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IGNORED

L' Isola Tiberina


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Inviato (modificato)

Mi faccio carico , con molto piacere , della richiesta di @@margheludo , espressa nel suo intervento sulla “bocca della verita’” per trattare brevemente dell’ Isola Tiberina a Roma .
L' Isola Tiberina nacque nell’ antichita’ preistorica in modo alluvionale per accumulo progressivo di detriti , si trova al centro di Roma in un’ ansa del Tevere , poco dopo il moderno Ponte Garibaldi che unisce Via Arenula a Piazza Gioacchino Belli in Trastevere e quindi a Viale Trastevere .
Nella grande pianta marmorea di Roma fatta costruire da Settimio Severo , la Forma Urbis Severiana , era chiamata “inter duos pontes”, infatti e’ collegata alle due rive opposte del Tevere dagli antichi Ponte Cestio e Ponte Fabricio .
La leggenda tramandataci da Tito Livio narra che l' isola si formo’ nel 510 a. C. dall’ accumulo dei fasci di spighe del grano che era mietuto in Campo Marzio , terreno all’ epoca di proprietà del re Tarquinio il Superbo , in realta’ l' isola ha origini e basi ben piu’ solide dei fasci di spighe , formatasi gia’ in epoca preistorica per motivi naturali di accumulo di detriti alluvionali . A seguito di una pestilenza scoppiata nell’ Urbe nel 292 a.C. e in seguito a voti ed anche su indicazione degli aruspici , venne costruito nell’ isola un Tempio ad Esculapio , Dio della medicina , il cui culto fu introdotto a Roma proprio in questa data e in questa occasione .
Circa nella prima metà del I secolo a.C. l’ isola venne ampliata ed edificata in opera quadrata , insieme a questi lavori vennero costruiti i Ponti Fabricio e Cestio poi ristrutturati dai futuri Imperatori ; sfruttando la forma oblunga dell’ isola venne ideata la forma di una nave di cui oggi è ancora visibile parte della prua o piu’ probabilmente della poppa , costruita con blocchi di travertino che rivestono l' interno in tufo peperino ; essendo ricoperta di travertino e non di marmo fa supporre che la "nave" venne costruita in un' epoca non posteriore alla Flavia , piu' probabilmente in epoca augustea quando Vipsanio Agrippa costrui' il vicino Ponte di Agrippa , oggi Ponte Sisto , anch'esso in origine in travertino .
Al centro dell’ isola vi era un obelisco che raffigurava un albero maestro di una nave a ricordo dell' arrivo nel 292 a.C. da Epidauro del culto della divinità . Due anni prima infatti alcuni saggi pellegrini si erano recati nella città greca per consultare la divinità dopo una grave pestilenza , il mito vuole che un serpente , simbolo del dio , si allontanò dal Tempio e salì sulla nave ed una volta giunti a Roma lo stesso animale scese sull' isola stabilendovisi , dopo la costruzione del Tempio dedicato al dio, si racconta che la peste svanì miracolosamente .
Il Tempio di Esculapio venne inaugurato nel 289 a.C. e sorgeva nella parte meridionale dell’ isola , verso la foce del Tevere , nel luogo che oggi e’ occupato dalla chiesa di San Bartolomeo , dentro la Chiesa un pozzo prenderebbe la posizione di una fonte collegata in antico al santuario . Ai lati del tempio si trovava un portico per l' accoglienza dei pellegrini e soprattutto dei malati . Nella parte settentrionale si trovavano alcuni piccoli santuari legati a culti particolari , ora situati fra le fondamenta del moderno Ospedale Fatebenefratelli . Questi due Templi erano dedicati nel 194 a.C. a Fauno e Veiove , vi era anche un sacello dedicato a Iuppiter Iuralius "garante dei giuramenti" , dove oggi si trova la chiesa di San Giovanni Calibita , nella quale un pavimento musivo mostra una dedica al dio e un altare dedicato al dio Semo Sancus , di origine sabina . Altri culti attestati storicamente sull' isola erano rivolti a Tiberino e Gaia , e a Bellona .
Al posto dell' Obelisco , dopo la sua scomparsa e i cui frammenti si trovano a Napoli , che rappresentava l’ albero maestro della nave , venne eretta una colonna poi trasferita nel portico della Chiesa di San Bartolomeo , questa colonna si frantumò nel 1867 a causa dell' urto di un carro . Oggi sul luogo si trova una piccola edicola fatta costruire da Papa Pio IX nel 1869 da parte di Ignazio Jacometti , dove nelle quattro nicchie raffigurò i Santi collegati all' isola , San Bartolomeo , San Paolino da Nola , San Francesco d' Assisi e San Giovanni di Dio .
Per concludere , le misure della nave tiberina erano in antico metri 280 circa di lunghezza per 76 di larghezza , misure ricavate dai frammenti architettonici ancora esistenti alla fine del XIX secolo .

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Modificato da Legio II Italica
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Inviato

Complimenti @@Legio II Italica, è sempre un piacere leggerti.

 

Grazie @@Druso Galerio , per me e' un piacere scrivere di un po' di storia ed archeologia , ma sempre in modo dilettantistico e senza pretese , anche per diffondere un po' di immagini e storia di Roma per chi magari non c'e' mai stato .

Un saluto

Claudio

 


Inviato

Grazie a Voi , veramente troppo buoni .


Inviato

Due parole sul Tempio di Esculapio sull' Isola .

Il Tempio di Esculapio venne demolito gia’ durante il Medioevo , nell' anno 1000 sorse sulle sue rovine la Basilica di San Bartolomeo per volere di Ottone III . Il pozzo medioevale presente vicino all' altare della Chiesa sembra essere lo stesso da cui nell' antichita' classica sgorgava l'acqua utilizzata per curare i malati , fatto testimoniato da Sesto Pompeo Festo , scrittore del II secolo .
Del poco che rimane in loco dell' antico Tempio di Esculapio sono da ricordare alcuni frammenti dell' Obelisco , conservati pero' a Napoli , insieme ad alcuni blocchi di travertino visibili sotto le costruzioni sull' Isola Tiberina , dove spicca intatto un rilievo del bastone e del serpente , simboli di Esculapio come si vede in foto .
L'isola , come in antico , continua ad essere un luogo dedicato alla cura dei malati , infatti davanti alla Basilica sorge l' Ospedale del Fatebenefratelli .

Anche Rodolfo Lanciani , insigne archeologo romano , racconta che nel corso di scavi sull' Isola tiberina furono trovati grandi quantita' di offerte votive rappresentanti parti anatomiche del corpo che erano state guarite dal dio Esculapio ; anche nel corso della costruzione dei muraglioni del Tevere furono trovate enormi quantita' di questi oggetti e chissa' quanti ne giacciono ancora sotto il fiume .

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Inviato

Per concludere due statue di Esculapio , la prima ai Musei Capitolini a Roma , la seconda al Louvre e alcune monete coniate a Roma con Esculapio e il Tempio (aureo di Caracalla) , molte altre furono coniate in zecche di Cilicia e di Asia .

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