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La battaglia del Frigido


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Le guerre civili sono sempre state considerate dai Romani delle vere calamita’ , sempre odiate ed aborrite ma il piu’ delle volte non evitate , specialmente nel corso della fine della Repubblica ; figli si scontravano con i padri , fratelli contro i fratelli e via dicendo per altre parentele ; leggendo i classici , frequenti erano nella Repubblica situazioni in cui legionari in campi contrapposti riponevano le armi e si chiamavano perche’ riconoscevano tra le opposte file parenti od amici . La prima guerra civile tra Romani fu quella relativa ai rivali Caio Mario e Cornelio Silla , seguita poco dopo dalla congiura di Sergio Catilina , poi avvennero altre e ben piu’ lunghe guerre civili , tutte nel I secolo a.C. , alle quali Augusto mise momentaneamente fine .
Da questa data fino alla caduta dell’ Impero si susseguirono molte altre guerre civili che comunque non andarono ad influire sulla consistenza ed affidabilita’ delle Legioni tanto che nelle opposte situazioni venivano appellate Pie e Fedeli ; inoltre molte guerre civili risultarono poco influenti nel contesto generale perche’ brevi e risolutive , tranne che in pochi casi ; le cose cambiarono pero’ dalla prima meta’ del III secolo d.C. in quanto con l’ inizio della crisi , dalla insufficiente natalita’ e da varie epidemie , si dovette ricorrere in maniera piu’ consistente rispetto al passato all’ impiego di barbari tra le file dei legionari fino a quando questi nel IV/V secolo risultarono in maggioranza rispetto ai “Romani” .
Queste guerre civili inizialmente furono causate da rivali per il potere imperiale , furono quindi guerre di interesse personale , ma dalla fine del IV secolo si modifico’ la motivazione che divenne anche religiosa oltre che personale , la questione religiosa divenne cosi’ un “casus belli” in piu’ che
spesso mascherava quello personale .
E’ questo un tipico caso dello scontro militare tra Flavio Eugenio e Teodosio che porto’ alla battaglia del Frigido combattuta tra il 5 e il 6 Settembre del 394 , l’ esito di questa battaglia decreto’ Teodosio unico Imperatore dei Romani , ma decreto’ anche la fine epocale , almeno in forma ufficiale , del paganesimo ; questa battaglia fu gravissima anche per l’esercito romano perche’ a causa dell’ alto numero dei morti , si dovette in seguito ricorrere , per colmare i vuoti , a massicce immissioni di barbari , ai quali Teodosio , a torto o a ragione secondo i contemporanei , molto concesse , anche come permessi di ingressi massicci nell’ Impero ; da qui a pochi anni la situazione peggioro’ al punto che Roma stessa fu prima ricattata e poi presa da Alarico .
Vediamo brevemente chi era Flavio Eugenio , di Teodosio sappiamo tanto , le premesse che portarono alla battaglia del Frigido e quali furono le conseguenze .
Flavio Eugenio fu proclamato Augusto d' Occidente dopo la morte in circostanze mai chiarite , se per suicidio o per omicidio , di Valentiniano II , la sua elezione pero’ non fu riconosciuta dal collega Teodosio e quindi venne e viene considerato un usurpatore del trono imperiale d’ Occidente .
Di lui si hanno poche notizie sicure , all' epoca della sua investitura , ricopriva la carica di magister scriniorum , un funzionario amministrativo statale , ma non era digiuno di politica . Fu anche professore e insegnante di grammatica e retorica latina , portava la barba alla Giuliano , tipica dell’ epoca , specialmente delle classi superiori pagane .
Eugenio fu fatto eleggere Imperatore il 22 Agosto del 392 a Lione su pressione del Franco , Flavio Arbogaste e con l’approvazione del Senato di Roma , che rivestiva in quegli anni la carica di magister militum , Generale dell’ esercito . Flavio Eugenio per una serie di circostanze , che non staro’ ad elencare , dal momento dell’ elezione si dimostro’ sempre corretto ed ossequiente verso Teodosio , cercò di farsi riconoscere da Teodosio mandando anche una delegazione , ma questi rifiutò la sua candidatura all’ Impero forse a causa del suo paganesimo . Nel 393 Eugenio giunse a Roma dove mise in atto , pur essendo pagano , un’ ampia politica di tolleranza verso i Cristiani che sotto la guida di Virio Nicomaco Flaviano , Prefetto di Roma , ripresero il potere in Citta’.
