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Inviato

Ciao a tutti :) Sono rientrato dalle vacanze con la voglia di discutere con voi di qualche moneta che reputo interessante. 

 

Per esempio, hanno catturato la mia attenzione alcune monete arcaiche dell'Asia Minore che presentano al dritto, ma talvolta anche al rovescio, la testa di un uomo o una donna dai tratti africani. Sinceramente so ben poco dei rapporti tra le regioni dell'Asia Minore (e del mondo greco in generale) con l'Africa. Qualche informazione l'ho potuta trarre dalla descrizione di un esemplare in elettro passato in asta da Roma Numismatics qualche tempo fa: http://www.acsearch.info/search.html?id=1702333

 

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Ionia, Phokaia EL Hekte. Circa 625-522 BC. Head of African girl left, seal downward behind / Quadripartite incuse square punch. Bodenstedt 24; SNG Copenhagen -; BMC -; SNG von Aulock -; Boston MFA -. 2.56g, 10mm.

 

Nella descrizione della moneta si può leggere che i greci chiamavano gli africani "etiopi" e che erano arruolati nell'esercito. Inoltre, sebbene non vi siano molte rappresentazioni sulle monete, nell'arte greca si possono ritrovare immagini di africani più frequentemente. Avete qualche informazione in più sui rapporti mondo greco - Africa?

 

Quella rappresentata su questa moneta è una donna, ma per quale motivo si meritò di essere rappresentata su una moneta? Siamo nelle prime decadi dell'invenzione delle monete coniate e i simboli hanno una loro importanza...

 

Viene proposta come identificazione la città di Phokaia, per via della piccola foca che compare dietro la nuca della donna. La datazione è curiosa: 625-522 a.C. Come mai questo intervallo con un limite così preciso (522)? Credo che la moneta sia da collocare più vicino al 522 piuttosto che al 625, comunque...

 

Prima di postare altre monete, aspetto qualche considerazione su questa...Non vorrei mettere subito troppa carne al fuoco :)

 

 

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Inviato

Della stessa serie, ci sarebbe attualmente in vendita anche la versione "maschile": http://www.sixbid.com/browse.html?auction=2210&category=44615&lot=1879633

 

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Ionia, Phokaia EL Hekte. Circa 625-522 BC. Head of African left; behind, seal downward behind / Quadripartite incuse square. Bodenstedt 24; Roma Numismatics VI, lot 629; Triton XII, lot 296; CNG 99, lot 226; otherwise unpublished. 2.53g, 10mm.
Very Fine. Extremely Rare, apparently the fifth known; only one example cited by Bodenstedt (in Karlsruhe), and only three in CoinArchives.

 

Anche per questa moneta valgono le stesse considerazioni di cui sopra (sempre ammesso che le monete siano autentiche...).

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Inviato (modificato)

 DE GREGE EPICURI

So abbastanza poco della monetazione greca arcaica, ma queste due monete (di cui ignoravo l'esistenza) mi hanno incuriosito. In effetti è abbastanza strano un tema simile in un periodo arcaico, in cui al D si vedevano solo divinità o animali mitici o "sacri in quella città". Dovrebbe trattarsi di divinità,ma quali? Qualche dubbio viene, tanto più che le monete risultano rarissime.

Sicuramente Erodoto  (484-420 a. circa) è il greco che più si è occupato dell'Africa, in particolare dell'Egitto, ma non solo. "Aetiops" era il termine che designava ogni africano, di pelle scura per definizione. Erodoto testimonia rapporti con l'Egitto molto antichi, almeno risalenti al periodo  cretese-miceneo, ed è testimoniata la presenza in Grecia di schiavi "etiopi". Nei secoli successivi, i Greci andarono in Egitto anche come mercenari, oltre ad installarvisi per commerci ecc.

Modificato da gpittini
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Inviato

Grazie @@gpittini, sei sempre una fonte di informazioni preziose :) Ora sono un po' di fretta e non voglio anticipare nulla; ma di volti africani ce ne sono anche in monete di poco più tarde di queste e molto più comuni...Insomma, non si tratta di rappresentazioni così uniche in Asia Minore. Certo che queste monete qualche perplessità possono farla venire, ma già nel Bodenstedt erano state censite.

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Ho trovato altri due esemplari da CNG: di queste due monete, quella della Triton XII dovrebbe essere la prima comparsa. Mi sembrano entrambi volti femminili.

