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i pisani all'elba


margheludo

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Diciamo per il momento che Lamoneta.it viene citata due volte in questa documentazione che indubbiamente merita una attenta lettura e che in fondo anche noi siamo stati in un qualche modo partecipi di questo, certamente gli aspetti di maggior riflessione sono quelli relativi al capitolo perché no a una zecca...che sono quelli che poi possono interessare di più il numismatico .

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  • 1 anno dopo...
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Ciao Michele @Zenzero se riesco stasera provo a raccontarvi qualcosa di nuovo anche alla luce di nuovi elementi di riflessione, in una vicenda in cui tutti (intendo cani e porci,e non in questo forum) sono intervenuti oltre alle poche voci autorevoli proverò anche io a dire la mia.

Modificato da margheludo
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  • 1 mese dopo...

Buona sera, alla fine mi riduco a commentare solo la recente            riapertura della zecca museo che ora ospita una collezione di monete che avrebbero costituito il circolante Elbano in epoca medievale ed il progetto è di ampliare ulteriormente la sezione numismatica del museo, nell'articolo il tiro viene corretto (era ora) e al momento si parla di altri  ambienti del palazzo Appiani adibiti a zecca e dell'utilizzo dell'ipogeo  come deposito caveau. Non vi nascondo che avrei collaborato volentieri al progetto ma non sono stato contattato, pazienza,  conprendo che il dott. Giannoni si sia allontanato dal Forum a causa delle liti mediatiche con l'archeologo Zecchini. È stata una guerra di posizione tra due teste di legno, da una parte un archeologo testardo ed irremovibile che niente sa di numismatica (per le monete da lui esaminate in contesti archeologici di sua conpetenza si è sempre avvalso di consulenti esterni ) e che da subito ha sempre rifiutato qualsiasi compromesso a metà strada, e dall'altra un numismatico un po ingenuo (anche solo per aver pensato che l'ipogeo potesse essere un ambiente di zecca scavato ex novo dagli Appiani ) che, presumo, non troppo sappia di tombe etrusche. A breve mi voglio ritagliare una mattinata per andare a vedere l'esposizione e sono curioso di confrontare i loro risultati sull'argomento "circolante Elbano medievale" con i miei.   https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://san-vincenzo.virgilio.it/notizielocali/riapre_al_pubblico_il_museo_della_zecca_di_marciana-55886090.html/amp&ved=2ahUKEwiv1sPFl5jcAhWOzaQKHUYtAYoQFjATegQIBRAB&usg=AOvVaw239lptZ6vhzcj_8xdB_sgd&ampcf=1

Modificato da margheludo
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Comunque sia, zecca o meno, un risultato c'è ed e' questa esposizione di monete comunque del territorio e questo vuol dire divulgazione, interesse, curiosità, se riesci quando vai a fare qualche foto e a postarle ci rendiamo un po' conto anche di che tipo di esposizione e' stata fatta.

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  • 2 settimane dopo...

Dimostrazione che in fondo nei piccoli centri sembra esserci più attenzione oggi per l'oggetto moneta e per la propria identità che in quelli grandi, sono curioso di vedere anche qualche immagine ...

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  • 10 mesi dopo...

Intervengo con un certo ritardo con lo scopo di aggiungere alcuni dati più recenti, che mi auguro conclusivi, alla questione del presunto "ipogeo".

Tra il 2017 ed il 2018, poichè sono convinto che la ricerca della verità sia più importante delle convinzioni personali, ho avuto modo di far vedere gli ambienti oggetto della discussione a vari studiosi.

Tanto per fare alcuni nomi, il dott. Fedeli, considerato uno dei maggiori conoscitori dell'archeologia populoniese, il prof. Luigi Donati, docente di Etruscologia all'università di Firenze attualmente in pensione, presidente dell'Accademia Etrusca di Cortona, il prof. Galiberti, geologo ed ex docente di Preistoria presso l'università di Siena ed il prof. Adriano Maggiani, docente di etruscologia presso l'università di Venezia e vice presidente dell'Istituto Italiano di Studi Etruschi e Italici. Insomma, escludendo il prof. Galiberti, consultato investe di  geologo con specializzazione in archeologia mineraria, gli altri tre fanno parte indiscutibilmente del Gotha dell'archeologia etrusca.

Tutti hanno decisamente respinto l'ipotesi etrusca del presunto ipogeo. 

Aggiungo inoltre che il Ministero, rispondendo ad una (mi si consenta l'aggettivo) scriteriata interpellanza di ben nove senatori del movimento 5S che chiedevano addirittura, con sprezzo del ridicolo, una commissione internazionale (!), ha risposto confermando l'inesistenza dell'ipotesi della tomba del "lucumone".

P.S.

