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Inviato (modificato)

No non e' un semplice dipartimenti di numismatica come quello in seno alla Facolta' di Lettere alla Sapienza o a centinaia di altri presso le Facolta' Umanistiche delle Universita' di mezza Europa. Legga bene, lo descrive bene l'introduzione: das enzige selbstandig Unversitaets etc di questo tipo in Europa, vhe offre tra l'sltro un Master in Numismatica.

A questo proposito ricordo che in occasione del congresso internazionale tenuto la scorsa settana a Taormina vi e' stata una sessione devoluta interamente alla professione di numismatico e agli sbocchi per i giovani per questa carriera.

Difficile a credersi - soprattutto in Italia che pure e' cosi ricca di storia numismatica- ma all'estero quella di numismatico puo' essere una bellissima carriera . Non facile ovviamente ( ma cosa e' facile oggi ?) ma con molteplici specializzazioni. Si va dalle professioni in seno al mercato - presso ditte serie e commercialmente rilevanti ( al congresso vi erano due giovani - questi si veramente bravi - impiegati presso primarie cade d'asta con laurea e specializzazione i. Archeologia e numismatica) alle strade piu' conosciute di assistenti universitari/ ricercatori ( in Italia molti precari , in UK molto piu' solidi ) , alle curatrici ( parlo al femminile perche le aspiranti che ho conosciuto erano tutte del gentil sesso) di musei e fondazioni.

Non facile ripeto ma comunque possibile.

Ad esempio la nuova direttriice del Medaglirre Vaticano e' una ragazza molto giovane che si e' specializzata in numismatica frequentando il seminario organizzato ogni anno dall'American Numismatics Society che offre - su base molto competitiva - una ventina di posti all'anno con frequenza presso la sede di NY . Chi esce da

Li ha certamente possibilità' in piu' ma deve essere poi disposto a girare per coglierle.

E da noi cosa si offre ai giovani che hanno un interesse professionale per la numismatica?

 

Alla Sapienza non c'è un dipartimento di Numismatica (a meno che non sia roba degli ultimi tempi, ma mi pare improbabile): le cattedre afferiscono a un dipartimento di scienze dell'antichità o roba del genere (negli ultimi 10 anni sono cambiate diverse cose a livello amministrativo, con accorpamenti e quant'altro.

Modificato da Filippo1948

Inviato

Si avevo oarlato di falcolta' ma intendevo Istituto specialistico nell'accezione di unicita' - nel panorama universitario europeo - ben specificata nella descrizione ( in tedesco) del corso. Avendo la pazienza di leggerlo per bene penso che sia molto chiaro ed esaustivo, per chi - beninteso - vuole capirlo.


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Inviato

mi pare che si stiano confondendo un po' le acque: qualcuno aveva parlato di FACOLTA' in numismatica: non corsi di laurea, master, dottorato e quant'altro, che sono corsi di studio.

 

Beh in Italia le facoltà (prima che venissero di fatto abolite nel 2010) erano le strutture che riunivano e organizzavano i vari corsi di studio ad eccezione del dottorato. Mi sfugge però perché ritieni piú importante la facoltà dei corsi.


Inviato (modificato)

Beh in Italia le facoltà (prima che venissero di fatto abolite nel 2010) erano le strutture che riunivano e organizzavano i vari corsi di studio ad eccezione del dottorato. Mi sfugge però perché ritieni piú importante la facoltà dei corsi.

 

Difatti ora sono i dipartimenti le unità amministrative di riferimento. Io non considero le facoltà più "importanti" dei corsi, tutto il contrario, e non mi pare di averne mai dato l'impressione (citi pure dove l'avrei riferito, grazie!): mi pare di aver più volte sostenuto, anzi, che in italia possono seguirsi corsi d'esame, tesi laurea, tesi di specializzazione e tesi di ricerca in numismatica! Per chi ha fame, carne sul fuoco non ne manca (e l'offerta formativa "di contorno" è ancor più ricca).

Altri avevano puntualizzato più volte che "no no, altrove ci sono proprio intere facoltà!", e personalmente mi ero soffermato a puntualizzare come il mantenimento di una intera facoltà di numismatica apparisse alquanto improbabile.

Modificato da Filippo1948
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Inviato

Ah ho capito. Beh a Vienna però hanno un intero corso di studi, che mi sembra già piú di quanto sia possibile in Italia no?


