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Perche’ Roma ?


Risposte migliori

Inviato

Si scrive e si parla spessissimo sui motivi che influirono in modo piu’ o meno accentuato nella caduta dell’ Impero Romano ; e’ una vecchia ed infinita ricerca che in pratica assillo’ ed assilla anche oggi , gli uomini di tutte le epoche , dall’ alto Medioevo sino ai giorni nostri . Per quante spiegazioni si e’ stati tentati di attribuire al declino e caduta dell’Impero , nessuna delle tante esposte , prese singolarmente , riesce a soddisfare la ricerca in modo completo ed esaustivo , questo per il motivo che la causa non fu unica , ma un concatenamento di concause che portarono al disastro finale .
Poco o pochissimo si parla invece degli inizi di Roma , cioe’ del perche’ e come fece Roma a riuscire in una impresa cosi’ colossale ed “eterna” , un semplice caso ? o ci fu qualcosa in piu’ di un semplice caso ? impresa non solo militare , mai prima di allora riuscita a nessun altro popolo e successivamente alla caduta di Roma tentativo che fu spesso imitato , ma solo molto limitatamente nel tempo e nello spazio ; dodici secoli per un Impero sono un tempo enorme , quasi infinito , fuori dalla concezione e dalla portata della semplice vita di un uomo , ma in definitiva non cosi’ infinito come si potrebbe immaginare ; in pratica se calcolassimo in epoca romana la vita media di un uomo a circa 40 anni e supponendo di vivere , in questo momento in cui leggiamo il Post , nel 476 d.C. , allora soltanto circa 30 nonni ci dividerebbero dal 753 a.C. anno della nascita di Roma , potrebbero stare tutti e 30 i nostri nonni , in una stanza , anche piccola , che chiameremmo la “stanza del tempo o dei nonni” , quindi il rapporto tempo / realta’ e’ piuttosto relativo .
Tornando a noi , su come Roma riusci’ nell’ impresa , dove altri popoli appena tentarono , sorge spontanea una domanda che spesso non trova anche in questo caso risposte soddisfacenti : ma come fece Roma , un semplice villaggio di pastori composto da popoli diversi , anche se di unico ceppo Indoeuropeo , sorto su un Colle lambito dal Tevere a giungere nel tempo ad un livello inimmaginabile di ricchezza e di potenza ? Le teorie di questa esplosione inarrestabile credo si potrebbero racchiudere in poche risposte :
1 ) Per chi crede nella Religione , Roma fu aiutata nel suo iniziale percorso , da un progetto divino ; inizialmente dalla presenza teorica degli Dei pagani e nel contempo dalla stretta e rigorosa religiosita’ dei Romani , con la rigida osservanza e la pratica assidua dei riti religiosi ad essi legati . Successivamente la nascita e la presenza nel mondo di Gesu’ che decise di nascere “Romano” , per avere una platea unita ed universale che potesse ascoltarlo , porto’ al mondo una nuova luce di speranza per gli uomini tutti .
2 ) Oltre all’ aspetto religioso che ho voluto porre in prima evidenza , furono in generale anche gli uomini virtuosi , ma non solo quelli di governo civile e militare di cui la Storia ci ha tramandato i nomi , le gesta e le virtu’ , ma virtuoso fu anche il popolo tutto , virtuoso nelle attivita’ civiche pubbliche e in genere unito nel bene comune piuttosto che nel bene privato ed intransigente a compromessi con il nemico fino alla vittoria finale ; esempi di queste manifestazioni civili pubbliche e militari ne sono pieni i classici di storia .
3 ) Il valore militare e la disciplina costante e ferrea sia negli allenamenti prima delle battaglie , sia in campo attivo contro il nemico , portarono l’ esercito romano ad un grado di efficienza mai visto prima di allora e mai piu’ eguagliato ; certamente i Romani persero spesso delle battaglie , ma vinsero sempre le guerre .
4 ) La concessione della cittadinanza romana , con tutti i diritti e doveri che comportava , agli Italici ; fatto unico e inimmaginabile nella storia dei popoli antichi dominanti rispetto ai dominati ; nonostante gli iniziali drastici dinieghi della classe dirigente romana e delle conseguenti guerre , un po’ per gioco forza , un po’ per presa coscienza di molti esponenti della nobilta’ romana , si giunse a questa rivoluzione nei rapporti tra popoli conquistatori e conquistati ; anticipo’ di oltre tre secoli l’ editto di Caracalla . Questo fatto epocale rese ancora piu’ salda e forte l’ unione e la coscienza di appartenenza di tutti gli Italici , Latini , Romani e non , ad unica grande nazione , la conseguenza fu la nascita di un popolo cosciente della sua identita’ nazionale , ancor piu’ forte e inarrestabile .
5 ) L’ abilita’ politica nel gestire le conquiste territoriali , a partire dal momento piu’ tragico per l’Italia , quello dell’ invasione annibalica e la successiva rinascita dovuta alla cacciata dal territorio nazionale e sconfitta definitiva di Annibale ; Roma da questo momento si trovo’ per la prima volta a dover gestire le nuove provincie e i nuovi popoli occidentali ed orientali , lo fece generalmente senza opprimere , vista la precedente esperienza con gli Italici , in modo coercitivo i popoli conquistati e quando ci furono casi di Governatori particolarmente opprimenti , in base alle dichiarazioni e alle prove addotte dai provinciali furono questi dal Senato spesso soddisfatti nelle loro richieste , mentre i Governatori disonesti venivano giustamente condannati , dando una parvenza di giustizia e imparzialita’ agli occhi di tutti i popoli soggetti a Roma .
Insomma senza scendere in altre particolarita’ , ci furono una serie di fatti , dei quali abbiamo esposti forse i principali , che fecero si che il Governo di Roma rispetto ai popoli conquistati fosse generalmente sopportabile , quasi un “dolce governo” , i benefici apportati dai Romani ai popoli soggetti furono sicuramente superiori ai disagi . Ad iniziare dalla crisi della Repubblica che reputo avvenuta ai tempi di Gaio Mario e Lucio Cornelio Silla , inizia un lento declino , se non militare , lo fu pero' di vita civica , cioe' di usi e costumi ; il resto e’ Storia nota .