Anche se tardivamente, faccio presente all'amico @margheludo che le "farneticanti teorie" non sono frutto della dott.sa Alderighi, capace e seria archeologa, ma furono suggerite, in sede di sopralluogo, da un collega, di cui non faccio il nome, amico fraterno del dott. Zecchini. Se la dott.sa Alderighi commise un errore, fu semmai quello di riportare tale "farneticazione" come ipotesi di lavoro.

Per quanto mi riguarda, lo ringrazio per avermi definito <numismatico un po ingenuo (anche solo per aver pensato che l'ipogeo potesse essere un ambiente di zecca scavato ex novo dagli Appiani ) che, presumo, non troppo sappia di tombe etrusche> e lo consiglio di presumere meno riguardo le conoscenze e le capacità altrui.

Modificato da Lu.Giannoni
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53 minuti fa, Lu.Giannoni dice:

Intervengo con un certo ritardo con lo scopo di aggiungere alcuni dati più recenti, che mi auguro conclusivi, alla questione del presunto "ipogeo".

Tra il 2017 ed il 2018, poichè sono convinto che la ricerca della verità sia più importante delle convinzioni personali, ho avuto modo di far vedere gli ambienti oggetto della discussione a vari studiosi.

Tanto per fare alcuni nomi, il dott. Fedeli, considerato uno dei maggiori conoscitori dell'archeologia populoniese, il prof. Luigi Donati, docente di Etruscologia all'università di Firenze attualmente in pensione, presidente dell'Accademia Etrusca di Cortona, il prof. Galiberti, geologo ed ex docente di Preistoria presso l'università di Siena ed il prof. Adriano Maggiani, docente di etruscologia presso l'università di Venezia e vice presidente dell'Istituto Italiano di Studi Etruschi e Italici. Insomma, escludendo il prof. Galiberti, consultato investe di  geologo con specializzazione in archeologia mineraria, gli altri tre fanno parte indiscutibilmente del Gotha dell'archeologia etrusca.

Tutti hanno decisamente respinto l'ipotesi etrusca del presunto ipogeo. 

Aggiungo inoltre che il Ministero, rispondendo ad una (mi si consenta l'aggettivo) scriteriata interpellanza di ben nove senatori del movimento 5S che chiedevano addirittura, con sprezzo del ridicolo, una commissione internazionale (!), ha risposto confermando l'inesistenza dell'ipotesi della tomba del "lucumone".

P.S.

Anche se tardivamente, faccio presente all'amico @margheludo che le "farneticanti teorie" non sono frutto della dott.sa Alderighi, capace e seria archeologa, ma furono suggerite, in sede di sopralluogo, da un collega, di cui non faccio il nome, amico fraterno del dott. Zecchini. Se la dott.sa Alderighi commise un errore, fu semmai quello di riportare tale "farneticazione" come ipotesi di lavoro.

Per quanto mi riguarda, lo ringrazio per avermi definito <numismatico un po ingenuo (anche solo per aver pensato che l'ipogeo potesse essere un ambiente di zecca scavato ex novo dagli Appiani ) che, presumo, non troppo sappia di tombe etrusche> e lo consiglio di presumere meno riguardo le conoscenze e le capacità altrui.

Come ex Curatore di Sezione , mi permetto una considerazione generale : ottima e chiarificatrice la prima parte , per questo ringrazio vivamente l' autore ; forse era da evitare la seconda parte , il P.S. , in quanto , specialmente l' ultima parte , riguarda divergenze di idee strettamente personali tra piu' persone .

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1 ora fa, Legio II Italica dice:

Come ex Curatore di Sezione , mi permetto una considerazione generale : ottima e chiarificatrice la prima parte , per questo ringrazio vivamente l' autore ; forse era da evitare la seconda parte , il P.S. , in quanto , specialmente l' ultima parte , riguarda divergenze di idee strettamente personali tra piu' persone .

A parte che ogni discussione, dalla più pacata alla  più accanita, riguarda sempre <divergenze di idee strettamente personali tra piu' persone>, voglio sono annotare che ho puntualizzato una affermazione dell'amico @margheludo  che, con tutta franchezza, era pesantemente offensiva e ingiusta nei  confronti della dott.sa Alderighi, professionista seria e rigorosa.

Ho poi aggiunto una piccola risposta relativamente al fatto che mi avesse dato, in buona sintesi, sia del fessacchiotto che dell'ignorante.

Onestamente  credo, a fronte dei suddetti "complimenti", di essere stato più che corretto ed educato.

