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Inviato

grazie anche alle letture in questo forum sto cominciando a imparare come valutare la qualità delle monete. Sto anche capendo come queste devono essere maneggiate e, quando serve, manipolate per tentare di restituire loro la beltà della gioventù.
Ma una cosa (fra tante) ancora non mi è chiara: data una moneta con colpi ai bordi, è preferibile conservarla ammaccata o il suo livello qualitativo migliora se, con intervento invasivo (qui sta la perplessità), i colpi vengono ripresi?

Vi ringrazio per le vostre illuminanti opinioni.
W.


Supporter
Inviato

Ciao Cabanes.      Se uno possiede un monile (anello, bracciale), oppure anche una coppa, un vassoio d'argento e questi oggetti vengono danneggiati per una caduta, un colpo subìto, generalmente li porta da un orafo o da un argentiere per farli riparare. 

 

A riparazione avvenuta e se chi l'ha eseguita ha operato bene, il monile riacquista l'aspetto originale, con soddisfazione del proprietario.

 

Per una moneta la prassi è un po' diversa.    In genere i collezionisti le conservano allo stato attuale, al massimo le puliscono superficialmente avendo però cura di non intaccare la patina conferita loro dal tempo (ossidazione ed altro). Sono stati oggetti d'uso, hanno circolato, in genere le si colleziona così come si trovano.

 

E' chiaro che se tu conosci un orafo valente, con la sua attrezzistica di precisione tecnicamente è in grado di riprendere qualche ammaccatura, quanto meno di smussarla : subito dopo l'intervento i punti sui quali si è intervenuto risulterebbero evidenti per il diverso colore, poi la patina lentamente ne sminuirebbe l'impatto visivo.

 

Però...non si fa!

Magari potresti mostrare una foto di una moneta sulla quale vorresti intervenire. Saluti.

 

@@cabanes


Inviato

da Sandokan "Però...non si fa!"

immaginavo che mi venisse detto ciò, avendo già imparato che una delle massime regole della numismatica è "le monete si guardano ma non si toccano".
In effetti il senso della mia domanda era un altro, e vedo di spiegarmi meglio: capita talvolta di leggere nelle descrizioni delle monete presenti nelle varie aste diciture come: "colpi al bordo ripresi"; non ne faccio una questione di soldi, ma il valore è un indicatore delle preferenze dei collezionisti, e quindi: tale moneta vale di più dopo la ripresa, o valeva di più prima?

Ma il consiglio di Sandokan mi dà la stura per alcune considerazioni (nessuna polemica Sandokan, solo amore per la discussione!).
Il numismatico è simile all'ambientalista, per il quale è il rispetto a dover guidare le sue azioni: io sono più vicino all'Homo Faber, anche se intervengo a modificare ciò che mi circonda non per il mio interesse, ma per migliorarlo (pura arroganza intellettuale, me ne rendo conto). Perchè scrivo questo? Bè, ritengo che una buona "ripresa" non possa fare che bene a una moneta; il tempo può correggere una patina intaccata, mai un bordo ammaccato.

Voglio portare un esempio di HomoFaberizzazione, sperando di non andare fuori tema (se sbaglio, corigetemi): le foto allegate si riferiscono a un 2 fiorini asburgico al quale, a ore 12, avevano saldato uno spendido anello per poterlo appendere al collo di qualche formosa teutonica (le teutoni sono sempre formose).
Armato di seghetto, lime e carta abrasiva ho tentato di riportare alla sua natura inziale l'oggetto: probabilmente la saldatura ha cancellato qualche fregio sul bordo (non ho altri 2 fiorini per poter capire dal confronto se qualcosa è andato perso. La scritta "viribus unitis" è comunque rimasta integra). D'accordo, ora ho una moneta ex appicagnolata, ma ho una moneta, mentre prima avevo un pendaglio. O era meglio che la rispettassi?
Talvolta il bagnino deve prendere a pugni chi sta per annegare per poterlo salvare: non lo rispetta, ma lo salva
 

 

 

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Supporter
Inviato (modificato)

Ciao Cabanes, sempre interessante confrontare i propri punti di vista, nessuno dovrebbe essere convinto di possedere dei dogmi, intangibili e immutabili.