 

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Sale: Triton XII, Lot: 296. Estimate $2000. 
Closing Date: Monday, 5 January 2009. 
Sold For $4250. This amount does not include the buyer’s fee.
IONIA, Phokaia. Circa 625/0-522 BC. EL Hekte (2.58 g). Head of African left; behind, seal downward / Rough incuse square. Bodenstedt Em. 24 (unlisted dies); SNG Copenhagen -; BMC -; SNG von Aulock -; Boston MFA -. EF, minor scrape on obverse. Extremely rare, only one example cited by Bodenstedt (in Karlsruhe).

 

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CNG 99, Lot: 226. Estimate $5000.
Sold for $13000. This amount does not include the buyer’s fee.
IONIA, Phokaia. Circa 625/0-522 BC. EL Hekte – Sixth Stater (10mm, 2.58 g). Head of African left; behind, seal downward / Rough incuse square. Bodenstedt Em. 24; Triton XII, lot 296; Roma 6, lot 629; otherwise unpublished. EF. Extremely rare, apparently the fourth known; only one example cited by Bodenstedt (in Karlsruhe), and only two in CoinArchives.
 
 

 

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Immagine riepilogativa dei 4 esemplari: nella descrizione della moneta attualmente in asta nella Roma Numismatics X c'è scritto che si tratta del quinto esemplare noto; quindi ne mancherebbe uno. Sarà quello del Bodenstedt?

 

Le monete sono tutte classificate come Bodenstedt 24, ma l'ultima sembrerebbe piuttosto un volto maschile...Cosa ne pensate? E soprattutto: sono autentiche?

 

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Mi sembra che anche la mia abbia dei tratti vagamente africani.

 

 

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Inviato

Mi sembra che anche la mia abbia dei tratti vagamente africani.

 

Potrebbe essere! Hai qualche riferimento in più? Lycia? Lo stile mi sembra un po' diverso rispetto alle altre monete dell'Asia Minore che presentano il volto di un africano. Allego qualche esempio per continuare ad alimentare la discussione e per confrontarlo con la tua moneta.

 

Ad aver adottato questa rappresentazione, sempre al dritto, è stata anche l'isola di Lesbo nella sua monetazione in biglione (o billone; rame e argento, per intenderci). Il nominale da 1/12 di statere è piuttosto comune.

 

http://www.acsearch.info/search.html?id=1781407

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LESBOS. Uncertain. 1/12 Billon Stater (Circa 550-500 BC).

Obv: Head of African right. Rev: Quadripartite incuse punch.
SNG von Aulock 7715. Condition: Very fine. Weight: 1.0 g. Diameter: 8 mm.

 

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Inviato

Per sapere di più sull'argomento credo dovremo recuperare questo testo: Bodenstedt’s Anhang 3, Negerköpfe auf archaischen und klassischen griechischen Münzen (pp. 327-332 and pl. 63).

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La questione è @@Matteo91 che ho cercato di classificare la moneta, anche con l'aiuto del forum ma più che provenire dall'Asia minore (Licia - Perikles)  non so cosa dire.


Inviato

La relazione Grecia - Africa penso che si possa essere svolta con l'iniziale intermediazione dei Fenici o degli Egizi, e solo successivamente ci siano potuti essere anche degli interscambi diretti.

Quindi la nostra ricerca dovrebbe coinvolgere anche queste popolazioni.

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Inviato

@g.aulisio grazie anche per il tuo contributo :) Proprio dalla descrizione di una moneta simile a quella da te condivisa ho potuto trarre il riferimento bibliografico che ho citato al post #9. Quindi i volti africani non sono una questione soltanto dell'Asia Minore, ma anche della Grecia continentale fino ad arrivare al Mediterraneo Occidentale. 

 

Ecco il link alla moneta (con descrizione): http://www.acsearch.info/search.html?id=296938

 

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Uncertain of Arkadia
Estimate: CHF 1'250.00
Tritetartemorion (Silver, 0.74 g), c. 360s. Bare head of a young male Aethiopian to right; within circular border. Rev. arranged foot to foot; all within shallow circular incuse. Lambros 1875, p. 177, 8 (Arcadia uncertain). Rhousopoulos 1664 (same dies, but ascribed to Delphi). Extremely rare. A fascinating coin with a superb and sensitively made portrait of a young African. Attractively toned. Very fine.
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Inviato (modificato)

Tieni conto che Massalia é colonia Focese e che i tipi della sua monetazione arcaica si rifanno direttamente a quelli di Focea e Ionici più in generale. L'origine é comunque quella.

 

Altro discorso (anzi, discorsi) per la Grecia continentale e per l'Etruria, per le quali ogni caso andrebbe probabilmente indagato separatamente.

