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Micromoneta- A che cosa poteva servire ?


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Inviato

Sono venuto in possesso di questa micromoneta , che vi mostro a grandezza naturale:

post-8209-0-51285100-1438169956.jpg

è un obolo , mm 11 gr. 0,51

Regione dell'Anatolia ( Lycia )

il venditore la dava come non presente nei cataloghi.

Poichè non mi fido quasi mai di quel che scivono i venditori mi sono messo a cercare e infine l'ho trovata.

Non è esattamente la stessa. Ho infatti trovato una frazione, un emiobolo, quindi ancora più piccola. ( 0,21). Coniata da un Dinasta della Lycia non prima del 394 a.C.quando il tipo con la spoglia leonina di fronte apparve per la prima volta nella zona e precisamente nelle monete dell'isola di Samo.

Non appare nel Traitè del Babelon e nemeno in altri cataloghi. I'emiobolo ha come riferimento il Traitè II/2 pag 485, ma alla pagina citata c'è solo una spiegazione dei tipi monetari del luogo.

Mi domando : a cosa poteva servire una moneta così piccola ( e addirittura la sua metà ). Forse ci viveva una famiglia per una settimana.....non lo sapremo mai, forse.

Inoltre è impressionante la cura posta nell'incisione del conio, non tanto la faccia con il leone quanto il ritratto di Atena(?) elmata dall'altro lato.

Mi immagino lo sconosciuto zecchiere con un bulino in mano che incide, al rovescio, il conio piccolissimo.

Che artisti i nostri antenati !

Inviato

Vi posto l'ingrandimento :

post-8209-0-81797800-1438171113_thumb.jp

 

e anche il mezzo obolo che ho trovato su acsearch:

il rovescio è capovolto.

post-8209-0-13013300-1438171240.jpg

Inviato

Bella moneta, complimenti. Purtroppo non so esserti di aiuto per una precisa classificazione.

 

Mi domando : a cosa poteva servire una moneta così piccola ( e addirittura la sua metà ). Forse ci viveva una famiglia per una settimana.....non lo sapremo mai, forse.

Inoltre è impressionante la cura posta nell'incisione del conio, non tanto la faccia con il leone quanto il ritratto di Atena(?) elmata dall'altro lato.

Mi immagino lo sconosciuto zecchiere con un bulino in mano che incide, al rovescio, il conio piccolissimo.

Che artisti i nostri antenati !

 

A queste domande ne aggiungerei anche un'altra: ma come facevano, materialmente, ad utilizzarle? Non doveva essere semplice portarle con sé senza rischiare di perderle. Senza contare che, come già dicevi tu, ne esistono anche di ben più piccole della tua :)

Su jstore c'è un articolo su questi "piccoli scambi", ma non ho ancora avuto modo di leggerlo interamente (tratta anche di altri argomenti):

Colin M. Kraay, Hoards, Small Change and the Origin of Coinage. The Journal of Hellenic Studies Vol. 84 (1964), pp. 76-91

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Inviato

Ciao,

la classificazione ? ci scrivero : non classificata.

Effettivamente non si capisce bene a che cosa servissero monete così piccole. Ma se le coniavano una ragione doveva pur esserci.

In tutti i paesi dell'antichità circolavano oboli, mezzi oboli, tetartemorion (quarti di obolo)e addirittura mezzi tetartemorion /0,05 gr.)

C'è una vecchia dicussione :

http://www.lamoneta.it/topic/117172-tetartemorion-o-hemitetartemorion/

Inviato

È probabile che siano servite per le piccolissime spese quotidiane. Anche secoli prima, quando ancora si utilizzava l'elettro, si arrivó a coniare 1/96esimo e, probabilmente, anche il 1/192esimo di statere proprio per far fronte a questa necessità.

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Supporter
Inviato

È probabile che siano servite per le piccolissime spese quotidiane.

 

Direi di sì. Le micromonete d'argento sono state poi rimpiazzate dai bronzi a questo scopo.

