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Inviato

Ciao a tutti sto approfondendo la vita dell'imperatore Tiberio, come sia possibile che un uomo possa diventare in vecchiaia l'opposto di quando era giovane? Tiberio venne calunniato,non fu capito?

Inviato

E queste considerazioni con le monete che c'azzeccano?


Inviato

E queste considerazioni con le monete che c'azzeccano?

 

C'azzeccano, c'azzeccano. La numismatica non è solo monete e monete ma anche lo studio delle monete e della loro storia . E se la loro storia è controversa e permette spunti per l'approfondimento, perché non farlo? 

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Non mi sembra sia stata posta alcune questione monetaria.


Inviato

Si può sempre porvi rimedio ?

Chi se la sente di fare una bibliografia numismatica di Tiberio?

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Inviato (modificato)

Un punto di vista su Tiberio , dal libro ( 1970 ) che ho citato nell'altra discussione  " ritratti anepigrafi "

 

La moneta è un aureo per Lione  ,  C  15

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Modificato da VALTERI
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Numismaticamente, il periodo di Tiberio, come anche per Caligola e Claudio, è ricordato per una ridotta coniazione...molto probabilmente perchè la monetazione augustea, al contrario, era stata sovrabbondante...

Tra i suoi meriti, sicuramente vi è quello di aver rimesso  a posto le esauste casse dello Stato...

Dal punto di vista qualitativo della coniazione, non ricordo grandi cose...la sua fortuna numismatica è stata quella di regnare all'epoca di Gesù  e, quindi, una certa fortuna hanno  avuto il denario con Livia al rovescio, il cd. tribute penny:

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e i prutot emessi da Ponzio Pilato:

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Saluti Eliodoro

Modificato da eliodoro
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Inviato (modificato)

Numismaticamente, il periodo di Tiberio, come anche per Caligola e Claudio, è ricordato per una ridotta coniazione...molto probabilmente perchè la monetazione augustea, al contrario, era stata sovrabbondante...

Tra i suoi meriti, sicuramente vi è quello di aver rimesso  a posto le esauste casse dello Stato...

Dal punto di vista qualitativo della coniazione, non ricordo grandi cose...la sua fortuna numismatica è stata quella di regnare all'epoca di Gesù  e, quindi, una certa fortuna hanno  avuto il denario con Livia al rovescio, il cd. tribute penny:

 

e i prutot emessi da Ponzio Pilato:

 

 

Saluti Eliodoro

Qualche studioso dice di aver visto l'impronta del lituus della seconda da te postata sull'occhio della Sindone...

Si tratterebbe però di una variante con il lituo rivolto a destra

Modificato da Ross14

Inviato (modificato)

Numismaticamente, il periodo di Tiberio, come anche per Caligola e Claudio, è ricordato per una ridotta coniazione...molto probabilmente perchè la monetazione augustea, al contrario, era stata sovrabbondante...

Tra i suoi meriti, sicuramente vi è quello di aver rimesso a posto le esauste casse dello Stato...

Dal punto di vista qualitativo della coniazione, non ricordo grandi cose...la sua fortuna numismatica è stata quella di regnare all'epoca di Gesù e, quindi, una certa fortuna hanno avuto il denario con Livia al rovescio, il cd. tribute penny:

2529428.m.jpg

e i prutot emessi da Ponzio Pilato:

1401880.m.jpg

764589.m.jpg

Saluti Eliodoro

Ciao,

in parte è un dato corretto, Ma bisogna considerare alcuni aspetti.

Il periodo augusteo è contraddistinto ad un primo sguardo da un'ampia produzione monetale. E tale sembra l'evidenza. In realtá bisogna considerare l'ampiezza cronologica del periodo. E l'ampiamento dei territori annessi all'Impero che quindi l'aumento della relativa necessitá monetale diretta ed indiretta. Nonostante vari interventi e dinamiche il flusso monetale bronzeo fu insufficiente: lo attesta chiaramente il perpetuarsi dell'uso di monete da zecche cittadine, la produzione delle zecche ausiliarie, il fenomeno del "taglio" dei nominali, dell'uso di imitative e di contromarche. Monete prodotte in zecche cittadine (Panormos, Ebusus, Massalia...) di tradizione greca e monete tardorepubblicane si rinvengono a Pompei a sopperire alla scarsitá monetale di esemplari di piccolo taglio. Quindi si puó supporre che nonostante una produzione apparentemente ricca si sia perpetuata una certa scarsitá monetale bronzea giá presente nella tarda Repubblica.