 

Di seguito una marsigliese:

 

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http://www.cgb.fr/massalia-marseille-hemiobole-a-la-tete-de-negre-a-droite-du-type-du-tresor-dauriol,v38_1461,a.html

Modificato da g.aulisio
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Inviato

Altro discorso (anzi, discorsi) per la Grecia continentale e per l'Etruria, per le quali ogni caso andrebbe probabilmente indagato separatamente.

 

Concordo, meglio lasciare da parte Grecia ed Etruria in questa discussione, almeno per ora. Torniamo quindi in Ionia (e a Massalia, strettamente connessa): ho trovato volti africani sulle monete di Focea e di Lesbo; inoltre ci sarebbe la moneta di @@ARES III da verificare.

 

Per Lesbo credo non ci siano altri nominali oltre al dodicesimo di statere in biglione. Ho trovato, ancora, soltanto questo hecktè in elettro, ma decisamente più tardo (segno comunque che fu una rappresentazione molto utilizzata e non circoscritta ad un breve periodo):

 

http://www.acsearch.info/search.html?id=1370482

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Lesbos, Mytilene EL Hekte. Circa 412-378 BC. Head of Artemis-Kybele right, wearing stephane decorated with palmettes / Head of an African right, wearing stephane, within linear square. Bodenstedt 74; SNG Copenhagen -; Boston MFA 1708. 2.55g, 11mm, 12h.

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Scansionare libri voluminosi é sempre penoso, per sé stessi ma soprattutto per i libri.

 

Speriamo ne sia valsa la pena.

 

Prima però su quest'ultima: secondo il Bodenstedt (che come giustamente riporta il catalogo la classifica al suo n. 74 di Mytilene, al rovescio non é affatto rappresentata una testa di africano ma piuttosto una maschera grottesca. Personalmente sono d'accordo con lui: l'assenza del collo rende evidente a mio avviso che si tratti di una maschera. Di seguito la tavola dei due esemplari di questo tipo illustrati dall'autore.

 

F. Bodenstedt, Die Elektromünzen von Phokaia und Mytilene, Tübingen 1981

 

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Quanto ai tipi di Focea citati dall'autore nella stessa opera questi sono due, il 24 ed il 54, appartenenti rispettivamente al primo ed al secondo periodo della Lega.

 

Di seguito descrizioni ed immagini relative ai due unici esemplari (uno per tipo) noti all'autore.

 

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Infine la famosa "Appendice III":

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<segue>

 

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Vado a cena, poi tocca a Marsiglia

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@g.aulisio grazie per le immagini! Il Bodestendt merita davvero. Sto scrivendo con il cellulare e non riesco a dilungarmi nella risposta; ci tenevo però a far presente che ho apprezzato il contributo. A domani.

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Il Bodestendt é un gran bel librone. Ha l'unico difetto di essere in tedesco (ma d'altronde sono moltissime le opere importanti in numismatica antica ad essere scritte in questa lingua).

 

Un'altra "grande opera" (nessun riferimento alla TAV, al MOSE, o al Ponte di Messina) é quella dedicata da Andreas Furtwängler alla monetazione arcaica di Marsiglia. Da un punto di vista metodologico personalmente credo sia superiore al lavoro di Bodenstendt. Poi si può non essere d'accordo, o avere dei dubbi, su alcune delle conclusioni dell'autore su alcuni punti specifici. Ma il lavoro é magistrale.

 

A. E. Furtwängler, Monnaies grecques en Gaule. Le trésor d'Auriol et le Monnayage de Massalia 525/520-460 av. J.-C., Fribourg 1978 

 

La serie che ci interessa, tra quelle arcaiche di Marsiglia, é quella che l'autore denomina J. Di seguito la descrizione degli esemplari conosciuti all'epoca della pubblicazione con un commento sulle emissioni e sui tipi, nonché le tavole.

 

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Visto che di carne al fuoco non ce n'é gia abbastanza (ci sarebbe in effetti da disutere per anni, ma é pur vero che la questione va necessariamente vista nel suo contesto) aggiungo un paio di articoli emblematici che possono ben rappresentare le diverse posizioni e la discussione (a volte molto accesa) circa il significato dei tipi presenti sulla monetazione arcaica. 

 

Scelgo una coppia di articoli, uno dello stesso Andreas Furtwängler, l'altro di Olivier Picard, pubblicati entrambi, e di seguito (e ciò é significativo) sul numero 6 di "Etudes massaliètes", monografia dal titolo "Les cultes des Cités phocéennes" (Aix-en-Provence, 2000).

