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IGNORED

Quarto di Ducato Ossidionale - Clemente VII 1527


Risposte migliori

Inviato

@@ZuoloNomisma Grazie Michele per le tue parole, e grazie mille anche per i passaggi d'asta che hai aggiunto!

 

@@gigetto13 ti ringrazio e apprezzo molto questo tuo regalo virtuale.. sul metallo delle nostre monete scorrono storie di sangue, di valori, di eroi e di dolore, e per noi collezionisti è un onore poter conservare con rispetto queste testimonianze del passato. Monete del genere ci devono ricordare quanto siamo fortunati a vivere in tempi di pace, pur con le mille difficoltà del nostro vivere quotidiano.. tutt'altra cosa rispetto a ciò che hanno vissuto in prima persona questi tondelli di metallo un pò consumati e malridotti..


Inviato

Ecco come promesso le foto della frattura!

 

da quel che vedo, considerando la patina uniforme ed omogenea presente sulla frattura rispetto al resto della moneta e considerando che in corrispondenza di essa non vi sono nè punti di metallo vivo nè tracce di manomissione, credo che si tratti di un qualcosa di molto antico o forse addirittura coevo alla moneta stessa.

 

Qual'è il vostro parere in merito?

 

Sul "perchè" non saprei dire, di certo non si tratta di un aggiustamento di peso in quanto la moneta così mutilata viaggia attorno ai 7,20 grammi. Continuo ad escludere mentalmente un appiccagnolo rimosso, non credo sia una tipologia di moneta da appiccagnolo e probabilmente un lanzichenecco non se ne sarebbe andato in giro con lo stemma del pontefice in bella vista sul collo.. inoltre credo che mostrerebbe altri segni d'uso nel caso fosse stata indossata da qualcuno, ma l'usura mi sembra assolutamente omogenea e non compatibile con una indossatura.

 

Le ipotesi che restano a mio avviso sono:

 

1) tondello carente in origine già in fase di coniazione: lo spessore è in effetti molto irregolare nella mia moneta, il tondello tradisce un processo di coniazione rudimentale e grezzo. Inoltre credo che le circostanze di coniazione potrebbero anche aver consentito di tenere per buona una moneta vistosamente fallata.. tanto doveva essere usata per pagare il nemico. L'importante era la quantità, non la qualità in questo caso.

 

2) tondello danneggiato successivamente alla coniazione: questa sembrerebbe l'ipotesi più ovvia, anche se la moneta a mio avviso qualora fosse stata spezzata con qualche strumento dovrebbe presentare dei segni di contatto, delle piegature o quantomeno dei bordi slabbrati, cosa che invece non è. La moneta è perfettamente dritta, non presenta segni particolari ed i bordi in corrispondenza della frattura non sono nè sollevati nè irregolari nello spessore.

 

Qualcuno potrà dirmi che i bordi potrebbero essersi smussati con l'uso e con il tempo.. ma i bordi sono ancora taglienti e, come già ribadito, la patina presente sul taglio è la medesima che si riscontra sui campi al D/ e al R/. un bordo consumato a mio parere presenterebbe un metallo più chiaro e più levigato.

 

Il bordo così irregolare e frastagliato in corrispondenza della frattura inoltre secondo me mal si sposa con una tranciatura. Conciare una moneta così volontariamente e senza deformare ciò che resta di essa credo non sia un'impresa facile..

 

3) l'ultima ipotesi che formulo è una frattura sul tondello talmente profonda ed estesa da spezzare letteralmente la moneta. La lega metallica utilizzata per queste emissioni era molto instabile e variabile, proveniendo direttamente dalla fusione degli arredi sacri, le condizioni di coniazione non erano perfette, e forse non c'era nemmeno tempo di riscaldare i tondelli prima di batterli al martello. Al D/ noto inoltre che il conio era già molto usurato, si vede chiaramente nel giro della legenda in corrispondenza della scritta "PONT", inoltre ci sono tracce di escrescenze e residui sparsi un pò ovunque sulla superficie. Potrebbe quindi forse essersi spezzato in fase di battuta viste tutte queste problematiche?

 

Secondo me quest'ultima è l'ipotesi più probabile..

