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IGNORED

Gli usurpatori gallici


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La Storia Augusta e’ forse l’ unico testo antico che ci tramanda in modo abbastanza completo le biografie degli usurpatori gallici imperiali dell’ epoca di Gallieno , chiamati nell’ opera , i “Trenta Tiranni” , sono trenta Vite scritte da Trebellio Pollione , uno degli autori di questa opera nella quale narra degli usurpatori al trono imperiale legale che al tempo di Gallieno , per tradimento , si appropriarono di fatto di questo titolo ; Trebellio Pollione per esaltare benevolmente la figura dell’ Imperatore Claudio II , con il quale pare fosse imparentato Diocleziano , il piu’ probabile mandante dell’ opera in quanto questa termina con le Vite di Caro , Carino e Numeriano , svilisce , probabilmente esagerando , quella del legittimo Imperatore Gallieno ; Pollione gli contrappone questi usurpatori come uomini inviati dalla provvidenza e benefattori dell’ Impero , in quanto Gallieno scrive Pollione : “al cui confronto avrebbero governato meglio perfino le donne” ; sono voci del passato che vanno comunque ascoltate con rispetto , ma delle quali si puo’ e si deve discutere per una corretta e distaccata visione dell’ Impero di Gallieno .
Non tutti questi trenta usurpatori trattati nell' opera appartengono al tempo di Gallieno ed alcuni sono anche inventati , per cui gli storici riconoscono ufficialmente solo nove usurpatori appartenenti a questo periodo storico che indossarono illegalmente la porpora imperiale , questi sono : Postumo , Leliano , Ingenuo , Regaliano , Emiliano , Aureolo , Macriano con i suoi due figli Macriano il Giovane e Quieto , ai quali nove , possiamo senz’ altro aggiungere anche Vittorino , Mario e Tetrico I ; di tutti gli altri , alcuni come dicevo sono personaggi immaginari , degli altri non e’ storicamente certo se avessero indossato veramente la porpora imperiale , per cui mi asterro’ dal parlarne .
I trenta personaggi maschili , piu’ due donne , trattati da Trebellio Pollione sono in ordine nel testo : Ciriade , Postumo , Postumo il Giovane , Lolliano , Vittorino , Vittorino il Giovane , Mario , Ingenuo , Regiliano , Aureolo , Macriano , Macriano il Giovane , Quieto , Odenato , Erode , Meonio , Ballista , Valente , Valente il Vecchio , Pisone , Emiliano , Saturnino , Tetrico il Vecchio , Tetrico il Giovane , Trebelliano , Erenniano , Timolao , Celso , Zenobia , Vittoria , Tito , Censorino .
Per chi non possiede la Storia Augusta e volesse notizie su questi personaggi , riporto integralmente quanto scritto da Trebellio Pollione , sperando di fare cosa gradita , specialmente agli utenti del Forum che collezionano in particolare le monete degli usurpatori gallici ; iniziero’ quindi le Vite da Postumo , il primo dei dodici “tiranni” del tempo di Gallieno ufficialmente riconosciuti .

Vita di Postumo : “Era un uomo prode in guerra , equanime in tempo di pace , serio in ogni circostanza della vita . Fidando in queste sue qualita’ , Gallieno quando mando in Gallia suo figlio Salonino , lo affido’ proprio a Postumo , perche’ vegliasse sulla sua vita e controllasse i suoi costumi e le sue azioni . Ma secondo quello che asseriscono i piu’ , egli sarebbe venuto meno alla parola data e avrebbe assassinato Salonino per assumere il potere . Un simile comportamento non si accorda pero’ con il carattere di Postumo , ed e’ percio’ piu’ verosimile l’ altra versione secondo cui i Galli , che odiavano Gallieno , e non potevano tollerare di essere governati da un bambino , fecero uccidere Salonino dai soldati per acclamare poi Imperatore colui che gia’ esercitava funzioni di reggente . E’ certo comunque che Postumo , una volta eletto con il favore dell’ esercito e della popolazione , si prodigo’ per sette anni dedicandosi a migliorare le condizioni della Gallia , mentre Gallieno passava il suo tempo nelle osterie , immerso nei bagordi , precocemente invecchiato dall’ amore per una donna barbara . Alla fine Gallieno si decise a scendere in campo contro il rivale , ma fu ferito da una freccia .
Postumo comunque nonostante l’ amore e la stima di cui godeva presso i Galli per essere riuscito a riportare l’ Impero romano all’ antica sicurezza stornando la minaccia dei Germani , a causa delle mene di Lolliano fu ucciso . Lo assassinarono per la sua eccessiva severita’ ed anche perche’ , come e’ noto , i Galli sono sempre avidi di rivolgimenti politici .
Chi desidera conoscere i meriti di Postumo , legga il giudizio che Valeriano da di lui in una lettera indirizzata ai Galli : << Ho nominato generale del confine trans renano e preside della Gallia , Postumo , un uomo che dovrebbe essere all’ altezza della situazione , che come sai richiede grande impegno e serieta’ . Sotto il suo governo non mancheranno i soldati negli accampamenti , ne’ verranno meno le leggi del Foro , la giustizia nei Tribunali o la dignita’ della Curia . Egli dara’ a ciascuno il suo . Io stesso lo ammiro piu’ di ogni altro e sono convinto che meriti l’ incarico di primissimo piano che gli ho conferito , spero che me ne serete grati . Se poi l’ opinone che me ne sono fatta di lui si mostrera’ errata , ricordate che sulla faccia della Terra non si potra’ mai trovare un uomo perfetto in tutto . A suo figlio , un giovine che si chiama anch’ egli Postumo e che si dimostrera’ degno dei costumi paterni , ho dato il Tribunato dei Voconzi >>”