 

 

apollonia

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Inviato (modificato)

I frazionali hanno un incredibile fascino e sono la testimonianza della grande bravura dei maestri incisori.

Skuby

Modificato da skubydu

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Inviato

Posso dare qualche informazione sulle ‘silver fractions’ di Alessandro Magno.

 

Nel Price le frazioni degli argenti del Grande al di sotto della dramma comprendono l’1/5 di tetradramma (rara denominazione usata in Babilonia), l’emidramma, il diobolo, l’obolo, l’1/30 di tetradramma (rara denominazione usata in Babilonia), l’emiobolo e l’1/4 di obolo chiamato anche tetartemorion. L’ultimo pesa 0,15 g e rappresenta la frazione più piccola della serie.

 

 

apollonia

 


Supporter
Inviato (modificato)

Ciao

oltre a cosa potevano servire, sarebbe anche interessante capire come le trasportavano, perché se portare in giro un ottobolo Tolemaico di 90 gr era scomodo ma non vi era il pericolo di perderlo, portare a spasso una monetina di 5 mm e 0,15 gr non era semplice.

Vi posto le foto di alcuni tetartemorion. 

pesi e misure partendo dall'alto

mm 6,09 gr 0,15 zecca incerta

mm 4,68 gr 0,17 zecca incerta

mm 6,34 gr 0,15 zecca Alicarnasso ?

mm 6,12 gr 0,21 zecca Mylasa

Silvio

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Modificato da mazzarello silvio
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Inviato

Ciao

oltre a cosa potevano servire, sarebbe anche interessante capire come le trasportavano, perché se portare in giro un ottobolo Tolemaico di 90 gr era scomodo ma non vi era il pericolo di perderlo, portare a spasso una monetina di 5 mm e 0,15 gr non era semplice.

 

Le frazioni d'argento erano la moneta spicciola (pocket change) degli antichi Greci prima dell'avvento e dell’impiego diffuso della monetazione di bronzo. Alcuni oggi sostengono che gli antichi Greci tenevano in bocca queste frazioni quando andavano e tornavano dal mercato, in base a quando scrive Aristofane nelle sue commedie. Ad es., ne ‘Gli uccelli’ un personaggio descrive sé stesso mentre alza lo sguardo di sorpresa e inghiotte accidentalmente un obolo. Ne ‘Il parlamento delle donne’ (Ekklesiazusae) un personaggio descrive sé stesso con la mascella piena di monetine per comperare della farina. Nell’Aiolosikon un personaggio descrive sé stesso con un pezzo da due oboli in bocca. Ma Aristofane parla anche di borsellini e sacchettini portamonete, e poiché gli indumenti del Greci non avevano le tasche, piuttosto di pensare che tenessero in bocca queste monetine, cosa scomoda e pericolosa, è più credibile ritenere che le tenessero in piccole borse o sacchetti.

 

Ciao

 

 

apollonia

 

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Supporter
Inviato

La più piccola frazione d’argento di Alessandro Magno elencata dal Price è 1/4 di obolo del peso di 0,15 g.

Ora posso presentare solo un tetartemorion di un suo predecessore, Archelao, battuto alla Rauch 86 del 2010.

 

post-703-0-36775000-1438618705_thumb.jpg

GRIECHISCHE MÜNZEN. MAKEDONIEN. Könige von Makedonien, Archelaos 413-399 
(D) 1/4 Obol/Tetartemorion (0,22g), ca. 413-400 v.Chr. Av.: Kopf des Herakles mit Löwenhaube n.r. Rv.: Löwenkopf n.l., darüber Keule. SNG ANS 75, SNG Alpha Bank 164-166, AMNG III/2 156.10. 
s.sch.-vzgl./sch.-s.sch.

 

 

apollonia

 


Supporter
Inviato

Questo è uno dei tetartemori più leggeri e ben conservati della Macedonia (zecca incerta), battuto alla Gemini IX del 2012.