Flavio Eugenio forse per pressione dei risorti pagani , fece riaprire i Templi di Roma , come il grande Tempio di Venere e Roma antistante il Colosseo , ripristino’ l' altare della Vittoria nella curia del Senato e rimise in vigore le celebrazioni delle feste religiose pagane . Questa politica religiosa di Eugenio era in aperta contraddizione con i decreti religiosi di Teodosio del 391-392 , creò quindi forti tensioni con Teodosio e con il potente vescovo di Mediolanum , Ambrogio .
Inoltre Teodosio era convinto che Valentiniano II non si fosse suicidato , ma fosse stato bensi’ ucciso da Arbogaste per favorire l’ Impero ad Eugenio , suo protetto ; i fatti successivi alla morte di Valeniniano pero’ sembrano contraddire Teodosio perche’ pare che Arbogaste si trovasse spiazzato e incerto su come agire alla morte inaspettata di Valentiniano II , quindi sembra che non avesse ucciso il legittimo Imperatore , ne’ programmato nulla dopo la sua morte . Comunque per questi motivi : morte sospetta di Valentiniano II , rifiuto al riconoscimento all’ Impero di Eugenio , riapertura dei Templi e ripristino delle feste religiose a Roma e in Italia , Teodosio decise di venire in Italia , pare con esercito forte di 100.000 uomini , di cui 20.000 Goti al comando di Alarico per sconfiggere il pagano Eugenio , il quale contrapponeva un esercito inferiore di numero ma piu’ “nazionale romano” .
La battaglia si svolse in due fasi secondo le poche notizie disponibili dagli storici antichi Teodoreto , Zosimo , Rufino e Orosio , inoltre non concordi nei fatti :
Il fiume Frigido corrisponde all’attuale Vipacco e scorre vicino al fiume Isonzo , di cui e’ affluente , vicino a Gorizia , la Valle del Frigido era la “porta aperta orientale dell’ Italia” dalla quale erano entrate in Italia , tra la fine del 169 e il 171 , invasioni barbare gia’ al tempo di Marco Aurelio .
La prima fase della battaglia si svolse il giorno 5 e fu sfavorevole per Teodosio perche’ Arbogaste ed Eugenio con una abile tattica per compensare il minor numero di soldati rispetto a Teodosio anticipo’ le mosse di Teodosio che fece entrare nella Valle del Frigido la sua avanguardia di Goti che per la strettezza del passo non pote’ schierarsi a battaglia , mentre prima che la Valle si aprisse verso la pianura Eugenio schiero’ parte del suo esercito e l’ altra parte nell’ alto delle colline che dominano la Valle , da qui Arbogaste li assali’ di sorpresa , i Goti di Teodosio furono praticamente massacrati impedendone anche la ritirata , al che Teodosio a stento impedi la ritirata del suo esercito che voleva tornare indietro ; questo giorno fu quindi catastrofico per Teodosio .
Durante la notte del giorno 6 tra le preghiere di Teodosio e la diserzione inaspettata di un capo germano di Eugenio a nome Arbizione che passo’ a Teodosio e un fatto atmosferico naturale che fu interpretato come “miracoloso” , cioe’ il vento Bora che investi in pieno il fronte schierato di Eugenio e Arbogaste , impedi il lancio di frecce e giavellotti , demoralizzando i combattenti , vedendo nel vento sfavorevole l’ aiuto del Dio dei Cristiani rivolto verso Teodosio contro i pagani . Cosi la battaglia si concluse con la vittoria di Teodosio , Eugenio fu fatto prigioniero e ucciso per decapitazione dai soldati di Teodosio , mentre Arbogaste fuggi’ ed errò per due giorni sui monti , poi vista l’ impossibilta’ di salvezza , si uccise . Alla notizia della sconfitta anche Virio Nicomaco Flaviano , a Roma , si tolse la vita .
Questa battaglia segno’ la fine di un’ epoca , fu l’ ultimo sussulto militare del paganesimo morente ed inoltre riconsegno all’ Impero Romano l’ ultimo Imperatore unico di un Impero indirizzato ormai verso il collasso .
Una grave conseguenza militare della battaglia :
Una conseguenza di lunga durata dello scontro del 394 tra gli eserciti romani d'Oriente e d'Occidente fu che l'accesso alle pianure della provincia “Venezia e Istria” rimase completamente sguarnito , infatti secondo il poeta latino Claudio Claudiano , le torri e le mura delle Chiuse alpine orientali , che erano un Vallo alpino in muratura a difesa dell’ ingresso orientale italico , costruito nel 270 dopo l’ invasione degli Iutungi al tempo di Aureliano , furono demolite nel corso della battaglia , infatti non si ha più notizia né di un loro utilizzo né della presenza sulle Alpi orientali di truppe romane ai tempi della discesa di Alarico in Italia .
Fu anche la prima battaglia nella quale avvenne l'arruolamento di intere tribu’ di barbari e da allora la barbarizzazione dell'esercito romano fu sempre piu' invadente e deleteria per l'Impero .