 

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Vita di Leliano (chiamato Lolliano nella Storia Augusta) : “Fu durante la ribellione di costui in Gallia che perse la vita il prode Postumo , il quale ottenuto il governo della Gallia travagliata da grave scontento , a causa della viziosa condotta di Gallieno , era riuscito a riportare lo Stato romano all’ antica prosperita’ . Lolliano era certamente un uomo di grande valore , ma egli vide scemare la propria autorita’ presso i Galli proprio in conseguenza del suo tradimento .
Fu assassinato da quel Vittorino , figlio di quella Vitruvia o Vittoria che in seguito venne chiamata <Madre degli accampamenti> e insignita del titolo di Augusta , anche se ella non volle assumersi una responsabilita’ cosi gravosa e preferi’ conferire il potere prima a Mario poi a Tetrico e al figlio .
Anche Lolliano si prodigo’ per il bene dello Stato , ricostrui’ molte citta’ e alcune fortezze che Postumo aveva costruito nei suoi sette anni di governo e che alla sua morte erano andate distrutte e incendiate nel corso di una improvvisa scorreria dei Germani . Alla fine Lolliano fu ucciso dai suoi stessi soldati stanchi delle continue fatiche che venivano loro imposte .
Cosi’ mentre Gallieno mandava in rovina lo Stato , in Gallia si segnalarono come difensori del nome romano Postumo , Lolliano , Vittorino e Tetrico , di Mario preferisco non parlarne . Certo fu il cielo a mandarli per impedire che i Germani si impadronissero di territori romani , mentre quel mostro sfrenato di Gallieno era immerso nei suoi vizi . In effetti anche se i Germani , come i Persiani e i Goti , avessero potuto dilagare al di qua’ dei confini , questo venerabile Impero sarebbe caduto sotto i colpi degli invasori .
La vita di Lolliano come quella di Postumo e’ in molti punti oscura , tanto piu’ che egli non rivesti’ mai cariche pubbliche . Entrambi del resto divennero famosi grazie al loro valore personale e non certo per la nobilta’ dei natali"

 