Il sesterzio in oricalco, moneta di riferimento e cambio tra il sistema "bronzo" e quello "argento", ideato da Augusto invece sembrerebbe, dal numero di nominali rinvenuti, relativamente poco diffuso.

Diversa viceversa la situazione dell'argento che sembra abbastanza ben diffuso.

Parliamo comunque di un periodo, quello del Primo Impero, contraddistinto da apertura di zecche, chiusure di zecche cittadine, pause produttive: spesso i meccanismi non sono ben chiari o documentati.

Il buon (?) Tiberio sembra che non abbia adottato modifiche alla situazione monetale ereditata da Augusto e contraddistinse il suo regno da una contrazione nella produzione monetale,

In questo modo, come ha giá espresso @@eliodoro , risistemó la cassa statale che aveva sí incamerato proventi ma altrettanti e piú aveva profuso nel corso di guerre civili, di espansione e in opere pubbliche.

Alcuni suoi successori riprenderanno una produzione di buon livello numerico. Caligola se non erro produsse denarii pari a 7 volte i nominali di Tiberio: e ció in un periodo di regno ben piú breve. Inoltre ripresero le modifiche al sistema di zecche cittadine che vennero, nel tempo, pressochè azzerate nel settore occidentale (es. Hispania).

Ciao

Illyricum

;)

Modificato da Illyricum65
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Inviato

Qualche studioso dice di aver visto l'impronta del lituus della seconda da te postata sull'occhio della Sindone...

Si tratterebbe però di una variante con il lituo rivolto a destra

 

In realtà sembra frutto di molta immaginazione.

Pur essendo abbastanza convinto dell'autenticità della tela dell'uomo della sindone (rigettando quindi la teoria del falso moderno o della reliquia appositamente costruita in epoca medievale) sono decisamente meno convinto della presenza delle monete negli occhi.

La storia del telo è affascinante sia per quanto riguarda gli studi e le ricerche sulla sua origine che per quelli sul suo viaggio nel corso della storia... anzi, è forse proprio questo l'aspetto che più mi piace.

A prescindere di chi fosse il corpo avvolto in quel sudario cosa che, allo stato attuale, non è pressoché documentabile.

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Inviato (modificato)

Intanto..vi posto un mio Asse di Tiberio, regolarmente acquistato  fatturato e di lecita provenienza:

Globo e timone...due domande..

1) Il globo rappresenta la Terra?

2) Se sì,  i Romani erano a conoscenza che la Terra fosse una sfera?

 

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Modificato da eliodoro
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Scusa per la divagazione

 

Non era di certo per riprenderti, che te l'ho segnalato! Ci mancherebbe :)

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Inviato (modificato)

OCiao a tutti,

riprendo brevemente questa discussione, in quanto, sull'argomento, globo e timone vi è un bellissimo articolo di @@antvwaIa, sul Quaderno di Studi del 2012...egli conferma, che possa trattarsi tanto della Terra che della sfera armillare, quanto il fatto che, in ogni caso, il primo significato non esclude l'altro..

l'articolo conferma quanto detto nelle precedenti discussioni, ossia la volontà del Princeps di affermare la sua guida, sicura, su tutto il mondo conosciuto..

Modificato da eliodoro

Inviato

Intanto..vi posto un mio Asse di Tiberio, regolarmente acquistato  fatturato e di lecita provenienza:

Globo e timone...due domande..

 

1) Il globo rappresenta la Terra?

 

Sì.

 

2) Se sì,  i Romani erano a conoscenza che la Terra fosse una sfera?

 

Altro che se lo sapevano.

Qui un paio di discussioni sull'argomento:

 

"Globo" nelle monete imperiali

 

Globo Costantino Sol Invictus


Inviato

Scusa Illyricum, se mi permetto: i denari di Caligola sono rarissimi, a differenza di quelli di Tiberio. La Livia seduta è uno dei denari più comuni di tutto l'Alto Impero. Quelli di Caligola sono inavvicinabili! Basti vedere i prezzi che raggiungono alle aste. Caligola ha coniato pochissimi denari come anche il suo successore e anche Nerone prima della svalutazione del 64. Ciao


Inviato

Ciao,

Scusa Illyricum, se mi permetto: i denari di Caligola sono rarissimi, a differenza di quelli di Tiberio. La Livia seduta è uno dei denari più comuni di tutto l'Alto Impero. Quelli di Caligola sono inavvicinabili! Basti vedere i prezzi che raggiungono alle aste. Caligola ha coniato pochissimi denari come anche il suo successore e anche Nerone prima della svalutazione del 64. Ciao

devi considerare la damnatio memoriae che colpì Caligola e quindi causò il ritiro della sua monetazione da parte del Senato. E' comunque vero che suoi bronzi sono "sopravvissuti" in maggior numero.

