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Inviato

Salve a tutti, vi chiedo di aiutarmi a capire, questa dicitura che ho trovato su WILDWINDS che non riesco a postarvi e quindi cerco di riassumere. Nota: antoniniani della zecca di Milano (RIC 366 a Ric 389), che hanno una lettera di officina in esergo, sono stati colpiti dalla Aureolus in nome di Postumo

Colpito da Aureolus, Usurpatore a Milano, BILLON antoniniano, 267-268 dC, (3.93g) nel nome di Postumo, IMP POSTV [MVS AV] G, irradiare e drappeggiato a destra busto / CONCORD [EQVIT] Fortune in piedi a sinistra, con timon

e e patera, S in esergo. RIC (Postumo) 371, Cohen 18

Postumo AE Antoninianus. IMP C POSTVMVS PF AVG, radiale, drappeggio e busto con corazza a destra / FIDES EQVIT, Fides seduta a sinistra patera tenuta e standard. Talvolta P in ex. RIC 377, Cohen 59; Sear5 10938.

Colpito da Aureolus, AE Antoninianus, Milano, in ritardo 267-268 dC, in nome di Postumo. IMP POSTVMVS AVG, radiale, drappeggio e busto con corazza a destra / FIDES EQVIT, Fides seduta a sinistra patera tenuta e guardiamarina. Talvolta P in ex. Sear5 10938.Cosa significa la nota?

Ringrazio tutti coloro che con pazienza mi aiuteranno

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Inviato

Ciao @@alfred , posso confermarti per il primo Postumo con la Concord Equit e la S in esergo , III emissione , la provenienza dalla zecca di Mediolanum , corrisponde al numero 281/1 del catalogo , rarita' : C

Lo stesso discorso vale per l' altro Postumo con la Fides Equit e la P in esergo , IV emissione , corrisponde al numero 283/1 , rarita' : R

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Inviato

Ciao,

ritengo che la richiesta di @@alfred sia quella sul significato della nota di Wildwinds .

NB: nella traduzione automatica errata "struck = coniato = colpito"

La nota fa rifetimento ad Aureolo il generale romano che si rivoltó contro Gallieno e chiese invano alleanza a Postumo. A testimonianza di ció emise a Milano monete a nome di Postumo.

Questo in estrema brevitá.

Ciao

Illyricum

:)

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Inviato

Ciao,

ritengo che la richiesta di @@alfred sia quella sul significato della nota di Wildwinds .

NB: nella traduzione automatica errata "struck = coniato = colpito"

La nota fa rifetimento ad Aureolo il generale romano che si rivoltó contro Gallieno e chiese invano alleanza a Postumo. A testimonianza di ció emise a Milano monete a nome di Postumo.

Questo in estrema brevitá.

Ciao

Illyricum

:)

perfetto ora, tutto mi è chiaro, era una questione di traduzione. Allora anche il termine "menta" che viene spesso abbinato a varie monete è una questione di traduzione?

Ringrazio Illyricum65 e Legio II Italica per la pronta ed esauriente risposta


Inviato

Esatto. "Mint" vuol dire "Menta". Ma anche "Zecca", intesa nel senso numismatico.

Ciao

Illyricum

;)

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Inviato

Esatto. "Mint" vuol dire "Menta". Ma anche "Zecca", intesa nel senso numismatico.

Ciao

Illyricum

;)

Sei stato un vero fulmine, grazie ancora


Inviato

Altre "linterpretazioni creative" del traduttore automatico sono "irradiare" e "radiale", che sarebbe la corona con i raggi solari, radiata; "guardiamarine" in realtà è il timone che la divinità regge con la sinistra.

 

Di seguito qualche nota su questa interessante emissione, tratto da:

 