 

Questa volta mi risparmio lo scanner (per quanto essendo il volume in brochure l'operazione non sarebbe stata così penosa) dato che ho visto che gli articoli sono disponibili in pdf in rete:

 

Etudes Massalietes 6 - pp.165-174.pdf

 

Etudes Massalietes 6 - pp.175-181.pdf

 

Un po' d'appertutto (dal Bodestendt ai lavori di Furtwängler e Picard) viene citato un altro lavoro, gli Etudes d’Archéologie Numismatique di Lacroix, edito a Lione nel 1974, opera particolarmente consacrata alla relazione tra le iconografie monetali ed il contesto culturale e religioso delle poleis arcaiche e classiche.

 

Aggiungere anche questo ora alla discussione sarebbe eccessivo. Semmai ne riparleremo in seguito.

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Prima però su quest'ultima: secondo il Bodenstedt (che come giustamente riporta il catalogo la classifica al suo n. 74 di Mytilene) al rovescio non é affatto rappresentata una testa di africano ma piuttosto una maschera grottesca. Personalmente sono d'accordo con lui: l'assenza del collo rende evidente a mio avviso che si tratti di una maschera. 

 

Grazie per la spiegazione. Effettivamente è molto più convincente questa spiegazione. Quindi la moneta catalogata al numero 74 del Bodenstedt e presentata al post #15 NON presenta un volto africano al rovescio, ma una maschera grottesca. 

 

Quanto ai tipi di Focea citati dall'autore nella stessa opera questi sono due, il 24 ed il 54, appartenenti rispettivamente al primo ed al secondo periodo della Lega.

 

Con riferimento a questi esemplari di Focea, devo aggiornare l'immagine riepilogativa del post #6, in quanto la quarta moneta non è una Bodenstedt 24 (come erroneamente riporta la descrizione della casa d'aste) ma una Bodenstedt 54: la differenza è dovuta al sesso della figura rappresentata o, come già hai detto, dal periodo in cui è stata coniata? Effettivamente lo stile delle due monete è diverso. Emerge però un problema: le due Bodenstedt 54 sembrano dello stesso conio...Entrambe autentiche? 

 

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Il Bodestendt é un gran bel librone. Ha l'unico difetto di essere in tedesco (ma d'altronde sono moltissime le opere importanti in numismatica antica ad essere scritte in questa lingua).

 

Si, da quel poco che ho visto in rete deve essere un gran libro. Assolutamente da avere. Io ho il testo della Weidauer:

 

L. Weidauer, Probleme der fruhen Elektronpragung; Typos I; 1975.

 

Anche questo in tedesco, però in internet esiste la traduzione in inglese. Peccato che non abbiano fatto lo stesso per il Bodenstedt.

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I due tipi Ph 24 e Ph 54 sono assegnati dal Bodenstedt a due serie differenti, cronologicamente successive, assieme alla miriade di altri tipi che li accompagnano.

 

L'attribuzione alle due differenti serie delle due monete con la testa di nero (definita, nel caso del tipo 24, "di Etiope"), credo sia stata fatta esclusivamente su base stilistica.

 

In effetti basta confrontare alcuni particolari, quali ad esempio la conformazione degli occhi, dei tipi a figura umana presenti sulle tavole 3 e 6, per comprendere come questi ultimi tipi hanno ormai abbandonato (o quasi) lo stile arcaico ed il perché l'autore ha inserito il tipo 54 nella seconda serie.

 

Il discorso maschio/femmina credo sia un'invenzione dei compilatori dei cataloghi d'asta, anche perché sfido chiunque, osservando un ritratto arcaico in assenza di attributi specifici di un sesso (barbe, orecchini, acconciatura, ecc.) e qualora questo non sia identificabile in una divinità ben precisa, di capire di che sesso sia il personaggio rappresentato. Guardando il taglio degli occhi e della bocca con gli "occhi" attuali (scusate il bisticcio) i personaggi tendono ad apparire tutti femminili.

 

Anche nel caso (uno per tutti) dell'Apollo di Veio. Che però, come sappiamo, é un lui.

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Non avendo il nostro volto attributi particolari, anzi, per la verità balza agli occhi proprio per la sua "nudità" rispetto agli altri tipi umani delle stesse serie, temo che non potremmo stabilirne il sesso fino a quando non si sia in grado di stabilirne l'identità.

 

@@Matteo91 Perché ti poni la domanda che siano dei falsi? Vedi qualcosa che non ti convince?

 

Il fatto che vi siano unioni di conio tra i pochissimi esemplari conosciuti credo sia piuttosto normale, essendo emissioni piuttosto limitate.