Inviato (modificato)

Ah ho capito. Beh a Vienna però hanno un intero corso di studi, che mi sembra già piú di quanto sia possibile in Italia no?

 

E chi lo nega: resto dell'idea che in Italia roba del genere non sia fattibile, a meno di non prevedere l'espatrio come unica strada per cercare un lavoro.

Modificato da Filippo1948

Inviato

E chi lo nega: resto dell'idea che in Italia roba del genere non sia fattibile, a meno di non prevedere l'espatrio come unica strada per cercare un lavoro.

Gia' ed e' questa la cosa triste.

Con una dimensione dieci volte piu ' grande ed una tradizione storica e culturale classica impareggiabile qui non ci sono sbocchi per queste materie mentre parsi molto piu piccoli ( ma piu' efficienti?) di strade professionali ne offrono...

Non e' un caso che nostri ottimi laureati in archeologia/ lettere antiche etc vadano poi all'estero ( e anche in Vaticano :)) a cercare uno sbocco professionale. Agli inizi del '900 si emigrava in America come operai e braccianti oggi l 'emigrazione e' piu ' elettiva che una necessita' per fortuna e soprattutto e' piu' intellettuale. Mi piacerebbe che un domani ci fosse un flusso di ritorno se imparassimo a gestire con piu' intelligenza le straordinarie potenzialita' del nostro patrimonio culturale


Supporter
Inviato

Grazie a tutti per i contributi, qualcuno più puntiglioso (servono anche quelli) qualcuno più esaustivo...anche io concordo con il fatto che un intero corso di laurea con sole materie dedicate alla Numismatica sarebbe "anti-economico" (forse) ... Tuttavia, vista l'attuale struttura delll'ordinamento universitario, una specialistica in Numismatica, magari presso qualche facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, si potrebbe anche azzardare.

 

Inoltre, circa l'appetibilità in posti di lavoro (che per altro, soprattutto all'estero, non è detto che non vi sia, potrebbe essere interessante per molti appassionati che, come me, già lavorano e non frequenterebbero per il solo ragionamento costo-beneficio, ma per passione...concetto che il nostro mondo scolastico, ahimè pressato dalle esigenze del "mercato del lavoro" (si vede come le percentuali di disoccupati infatti, sopratutto tra i giovani, siano in picchiata), ha oramai accantonato.

 

Ad maiora


Inviato

L'autore dell'inchiesta sull'insegnamento della numismatica nelle università italiane, pubblicato in tre puntate su Cronaca Numismatica nel 2009, sono io.

 

Già al momento di andare in stampa quell'indagine era suscettibile di aggiornamenti e sviluppi perché le Università stavano attraversando (e quando mai!) un periodo di transizione e cambiamenti, per cui la situazione lì "fotografata" poteva essere paragonata all'istantanea di un soggetto in movimento più che a un paesaggio statico.

Oggi, in un panorama nel quale le Facoltà sono state soppresse e le funzioni di didattica e ricerca sono state riunite nei Dipartimenti e, soprattutto, in un contesto in cui in molti Atenei gli insegnamenti "a contratto" sono stati ridotti all'osso, potrebbero venir fuori risultati assai diversi.

 

Ad ogni modo, visto che qualcuno ritiene che la lettura di quei tre articoli possa essere ancora utile, non ho nessun problema a postarli qui sul forum.

Prima di farlo chiedo solo un parere tecnico-giuridico a @@bizerba62:

considerando che l'autore sono io, che la rivista non esiste più e che la casa editrice (Ediitoriale Olimpia) è fallita, posso postare direttamente le scansioni delle pagine di CN senza violare alcun copyright, oppure è meglio che io inserisca qui le versioni preprint (quindi solo col mio testo ma senza i contenuti grafici ed editoriali aggiunti dalla Redazione)?

 

In attesa che bizerba risponda, aggiungo qui sotto (compreso il testo di una nota), come contributo ad alcuni punti della discussione, l'ultima parte di quelle che erano le conclusioni della mia indagine. Alcune considerazioni, probabilmente, sono ancora valide:

 

Quanto agli sbocchi professionali le ombre si fanno più fitte: i sempre maggiori tagli alla spesa pubblica rendono ancora più problematico il futuro di chi ambisce a lavorare come numismatico. Eppure l’Italia ha un patrimonio immenso che potrebbe generare tantissime occasioni di lavoro tra soprintendenze, musei e collezioni che necessitano di ispettori, catalogatori e conservatori [nota].