The Roman Imperial Coinage vol. V parte II

MARCVS AELIVS AVREOLVS, il cui nome è connesso alla sconfitta di Ingenuo e dei Macriani, e forse anche di Regaliano, si rivelò anche lui un traditore. Si dice che avesse mostrato segni di slealtà nel primo periodo del regno unico di Gallieno, del quale era generale e comandante della cavalleria, ma fu da questi perdonato; si presume inoltre che avesse trascurato di completare l’annientamento dell’esercito sconfitto di Postumo e di averne favorito la fuga.
Nel 267 (o 268) fu inviato da Gallieno nella Rethia al comando delle truppe in Italia; così fece, ed apertamente alzò lo stendardo della rivolta.
Benchè i resoconti di questa ribellione siano oscuri e controversi, sembra probabile che si sia insediato a Mediolanum e, alla notizia dell’approssimarsi delle truppe di Gallieno, gli abbia marciato contro per affrontarlo, ma fu sconfitto sull’attraversamento dell’Adda (in seguito denominato Pons Aureoli), riuscì a salvarsi barricandosi dentro Mediolanum dove fu assediato. Tra gli assedianti avvenne un “passaggio di consegne”: Gallieno fu assassinato, e prese il comando Claudio Gotico, Aureolo gli propose un accordo che venne rifiutato. Alla cattura della città, Claudio II fece giustiziare Aureolo, mettendo così fine alla sua turbolenta carriera.

Visto che la rivolta di Aureolo durò diverso tempo, e che il suo quartier generale era in una città dove era attiva una zecca, è quantomeno curioso che monete portanti il suo nome, se realmente esistono, siano estremamente rare; sul RIC sono riportati due antoniniani a nome di Aureolo, ma gli stessi autori dichiarano di non avere certezza della loro genuinità.
La spiegazione quasi certamente risiede nel fatto che le monete di Mediolanum, che portano il nome di Postumo, siano state coniate da Aureolo.
La storia non riporta un’occupazione di Milano da parte di Postumo, ma l’idea che possa averla tenuta per un breve periodo, come risultato di un azione di cavalleria, è stata suggerita per proporre una possibile spiegazione dell’esistenza di queste monete.
Un’ipotesi più accettabile è quella fornita dal Professor Alföldi, che fa notare come la creazione di una grande forza di cavalleria indipendente dall’esercito, di cui si conosce l’esistenza in questo periodo, possa essere avvenuta proprio all’epoca di Gallieno; e che questo sia realmente successo è supportato dalle parole di Zosimo, dove Aureolo, che aveva distrutto Ingenuo e i Macriani, era a capo di “tutta la cavalleria”.
Esiste infatti un gran numero di antoniniani ed alcuni aurei recanti il nome di Postumo che per peso e dimensioni devono essere attribuiti agli ultimi anni del suo regno, mentre per il loro stile non possono essere attribuiti nè a Lugdunum nè a Colonia Agrippina.
Gli aurei sono considerevolmente sotto peso rispetto a quelli gallici, e sia questi che gli antoniniani, ricordano molto lo stile delle ultime emissioni di Mediolanum per Gallieno. Inoltre riportano spesso in esergo i segni di zecca P, S e T, che erano in uso a Milano in quel periodo. Con poche eccezioni portano tutti al verso legende in onore degli Equites, sembrano esserci troppi elementi per pensare ad una coincidenza.

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Inviato

Altre "linterpretazioni creative" del traduttore automatico sono "irradiare" e "radiale", che sarebbe la corona con i raggi solari, radiata; "guardiamarine" in realtà è il timone che la divinità regge con la sinistra.

 

Di seguito qualche nota su questa interessante emissione, tratto da:

 

The Roman Imperial Coinage vol. V parte II

MARCVS AELIVS AVREOLVS, il cui nome è connesso alla sconfitta di Ingenuo e dei Macriani, e forse anche di Regaliano, si rivelò anche lui un traditore. Si dice che avesse mostrato segni di slealtà nel primo periodo del regno unico di Gallieno, del quale era generale e comandante della cavalleria, ma fu da questi perdonato; si presume inoltre che avesse trascurato di completare l’annientamento dell’esercito sconfitto di Postumo e di averne favorito la fuga.

Nel 267 (o 268) fu inviato da Gallieno nella Rethia al comando delle truppe in Italia; così fece, ed apertamente alzò lo stendardo della rivolta.

Benchè i resoconti di questa ribellione siano oscuri e controversi, sembra probabile che si sia insediato a Mediolanum e, alla notizia dell’approssimarsi delle truppe di Gallieno, gli abbia marciato contro per affrontarlo, ma fu sconfitto sull’attraversamento dell’Adda (in seguito denominato Pons Aureoli), riuscì a salvarsi barricandosi dentro Mediolanum dove fu assediato. Tra gli assedianti avvenne un “passaggio di consegne”: Gallieno fu assassinato, e prese il comando Claudio Gotico, Aureolo gli propose un accordo che venne rifiutato. Alla cattura della città, Claudio II fece giustiziare Aureolo, mettendo così fine alla sua turbolenta carriera.