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Vita di Vittorino : "Postumo il Vecchio , vedendo che Gallieno muoveva contro di lui con un grande esercito e comprendendo che gli era necessario non solo l’ aiuto dei soldati ma anche quello di un altro principe , chiamo’ a dividere il potere un militare di provata esperienza , Vittorino , insieme con lui affronto’ Gallieno . Ma nonostante l’ impiego di notevoli contingenti di ausiliari Germani , dopo accanita resistenza essi furono sconfitti . Quando alla fine fu ucciso anche Lolliano , Vittorino si trovo’ solo al potere , ma per poco ; egli perdeva infatti il suo tempo ad insidiare le mogli dei soldati e degli ufficiali e cosi’ un bel giorno , nei pressi di Agrippina (Colonia) , fu eliminato da una congiura tramata da uno scrivano del quale aveva violentato la moglie . Subito dopo di lui fu ucciso anche suo figlio , il giovanissimo Vittorino che era stato appena nominato Cesare dalla nonna Vittoria o Vitruvia , la cosi’ detta <madre degli accampamenti> .
Su questo Imperatore che , se si esclude la sua immoralita’ , era un ottimo sovrano , siamo abbondantemente informati . Bastera’ comunque citare un capitolo dell’ opera di Giulio Ateriano in cui si parla di lui , scrive Ateriano : <Penso che nessuno possa essere considerato all’ altezza di quel Vittorino che successe a Giulio Postumo nel governo delle Gallie . Egli superava Traiano per virtu’ , Antonino per clemenza , Nerva per serieta’ , Vespasiano per accortezza nell’ amministrazione dell’ erario , Pertinace e Severo per onesta’ di vita e austerita’ militare ; ma purtroppo questi tutti suoi meriti sono talmente offuscati dal ricordo della sua sensualita’ e della sua brama sfrenata di piaceri che oggi piu’ nessuno osa parlare bene di uno che per opinione unanime ha avuto la punizione che meritava > . Considerando che gli scrittori avevano di Vittorino una simile opinione , penso di averne gia’ parlato abbastanza"

 

Nota tratta dalla breve Vita di Vittorino il Giovane : “Nei pressi di Agrippina (Colonia) sono tutt’ora visibili due modesti sepolcri , rivestiti di una sottile lastra di marmo che reca questa iscrizione : <Qui giacciono i due tiranni Vittorini>”

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Vita di Mario : “Dopo la morte di Vittorino , Leliano e Postumo , regno’ per tre* giorni Mario , che era stato per quel che si dice un fabbro ferraio . Non so che cos’ altro dire di lui , del resto l’ unico motivo per cui egli e’ passato alla storia e’ l’ estrema brevita’ del suo regno . A questo motivo mi viene in mente la battuta di Cicerone su quel Console supplente che rimase in carica soltanto un pomeriggio , per un totale di sei ore : < Abbiamo avuto un Console tanto severo e tanto rigoroso che durante la sua magistratura nessuno ha pranzato , nessuno ha cenato , nessuno ha dormito> .Ebbene di Mario noi potremmo dire che il primo giorno fu fatto Imperatore , il secondo regno’ e il terzo fu ucciso . Comunque egli era un uomo valoroso giunto all’ impero dopo essere passato attraverso i vari gradi della carriera militare , anche se molti continuavano a chiamarlo Mamurio o Veturio , quasi fosse rimasto ancora un fabbro ferraio .
Ma vedo che mi sto dilungando troppo , aggiungero’ soltanto che non c’era nessuno che avesse mani piu’ forti di lui nel colpire o nello spingere . Si sarebbe detto che nella dita al posto delle vene , avesse corde ; con la punta dell’ indice era in grado di arrestare un carro in movimento e bastava che toccasse con un dito gli uomini piu’ robusti perche’ rimanessero li’ doloranti quasi avessero ricevuto una legnata o una martellata .
Con la semplice pressione di due dita inoltre , mandava in frantumi qualsiasi oggetto .
A ucciderlo fu un soldato , un suo vecchio compagno di officina che Mario dopo la nomina a Generale e ad Imperatore , trattava con certo disprezzo . Si dice che l’ uccisore colpendolo abbia esclamato : <Questa spada l’ hai fatta tu !> . Particolarmente significativo in proposito e’ il primo discorso che egli tenne ai soldati : < So compagni che mi si puo’ rinfacciare il mio antico mestiere , voi tutti sapete che cosa facevo .
Comunque checche’ se ne dica io mi auguro di poter continuare a maneggiare il ferro piuttosto che abbruttirmi in mezzo al vino , ai fiori , alle donnine e ai bagordi come fa quel Gallieno che si e’ reso indegno di suo padre e dei suoi nobili natali .
Mi si rinfacci pure il mio mestiere di fabbro , purche’ i popoli stranieri si accorgano per esperienza che ho bene imparato a maneggiare il ferro ; io faro’ in modo che Alemanni , Germani e tutti i popoli vicini giudichino i Romani una razza di ferro e temano le nostre spade . Pensateci bene , il principe che voi avete eletto e’ uno che sa maneggiare bene il ferro e basta . Lo dico perche’ so che quella peste , quel depravato di Gallieno , non potra’ rinfacciarmi altro che di essere stato un costruttore di spade e di armi>”


*in realta’ Mario fu eletto dopo la morte di Postumo e prima dell’ elezione di Vittorino ; inoltre e’ impossibile che abbia regnato solo tre giorni , anche in considerazione del gran numero di monete da lui emesse , probabilmente regno’ per almeno tre mesi , forse di piu’ .