Personalmente sono d'accordo con quanto dici, anch'io mi sento un po' faber e se trovo una vecchia moneta incrostata e illeggibile (cioè di fatto un rottame) non ho ritegno a sottoporla ad un intervento drastico tenendola in uma miscela corrosiva di aceto di vino e sale.  Probabilmente ad un purista la cosa non garberà, ma per me è primario riuscire a decifrare qualcosa su quel dischetto piuttosto che buttare in un cassetto un grumo di ruggine. 

Nella mia risposta, mi ero limitato a riportare un parere diffusissimo, e che per altro in buona parte condivido.

 

Hai fatto benissimo a togliere la cornice in cui era stata incastonata la bella moneta, se non intendevi usarla anche tu come monile o donarla a qualche signora, formosa o meno che fosse !

 

Il discorso sul restauro in generale è lungo e complesso, perché come sai ci sono diverse scuole di pensiero al riguardo : restauro conservativo, restauro ricostruttivo, ecc.  

 

In merito, io non ho una idea precisa, varia un po' da caso a caso.  Vivo a Bologna, una città fiorente nel medioevo per tutta la durata dei Comuni e delle Signorie, che poi conobbe una lunga stasi durante il dominio dello Stato della Chiesa che riempì la città di chiese ma che non si curò più di tanto di conservare e restaurare quanto restava del passato e della sua atmosfera. 

 

Poi, a cavallo tra l'800 e il '900, intervenne un personaggio che divenne famoso e che destò entusiasmi ma anche polemiche. Alfonso Rubbiani (1848-1913) che non avevo completato gli studi di Architettura, ma era un conoscitore e appassionato della materia, della Storia e dotato di una inventiva e di una fantasia non comuni.

A lui il medioevo evidentemente piaceva . così si impegnò non solo in grandi opere di restauro conservativo, ma soprattutto nel ricostruire ciò che nel tempo era andato perduto spesso "antichizzando" o creando qualche struttura che prima in realtà non c'era, ma che secondo lui avrebbe potuto esserci e che comunque dava l'idea di quel tempo : un mago dell'angolo a sesto acuto, per intenderci.

 

In pieno centro sorgeva un complesso, denominato "Palazzo Re Enzo, di cui esistono le foto scattate nel primo 900, una vasta parete ormai anonima rimaneggiata nei secoli prospiciente alla Piazza del Nettuno.

Nel 1905 il Rubbiani ci mise le mani : al termine era sicuramente bella e soprattutto rendeva l'idea di un palazzo medioevale.....

Ai Bolognesi piacque, anche se suscitò polemiche come quella sollevata dallo scrittore Giuseppe Bacchelli. 

 

Di interventi simili il Rubbiani ne compì molti, anche in Provincia ; si oppose anche - purtroppo vanamente - all'abbattimento della cinta muraria allorché venne decisa dal Comune.

 

Oggi, patinati dal tempo, questi interventi danno l'impronta di quello che Bologna - più o meno - era nei secoli che tanto affascinavano il Rubbiani : e non ho mai letto alcun parere in merito ad una eventuale rimozione degli interventi apportati perché, di fatto....vanno bene così : a tutti i bolognesi.

Credo valga anche per un monile, una moneta, una medaglia : in fondo dipende da come uno la vede, la "sente" : pèerché no?

Se uno possiede una bella moneta con qualche tacca, ed un orafo bravo è in grado di restaurarla a dovere, perché no?

Scusami per la lunghezza, mi sono lasciato trasportare dall'entusiasmo.....Un saluto cordiale.

 

@@cabanes

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Modificato da sandokan
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Inviato

in un altro topic di questo forum ho avuto occasione di dire, di me, di avere la mentalità del restauratore, ossia dell'individuo che tenta di riportare l'oggetto alle condizioni originali, di quando era nato. Tale logica per esempio la applico alla mia più amata collezione, quella dei motori a scoppio per aeromodellismo (essì, sono perverso fino a questo punto) e quando riesco a far rombare di nuovo un motore di 70 anni fa, dopo avergli ricostruito il pistone e aver rilappato il cilindro, bè, sono contento.