 

post-703-0-76555900-1438619600.jpg

 

Macedonia. Uncertain Mint. 5th century BC. Tetartemorion, 0.13g. (h). Obv: Four-spoked wheel. Rx: Incuse square with irregular surface. Cf. Svoronos, Hellenisme, pl. IV, 7. A. Tzamalis, Nomismatika Khronika 17 (1998), p. 20, 77-78. EF.

 

 

apollonia

 

 

 


Supporter
Inviato

Questo è un tetartemorion macedone ancora più leggero del precedente (anche se di un solo centigrammo), battuto alla Elesen 118 del 2013.

 

post-703-0-56237400-1438619798.jpg

 

MACEDOINE, ATELIER INDETERMINE, AR tetartemorion, vers 480 av. J.-C. Droit : Tête de lion à droite. Revers : Carré creux quadriparti. 0,12g. Rare.

 

 

apollonia

 


Supporter
Inviato

La più piccola di tutte le frazioni della Grecia antica è probabilmente l’1/16 di obolo d’argento di Atene che pesa circa 0,045 g.

Non è tuttavia la moneta più piccola o più leggera della storia in quanto il record, secondo Alan Herbert, è detenuto dall’1/512 mohar, o jawa, del Nepal, una monetina di soli 0,01 g che il catalogo standard delle monete mondiali definisce "easily the smallest coin in the world."

 

 

apollonia

 


Supporter
Inviato

Questo tetartemorion della Tessaglia battuto alla Nomos 4 del 2011 si può considerare una ‘minimoneta’ dal ‘maxiprezzo’.

 

post-703-0-59876900-1438620014_thumb.jpg

 

Coins of Thessaly, the BCD Collection
Pherai. Circa 360s-350s BC. Tetartemorion (Silver, 0.23 g 6). Head of Ennodia to right. Rev. F-E Hunting dog sitting to right. Moustaka 1983, 73 and pl. 9 (this coin, but as a hemiobol) . Extremely rare.

 

An extraordinary and unexpected coin of great interest and charm. Somewhat rough surfaces and with some remaining corrosion products, otherwise, very fine.

 

This coin is placed here solely because of the simple two letter reverse inscription, which is similar to that on the lead token in the preceding lot. That, in turn, has been placed, somewhat tenuously, to the period of Alexander of Pherai because of the double ax on its reverse (Moustaka dated it to the early 4th century). Babelon attributed this miniature gem of numismatic art to Pheneos (Traité III, p. 603, 904, pl. CCXXV, 129), but this is obviously incorrect.

 

 

apollonia

 


Inviato

grazie @@apollonia per i tuoi contributi sempre interessanti e puntuali.

 

Vorrei tornare alla moneta che ha dato inizio alla discussione.C'è una lettera davanti all'Atena elmata.

Ho scoperto che l'alfabeto in uso nella Lycia :

post-8209-0-65702200-1438621193.png

mi chiederete che cosa c'entra ?

su molte monete la lettera è speculare. Come sulla mia.

La P potrebbe essere riferita al dinasta Perikles che tra l'altro ha fatto coniare molte monete con il leone.

2433664.m.jpgRoma Num. Ltd

Dynasts of Lycia, Perikles AR Third Stater. Circa 380-360 BC. Facing lion’s scalp / Triskeles; Bust of Apollo in upper left field; Legend around. SNG Copenhagen -; SNG v. Aulock -. 2.94g, 20mm, 7h.
Very Fine. Extremely Rare. Possibly unpublised.

 

Interessante anche la tipologia con questa specie di elica di cui non ho trovato spiegazione. ( molto bello il ritrattino di fronte di Apollo)

su questo c'è Ermes (mercurio)

2433661.m.jpg

 

Supporter
Inviato

grazie @@apollonia per i tuoi contributi sempre interessanti e puntuali.

 

Vorrei tornare alla moneta che ha dato inizio alla discussione.C'è una lettera davanti all'Atena elmata.

Ho scoperto che l'alfabeto in uso nella Lycia :

attachicon.gifp.png

mi chiederete che cosa c'entra ?

su molte monete la lettera è speculare. Come sulla mia.

La P potrebbe essere riferita al dinasta Perikles che tra l'altro ha fatto coniare molte monete con il leone.