 

Ne accenna anche R.Diegi nel suo articolo su Caligola:

http://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/monete-caligola.pdf

 

"... Molto copiosa fu la monetazione di Caligola, ma quasi tutte le sue monete sono assai rare. Probabilmente, a causa della brutta fine che gli fu riservata e della cattiva memoria che lasciò di sé negli ultimi anni del suo regno, anche la sua produzione monetaria fu ritirata e sostituita con quella degli Imperatori che lo seguirono."
 

Si tratta di una considerazione che condivido.

 

Ciao

Illyricum

;)


Inviato

Sempre dallo stesso articolo trovi il dato che avevo riportato e del quale non ricordavo la provenienza quando scrissi il post:

 

"... Il grande e sempre crescente bisogno di moneta, indusse Gaio ad aprire una nuova zecca in Roma, del tutto autonoma da quella senatoria, per coniarvi monete d’oro e d’argento, destinate soprattutto al finanziamento del suo ambizioso progetto di instaurazione di un principato teocratico.
Caligola coniò in soli quattro anni un volume di monete superiore di sette-otto volte a quello emesso da Tiberio nel suo lungo principato. "
 
Ciao
Illyricum
:)

Inviato

A quanto sopra aggiungo ancora che in realtà la ripresa della produzione di monete in argento e oro a Roma è tuttora controversa.

Alcuni studiosi la attribuiscono a Caligola, taluni a Claudio (come decisione da parte del liberto Pallas che accentrò la produzione a Roma ), taluni altri ancora a Nerone.

 

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

Avrai certamente ragione. A me sembrava di aver letto tempo fa che, da uno studio dei conii, risulta che Caligola abbia coniato poco argento e oro. Però confesso che, dopo aver passato qualche ora a rileggere qua e là vari libri della mia biblioteca che trattano dell'Alto Impero, non sono riuscito a trovare quello che cercavo. Resto tuttavia perplesso, a proposito della Damnatio memoriae, per il fatto che anche Claudio ha coniato poco oro e argento (e poco bronzo) e nel caso di Claudio non c'è Damnatio memoriae che spieghi la cosa. Pensavo che forse tutto il periodo storico Caligola-Claudio-Nerone- pre- svalutazione fosse caratterizzato da un numero limitato di coniazioni in metalli preziosi. E' una cosa che è successa varie volte nella storia prima di una svalutazione (vedi per es. i libri economici scritti dal Cipolla) Sono perplesso. Ciao


Inviato

Avrai certamente ragione. A me sembrava di aver letto tempo fa che, da uno studio dei conii, risulta che Caligola abbia coniato poco argento e oro. Però confesso che, dopo aver passato qualche ora a rileggere qua e là vari libri della mia biblioteca che trattano dell'Alto Impero, non sono riuscito a trovare quello che cercavo. Resto tuttavia perplesso, a proposito della Damnatio memoriae, per il fatto che anche Claudio ha coniato poco oro e argento (e poco bronzo) e nel caso di Claudio non c'è Damnatio memoriae che spieghi la cosa. Pensavo che forse tutto il periodo storico Caligola-Claudio-Nerone- pre- svalutazione fosse caratterizzato da un numero limitato di coniazioni in metalli preziosi. E' una cosa che è successa varie volte nella storia prima di una svalutazione (vedi per es. i libri economici scritti dal Cipolla) Sono perplesso. Ciao

Penso di conoscere il testo cui fai riferimento. Non ricordo l'autore e il titolo preciso ma l'ho in archivio e ricordo che è del 1988. Lí la tesi era quella da te descritta. Che potrebbe essere corretta. Io ho abbracciato quella di Diegi, opposta.

Come sai, spesso la situazione del Primo Impero non è ben chiara e delineata e i vari studiosi propongono varie ipotesi, talvolta contraddittorie.

Sta alle evidenze successive o alla propria personale interpretazione abbracciare una o l'altra proposta. Devo dire criticamente che purtroppo il testo di Diegi ha una pecca: non vi sono i riferimenti bibliografici, pertanto non so dove e come sia stato calcolato il volume delle emissioni tiberiane e gaiane. Fatto non da poco. Essendo comunque un autore abbastanza noto, ritengo che le fonti siano valide.

Mi dichiaro sempre pronto a mettermi le ceneri sul capo, nel caso sbagliassi :D ...

Ciao

Illyricum

:)


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