Sotto due monete in Argento , Silique , dei due contendenti Flavio Eugenio e Teodosio I , una cartina della zona della battaglia .

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Modificato da Legio II Italica
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Inviato

In Slovenia venne emesso a ricordo della battaglia del Frigido un francobollo commemorativo .

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Inviato (modificato)

Fu anche la prima battaglia nella quale avvenne l'arruolamento di intere tribu’ di barbari e da allora la barbarizzazione dell'esercito romano fu sempre piu' invadente e deleteria per l'Impero .

 

 

 

 

In realtà il fenomeno era di grosse dimensioni già da parecchio tempo: l'arruolamento di barbari, prima inseriti come dediticii sul suolo dell'impero (sia che fossero immigrati volontari selezionati che deportati a forza) e poi usati per costituire formazioni di ausiliarii, è sostanzioso già sotto Gallieno, Aureliano e Probo, che pure erano contemporaneamente impegnati a cacciare i barbari medesimi come invasori.

Intere zone del confine renano erano spopolate e per quanto alcuni oggi sminuiscano la portata di questo fenomeno, la formazione di questi gruppi ausiliari, differenziati per base etnica ed omogenei al loro interno, sul finire del III secolo era già sostanziosa, con un accelerazione nel periodo tetrarchico.

 

Proprio sotto i tetrarchi i barbari smettono di essere riuniti sotto base etnica in unità specifiche e vengono inseriti anche nei corpi permanenti, sebbene la pratica di prima di concentrarli in appositi reparti continuasse; buona parte delle unità che più avanti nella Notitia Dignitatum saranno ancora chiamate con appellativi riferiti all'origine etnica, si sono formate proprio sotto i tetrarchi.

In epoca Costantiniana, differentemente a quel che molti ritengono, l'arruolamento di stranieri in termini complessivi ebbe una diminuzione, mentre continuarono, specie verso la fine del suo regno, gli stanziamenti pacifici in territorio romano (specie di Sarmati danubiani). Costantino alternava spedizioni punitive oltre confine a trattamenti più umani politicamente motivati.

I discendenti di Costantino, grosso modo, si comportarono allo stesso modo con Franchi e Alamanni in Gallia e ancora con i Sarmati sul Danubio, ma c'è da dire che le guerre civili e gli scontri con gli usurpatori generarono per l'esercito un bisogno di uomini più consistente, e quindi l'arruolamento non occasionale ma sistematico di mercenari barbari aumentò.

 

Arrivando a Teodosio, quindi, egli si fece interprete di una prassi che aveva una sua "tradizione", e che dopo il disastro politico e militare di Adrianopoli, riteneva quasi necessaria.

Certo è, come scriveva pochi anni dopo Sinesio di Cirene, che "solo un pazzo potrebbe non avere paura, vedendo tutti questi giovani cresciuti all'estero, e che continuano a vivere secondo le loro abitudini, incaricati di gestire l'attività militare nel paese" e che anche Ammiano Marcellino, riferendosi al passaggio organizzato da Valente per i Visigoti oltre il Danubio (sperando di usarli in seguito come soldati) ebbe sarcasticamente a dire "Ci si sforzava con grande zelo affinchè non rimanesse indietro nessuno, anche fra i vecchi e i malati, di coloro che avrebbero distrutto lo Stato romano".

Qui ormai non si trattava più di importare uomini adulti da utilizzare a vario titolo, ma del passaggio di intere popolazioni.