2433664.m.jpgRoma Num. Ltd

Dynasts of Lycia, Perikles AR Third Stater. Circa 380-360 BC. Facing lion’s scalp / Triskeles; Bust of Apollo in upper left field; Legend around. SNG Copenhagen -; SNG v. Aulock -. 2.94g, 20mm, 7h.

Very Fine. Extremely Rare. Possibly unpublised.

 

Interessante anche la tipologia con questa specie di elica di cui non ho trovato spiegazione. ( molto bello il ritrattino di fronte di Apollo)

su questo c'è Ermes (mercurio)

2433661.m.jpg

 

Veramente artistici questi ritrattini frontali. Quella specie di elica è una delle raffigurazione della triscele, un simbolo di cui s'è parlato in 

 

http://www.lamoneta.it/topic/137973-dopo-la-lidia-la-licia/page-2

 

http://www.lamoneta.it/topic/139851-dodecadrammi-con-la-triscele/

 

 

apollonia


Supporter
Inviato

@@rorey36

 

Su alcune monete nella discussione già segnalata http://www.lamoneta.it/topic/137973-dopo-la-lidia-la-licia/page-2

 

la P è l'iniziale del nome Pericle.

 

 

apollonia


Inviato

@@rorey36

 

Su alcune monete nella discussione già segnalata http://www.lamoneta.it/topic/137973-dopo-la-lidia-la-licia/page-2

 

la P è l'iniziale del nome Pericle.

 

 

apollonia

Io infatti avevo scritto:

"La P potrebbe essere riferita al dinasta Perikles che tra l'altro ha fatto coniare molte monete con il leone|"

L'emiobolo che ho postato ha come spiegazione : "Zeit des Dynasten Aruvatijesi oder des Dynasten Mithrapata"

"Coniata da un Dinasta della Lycia non prima del 394 a.C.quando il tipo con la spoglia leonina di fronte apparve per la prima volta nella zona e precisamente nelle monete dell'isola di Samo"

Perikles è situato tra il 380 e il 360 a.C.

Abbiamo già tre dinasti possibili autori dell'oboletto.

Chi erano i dinasti:

principotti locali,un pò satrapi, un pò tiranni che in cambio di essere lasciati a farsi i fatti loro pagavano un tributo all'impero achemenide e si impegnavano a fornir loro truppe se glielo chiedevano.

Non c'è un elenco e nemmeno si sa dove esercitassero il loro ruolo. La carica era ereditaria e ci sono anche casi di omonimia, tanto per complicarci la vita.

Ci si potrebbe basare su delle iscrizioni sui templi e anche sulle tombe. Ma finora di cronologia e certezze non ce ne sono.

E' forse per questo che mi sono appassionato alla Lycia, regione pressochè sconosciuta, e alle sue monete.

Supporter
Inviato (modificato)

Avevo raccolto questi appunti sulle dinastie della Licia seguiti dalla descrizione di varie monete con la triscele.

 

La Licia è un'antica regione dell’Asia Minore sud-occidentale, affacciata sul mare. Secondo la tradizione greca, i più antichi abitanti sarebbero stati i Solimi nell’interno e i Termili, detti poi Lici, nella costa. Forse sono i Lu-uk-ki delle lettere di Tell el Amārna, nonché dei testi ittiti e geroglifici. Sicura documentazione storica si ha da quando la Licia fu conquistata da Arpago, generale di Ciro, e aggregata alla prima satrapia dell’Impero persiano nel 546 a.C. pur conservando una certa autonomia. 
In seguito fu governata da dinasti indigeni, noti da monete del V e IV a.C., come Kybernis e Perikles. La regione fu poi sottomessa da Alessandro Magno, ellenizzandosi, e fu dapprima satrapia sotto il governo di Nearco (334-331); poi, riunita alla Grande Frigia, nel 323 fu assegnata ad Antigono Monoftalmo. 

