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IGNORED

Per gli amanti di Venezia e non solo


Risposte migliori

Questa è un'altra tela molto significativa! E c'è un bel pò di storia dietro! 

Allora.. Sono gli inizi del XVI secolo, Venezia ha esteso molto i suoi domini in terraferma e si trova a fronteggiare la lega di Cambrai, formata da alcune tra le principali potenze europee dell'epoca (Papato, Impero, Francia, Spagna), preoccupate dall'espansione Veneziana.

Al centro del dipinto Leonardo Loredan scaglia il Leone (Venezia) contro il toro (il resto d'Europa). Chi continua?  :blum:

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Quindi usciamo dalla sala del Senato, attraversiamo nuovamente la sala delle quattro porte e percorriamo il disimpegno che collega quest'ultima alla sala del Consiglio dei Dieci!

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Il consiglio dei dieci dovrebbe essere stato un organo provvisorio, ma finì col divenire permanente e le sue competenze si estesero a tutti i settori della vita pubblica, dallo spionaggio alla difesa dello Stato.

I membri erano in totale diciassette (10 membri scelti del Senato + il Doge e i suoi sei consiglieri), e da quì i 17 pannelli lignei posti sulla parete semicircolare. 

Come in alcune altre sale il dipinto al centro del soffitto è una copia, in quanto gli originali sono stati portati al Louvre da Napoleone ( :girl_devil: ). Da notare la "profondità" dei dipinti!

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Proseguendo oltre ci troviamo nella sala della bussola. da questa inizia la serie di spazi dedicati alle funzioni della giustizia, infatti al di là della bussola vi era la sala dedicata ai tre capi del consiglio dei dieci e quella dei tre inquisitori, mentre la sala successiva è quella dei Censori. 

Da notare un altro quadro con il doge inginocchiato alla Madonna col Bambino che non avete postato sulla discussione di prima..  :good:

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Oltrepassando questa sala e il corridoio successivo si arriva all'armeria, dove sono esposte numerose armi, armature, scudi ecc.. Non vi allego foto ma se le volete basta chiedere..

Scendiamo invece le scale.

Questo piano ospita le due sale più maestose del palazzo, oltre che le stanze private del Doge e numerose altre sale, che come ho già detto sono visitabili solo con la guida..

Quindi entriamo nella sala del Maggior Consiglio e restiamo esterrefatti!!  :rofl:

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Modificato da oldgold
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Eccola quì!! in tutta la sua maestosità!  :mega_shok:

 

Allora.. E' lunga 53 metri e larga 25. Ci si tenevano le assemblee del Maggior Consiglio (la più importante magistratra di Venezia). Era formato da tutti i patrizi veneziani.

 

Allego cosa c'è scritto nel sito dei musei civici di Venezia:

 

In questa sala si effettuavano anche le prime fasi dell’elezione del doge che proseguivano in quella dello Scrutinio. Le procedure erano estremamente lunghe e complesse per evitare possibili brogli elettorali. Ogni domenica, al suono della campana di San Marco, i membri si riunivano sotto la presidenza del Doge che sedeva al centro della pedana, mentre i consiglieri occupavano seggi disposti secondo la lunghezza della sala in file doppie, dandosi la schiena. Ristrutturata nel corso del XIV secolo, era decorata dall’affresco del Guariento di cui abbiamo visto i resti e da opere dei più famosi artisti dell’epoca. Nel dicembre del 1577, un incendio divampato nella vicina sala dello Scrutinio le distrusse, danneggiando gravemente anche la struttura della sala. Venne quindi avviata una decorazione che vide impegnati artisti come Veronese, Jacopo e Domenico Tintoretto, Palma il Giovane, secondo un programma che prevedeva alle pareti episodi della storia veneziana con particolare riferimento ai rapporti col papato e l’impero, sul soffitto le gesta di cittadini valorosi e le Virtù, mentre lo spazio centrale era riservato alla glorificazione della Repubblica. I dodici dipinti laterali, sei per lato, ricordano particolari atti di valore o episodi bellici accaduti lungo l’arco della storia della città. Immediatamente sotto il soffitto corre un fregio con i ritratti dei primi settantasei dogi della storia veneziana (gli altri si trovano nella sala dello Scrutinio). Si tratta di effigi immaginarie, visto che quelle precedenti il 1577 furono distrutte nell’incendio, commissionate a Jacopo Tintoretto ma eseguite in gran parte dal figlio Domenico. Sul cartiglio che ogni doge tiene in mano sono riportate le opere più importanti del suo dogado. Il doge Marin Faliero, che tentò un colpo di stato nel 1355, è rappresentato da un drappo nero: condannato in vita alla decapitazione e alla damnatio memoriae, ossia alla cancellazione totale del suo nome e della sua immagine, come traditore dell’istituzionen repubblicana. Lungo un’intera parete, dietro al trono, si staglia la più grande tela del mondo, il Paradiso, realizzata da Jacopo Tintoretto e dalla sua bottega tra il 1588 ed il 1592 al posto dell’affresco del Guariento.

http://palazzoducale.visitmuve.it/it/il-museo/percorsi-e-collezioni/le-sale-istituzionali/primo-piano/

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Il dipinto è opera di Andrea Vicentino e venne dipinto nel 1603 a ricordo della vendetta perpetrata da Venezia ed i suoi alleati (ricordiamocelo)

dopo la perdita di Cipro ed il martirio del Bragadin.