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Inviato

Nel caso il Post susciti interesse , sarebbero molto gradite ipotesi alternative o aggiuntive alle cause sopra descritte che portarono Roma ad assumere il suo ruolo nella Storia .


Inviato

Personalmente credo che una delle molte ragioni sia stata la presenza costante, nel corso dei secoli, di un obiettivo ricorrente per i membri della classe dirigente romana: al di là delle psicologie personali e delle contingenze storiche, i politici romani ambivano principalmente ad una cosa: gloria per sè e per la propria casa, obiettivo raggiungibile attraverso la gloria comune, dello Stato.

 

Questo gareggiare per raggiungere i vertici della fama e del successo ha portato tantissimi uomini pubblici a sacrificare ogni altro bene personale, e a considerare la vittoria finale di una guerra o altri obiettivi come qualcosa di imprescindibile, cui era sensato offrire anche la vita.

 

Basti pensare che persino un uomo ricchissimo e di successo come Crasso rischiò tutto (e perse) per ottenere la gloria del Trionfo.

 

Viceversa, come rovescio della medaglia, la prospettiva della vergogna personale, riversata per estensione sul nome della stirpe, era un ulteriore pungolo per eccellere, per evitare di presentarsi di fronte al novero degli antenati come ombre anonime che sarebbero state scordate per non aver concluso nulla di buono.

 

Una mentalità, per alcuni aspetti, simile a quella di certi periodi della storia Giapponese.

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Inviato (modificato)

Ciao @@Druso Galerio e grazie per la risposta , ottima ipotesi , anzi reale , la tua esposta , condivisibile anche nel paragone con la storia giapponese , alla quale aggiungerei anche quella degli Incas del Sud America , i quali non per nulla furono definiti i "Romani d' America" , piu' che altro per la loro abilita' nella costruzione di strade .

E' vero , la brama di gloria per se stessi e per la propria Gens e' stata un leitmotiv importante , in particolare della prima parte della storia romana repubblicana ; ma la sola "sete di gloria" non spiega l' evoluzione travolgente di Roma se dietro non ci fosse stato un sistema sociopolitico ed anche fortemente religioso all' altezza della situazione , infatti anche in molti popoli del Mediterraneo o medio orientali , esistevano personaggi di grande valore individuale e bramosi di gloria militare , ma alle spalle non avevano una struttura sociale , politica e religiosa che potesse supportarli nelle loro campagne .  

Per questi motivi la parte iniziale della storia romana rimane generalmente imperscrutabile , nel senso della sua perfetta struttura interna .