Al tempo di Ciro (546 a. C.) la Licia fu conquistata dai Persiani e aggregata alla prima satrapia, ma godette di larga autonomia e fu governata da principi (o dinasti) indigeni, di cui tutta una serie ci è nota da monete del 5° e del 4° sec. a. C. Il più antico è Kybernis, che comandava un contingente di 50 navi nella flotta di Serse. L’ultimo che conosciamo è Perikles, che sappiamo impegnato verso il 372 in una guerra contro Telmesso. Tutta la regione fu poi soggiogata da Alessandro Magno che unì la Licia alla Panfilia facendo delle due regioni una sola satrapia. Da allora la Licia si andò ellenizzando completamente. Dopo la conquista di Alessandro la Licia fu dapprima satrapia a sé sotto il governo di Nearco (334-331), poi fu riunita alla Grande Frigia e con essa nel 323 fu assegnata ad Antigono Monoftalmo. Per tutto il 3° sec. la regione fu in mano ai Tolomei; nel 197 la Licia fu occupata da Antioco III il quale però la perdette poco dopo, con la pace di Apamea, nel 188.

 

 

apollonia

Modificato da apollonia

Supporter
Inviato

Dinastie della Licia tratte dalle didascalie delle monete

 

DYNASTS of LYCIA. Uncertain. Circa 500-440 BC

DYNASTS of LYCIA. Zemuri. Circa 490/80-440/30 BC

DYNASTS of LYCIA. Kuprilli. Circa 470/60-440/35 BC

DYNASTS of LYCIA. Khinakha. Circa 460-440 BC

DYNASTS of LYCIA. Puna. Circa 460-420 BC

DYNASTS of LYCIA. Vekhssere I. Circa 450-430/20 BC. 

DYNASTS of LYCIA. Kherei. Circa 440/30-410 BC.

DYNASTS of LYCIA. Vekhssere II. Circa 410-390/80 BC. 

DYNASTS of LYCIA. Trbbenimi. Circa 390-375 BC. 

DYNASTS of LYCIA. Aruvãtijesi. Circa 390-370 BC

DYNASTS of LYCIA. Mithrapata. Circa 380-375 BC

DYNASTS of LYCIA. Vedrei. Circa 380-370 BC. 

DYNASTS of LYCIA. Perikles. Circa 380-360 BC.

 

Zagaba (?)

 

 

apollonia


Inviato

@@apollonia

Zagaba (?)

C'è chi scrive Zagaba mint, ma non mi risulta una città con questo nome. E' possibile che fosse un dinasta.

Supporter
Inviato

@@apollonia

Zagaba (?)

C'è chi scrive Zagaba mint, ma non mi risulta una città con questo nome. E' possibile che fosse un dinasta.

 

Ho visto che la questione è stata molto dibattuta, ma si è giunti alla conclusione che Zagaba è di fatto una località e non una persona (ref. A.G. Keen, Dynastic Lycia: A Political History of the Lycians & Their Relations with Foreign Powers, c. 545-362 BC [Leiden: Brill, 1998], pp. 54–5 and 109).

Questo vale anche per I nomi Wedrei e Zemuri, che non sono quelli delle dinastie ma delle città che probabilmente erano sede delle zecche delle rispettive emissioni.

 

 

apollonia


  • 2 settimane dopo...
Inviato

La più piccola di tutte le frazioni della Grecia antica è probabilmente l’1/16 di obolo d’argento di Atene che pesa circa 0,045 g.

Non è tuttavia la moneta più piccola o più leggera della storia in quanto il record, secondo Alan Herbert, è detenuto dall’1/512 mohar, o jawa, del Nepal, una monetina di soli 0,01 g che il catalogo standard delle monete mondiali definisce "easily the smallest coin in the world."

apollonia

Per l'argento dovrebbe esistere anche l'onkia che dovrebbe avere all'incirca un peso simile al sedicesimo di obolo.

Per l'oro/ elettro il piu' piccolo nominale e' quello ricordato da Matteo: 1/192 di statere

I jawa nepalese sono sottilissime lamine d'oro ( ed'argento) che spesso venivano frazionate in half e quarter - jawa

Esiste anche un frazionale thailandese che corrisponde ad 1/128 di baht veramente minuscolo.