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Buona sera Luciano @Lu.Giannoni tutto OK?, ti trovo cambiato da quando quest'inverno ci siamo visti a Piombino, la dot.sa Alderighi non la conosco e non ho motivo di dubitare che sia una professionista seria e rigorosa ma, se accetta di dare voce alle farneticazioni altrui accetta anche il rischio di venire investita da una salva di uova marce, suvvia Luciano non credo neanche di averti dato del "fessacchiotto" solo per aver detto che sei stato  << un po'  ingenuo anche solo per aver pensato   etc.. etc...>>   ne tanto meno dell' "ignorante" per aver detto  << presumo non troppo  sappia di tombe etrusche.....>>   definire queste delle offese è una forzatura irrispettosa nei miei confronti e non solo. Ho visitato il museo della zecca oramai un anno fa e mi sono guardato bene dal darne conto a chi mi ha chiesto espressamente di farlo in questa discussione (se tu non lo avessi capito sarei stato a dir poco impietoso), e questo solo per rispetto nei tuoi confronti, ovviamente niente cambia sei comunque un numismatico che stimo e seguo con piacere ed ammirazione ma  non vorrei che ti sentissi legittimato dalla sentenza "pro zecca" da parte del "gotha dell'archeologia etrusca" a sproloquiare là dove in passato fosse stata messa in dubbio la tua teoria, sarebbe deludente perché mi pare tanto infantile, se invece fosse così goditi il momento e se posso darti un consiglio fai attenzione ad aleggiare troppo in alto perché a certe quote di solito non si incontra bella gente, quel prezioso volumetto che mi regalasti in quel di Piombino (gesto che tanto ho apprezzato) sulle monete del principato con tanto di aggiornamenti recenti su alcune varianti è l'unica cosa che ancora ti fa stare con i piedi per terra.     Sinceri saluti Giovanni.

Modificato da margheludo
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Vediamo se riesco a capire.

@margheludo continua ad inserire piccoli veleni  nel suo post.

Mi pareva di aver chiarito la questione "ipogeo" portando le testimonianze di chi se  ne intende più di me, più di lui e più del suo amico Zecchini. 

Lo rassicuro che non ho alcuna intenzione di volare alto visto che soffro di vertigini e se il piccolo museo didattico-numismatico non gli piace può dirlo tranquillamente, non perderò per questo il sonno. Comunque sia è semplicemente quello che voleva essere: una documentazione <didattica> sulla circolazione monetaria all'Isola d'Elba; manca la parte etrusco-romana sulla quale si sta lavorando e che speriamo di poter completare , chiudendo così il cerchio temporale. 

A questo punto, e lo dico con franchezza, senza spocchia nè sussiego, visto che sto continuando a studiare la monetazione del Principato piombinese e quella della Populonia etrusca, non ho intenzione di rubare agli studi  un solo altro minuto per questa sgradevole discussione.

Se poi qualcuno, o molti, continueranno a sostenere che l'ipogeo di Marciana sia la tomba del lucumone Marcinna (?) o di un suo parente, mi limiterò a pensare che il mondo è bello perchè è vario.

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  • 5 anni dopo...

Mi scusino, il curatore e i lettori, se mi intrometto sul problema dell’ipogeo/zecca di Marciana, a distanza di tanto tempo, per di più senza conoscere le modalità e le regole per intervenire correttamente.

Vorrei solo dire che ognuno ha il diritto di tenersi la propria opinione. Ma non posso non chiedermi perché nella discussione vengano ignorate due opinioni di non poco conto, ossia quella della Soprintendenza di Pisa e quella della professoressa Lucia Travaini, una studiosa di numismatica e di sedi di zecche, di caratura internazionale, che non ha certo bisogno di presentazioni.

La Soprintendenza di Pisa in un atto ufficiale del 12-12-2014, prot. n. 15146, ammonì che:

data la natura dello scavo, di ridotte e particolare dimensioni, la strana pianta cruciforme, di difficile utilizzo, e la mancanza di ogni forma di aerazione indispensabile per l’accensione di fuochi, non appare credibile la destinazione dell’ipogeo a zecca”.

Dal canto suo la professoressa Travaini negli atti del Convegno Nazionale di Studi di Numismatica Medioevale, tenuto a Massa Marittima il 20-21 ottobre 2017, 16 maggio 2019, pp. 13-18, in uno studio dal titolo “La zecca: tecnologia e sacralità, simbologia e identità”, citando alcune località in cui una zecca non c’è mai stata affermò senza mezzi termini (e con garbata ironia) che:

"a Marciana, sull’isola d’Elba, hanno perfino allestito un ‘Museo della Zecca… inesistente”.

Si tratta di una conferma, la più autorevole possibile, agli altri studi che hanno condotto alle medesime conclusioni.

Prego il curatore di cassare questo mio intervento nel caso che sia ritenuto troppo extra regulam.

Grazie. Cordialmente

Michelangelo Zecchini

 

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