Quella di sostenere l’esame di numismatica è in molte università una scelta libera degli studenti, non un obbligo curricolare; il che significa che quasi sempre vi è, in questi casi, un interesse di base verso la materia. Anche a voler ipotizzare un numero di soli 10 allievi per ciascun ateneo (ma è un dato certamente inferiore alla realtà, stando al numero di candidati agli esami pubblicato su alcuni dei siti consultati), ne verrebbe fuori che per ogni anno accademico ci sarebbe un piccolo “esercito” di 300 giovani interessati e motivati da valorizzare.

L’università li accoglie, li prepara e ne accresce ancor di più le potenzialità grazie a quanto di positivo si è visto esistere al suo interno. Il rischio, però, che tale patrimonio, una volta terminati gli studi, venga dissipato è molto alto.

E sarebbe, davvero, un gran peccato.

 

[nota] Nell’intervista pubblicata 15 anni fa su Cronaca Numismatica, in occasione di un servizio sull’insegnamento nell’Università di Udine, il professor Saccocci già lamentava come spesso vere e proprie “pastoie” burocratiche rendano difficoltosa anche la semplice possibilità di concorrere a posti di conservatore presso i musei.

 

 

 

Aggiungo infine, riprendendo un altro punto qua e là già discusso nel forum, che è possibile anche iscriversi a singoli insegnamenti nelle università. Basta avere il diploma di maturità (e sempre che i corsi non siano a numero chiuso).

Cioè, senza essere iscritti a un corso di laurea, si può far domanda nelle segreterie, nei periodi di immatricolazione, per iscriversi al singolo corso d'insegnamento e sostenere, alla fine, il relativo esame.

In genere è una pratica seguita da chi, per esigenze di carriera, deve inserire nel proprio curriculum di studi specifiche materie per poter esercitare professioni o per concorrere a concorsi, iscriversi ad albi, ecc..

 

Ma nulla vieta di farlo per "semplice" (si fa per dire) curiosità culturale, avendo naturalmente tempo per farlo e risiedendo in una città sede universitaria con attivo l'insegnamento desiderato.

Per rimanere ai termini utilizzati nei primi post, se ne avessi la possibilità, mi farei "infarinare" più che volentieri dalla Travaini, da Saccocci, da Asolati, dalla Caltabiano ecc.. solo per fare degli esempi.

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Inviato

Ciao tornese71.

"Ad ogni modo, visto che qualcuno ritiene che la lettura di quei tre articoli possa essere ancora utile, non ho nessun problema a postarli qui sul forum."

 

Considerando che sei Tu l'Autore dell'articolo e che la pubblicazione sul Forum non ha finalità commerciali ma "didattiche", direi che non ci sono problemi a postarlo. 

 

Saluti.

M.


  • ADMIN
Staff
Inviato

Aggiungo infine, riprendendo un altro punto qua e là già discusso nel forum, che è possibile anche iscriversi a singoli insegnamenti nelle università. Basta avere il diploma di maturità (e sempre che i corsi non siano a numero chiuso).

Cioè, senza essere iscritti a un corso di laurea, si può far domanda nelle segreterie, nei periodi di immatricolazione, per iscriversi al singolo corso d'insegnamento e sostenere, alla fine, il relativo esame.

In genere è una pratica seguita da chi, per esigenze di carriera, deve inserire nel proprio curriculum di studi specifiche materie per poter esercitare professioni o per concorrere a concorsi, iscriversi ad albi, ecc..

Da quanto so io (ma ammetto di non conoscere i riferimenti normativi), le lezioni universitarie sono pubbliche. Ovvero chiunque, anche non iscritto, può seguirle. Fatto salvo per attività di laboratorio per cui esistono problematiche su infortuni, responsabilità etc.


Inviato

Scusandomi per il ritardo (ho avuto problemi con i files) allego, come promesso, le scansioni relative alle tre puntate dell'indagine che feci a suo tempo, per conto di Cronaca Numismatica, a proposito dell'insegnamento della numismatica nelle università italiane (dati relativi all'a.a. 2007/2008).

Devo separare gli invii tra più messaggi perché col mio account ho un limite di 1000 kb per post.

Questa è la prima puntata, uscita sul n. 219 del giugno 2009.

Riguarda le università di Torino, Genova, Milano, Verona, Venezia, Padova, Udine, Trieste.