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Vita di Ingenuo : “Nel tempo in cui furono Consoli Tusco e Basso , mentre Gallieno si abbandonava ai bagordi nelle osterie con ruffiani , attori e puttane , disperdendo le sue doti naturali in una vita sfrenata , Ingenuo Governatore della Pannonia , fu acclamato Imperatore dalla Legioni della Mesia con il consenso delle popolazioni pannoniche .
La decisione di quei soldati era la migliore che si potesse prendere per il bene dello Stato , con i Sarmati alle porte , veniva creato Imperatore l’ unico che con il suo valore , fosse in grado di fronteggiare una situazione tanto disastrosa . Ingenuo da parte sua accetto’ senza esitare la nomina perche’ a causa del suo valore , della sua stessa insostituibilita’ e soprattutto del favore di cui godeva presso i soldati , cosa questa che ha sempre preoccupato non poco i legittimi Imperatori , si sentiva minacciato dall’ ostilita’ imperiale .
Ma Gallieno nonostante la sua inettitudine , quando aveva l’ acqua alla gola sapeva diventare pronto , deciso , coraggioso e spietato ; cosi’ affronto’ l’ avversario e dopo averlo vinto e ucciso , si vendico’ infierendo anche sui suoi soldati e gli stessi cittadini della Mesia . La sua crudelta’ non risparmio’ nessuno e arrivo’ ad un punto tale di ferocia da sterminare l’ intera popolazione maschile di molte citta’ . Si racconta anzi che lo stesso Ingenuo , dopo la presa della citta’ , per non finire nelle mani di un cosi’ crudele tiranno , si suicido’ lasciandosi annegare . La malvagita’ di Gallieno del resto si rivela pienamente in una lettera da lui indirizzata a Celere Veriano , la riporto qui , proprio per dimostrare come anche un uomo vizioso sappia essere crudele se e’ necessario : <Gallieno a Veriano . Non mi basta che tu uccida i soldati , giacche’ essi potevano trovare la morte anche in battaglia ; devi uccidere tutti gli uomini di sesso maschile , compresi i vecchi e i bambini , possibilmente evitando che la responsabilita’ del fatto ricada su di me . Devi uccidere tutti quelli che mi vollero male , tutti quelli che hanno parlato male di me , figlio di Valeriano , padre e fratello di tanti principi . Hanno fatto Imperatore Ingenuo , tu lacera , uccidi , distruggi ! Comprendi il mio stato d’ animo , ardi d’ ira come come chi ti scrive queste parole>”

 

Di Ingenuo non si conoscono monete a lui attribuite , ma solo una ipotetica immagine .
 

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Vita di Regaliano : “Era destino che al tempo di Gallieno chiunque potesse tentare la scalata all’ Impero . Per esempio Regiliano , Governatore dell’ Illiria , fu eletto Imperatore dai Mesii , i quali battuti insieme con Ingenuo , avevano dovuto subire con le loro famiglie , la dura repressione di Gallieno . Poi pero’ Regiliano , sebbene avesse sconfitto i Sarmati , venne ucciso su istigazione dei Rossolani e con il tacito consenso dei soldati e dei provinciali timorosi di una nuova e piu’ feroce rappresaglia da parte di Gallieno .
Regiliano era arrivato all’ Impero in un modo veramente insolito per colpa o per merito di una specie di scherzo ; stava cenando con alcuni soldati quando un vice Tribuno usci’ con questa domanda : <da che cosa viene il nome Regiliano ?> e un altro subito :<Da regno io penso !> . Tra i presenti ce n’ era uno piuttosto istruito il quale comincio’ a declinare come fanno i grammatici : <Rex , Regis , Regi ……Regilianus> . Allora i soldati facili come sono ad entusiasmarsi per la prima cosa che viene loro in mente , esclamarono :<Dunque puo’ essere Re ?> e un altro :<Non ci puo’ governare forse ?> e poi ancora :<E’ stato un dio a darti questo nome profetico !> . Insomma di discorso in discorso il mattino del giorno successivo , quando egli compari’ in pubblico , venne salutato Imperatore dallo stato maggiore dell’ esercito . Cosi’ grazie ad una battuta scherzosa si trovo’ ad avere cio’ che gli altri avevano solo ottenuto con l’ audacia o con l’ intelligenza . Indubbiamente , comunque , egli era un soldato di provata esperienza , tanto che Gallieno , gia’ da tempo lo teneva d’ occhio perche’ vedeva in lui un potenziale concorrente all’ Impero . Egli era un Dacio di nascita ed anzi a suo dire , discendeva da Decebalo in persona .
Possediamo una lettera in cui il divo Claudio (II) , allora semplice cittadino privato , si congratula con Regiliano , per la riconquista di quella regione (Mesia) , un successo davvero notevole se si tiene conto della rovinosa inerzia di Gallieno . La lettera e’ autentica e ho pensato di riportarla , visto che si tratta di un documento ufficiale : <Claudio saluta Regiliano . Felice lo Stato cui e’ toccato di avere al suo sevizio un uomo come te , felice Gallieno , anche se mai nessuno gli dice la verita’ , ne’ in bene ne’ in male . Bonito e Celso , guardie del corpo del nostro principe , mi hanno parlato del tuo comportamento durante la battaglia presso Scupi e mi hanno riferito tutte le prodezze che hai compiuto nell’ arco di un solo giorno . Nei tempi antichi ti avrebbero onorato con il trionfo . Ma pazienza , tu ricorda sempre che sorta d’ uomo e’ colui che ci governa e percio’ cerca di essere sempre cauto , anche nella vittoria . Mandami se ti e’ possibile qualche arco sarmatico , due mantelli militari ma con fermaglio , io te ne ho spediti dei nostri > . Questa lettera dimostra la considerazione che Claudio , indubbiamente la persona piu’ atta ad esprimere simili giudizi , aveva per Regiliano .