Modificato da Legio II Italica

Inviato

Ciao a tutti,

è una domanda molto complicata....

concordo con tutte le ipotesi citate...ne aggiungerei  altre due:

1) La creazione di un sistema politico istituzionale dalla monarchia all'Impero estremamente stabile, ma allo stresso tempo semplice e chiaro;

2) Roma, sin dalle sue origini, è sempre stata in guerra ed ha avuto, in un certo senso, sempre un esercito professionale e ben pagato;


Inviato

Io a queste ragioni ne aggiungerei un'altra e tra l'altro, a parer mio, una delle più importanti se non la più importante.

Ovvero l'assenza nelle immediate vicinanze di Roma di realtà statuali importanti. 

La vera prima prova fu, in un momento in cui Roma già aveva posto fondamenta solide, il lungo conflitto con i cartaginesi e sappiamo tutti con quale estrema fatica i romani riuscirono a vincere questa sfida.


Inviato

Ciao a tutti,

è una domanda molto complicata....

concordo con tutte le ipotesi citate...ne aggiungerei  altre due:

1) La creazione di un sistema politico istituzionale dalla monarchia all'Impero estremamente stabile, ma allo stresso tempo semplice e chiaro;

2) Roma, sin dalle sue origini, è sempre stata in guerra ed ha avuto, in un certo senso, sempre un esercito professionale e ben pagato;

 

Ciao @@eliodoro,

 

onestamente la prima argomentazione che porti mi sembra in realtà leggibile in senso opposto, almeno in relazione all'età imperiale e cioè: nonostante l'instabilità e la scarsa chiarezza del sistema politico istituzionale, i successi si sono avuti.

 

Fin da Augusto il principato è stato un modo di cavalcare la tigre, mascherando sotto forme legali, una monarchia di fatto che si è subito indirizzata verso il principio dinastico che ha fatto regnare i Giulio- Claudi. E non per niente si sono avute poi le guerre civili, passando a tempi alterni da dinastie, a principati ereditari, ancora guerre civili, dinastie, crisi militari, dinastie...

 

Ad essere stabile è stata la necessità di avere un imperatore, ma non certo il sistema istituzionale, di volta in volta piegato a questo bisogno, mascherandosi in vari modi.

In punta di diritto, gli imperatori che avessero anche solo legalmente un regno legittimo non basato solo sulla forza di fatto, sono stati pochi.


Inviato (modificato)

Ciao @@eliodoro,

 

onestamente la prima argomentazione che porti mi sembra in realtà leggibile in senso opposto, almeno in relazione all'età imperiale e cioè: nonostante l'instabilità e la scarsa chiarezza del sistema politico istituzionale, i successi si sono avuti.

 

Fin da Augusto il principato è stato un modo di cavalcare la tigre, mascherando sotto forme legali, una monarchia di fatto che si è subito indirizzata verso il principio dinastico che ha fatto regnare i Giulio- Claudi. E non per niente si sono avute poi le guerre civili, passando a tempi alterni da dinastie, a principati ereditari, ancora guerre civili, dinastie, crisi militari, dinastie...

 

Ad essere stabile è stata la necessità di avere un imperatore, ma non certo il sistema istituzionale, di volta in volta piegato a questo bisogno, mascherandosi in vari modi.

In punta di diritto, gli imperatori che avessero anche solo legalmente un regno legittimo non basato solo sulla forza di fatto, sono stati pochi.

Ciao Druso...

io non parlo di immutabilità del sistema politico istituzionale, ma di una sua stabilità che, di volta in volta, al prezzo di sanguinose guerre civili, i Romani hanno sempre avuto...

Intanto hanno avuto una Costituzione...

Dalla monarchia iniziale, figlia della unione tra le diverse comunità latine e con l'influenza etrusca, almeno tre re erano di stirpe etrusca,  ...i Romani passarono  al sistema  repubblicano, sotanzialmente duale, con il consolato ed il senato che facevano da contrappesi...

Nel momento in cui tale sistema non è stato più in grado di reggere agli eventi, si è avuto la dittatura e, poi, con le guerre civili,  si è passati al Principato augusteo  che, sostanzialmente, ha retto fino ad Alessandro Severo...

Il III° sec. d.c. è il secolo degli Imperatori Illirici...da questo momento in poi, ritengo che Roma e la comunità italica si ecclissino in favore di un potere spostato sempre più ad est...

Le ultime grandi riforme sono state  la Tetrarchia, che, in linea teorica, era giusta ma non è sopravvissuta a Diocleziano ed, infine, dopo Teodosio alla divisione dell'Impero in due parti...