 

inchiesta_parte1_col.PDF

 

 


Inviato (modificato)

Seconda puntata, apparsa sul n. 220, luglio-agosto 2009.

Riguarda le università di Parma, Bologna, Ferrara, Pisa, Viterbo (Tuscia), Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre.

 

inchiesta_parte2_col.PDF

Modificato da tornese71

Inviato

Terza e ultima puntata: dal n. 221 si settembre 2009.

Poiché la scansione dell'intero articolo supera di poco i 1000 kb devo dividerla in due.

Qui i dati relativi alle università di: Chieti-Pescara, Napoli Federico II, Napoli Due (o SUN), Napoli L'Orientale, Salerno, Bari, Lecce (Salento), Calabria, Messina, Catania, Palermo, Sassari.

 

inchiesta_parte3-1_col.PDF


Inviato (modificato)

Ultimissimo file.

Dopo poche righe che completano l'invio precedente, la situazione relativa a due atenei non statali (Cattolica Milano e Suor Orsola Benincasa Napoli) e le conclusioni.

 

inchiesta_parte3-2_col.PDF

Modificato da tornese71
  • Mi piace 1

  • 4 anni dopo...
Inviato

Buongiorno a tutti, rispolvero questa conversazione aggiungendo che all'università di Napoli, la Federico II, al corso di laurea triennale in "archeologia, storia del patrimonio culturale", il corso e quindi l'esame di numismatica fu inserito solo l'anno scorso (2019!!!) e tutt'ora è facoltativo con "geofisica applicata all'archeologia". 

Per farla breve, uno studente o segue questo o quello. Nonostante possa avere il duplice interesse. 

 

Buona quarantena!!!! :D


Inviato (modificato)
56 minuti fa, Mircodimarta dice:

Buongiorno a tutti, rispolvero questa conversazione aggiungendo che all'università di Napoli, la Federico II, al corso di laurea triennale in "archeologia, storia del patrimonio culturale", il corso e quindi l'esame di numismatica fu inserito solo l'anno scorso (2019!!!) e tutt'ora è facoltativo con "geofiksica applicata all'archeologia". 

Per farla breve, uno studente o segue questo o quello. Nonostante possa avere il duplice interesse. 

 

Buona quarantena!!!! :D

Oppure, se i corsi non si sovrappongono come orari, si può decidere di seguirli entrambi e alla peggio dare solo uno dei due esami.

Ai tempi miei, circa 20 anni fa, uno poteva scegliere di sostenere anche più esami di quelli richiesti dal piano di studi.

Ovviamente compatibilmente con organizzazione dei corsi e disponibilità di tempo...

Modificato da Franzo

Inviato (modificato)
Il 20/3/2020 alle 10:41, Mircodimarta dice:

Buongiorno a tutti, rispolvero questa conversazione aggiungendo che all'università di Napoli, la Federico II, al corso di laurea triennale in "archeologia, storia del patrimonio culturale", il corso e quindi l'esame di numismatica fu inserito solo l'anno scorso (2019!!!) e tutt'ora è facoltativo con "geofisica applicata all'archeologia". 

Per farla breve, uno studente o segue questo o quello. Nonostante possa avere il duplice interesse. 

 

Buona quarantena!!!! :D

Ciao! Anno prossimo dovrei frequentare la Federico II frequentando la triennale di Storia... non ci sono corsi di numismatica per questo corso o sbaglio ?

Modificato da jaconico

Inviato
7 ore fa, jaconico dice:

Ciao! Anno prossimo dovrei frequentare la Federico II frequentando la triennale di Storia... non ci sono corsi di numismatica per questo corso o sbaglio ?

Ciao amico! A me sembra che non sia presente nel tuo corso di studi. Ti dico come fare per avere la guida sottomano. 

Da Google cerca 'dipartimento di studi umanistici unina' 

-apri e vai su didattica

-poi lauree triennali

-scegli la tua

-scarica la guida dello studente (sono circa 100 pagine) 

Le linee stanno intasate altrimenti lo avrei fatto io. Provaci in diversi momenti del giorno, può darsi che si sblocchi. 

 

Buona giornata! 

  • Grazie 1

  • ADMIN
Staff
Inviato

Va detto che quasi tutti i corsi di laurea prevedono la scelta di un certo numero di crediti totalmente libera; per cui è possibile inserire questi esami anzi paradossalmente lo è anche per corsi di laurea totalmente scorrelati.


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