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Alla ricerca dell'Appia perduta


petronius arbiter

Risposte migliori

Grazie Legio per questi tuoi interventi che vivacizzano e rendono più interessante la discussione, che altrimenti sarebbe un monologo di Rumiz :D

 

La tappa di oggi

 

http://www.repubblica.it/cultura/2015/08/18/news/alla_ricerca_dell_appia_perduta_noi_italiani_pieni_di_rovine_seppelliamo_il_nostro_passato-121180437/

 

petronius :)

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Frasi lapidarie come queste di Rumiz condannano senza appello noi Italiani come insensibili eredi verso le nostre radici storiche :

"Alla ricerca dell'Appia perduta: noi italiani pieni di rovine seppelliamo il nostro passato"

"Il problema è la mautenzione che non c'è per mancanza di fondi. La cosa più triste è che quando trovi un reperto ti tocca ricoprirlo"

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Sperando che i  nostri viaggiatori, viaggiando lungo l'Appia Antica nei pressi dell'antica Capua, abbiano visto anche il Mitreo, o la Bottega del Tintore, ritrovata nelle fondamenta di un palazzo  costruito nel 1955, visitabile in quanto gestito dalla Soprintendenza...quindi, si comincia a capire, il paradosso, secondo cui ogni casa di Santa Maria Capua Vetere, ha una villa romana all'interno..

http://www.archemail.it/arche9/0smaria5.htm

Da Benevento, vi posto, invece, la pavimentazione del Ponte Leproso..

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Modificato da eliodoro
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Dal libro del Pratilli del 1745 alcune delle tante lapidi da lui trascritte , trovate tra Eclano ed Oria e commentate nel suo splendido libro

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"Di un mondo millenario restano la nostra strada e la vista magnifica. Le pale eoliche a centinaia toccano il cielo come l'ultima devastazione"

 

http://www.repubblica.it/cultura/2015/08/20/news/alla_ricerca_dell_appia_perduta_nella_terra_di_padre_pio_tra_aglianico_e_salsicce-121293062/

 

petronius :)

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"Che ci facciamo qui, noi dell'Appia, a sperare che la vecchia strada possa rivivere! Avremo tutti contro. Mi sembra già di vederli. Archeologi e docenti universitari infastiditi per la nostra invasione di campo. Signori del cemento e dell'asfalto, padroni delle case e delle strade inutili. Contadini che negli ultimi quarant'anni hanno rimestato questa terra a profondità sempre maggiori, nascondendo i reperti antichi. Costruttori di pale eoliche, e con loro i sindaci, che non vogliono grane o limiti alla manomissione del territorio. E poi vescovi, e politici, e assessori..."

 

La puntata di oggi

 

http://www.repubblica.it/cultura/2015/08/21/news/alla_ricerca_dell_appia_perduta_noi_verso_l_alba_col_sogno_di_far_rivivere_la_strada-121360375/

 

petronius :)

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"... Goethe, Viaggio in Italia , 1786: i Romani "lavoravano per l'eternità. Avevano calcolato tutto, tranne la follia dei devastatori, a cui nulla poteva resistere".
 

http://www.repubblica.it/cultura/2015/08/22/news/ricerca_appia_perduta_19-121412286/

 

petronius :)

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Nella puntata di oggi, da non perdere il video (4 min.), con un interessante dialogo sul rapporto nord/sud tra Rumiz e un altro componente la spedizione.

 

http://www.repubblica.it/cultura/2015/08/25/news/rumiz_ricerca_appia_perduta_21-121604021/

 

petronius :)

 

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Tra la via Appia e il West...a Gravina, dove la Puglia si fa un po' Arizona

 

http://www.repubblica.it/cultura/2015/08/26/news/alla_ricerca_dell_appia_perduta_a_gravina_dove_la_puglia_si_fa_un_po_arizona-121668809/

 

petronius :)

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ormai lasciata Venosa non c'e quasi piu' nulla della antica Appia , principalmente terra battuta ; diventa piu' un viaggio culinario :D

 

Concordano anche loro :D

 

"Lampascioni fritti coi fichi. Ricottina col sedano. Polpettine di pane. Pasta con le cicerchie. Mugliatelli. Su tutto, un buon Nero di Manduria, e rosolio al finocchietto selvatico. In Puglia ti sazi già coi nomi dei manicaretti...All'osteria Pein assutt di Altamura...vedo un tedesco piangere quasi davanti al desco fumante. È da giorni che siamo sottoposti a tentazioni peggio di Sant'Antonio nel deserto. Il Maligno che ghigna nei peperoni ripieni; demoni sotto forma di cordoncelli fritti; satanassi annidati nel salamino piccante e persino nel pane, se cotto con patate, aglio, peperoncino ed erbe di campo."