Il nostro uomo non aveva fatto carriera sotto Gallieno , ma sotto il padre di lui , Valeriano , come del resto Claudio , Macriano , Ingenuo , Postumo ed Aureolo , tutti personaggi che pagarono con la vita l’ avere ottenuto un potere che del resto meritavano . C’e’ infatti qualcosa di straordinario nell’ intuito di Valeriano , tutti coloro che furono da lui eletti generali , giunsero poi all’ Impero per volonta’ dei soldati e questo dimostra , se non altro , quanto fosse abile il vecchio principe nello scegliersi i collaboratori ideali per il bene dello Stato romano , che purtroppo non pote’ godere a lungo del governo di un sovrano accorto come lui . E magari avessero potuto regnare coloro che salirono al potere , o almeno non fosse rimasto cosi’ a lungo sul trono quel suo ignobile figlio , cosi’ che lo Stato avesse potuto restare quello di una volta ! Ma la fortuna volle seguire il proprio capriccio e cosi’ ci ha portato via Valeriano e tanti altri ottimi principi , per lasciarci Gallieno piu’ a lungo del necessario”
 

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Vita di Aureolo : “Anche costui , comandante degli eserciti d’ Illiria , sali’ al potere come tutti in quel tempo , per volonta’ dei militari che disprezzavano Gallieno . Quando Macriano al comando di un grande e forte esercito , insieme con il figlio omonimo (Macriano il Giovine) marcio’ contro Gallieno , Aureolo corruppe e trasse dalla sua parte molti soldati dell’ avversario . In tal modo divento’ un rivale temibile e Gallieno visti fallire i suoi tentativi di batterlo , fini’ con l’ accordarsi con lui prima di affrontare Postumo . Come si vede , seguitiamo a trattare gli stessi personaggi di cui gia’ si e’ parlato molto , eppure molto ancora rimane da dire .
Dopo la morte di Gallieno tocco’ a Claudio sbarazzarsi di Aureolo , il quale fu ben presto vinto e ucciso presso il Ponte che ancora oggi porta il suo nome
(Pons Aureoli = Pontirolo sull’ Adda) . La’ fu anche sepolto per benevola concessione di Claudio , in una modesta tomba su cui e’ ancora oggi visibile un epitaffio in Greco che tradotto suona cosi’ : <Vittorioso sul tiranno dopo tante battaglie , a buon diritto superstite l’ ormai felice Claudio , ad Aureolo concesse il sepolcro e l’ onore dei morti . Anche la vita gli avrebbe concesso , se non fosse un dovere del buon soldato negare la salvezza a tutti e soprattutto ad Aureolo . Ma per pieta’ ne raccolse i miseri resti a lui intitolando questo Ponte e questo tumulo> . Ho riportato i versi nella traduzione di un grammatico , non perche’ non si possano tradurli meglio , ma per rispetto di quella fedelta’ storica che e’ il mio principale obiettivo , superiore perfino all’ eleganza dello stile . La mia vuole essere storia di fatti , non di parole , e quando si tratta di scrivere simultaneamente la vita di trenta tiranni , i fatti da esporre sono un’ infinita’” .