Mentre tra le moderne uno dei piu' piccoli frazionali e' il trentaduesimo di ducato della zecca di Nurenberg.

Direi che la 'micromoneta' della discussione e' in realta' un formato gigante rispetto a queste...

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  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Il quadro generale sulle emissioni arcaiche, e sulle frazioni in particolare per ciò che concerne diffusione e funzione, così come sulla problematica derivante dalla coesistenza nell'ambito di un'economia monetaria di mezzi di scambio non necessariamente monetali (money) e di moneta vera e propria (coinage), é notevolmente cambiato dai tempi di Kraay.

 

Una sintesi eccellente può essere trovata nei seguenti (densi) articoli di Henry Kim:

 

Kim, Henry S. (2001). “Archaic Coinage as Evidence for the Use of Money.” In Andrew Meadows and Kirsty Shipton (eds.), Money and Its Uses in the Ancient Greek World. Oxford: Oxford University Press, 7-21.

Kim 2001.pdf

 

Kim, Henry S. (2002). "Small change and the moneyed economy." In: P. Cartledge, E. Cohen, and L. Foxhall (eds.) Money, labour and land: approaches to the economies of ancient Greece, Routledge, 44-51.

 

Un elemento piuttosto importante é dato a mio avviso dalla tesi che un'economia monetaria preesistesse la nascita stessa della "moneta" (coinage) e che la nascita della moneta in sé non abbia poi rappresentato questa grande rivoluzione.

 

A questo proposito ritengo anche estremamente interessante la lettura dei seguenti lavori:

 

Kroll, John H. (2008). "The Monetary Use of Weighed Bullion in Archaic Greece." In: W.V. Harris, (ed.), The Monetary Systems of the Greeks and the Romans, Oxford, 2008

Kroll 2008.pdf

 

Kim, Henry S. Kim & Kroll, John H. (2008). "A Hoard of Archaic Coins of Colophon and Unminted Silver (CH I.3)." In: AJN Second Series 20, 53–103. 

Kim Kroll 2008.pdf

 

In particolare quest'ultimo ci riporta al tema della circolazione delle frazioni accanto a quella di frammenti di argento grezzo testimoniata dal ripostiglio CH I.3 (che non rappresenta certo un caso isolato: ripostigli archaici di tradizione ionica con caratteristiche simili ne abbiamo anche molto vicino a noi, da Volterra, alla Provenza, alla Spagna) e quindi al tema della discussione.

 

Leggendo la discussione, e la domanda che ne sta alla base "cosa ci si poteva fare con queste monetine?" mi é venuta in mente la vecchia storiella riportata da Aristotele nella Politica, circa l'operazione finanziaria messa in atto da Talete di Mileto (quello del teorema di Talete...), operazione che é comunemente considerata come il primo derivato (di cui ci sia restata traccia) nella storia.

 

Siamo in Ionia, per l'appunto, a Mileto, tra la fine del VII sec. a.C. e la metà del VI:

 

Talete « siccome, povero com'era, gli rinfacciavano l'inutilità della filosofia, avendo previsto in base a calcoli astronomici un'abbondante raccolta di olive, ancora in pieno inverno, pur disponendo di poco denaro, si accaparrò tutti i frantoi di Mileto e di Chio per una cifra irrisoria, dal momento che non ve n'era alcuna richiesta; quando giunse il tempo della raccolta, cercando in tanti urgentemente tutti i frantoi disponibili, egli li affittò al prezzo che volle imporre, raccogliendo così molte ricchezze e dimostrando che per i filosofi è molto facile arricchirsi, ma tuttavia non si preoccupano di questo. »

 

Bene, non sappiamo se per le caparre date ai frantoi Talete utilizzò biglione o frazioni monetate (stante l'epoca direi in elettro).

 

In ogni caso, alla domanda "cosa ci si poteva fare con quelle monetine?" sulla base dell'episodio citato si potrebbe rispondere: "Ci si poteva fare una call-option." :)

Modificato da g.aulisio
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