 

http://www.repubblica.it/cultura/2015/08/27/news/alla_ricerca_dell_appia_perduta_tra_ricottine_e_lampascioni_satana_ghigna_ad_altamura-121726679/

 

petronius oo)

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Considerando che della Via Appia non c'e' praticamente piu' traccia antica , vediamo cosa c'e' di veramente importante ad Altamura rimanendo nel nostro campo , ma non troppo :

 

La cava dei dinosauri :

In località Pontrelli, sono state scoperte nel 1999 , su un'area di dodicimila metri quadrati , circa trentamila orme di dinosauri . La grande importanza di questo ritrovamento ,ad oggi questo è il sito più ricco e importante d'Europa e forse del mondo , sta nell'elevatissima biodiversità che caratterizzava gli individui presenti contemporaneamente nello stesso luogo .
Le impronte risalgono al Cretacico superiore , tra i 70 e gli 80 milioni di anni fa , quando il clima in Puglia era di tipo tropicale e testimoniano la presenza di oltre duecento animali , appartenenti almeno a cinque gruppi diversi di dinosauri , erbivori e anche carnivori .
Le dimensioni delle impronte variano dai 5 – 6 cm fino ai 40 – 45 cm , facendo supporre di trovarsi di fronte ad animali alti fino a 10 metri . In molte impronte si riesce addirittura a leggere le pieghe della pelle . Tale eccezionale stato di conservazione delle impronte è dovuto molto probabilmente alla presenza di un terreno paludoso dal fondo fangoso , con tappeti di alghe che hanno permesso la cementazione dell'impronta . In numerose impronte è infatti ancora visibile la piccola onda di fango generata nel momento in cui l'animale ha poggiato la zampa al suolo . Dalla lettura delle impronte e soprattutto delle piste , ovvero di una serie di almeno tre impronte consecutive , o tre coppie mano - piede nel caso di animali quadrupedi , lasciate dallo stesso animale in movimento , si capisce come le andature siano normali , senza tracce di panico , a dimostrazione del fatto che si trattava di un normale spostamento degli animali mentre pascolavano tranquilli in un ambiente presumibilmente lagunare .
Dalla quantità delle impronte e dalle loro dimensioni ci si può facilmente rendere conto delle quantità veramente ingenti di vegetali che dovevano essere presenti in loco per poter soddisfare le necessità di sopravvivenza di tanti animali .

Una delle piste individuate appartiene ad un Ceropode un dinosauro erbivoro , essa rivela un'incertezza nell'andamento , forse un cambio brusco di passo , per evitare un ostacolo improvviso oppure cambiare direzione .

L'Uomo di Altamura :

Il 7 ottobre 1993 venne fortuitamente scoperto l'"Uomo di Altamura", unici resti di scheletro umano integro risalenti al paleolitico medio-inferiore .
Il reperto scoperto nella grotta di Lamalunga rappresenta uno dei più grandi rinvenimenti paleontologici . L'ottimo stato di conservazione , l'integrità del reperto , l'assenza di deformazioni e la presenza del cranio , intero , costituiscono una buona occasione per una migliore conoscenza e definizione dei meccanismi di evoluzione che hanno portato al popolamento europeo e al ciclo neanderthaliano . Lo scheletro è infatti riconducibile ad un maschio adulto dell'altezza di 160 – 165 cm , il cui cranio presenta sia i tratti arcaici che quelle trasformazioni morfologiche , stabilizzatesi nelle popolazioni neanderthaliane , che consentono di collocarlo nel gruppo di fossili del Pleistocene Medio europeo , ovvero tra le forme dell'Homo erectus (400.000 anni fa) e le forme tipiche dell'uomo di Neanderthal (85.000 anni fa), in una fase di passaggio cioè , stimata a circa 200.000 anni fa .
Dopo uno studio effettuato nel 2015 dall'Università La Sapienza di Roma , lo scheletro è stato datato fra i 128.000 e i 187.000 anni fa , e ciò lo rende il più antico reperto di Neanderthal al mondo da cui sia mai stato estratto del DNA . Questo studio è stato ripreso da molte testate internazionali , fra cui la rivista Nature .

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Supporter

Errore nel sostenere che nessuno,dal 700,abbia mai percorso l'Appia. Thomas Ashby lo fece poco più di cento anni fa.E la descrisse.

P.S.Forse,mi pare,che andò in bici☺

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Errore nel sostenere che nessuno,dal 700,abbia mai percorso l'Appia. Thomas Ashby lo fece poco più di cento anni fa.E la descrisse.

P.S.Forse,mi pare,che andò in bici☺

Questo significa che all'epoca era ancora facilmente identificabile?

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Supporter

Sicuramente si,almeno fino alla Campania.Non ho il libro,un pò raro e costoso.Ashby,tra l'altro fotografava tutto.Lui arrivò a Taranto e tornò indietro con la Via Traiana fino a Bari e Benevento.