Di Aureolo non si conosco monete emesse a suo nome , ma solo quelle coniate a nome di Postumo .

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Vita di Macriano : “Quando Valeriano , che era stato per lungo tempo uno dei cittadini piu’ in vista e fu poi un valoroso Imperatore fu catturato dai Persiani , diventando il piu’ infelice degli uomini sia per il fatto che fini’ i suoi giorni nelle mani del nemico , sia per l’ indecoroso spettacolo dato ai suoi discendenti , il suo Prefetto Ballista e il suo Generale in capo Macriano , vedendo che da Gallieno non c’era da aspettarsi nulla e che i soldati volevano un Imperatore , si incontrarono per accordarsi sul da farsi .
Visto che Gallieno era lontano e che anche Aureolo si era ormai impadronito del potere , parve loro opportuno eleggere un sovrano dotato di grande personalita’ se non si voleva correre il rischio di avere a che fare con altri pretendenti . Secondo Meonio Astianatte , che fu presente al colloquio , Ballista disse testualmente : < La mia eta’ , la mia posizione , la mia volonta’ sono ben lungi dall’ ispirarmi idee di potere , tuttavia non posso negarlo , sento anch’ io la necessita’ di un principie capace e mi chiedo chi possa raccogliere la successione di Valeriano meglio di te Macriano . Solo tu con la tua forza , con la tua fermezza , con la tua integrita’ , con la tua fedelta’ allo Stato e , cio’ che non stona in uno che aspira all’ Impero , con la tua ricchezza , puoi e devi prendere il posto che ‘ gia’ tuo e solo tuo .Io saro’ il tuo Prefetto finche’ lo riterrai opportuno . Tu cerca di agire nell’ interesse dello Stato e il mondo romano sara’ felice di averti come principe> e Macriano rispose : <Ballista io so bene che per un uomo che non sia stupido , l’ Impero non e’ cosa da prendere alla leggera . Io vorrei poter aiutare lo Stato , non fosse che per togliere di mezzo quella peste , ma l’ eta’ mia non me lo permette , sono vecchio e non sono piu’ in grado di andare a cavallo , devo lavarmi spesso e stare a dieta e poi la cura dei miei interessi mi ha disabituato alla vita militare . Occorrono dei giovani e non uno , ma due o tre giovani valorosi che nelle diverse parti del mondo rendano grande e potente , come un tempo , questo nostro Impero che Valeriano per colpa di un triste destino e Gallieno con la sua vita corrotta hanno fatto cadere cosi’ in basso > . Ballista capi’ che egli stava alludendo ai suoi figli e gli rispose :<Ci fidiamo di te , lo Stato e’ nelle tue mani . Concedici dunque i tuoi giovani e valorosi figli Macriano il Giovine e Quieto , che furono Tribuni gia’ sotto Valeriano e che oggi proprio perche’ sono onesti , non riuscirebbero a salvarsi da Gallieno> . Vedendosi compreso Macriano replico’ :<D’accordo , distribuiro’ ai soldati di mia tasca uno stipendio doppio . Tu bada ad assistermi con la tua opera di Prefetto e fammi trovare i rifornimenti nei luoghi giusti , io faro’ vedere a quella sporca donnicciola di Gallieno quanto valgono i Generali di suo padre> .
Cosi’ con l’ appoggio dei soldati , Macriano fu eletto Imperatore insieme con i figli Macriano e Quieto . Subito , non appena sistemati alle meglio i problemi d’ Oriente , si mise in marcia alla testa di quarantamila uomini per affrontare Gallieno , ma nell’ Illirico o ai confini della Tracia , incontro’ Aureolo che lo sconfisse e lo uccise insieme con suo figlio catturando ben trentamila soldati . Veramente il merito della vittoria va a Domiziano , un prode e coraggioso generale di Aureolo che asseriva di discendere da Domiziano e Domitilla . Per finire mi sembrerebbe ingiusto omettere il giudizio che su Macriano da’ Valeriano in un rapporto inviato al Senato dalla Persia ; in quel rapporto tra l’ altro dice :< Senatori , impegnato come sono nella campagna di Persia , ho affidato a Macriano lo Stato e l’ esercito . E’ uomo fedele a voi , devoto a me , amato e rispettato dai soldati , capace di prendere le opportune decisioni militari ogni volta che sara’ necessario . Ma queste non sono novita’ , Senatori , perche’ voi tutti avete avuto modo di apprezzarlo , ancora fanciullo in Italia , da ragazzo in Gallia , da giovane in Tracia , da adulto in Africa , da vecchio nell’ Illirico e nella Dalmazia , ; dappertutto , in tutte le occasioni , egli ha dato prova di valore .Oggi , inoltre egli ha dei giovani figli degni di occupare cariche di responsabilita’ e meritevoli della mia amicizia> . E cosi’ via