 

Resto comunque aperto ad altre ipotesi, ed ascolto molto volentieri i vostri pareri. Magari potrei anche averi visto male io...

 

Attendo con vero piacere le vostre opinioni!

 

Grazie a tutti in anticipo,

 

Marco

 

 

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Inviato

A margine di questo mio post incentrato sulla frattura di conio permettetemi una piccola considerazione personale.. mi sono davvero emozionato quando ho ricevuto la moneta, ammirandola ho potuto leggere su quel metallo una carica di storia e di umanità talmente potente da colpirmi nel profondo.. e non è una sensazione che si prova tutti i giorni. 

 

Il bello della numismatica è anche questo...

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Inviato

Dalle nuove immagini del contorno appare evidentemente una rottura antica, forse coeva, ma non penso derivante dal tondello già mancante di una parte prima della coniazione, sarebbe meno spigoloso il taglio che ne risulta.

 

Rimane plausibile la tua ipotesi "3", di un tondello mal realizzato, non perfettamente amalgamato, che si "disgregato" con la circolazione, anche in epoca prossima alla coniazione.

 

E' comunque strano che il resto del tondello sia privo di altri difetti simili, indizi che ci avrebbero dato maggiori certezze...

 

Ciao, RCAMIL.

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Inviato

@@rcamil grazie per il tuo autorevole parere. In effetti sono sempre più convinto che si tratti di una rottura del tondello talmente estesa da causare già all'epoca la perdita di una parte della moneta. Porto due esempi di monete con un problema simile (la prima ex numismatica Ranieri, la seconda proveniente dal buon Alberto Varesi), ma non allo stesso livello di gravità: dal confronto direi che l'irregolarità della spaccatura è la medesima..

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  • Mi piace 1

Inviato

Come ricordato tali monere ossidionali furono coniate fondendo arredi sacri e altre suppellettili preziose custodite all'interno del castello, che presentavano un discreto contenuto in oro.

Per questa ragione d'altronde furono immediatamente tesaurizzate e probabilmente anche rifuse da cui l'odierna rarita'.

E' possibile che la lega particolare comprendente anche tutti quei metalli utilizzati o presenti come leganti/ residui nella fattura degli arredi sacri sia risultata un composto piu' fragile all'atto della coniazione. Ricordo dei ducati ossidionali che presentano crepe e colorazioni particolari rispetto ad altre emissioni di argento coeve.

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Inviato

@@numa numa grazie per il tuo parere, ciò rafforza ulteriormente la tesi numero 3. Sarei curioso di sapere se altri la pensano diversamente.. magari c'è una chiave di lettura che ancora non abbiamo analizzato.. 


Inviato

Dalle nuove immagini del contorno appare evidentemente una rottura antica, forse coeva, ma non penso derivante dal tondello già mancante di una parte prima della coniazione, sarebbe meno spigoloso il taglio che ne risulta.

 

Rimane plausibile la tua ipotesi "3", di un tondello mal realizzato, non perfettamente amalgamato, che si "disgregato" con la circolazione, anche in epoca prossima alla coniazione.

 

E' comunque strano che il resto del tondello sia privo di altri difetti simili, indizi che ci avrebbero dato maggiori certezze...

 

Ciao, RCAMIL.

Ho una certa esperienza nelle operazioni di pressare impasti previa miscelazione, siamo in un altro settore ma il percorso della realizzazione e' molto simile.

Puo' succedere anche con la tecnologia di oggi che da un impasto perfettamente amalgamato (o presunto tale) e pronto per alimentare la produzione di un determinato stampo non tutti i pezzi finiti risultino effettivamente omogenei, oggi la riproducibilita' di un prodotto e' la principale sfida qualitativa......

Esistono naturali segregazioni nella sequenza produttiva che, nel caso in cui credo ricada l'esemplare postato, se un impurezza resta segregata, si crea un prodotto in parte difettoso ed in parte perfetto,

questo potrebbe spiegare a mio avviso sia la coeva rottura che il resto del tondello privo di difetti simili...

Condivido in pieno che il bello della numismatica e' la sensazione che ha provato slapdash 84 quando ha preso in mano la moneta.

DANIELE

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