Visto che la rivolta di Aureolo durò diverso tempo, e che il suo quartier generale era in una città dove era attiva una zecca, è quantomeno curioso che monete portanti il suo nome, se realmente esistono, siano estremamente rare; sul RIC sono riportati due antoniniani a nome di Aureolo, ma gli stessi autori dichiarano di non avere certezza della loro genuinità.

La spiegazione quasi certamente risiede nel fatto che le monete di Mediolanum, che portano il nome di Postumo, siano state coniate da Aureolo.

La storia non riporta un’occupazione di Milano da parte di Postumo, ma l’idea che possa averla tenuta per un breve periodo, come risultato di un azione di cavalleria, è stata suggerita per proporre una possibile spiegazione dell’esistenza di queste monete.

Un’ipotesi più accettabile è quella fornita dal Professor Alföldi, che fa notare come la creazione di una grande forza di cavalleria indipendente dall’esercito, di cui si conosce l’esistenza in questo periodo, possa essere avvenuta proprio all’epoca di Gallieno; e che questo sia realmente successo è supportato dalle parole di Zosimo, dove Aureolo, che aveva distrutto Ingenuo e i Macriani, era a capo di “tutta la cavalleria”.

Esiste infatti un gran numero di antoniniani ed alcuni aurei recanti il nome di Postumo che per peso e dimensioni devono essere attribuiti agli ultimi anni del suo regno, mentre per il loro stile non possono essere attribuiti nè a Lugdunum nè a Colonia Agrippina.

Gli aurei sono considerevolmente sotto peso rispetto a quelli gallici, e sia questi che gli antoniniani, ricordano molto lo stile delle ultime emissioni di Mediolanum per Gallieno. Inoltre riportano spesso in esergo i segni di zecca P, S e T, che erano in uso a Milano in quel periodo. Con poche eccezioni portano tutti al verso legende in onore degli Equites, sembrano esserci troppi elementi per pensare ad una coincidenza.

Interessantissima spiegazione,  quindi se ho capito bene, come segnalato da RIC 366 a RIc 389 sono state coniate a Mediolanum nelle varie zecche da Aureolus con il nome di Postumo, poiché lui non aveva nessun titolo per farlo, pur aspirando a divenire imperatore, e i soldi gli servivano per pagare la cavalleria che comandava. è così?


Inviato

In estrema sintesi, sì. E' più o meno così che dev'essere andata.

Non parlerei di zecche al plurale in quanto la zecca era solo una (Mediolanum appunto), ma di officine (Prima, Secunda e Tertia).

Aureolo poteva tranquillamente battere a suo nome visto che comunque dovette approntare dei conii nuovi dato che Milano non aveva mai battuto per Postumo, tuttavia battere in nome di Postumo voleva dire da un lato tentare di chiedere il suo aiuto in quest'impresa di scissione dall'Impero Centrale e dall'altro rassicurare comunque l'esercito al suo servizio (cavalleria) che avrebbero comunque fatto parte di una nuova realtà già consolidata (l'impero gallico, appunto) e dare quindi meno l'idea di andare allo sbaraglio.

Postumo badò bene invece a non indebolire il suo territorio mirando piuttosto a rafforzare quanto già sotto al suo controllo impegnato com'era a governarne le turbolenze che comunque lo affliggevano.

Le fonti storiche sono comunque limitate e la vicenda purtroppo dev'essere presa così come è stata dipanata anche in questa discussione... tuttavia mi chiedo quanto si fosse mosso da solo Aureolo... o se piuttosto avesse in qualche misura preso preventivi accordi con Postumo e quindi fosse effettivamente passato al suo servizio inquadrando conseguentemente queste monete come una sorta di emissioni "da campo" a tutti gli effetti appartenenti all'impero gallico e battute a uso e consumo della cavalleria stanziata nella insorta Mediolanum. Nella pratica il risultato è il medesimo, ma lo scenario sarebbe differente.

Chi lo sa... credo resterà impossibile definire ulteriormente l'episodio.

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