Ho capito, leggendovi, che questa logica non può (non deve, molti di voi mi suggeriranno) essere applicata alle monete, perchè riportarle alle loro origini è come derubarle della vita che hanno vissuto.

Noterei un'incongruenza in questa posizione perchè allora la moneta FDC, che appena uscita dalla zecca è stata riposta in uno scrigno protettivo, e ha quindi vissuto una non vita, dovrebbe essere meno apprezzata di una sua sorella che abbia circolato, ma non voglio addentrarmi oltre in questo argomento, incorrerei in troppe ire di chi mi legge. (ma se qualcuno ritiene di poter/voler filosofeggiare sulla questione, non mi tirerò indietro).

Comunque, tornando all'intoccabilità delle tracce del tempo, ci sarebbe da fare il distinguo tra tracce arricchenti (la famosa patina ad esempio) e tracce avvilenti (i colpi, appunto). Resto dell'idea che non sempre il "Però ... non si fa" si debba applicare, anche perchè io catalogherei tra i restauri conservativi, e non ricostruttivi, la ripresa di un colpo: suppongo che per ricostruttivo, in ambito monetario, si debba intendere il riporto di materiale (quello che, su un'altra scala, faceva il Rubbiani); nel caso del colpo il materiale c'è, si tratta di rimetterlo nella posizione di partenza (sempre usando il Rubbiani come esempio, si tratterebbe di riportare a livello del tetto il cornicione che è crollato in strada).

Sono sempre più andato fuori tema, e allora vedo di tornarci: nessuno tra chi mi legge può rispondere alla mia domanda iniziale? Lo scopo di questo topic, per me, è proprio quello di capire se c'è, e nel caso quale è, la differenza tra i due stati della stessa moneta: orsù, ci avete letto in 110, nessuno ha questa informazione?
 


Supporter
Inviato

Anche per quanto concerne le monete FDC imbustate sotto vuoto dalla Zecca e vendute ben oltre il loro facciale il parere è soggettivo. 

Io, ad esempio, non le considero neppure delle monete ma pezzetti di metallo, fatti pagare  a chi li vuole acquistare giustamente a caro prezzo. Ma il loro fascino è nullo, nessuno le spenderà mai, vengono meno alla loro funzione primaria, l'essere destinate ad acquisire beni o servizi.  Ma il mio parere conta per uno, è irrilevante.

 

Chi può dare una risposta precisa alla tua domanda?  Mi sono già espresso, hai fatto bene a togliere la cornice e, se trovi un orafo bravo, a far eliminare qualche tacca presente. ma - come sopra - è un parere individuale, che non conta nulla.

 

Perché non esiste in materia una verità assoluta : credo sia per questo che non molti hanno risposto alla tua domanda, consci che il loro parere è soggettivo e - dunque - abbastanza inutile.

 

Un saluto cordiale e - se credi - mostraci la foto della bella moneta una volta restaurata.  A me piacerà....


Inviato (modificato)

Sandokan, non so se sarò in grado di mostrartela, in quanto non so ancora se debbo o no intervenire per raddrizzarla: trattandosi di una moneta che ha anche un valore economico (100 lire di Carlalberto) devo prima sapere se, pecuniariamente, mi conviene o no. Se mi dici che, colpita o ripresa il valore non cambia, allora è ovvio che la raddrizzo, ma se la ripresa ne svilisce ulteriormente il valore, sarei stupido a toccarla.

 

E, se interverrò, farò tutto io, da buon veneto (fasso tuto mi): col cavolo che mi fido di un orafo!

Modificato da cabanes

Supporter
Inviato

No, non sono in grado di rispondere a questa domanda, per quanto ho già detto.

 

Non sono un commerciante, né un perito, né un esperto, sarebbe solo un parere personale : mi spiace.


Inviato

scusa Sandokan, non volevo coinvolgerti, eri già stato chiaro nel post precedente:

scrivendo "se mi dici" intendevo dire "se scopro che", "se mi viene detto che"; cos'è, un anacoluto o un pleonasma? Ma potrebbe anche essere una catacresi (ho appena aperto wikipedia sulle figure retoriche: che nomi fantastici!)


Supporter
Inviato

;) Un intercalare ?


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