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Giusto quanto dice @@RobertoRomano , pero' attenzione la Via Appia antica non transitava per Taranto , passava qualche chilometro piu' a Nord della citta' ; a Taranto portava solo una diramazione dell' Appia , tanto e' che Taranto era collegata con Brindisi , sia tramite questa diramazione dell' Appia , sia tramite la Via Tarentina che passava piu' a Sud dell' Appia .

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Questo significa che all'epoca era ancora facilmente identificabile?

 

Ciao @@Veridio , il tratto della Via Appia che andava da Venosa a Brindisi era scarso di testimonianze archeologiche gia' al tempo del Pratilii nel 1745 , tanto e' vero che il Pratilli dedica ben 470 pagine al Tratto dell' Appia che andava da Roma a Venosa e solo poco piu' di 80 pagine nel tratto tra Venosa e Brindisi , a testimonianza della poca consistenza dei reperti archeologici al suo tempo rintracciabili nel percorso dell' Appia in questa parte finale del tragitto . Principalmente il Pratilli trattando di questo finale percorso dell' Appia ci riporta principalmente solo trascrizioni di antiche lapidi dedicatorie o tombali , trovate alcune nel tratto stradale e in maggioranza nei piccoli centri abitativi attraversati dall' Appia . 

 

Modificato da Legio II Italica
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"Dopo il circolo ricreativo "Titti", i resti della Casa del Fascio con la scritta "Noi tireremo dritto", perfetta per il nostro viaggio. Porte aperte su forni del pane e profumo grandioso di focaccia. Colonna sonora: saracinesche che aprono, scooter, richiami maschili incomprensibili, sciacquatura di tazzine ai bar. Questa non è gente, è popolo. Esce in ciabatte, sente la strada come il corridoio di casa, e io faccio parte di un flusso, anche da solo mi sento accompagnato."

 

http://www.repubblica.it/cultura/2015/08/31/news/alla_ricerca_dell_appia_perduta_a_taranto_tra_mare_di_cristallo_e_vento_buono-121951249/

 

petronius :)

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Pazzesco costruire un simile impianto siderurgico in un luogo cosi' ricco di tante testimonianze archeologiche storiche a cominciare dalla preistoria , ma simili scempi sono comuni anche in Sicilia dove sulla costa orientale in prossimita' di Siracusa , di cui tutti conoscono la storia e la ricchezza dell' archeologia , furono costruiti enormi impianti chimici , simili all' impianto dell' Ilva a Taranto ; in entrambi i casi per non parlare poi in primis dei pericoli e problemi reali di salute causati alla popolazione .
Tantissimi anni fa per motivi di lavoro , non legati all' archeologia in quanto non era il mio mestiere , mi trovai a Taranto presso l' ex  "Convento San Domenico" sede della Soprintendenza per i Beni Archeologico della Puglia , ebbene sotto tale ex Convento che si trova al centro di Taranto vecchia , si trova una grande aerea archeologica della Taranto preistorica , greca e romana , ebbi la fortuna di visitarla , una grande emozione e una delizia per chi ama la storia e l' archeologia ; all' epoca questa eccezionale aerea non era visitabile dal pubblico , non so se attualmente lo sia , ma ne dubito .

Questo sito non e' che una piccola porzione di quanto esiste di sotterrato a Taranto , ma noi ci costruiamo quasi sopra impianti pericolosi ed inquinanti .

"Nel cuore della città vecchia di Taranto, l’Isola dove nel 706 a.C. si insediarono i primi coloni spartani, sorge l’ex Convento di S. Domenico Maggiore, costruito nel XIV sec d.C. e oggi sede della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia. All’interno del chiostro conventuale, ristrutturato fra XVII e XVIII secolo e scandito da una serie di arcate rette da colonne con capitelli a foglie angolari, si estende un’ampia area archeologica, abitata sin dall’epoca preistorica. Risulta così possibile osservare le strutture di fondazione di un tempio costruito sull’acropoli della colonia greca di Taranto nel VI sec. a.C. e i resti della cella dell’edificio templare. Due frammenti di architrave iscritti, riutilizzati nella facciata gotica del convento, documentano la frequentazione romana del sito"



 

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Modificato da Legio II Italica
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"E se finissi il viaggio prima di Brindisi? L'idea mi folgora per strada come la chiamata di Paolo sulla via di Damasco. Penso che sarebbe un magnifico espediente letterario. Ah, l'esaltazione del viaggio che si giustifica in sé e per sé, a prescindere dalla fine."

 

http://www.repubblica.it/cultura/2015/09/01/news/alla_ricerca_dell_appia_perduta_rumiz_27-122013836/

 

petronius :closedeyes:

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