Di Macriano padre non esistono monete , quelle a nome Macriano sono del Giovane .
 


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Vita di Macriano il Giovane : “Di costui , che divenne Imperatore grazie ai meriti del padre , si e’ gia’ parlato a lungo nella Vita di quest’ ultimo . Sulla sua forza si raccontano molti mirabili episodi , ma di fronte al destino o nel mezzo di una guerra , che valore puo’ avere la forza di uno solo ? Nonostante il suo coraggio infatti , fu sconfitto da Domiziano insieme con il suo saggio padre , cui doveva l’ Impero , e perdette come ho gia’ detto , ben trentamila uomini . Sua madre era nobile , il padre era solamente un valoroso ed esperto soldato che dai gradi piu’ bassi era giunto alle piu’ alte cariche”

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Vita di Quieto : “Figlio , come si e’ visto , di Macriano fu eletto Imperatore insieme con il padre e con il fratello , su consiglio di Ballista . Ma Odenato , che in quel tempo era gia’ padrone dell’ Oriente , quando seppe che i due Macriani , padre e figlio (il Giovine) , erano stati sconfitti da Aureolo e che il loro esercito era caduto nelle mani di quest’ ultimo , prendendo per cosi’ dire le parti di Gallieno , fece uccidere il giovane Quieto e il Prefetto Ballista . Da vero figlio e fratello dei due Macriani , che avevano saputo reggere lo Stato in momenti tanto difficili , anche il giovane Quieto era piu’ che degno del titolo di Imperatore romano .
Riguardo alla famiglia dei Macriani ancor oggi fiorenti , mi sembra giusto ricordare che per una caratteristica consuetudine , gli uomini hanno sempre portato l’ immagine di Alessandro Magno incisa sugli anelli e sugli altri ornamenti d’ argento , mentre le donne la portavano invece ricamata sulle cuffie o scolpita nei bracciali , sugli anelli o su ogni altro gioiello ; anzi ancora oggi i Macriani conservano in casa tuniche , cinture e mantelli da matrona che mostrano ricamata con filo di vari colori l’ immagine di Alessandro Magno .
Non molto tempo fa in occasione di una cena offerta da Cornelio Macriano , un membro di questa famiglia , nel Tempio di Ercole , io stesso ho visto questo discendente del nostro Macriano offrire da bere al Pontefice in una coppa di elettro , che recava incisa al centro il volto di Alessandro con intorno dei piccolissimi rilievi che ne illustravano le imprese . La tazza fu poi fatta circolare tra i convitati tutti convinti ammiratori di quel grande personaggio storico e se ho raccontato l’ episodio e’ perche’ dicono che l’ immagine di Alessandro , in oro o in argento , costituisca per chi la possiede un ottimo portafortuna”

 