 

E' la quantità di tipi che é presente nelle varie serie che é stupefacente. E questo pone il problema del loro reale significato.

 

 

 

 

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Inviato (modificato)

Effettivamente no, non ho alcun motivo in particolare per dubitare dell'autenticità delle monete.

Se ho ben capito la tua ultima frase, ciò che colpisce É il fatto che esistano molti tipi a fronte però di emissioni quantitativamente limitate. È una caratteristica che mi sembra riguardi anche altre monetazioni in elettro arcaiche: sbaglio?

Ps: oggi ho avuto il tempo solo di commentare la prima parte dei tuoi file.

Modificato da Matteo91
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Inviato

Purtroppo non conoscendo il tedesco non riesco a capire quanto scritto nell'approfondimento dell'Appendice 3. Fortunatamente le descrizioni e la tavola fotografica indicano chiaramente il luogo di emissioni delle monete ed evidenziano un fenomeno piuttosto diffuso, come già era emerso nella discussione. Sicuramente nel testo saranno state avanzate ipotesi sul perchè di queste rappresentazioni. Qualcosa sul rapporto tra il mondo greco e africano, come già dicevo, lo si può leggere in inglese nella descrizione della prima moneta comparsa nella descrizione:

 

The appearance of an 'Aethiopian' girl on this hekte is both surprising and remarkably beautiful; surprising on account of the fact that though Aethiopians - the Greek name for all Africans characterised by dark skin and short hair - feature regularly in Greek art, their depiction on coins is by contrast very infrequent. We know that the Greeks were well acquainted with black Africans, since they appear often in Greek literature as mythical or semi-mythical characters and warriors; it appears that they were known in the Greek world as early as the Minoan period, where they were employed by Minoan commanders as auxiliary troops. Indeed, if we may believe Quintus of Smyrna, the Greeks encountered black Africans in the army of Memnon at Troy. Black African contingents also formed a part of Xerxes' army and according to some scholars fought at Marathon (see Frazer, J. G., 1913: Pausanias's Description of Greece, II. Macmillan, London, p 434; and Graindor, P., 1908: Les Vases au Nègre. Musée Belge, p 29). Of the surviving art objects representing black Africans, many appear to be the work of artists who modelled from life.

 

Con riguardo alla moneta in questione (Bodenstedt 24) il compilatore del catalogo ipotizzava si trattasse di una "donna ordinaria", né una regina né una divinità.

 

If this be the case, we may see here a truly rare thing in numismatics – the face of an ordinary girl, no queen or deity, so beautiful that her image was deemed appropriate for the civic coinage of a Greek city-state.

 

@g.aulisio riusciresti, brevemente, a fornirci qualche informazione in più tratta dall'appendice?

Ancora grazie :)

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Inviato (modificato)

Nell'appendice il Bodenstedt si limita a riassumere le varie teorie espresse dai vari studiosi sul fenomeno in questione e sul significato, se non l'identificazione, del personaggio dai tratti africani rappresentato: Delfo, Memmone, Esopo, gli ausiliari dei persiani sconfitti, gli Etiopi, abitatori dei confini del mondo, puri e pii, premiati da Apollo a cui sono legati (quest'ultima una tesi del Lacroix).

 

Infine lascia il problema aperto, dando credito alla tesi del Lacroix, notando che nelle poleis particolarmente legate ad Apollo (una su tutte Delfi), la "Testa di Etiope" é un tipo raro ma ricorrente, ma che nello stesso tempo in altre situazioni, quali, tra le altre Focea, il tipo appare sporadicamente, nell'ambito di emissioni annuali.

 

Qui si apre un altro problema, che ho cercato di richiamare prima, circa il significato e la funzione dei tipi nelle emissioni arcaiche, problema a mio avviso enorme e dal quale non si può prescindere nel momento in cui si tenta di approcciare un'interpretazione di ciò vi é rappresentato.

 

Cercherò nei prossimi giorni di scansionare il lavoro del Lacroix (che per quanto minato da un background culturale chiaramente, se pur forse inconsapevolmente, razzista offre, una volta fatta la tara, un'eccellente riassunto delle tesi precedenti, buoni spunti di riflessione ed un'ottima bibliografia).

 

Però ritengo che i due lavori, dalle tesi contrapposte, di Furtwängler e Picard postati sopra siano essenziali: se non comprendiamo qual era la funzione (o meglio le funzioni) dei tipi sulle emissioni arcaiche, tutto il resto rischia di tramutarsi in castelli in aria. 

Modificato da g.aulisio
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