Modificato da Druso Galerio

Inviato

"I discendenti di Costantino, grosso modo, si comportarono allo stesso modo con Franchi e Alamanni in Gallia e ancora con i Sarmati sul Danubio, ma c'è da dire che le guerre civili e gli scontri con gli usurpatori generarono per l'esercito un bisogno di uomini più consistente, e quindi l'arruolamento non occasionale ma sistematico di mercenari barbari aumentò.
Arrivando a Teodosio, quindi, egli si fece interprete di una prassi che aveva una sua "tradizione", e che dopo il disastro politico e militare di Adrianopoli, riteneva quasi necessaria.
Certo è, come scriveva pochi anni dopo Sinesio di Cirene, che "solo un pazzo potrebbe non avere paura, vedendo tutti questi giovani cresciuti all'estero, e che continuano a vivere secondo le loro abitudini, incaricati di gestire l'attività militare nel paese" e che anche Ammiano Marcellino, riferendosi al passaggio organizzato da Valente per i Visigoti oltre il Danubio (sperando di usarli in seguito come soldati) ebbe sarcasticamente a dire "Ci si sforzava con grande zelo affinchè non rimanesse indietro nessuno, anche fra i vecchi e i malati, di coloro che avrebbero distrutto lo Stato romano".
Qui ormai non si trattava più di importare uomini adulti da utilizzare a vario titolo, ma del passaggio di intere popolazioni"

 

 

Ciao @@Druso Galerio , infatti fino a Costantino si reclutavano i barbari come mercenari scegliendo pero' i giovani piu' prestanti fisicamente ; dopo Adrianopoli e poi maggiormente da Teodosio , non si ando' troppo per il sottile e si arruolarono intere tribu' di barbari , la "manodopera" militare era ormai carente quindi occorreva il numero anche a scapito della qualita' dei combattenti .

Il torto maggiore di Teodosio , discutendo naturalmente a posteriori , fu la massiccia immissione nell' Impero di interi popoli barbari dietro sua autorizzazione e lo "scarico" di questi popoli , vedi ad esempio la questione Unna , verso la parte Occidentale che porto' poco dopo la sua morte , alla presa di Roma e alla fine di questa parte dell' Impero .


Inviato

In realtà Legio l'arruolamento occasionale di bande mercenarie costituite da soli uomini era una realtà obsoleta o già nel III secolo, che era stata superata dalla prassi di utilizzare come soldati i maschi di intere tribù il cui primo compito era ripopolare le zone di confine.

Non si trattava già da prima di Costantino di un semplice assoldare capi di guerrieri e relative bande, ma di introdurre/deportare migliaia di persone come coloni e poi tra questi precedere al reclutamento.

Quindi già ben prima di Costantino si assisteva al passaggio oltre confine - legalizzato e non solo a scopi militari - di intere schiere di persone, donne e bambini compresi, non solo mercenari da utilizzare.


Inviato

Le opinioni sono un po' discordanti , ma complessivamente condivisibili , fatto sta , e questo e' confermato dagli scrittori antichi , quindi non da interpretazioni di noi posteri , tutta la questione "barbara" con Teodosio precipita in modo irrimediabile a causa delle sue concessioni , forse forzate dalla situazione contingente , o forse volute , questo non lo sapremo mai .

Per tornare al tema principale del Post , i luoghi della battaglia nella Valle del Fiume Vipacco , l' antico Frigido

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Inviato

Ciao,

il resoconto storico è corretto. Volevo solo aggiungere qualche piccola nota.

La rete viaria attraversava le Alpi Giulie presso il passo di Ad Pirum e da qui scendeva verso la pianura friulana. Fu fortificata e controllata con vari insediamenti militari (https://it.wikipedia.org/wiki/Claustra_Alpium_Iuliarum ), specie nei periodi più tardi, in quanto consentiva l'accesso dalla Pannonia verso Aquileia: se il traffico inizialmente fu verso il limes, nel tempo la tendenza si invertì.

Oltre alle invasioni durante il regno di Marco Aurelio e di Aureliano giustamente citate da Legio fu la via d'accesso di Alarico in due annate (406 e 410). la seconda del quale lo portò a Roma. Vi transitò Massimino il Trace quando scese con l'esercito dal limes verso Aquileia.

 

Ciao

Illyricum

;)


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