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Vita di Emiliano : “Gli Egiziani , turbolenti ed insensati quali sono , non esitano a prendere a pretesto qualsiasi sciocchezza per gettare lo Stato nei piu’ gravi pericoli , spesso per cose di nessun conto , come per un saluto negato , per un posto non concesso nei bagni , per un sequestro di carni e ortaggi , magari per paio di sandali , sono capaci di provocare rivolte tanto pericolose da richiedere l’ intervento dell’ esercito .
Cosi’ un giorno in questa , dove l’ intolleranza e’ di casa , accadde che un servo del Procuratore che allora governava Alessandria , venne ucciso da un soldato , unicamente perche’ sosteneva di avere un paio di calzari piu’ belli dei suoi . Tosto si raccolse una turba inferocita che si diresse tumultuando verso la casa del Generale Emiliano e lo assali’ furibonda scagliandogli addosso sassi , minacciandolo con le spade e con le armi tipiche di queste sommosse improvvise . Di fronte ad una situazione del genere , Emiliano vedendosi comunque perduto , si proclamo’ Imperatore , ottenendo l’ appoggio dell’ esercito di stanza in Egitto , che odiava Gallieno . Nell’ esercizio della sua carica non gli manco’ certo l’ energia necessaria , percorse in lungo e in largo la Tebaide e l’ Egitto , e senza badare ai mezzi ricaccio’ il piu’ indietro possibile le popolazioni barbariche , meritandosi per il suo valore l’ appellativo di Alessandro o , data l’ imprecisione delle fonti , di Alessandrino . Pero’ mentre preparava una spedizione contro gli Indi , venne da Gallieno l’ ordine di punirlo ; il Generale Teodoto lo fece strangolare in carcere come si usava un tempo con i prigionieri . A proposito dell’ Egitto vale la pena di ricordare un episodio accaduto proprio al tempo di Gallieno che si ricollega ad una antica tradizione . L’ Imperatore voleva nominare Proconsole Teodoto , ma i sacerdoti glielo impedirono sostenendo che le insegne consolari non avevano il diritto di entrare in Alessandria . Questa usanza singolare , se ben ricordo , era nota anche a Cicerone che ne parlo’ in : <Contro Gabinio> e poiche’ essa e’ ancora oggi in vigore , il vostro parente Erennio Celso , che aspira al consolato , sappia che e’ meglio rinunciarvi . Infatti in una colonna d’ oro nei pressi di Melfi e’ scritto in caratteri egiziani che l’ Egitto ritornera’ libero quando vi entreranno i fasci e le preteste dei Romani , come testimonia espressamente il grammatico Proculo , scrittore molto apprezzato ai suoi tempi per la sua cultura , nella sua opera sulle terre straniere”

 

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Vita di Tetrico il Vecchio : “Alla morte di Vittorino e di suo figlio , la madre Vittoria o Vitruvia , indusse il Senatore Tetrico , Governatore della Gallia e secondo i piu’ , suo stretto parente , ad assumere l’ Impero , facendo in modo che a lui fosse dato il titolo di Augusto e a suo figlio quello di Cesare . Tetrico resto’ a lungo al potere e condusse felicemente a termine molte imprese , ma alla fine fu sconfitto da Aureliano , non riuscendo piu’ a tenere sotto controllo il suo esercito in cui regnavano l’ indisciplina e la discordia ; si consegno’ spontaneamente nelle mani di quel principe austero e severo cui avrebbe fatto pervenire di nascosto questo verso :<Liberami , invitto , da questi mali>
Ma un uomo dalla mentalita’ contorta come Aureliano non si lasciva cogliere facilmente da sentimenti di compassione o di clemenza e quindi non esito’ a ostentare nel suo trionfo , insieme con Zenobia moglie di Odenato e con i figli minori di costui , Erenniano e Timolao , anche questo Senatore del popolo romano , nonche’ ex Console e Prefetto di tutte le Gallie . Tuttavia piu’ tardi il severo ed inflessibile Aureliano fu preso dal rimorso e nomino’ colui che aveva trascinato nel trionfo , Governatore di tutta l’ Italia , cioe’ della Campania , del Sannio , dell’ Umbria , del Piceno , della Flaminia e dell’ intera regione annonaria . Cosi’ Tetrico non solo si salvo’ ma pote’ anche mantenere una funzione di estrema importanza , tanto piu’ che Aureliano stesso soleva chiamarlo collega e talvolta anche commilitone e persino Imperatore”



A questo punto sarei giunto al termine della trascrizione dalla Storia Augusta , delle Vite degli effettivi 12 Imperatori gallici , ma per completare la Vita di Tetrico il Vecchio , voglio aggiungere solo un breve passo della Vita di Tetrico il Giovane che rimase Cesare , in quanto strettamente collegato a quello della Vita del padre : “………..La casa dei Tetrici esiste ancora ed e’ bellissima . Si trova sul Celio , fra due boschi , di fronte al Tempio di Iside eretto dai Metelli . In un mosaico si vede Aureliano che concede ai Tetrici , padre e figlio , la toga pretesta e la dignita’ senatoria e ne riceve uno scettro , una corona e una veste bordata d’ oro . Si dice che i Tetrici presentarono ufficialmente questo mosaico gia’ compiuto , durante un banchetto cui era presente anche Aureliano”


 

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