Purtroppo al grande valore in campo militare, non fu dato seguito in campo diplomatico e Venezia non ebbe nessun vantaggio in termini pratici o territoriali tanto che nemmeno un secolo dopo comincio la V guerra veneto/turca che porto alla perdita di Candia/Creta.

 

Per maggiori informazioni,

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Lepanto

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La sala della bussola è interessante perchè è una delle sale della giustizia.

 

Sala della Bussola. Inizia da questa sala la serie degli spazi dedicati alle funzioni della Giustizia. Ed è appunto la statua della Giustizia che sormonta la grande bussola lignea che dà il nome alla stanza, maschera l’angolo e conduce nelle stanze dei Tre Capi del Consiglio dei X e degli Inquisitori (visitabili solo nel corso della visita agli Itinerari Segreti). L’ambiente in cui ci troviamo era perciò utilizzato come anticamera per coloro che erano stati convocati dal potente magistrato. E’ dunque un’anticamera, peraltro lussuosamente arredata: il controsenso è solo apparente, perché la magnificenza della decorazione era mirata ad enfatizzare la solennità del rituale giuridico-politico dello Stato marciano, che qui trovava uno dei suoi cardini più efficaci e più celebrati. La sistemazione della stanza risale alla metà del XVI secolo; anche questo soffitto fu affidato al Veronese, che ne completò la decorazione nel 1554 con opere volte all’esaltazione del “buon governo” della Serenissima. Purtroppo anche in questa sala la tela centrale con San Marco che scende ad incoronare le tre Virtù teologali, è una copia il cui originale si trova oggi al Louvre. Il grande camino posto tra le finestre fu ideato da Jacopo Sansovino nel 1553-54 Tutte le stanze in cui si svolgevano funzioni connesse alla giustizia erano collegate tra loro in senso verticale, a partire dal piano terra, con le prigioni chiamate Pozzi, per proseguire poi al piano delle logge con l’Avogaria, al primo piano con le Quarantie e la sala del Magistrato alle Leggi, al secondo piano con le diverse sale con funzioni di tribunale- che stiamo ora visitando- fino alle prigioni del sottotetto, i Piombi. I collegamenti erano garantiti anche da scalette, corridoi, vestiboli. Da questa sala si può accedere all’Armeria e poi alle Prigioni nuove, al di là del Ponte dei Sospiri oppure scendere subito lungo la scala dei Censori per proseguire, al primo piano, il percorso delle Sale Istituzionali.

http://palazzoducale.visitmuve.it/it/il-museo/percorsi-e-collezioni/le-sale-istituzionali/secondo-piano/

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Supporter

6) domanda: lega di Cambrai, che si tratti di questa lo si deduce dallo scudo che porta il cavaliere in groppa al toro; è infatti un puzzle costituito da tutte le armi araldiche degli stati confederati contro Venezia.

 

La guerra, che fu indubbiamente vinta da Venezia, mise in luce la sua fragilità territoriale e soprattutto la poca fedeltà della nobiltà delle città facenti parte dello Stato da Terra.

 

Nemmeno dopo questo pericolo mortale, Venezia non riuscì a capire che sarebbe stato meglio rendere partecipe questa nobiltà riottosa alla gestione dello stato; delegando il suo potere ai maggiorenti locali ... chissà se lo avesse fatto e se questo avrebbe cambiato le carte sul tavolo della storia.

 

Non dimentichiamo che, proprio a questa nobiltà delle città suddite, dobbiamo il rapido dissolvimento dello Stato di fronte alle truppe napoleoniche; probabilmente Venezia sarebbe caduta comunque, ma il loro "giacobinismo peloso" ha certamente avvantaggiato il "liberatore" d'Italia.

 

7) domanda: gli stucchi dorati che si vedono a profusione; non dimentichiamo che l'arte della foglia d'oro e dei "battiloro" in particolare, era una delle eccellenze di Venezia, come il vetro, lo zucchero, le costruzioni navali.

 

Allego un link che mostra come si produce, ancora oggi artigianalmente, la foglia d'oro.

 

 

http://www.berta-battiloro.com/art-17/produzione_foglie_oro

 

 

8) domanda: Il Consiglio dei X, noto anche come "Eccelso Consiglio", ma anche "Tremebondo Consiglio"; riuscì negli anni "a gomitate" a sovrapporsi ad altre magistrature e ad esautorare i loro poteri a proprio favore.

 

Più volte il Maggior Consiglio dovette riprendere i suoi componenti, per riportarli nel solco delle loro prerogative dettate dalle leggi  (famosa la censura che seguì la forzata abdicazione del Doge Foscari) ... ma il potere .....

 

9) domanda: sala del Maggior Consiglio; misure gigantesche per l'epoca, tenuto conto che in quella sala, in più file di scranni, posti perpendicolarmente al trono dogale, ci dovevano sedere anche 2000 persone.... vi rendete conto del peso che dovevano sopportare le travi?

 

Allego una stampa, giusto perché possiate rendervi conto dell'aspetto che doveva avere in occasione di sedute plenarie

 

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saluti

luciano

Modificato da 417sonia
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