliano potesse apparire su nominali di scarsa coniazione e utilizzati come donativi.

Questa e’ la prima delle anomalie che caratterizzano l’SC sulle monete romane.

L’altra, forse ancora più curiosa, riguarda il fratellastro di Floriano, l’Imperatore Tacito, umbro, che tanto si adoperò per riportare il Senato all’antico splendore.

Come abbiamo detto l’SC fin dalla sua introduzione apparve solamente sulle monete in bronzo e rame.

Anche su questo abbiamo una curiosa eccezione, non rappresentata da scritte su scudi sostenuti da Vittorie o altro oggetti raffigurati sui rovesci, bensì proprio come scritta SC- Senatus Consulto.

Ecco la prova…. ROMA AETERNAE RIC 75 Cohen 116

post-1909-1159525108_thumb.jpg

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ucID=44&Lot=213

Si vede chiaramente SC nell’esergo.

Curiosamente tutte le monete di Tacito con l’SC portano al rovescio ROMAE AETERNAE, quasi a voler sancire in eterno l’importanza e l’autorità del Senato per la vita e la sopravvivenza di Roma.

Le risposte a quanto sopra riportato purtroppo non le ho…ho solamente tante domande a riguardo di un periodo storico di grande difficoltà per Roma, con continui cambi al potere fra Imperatori soldati, intervallati per un brevissimo periodo da un Senatore. Marco Claudio Tacito (25 settembre 275 – aprile 276).

Bibliografia:

RIC V vol. 1

Cohen - Description historique des monnaies frappées sous l'Empire Romain

Eutropio - Breviarium ab Urbe condita

Historia Augusta

Foto tratte da www. coinarchives.com

Per approfondimenti :

http://www.arts.ualberta.ca/~pastimpe/Volu...20aurelianus%22

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Note d'eccezionale interesse...subito da archiviare come scheda !!

Un ringraziamento al sempre ottimo Crivoz ed a tutti gli altri esperti che dedicano il loro prezioso tempo all'arricchimento culturale numismatico (e non solo) a servizio degli utenti di questo (altrettanto eccezionale) Forum

Certo che con 7000 soldati caduti (e quanti rivoltosi ?) ... più che di una rivolta si trattò di un vero e proprio "bellum". :o

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Ma fammi capire tu ti svegli una mattina e te ne esci con una cosa del genere? E chi sei la rincarnazione di un senatore romano?

Sei un grande complimenti ci vogliono ogni tanto queste conoscenze storico monetarie.

GRAZIE :)

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Grazie ... :blush:

E' che un paio di settimane fa vagando sul web alla ricerca di sesterzi fine III secolo mi sono imbattuto nel Floriano che anni fa avevo visto in vendita.

Notando che aveva l'SC mi sono chiesto il perche' ed ho indagato per capire...

Ne sono venute fuori alcune cose curiose che contraddicevano quanto avevo imparato fino ad ora e che ho pensato di condividere con voi.

In casa non posso parlare di monete e mi devo pur sfogare con qualcuno... :P

Per comodità vi allego lo stesso post in pdf.

Senatus_Consulto_nella_seconda_met__del_III_secolo_D.C..pdf

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Una sola piccola correzione, che non inficia assolutamente una serie di interessantissime notizie

SC o S.C = SENATUS CONSULTUM (da Bacch.= da Bacchanalibus, 186 a.C.)

(da Diz. latino-italiano - Rosenberg & Sellier, pag.XIII).

Solo per la precisione

roth37

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Una sola piccola correzione, che non inficia assolutamente una serie di interessantissime notizie

SC o S.C = SENATUS CONSULTUM (da Bacch.= da Bacchanalibus, 186 a.C.)

(da Diz. latino-italiano - Rosenberg & Sellier, pag.XIII).

Solo per la precisione

roth37

157247[/snapback]

Ciao Roth37..

E' un dubbio che ho sempre avuto pure io ma esistono monete che autenticano la forma SENATVS CONSVLTO.

Esiste per esempio un sesterzio di Marciana:

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=105&Lot=538

Io non conosco il latino, le poche parole che conosco sono termini numismatici, ma mi hanno spiegato che e' una storia di declinazioni o qualcosa del genere. Appena mi daranno la motivazione esatta la postero'...

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  • 1 anno dopo...

io vorrei ringraziare Crivoz, per la esauriente e completa spiegazione che ho già stampato ed aggiunto agli appunti di studio. grazie anche a tutti gli altri amici del forum.

penso che se avrò altri dubbi, ne potremo ancora parlare assieme.

un saluto e ancora grazie.

p.s. Crivoz, vedo che sei in gallia cisalpina. anche io , ma per pochi chilometri. ti dirò, quando passo il rubicone ( e mi capita quasi tutti i giorni), mi fa un certo effetto.ciao

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Penso, se la memoria universitaria non mi tradisce, che senatus consultum significhi semplicemente <consultazione del senato>, mentre la forma in ablativo assoluto (<consultato il senato>) dovrebbe essere <senatu consulto>. Ma forse c'è una terza opzione...

Paolo

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Una sola piccola correzione, che non inficia assolutamente una serie di interessantissime notizie

SC o S.C = SENATUS CONSULTUM (da Bacch.= da Bacchanalibus, 186 a.C.)

(da Diz. latino-italiano - Rosenberg & Sellier, pag.XIII).

Solo per la precisione

roth37

157247[/snapback]

Ciao Roth37..

E' un dubbio che ho sempre avuto pure io ma esistono monete che autenticano la forma SENATVS CONSVLTO.

Esiste per esempio un sesterzio di Marciana:

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=105&Lot=538

Io non conosco il latino, le poche parole che conosco sono termini numismatici, ma mi hanno spiegato che e' una storia di declinazioni o qualcosa del genere. Appena mi daranno la motivazione esatta la postero'...

157805[/snapback]

non è per fare il latinista...

ma in quello di Marciana trovi SENATO CONSULTO perchè c'è scritto "EX" che vuole l'ablativo.

Quindi lì la forma giusta è EX SENATO CONSULTO

Nel caso generale c'è SENATUS CONSULTUM come ha postato roth

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Una piccola nota a margine di questa interessante discussione.

Dopo circa due secoli e mezzo dagli ultimi SC che avete mostrato ( mi riferisco alla vigilia delle Guerre Gotiche) il Senato di Roma si riunisce di nuovo e autorizza autonomamente questa moneta... a detta di tutti anche qui SC sta per Senatus Consultum.

Qualcuno ne sa cosa ?

agri

post-42-1205951853_thumb.jpg

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Oltre a tutte le considerazioni storiche e numismatiche trovo interessantissimo l'aspetto linguistico ... INBICTA ROMA ... la lingua scritta cominciava ad avvicinarsi a quella parlata: l'interscambiabilità tra "b" e "v" è una caratteristica di molti dialetti italiani (oltre che di alcune lingue romanze come il castigliano) ... non si potrebbe trovare migliore testimonianza della decadenza della lingua di Cicerone ("auris, non oricla!")

Ciao, P. :)

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