Questa capacità dei Romani di dotarsi di sistemi politico istituzionali al passo con i tempi..io la vedo..tu no?

Modificato da eliodoro

Inviato

Io a queste ragioni ne aggiungerei un'altra e tra l'altro, a parer mio, una delle più importanti se non la più importante.

Ovvero l'assenza nelle immediate vicinanze di Roma di realtà statuali importanti. 

La vera prima prova fu, in un momento in cui Roma già aveva posto fondamenta solide, il lungo conflitto con i cartaginesi e sappiamo tutti con quale estrema fatica i romani riuscirono a vincere questa sfida.

 

Ciao @@Veridio , solo in parte la tua tesi puo' essere condivisibile , infatti non dimenticare che prima di scontrarsi con i Cartaginesi , i quali misero in campo soltanto due grandi generali , Amilcare Barca , tra la fine della prima guerra punica e l'inizio della seconda , e suo figlio Annibale , non per nulla la seconda guerra punica fu la piu' tremenda per Roma ma nella quale rifulse splendida tutta l' importanza della sua costituzione politica e religiosa , Roma ebbe rivali in Italia del calibro degli Etruschi e dei Sanniti , due Stati federali gia' costituiti e di non poco conto ; nel frattempo ebbe i primi contatti militari in Italia con il grande generale Greco , Pirro , che saggio' la virtu' e le armi di Roma .

Non dimentichiamo poi i Galli della Padania , che sebbene non costituiti in Stato erano comunque delle Tribu' guerriere molto temibili .

Spesso si sente sarcasticamente dire che Roma si salvo' e pote' fiorire perché Alessandro Magno rivolse le sue armi verso l'oriente persiano ricco di ogni bene , ma a parte che la Storia non vive di "se" , sappiamo come Roma riusci a sbarazzarsi delle famose falangi greche modificando l' assetto strategico delle legioni .


Inviato

Si scrive e si parla spessissimo sui motivi che influirono in modo piu’ o meno accentuato nella caduta dell’ Impero Romano ; e’ una vecchia ed infinita ricerca che in pratica assillo’ ed assilla anche oggi , gli uomini di tutte le epoche , dall’ alto Medioevo sino ai giorni nostri . Per quante spiegazioni si e’ stati tentati di attribuire al declino e caduta dell’Impero , nessuna delle tante esposte , prese singolarmente , riesce a soddisfare la ricerca in modo completo ed esaustivo , questo per il motivo che la causa non fu unica , ma un concatenamento di concause che portarono al disastro finale .

Poco o pochissimo si parla invece degli inizi di Roma , cioe’ del perche’ e come fece Roma a riuscire in una impresa cosi’ colossale ed “eterna” , un semplice caso ? o ci fu qualcosa in piu’ di un semplice caso ? impresa non solo militare , mai prima di allora riuscita a nessun altro popolo e successivamente alla caduta di Roma tentativo che fu spesso imitato , ma solo molto limitatamente nel tempo e nello spazio ; dodici secoli per un Impero sono un tempo enorme , quasi infinito , fuori dalla concezione e dalla portata della semplice vita di un uomo , ma in definitiva non cosi’ infinito come si potrebbe immaginare ; in pratica se calcolassimo in epoca romana la vita media di un uomo a circa 40 anni e supponendo di vivere , in questo momento in cui leggiamo il Post , nel 476 d.C. , allora soltanto circa 30 nonni ci dividerebbero dal 753 a.C. anno della nascita di Roma , potrebbero stare tutti e 30 i nostri nonni , in una stanza , anche piccola , che chiameremmo la “stanza del tempo o dei nonni” , quindi il rapporto tempo / realta’ e’ piuttosto relativo .

Tornando a noi , su come Roma riusci’ nell’ impresa , dove altri popoli appena tentarono , sorge spontanea una domanda che spesso non trova anche in questo caso risposte soddisfacenti : ma come fece Roma , un semplice villaggio di pastori composto da popoli diversi , anche se di unico ceppo Indoeuropeo , sorto su un Colle lambito dal Tevere a giungere nel tempo ad un livello inimmaginabile di ricchezza e di potenza ? Le teorie di questa esplosione inarrestabile credo si potrebbero racchiudere in poche risposte :

1 ) Per chi crede nella Religione , Roma fu aiutata nel suo iniziale percorso , da un progetto divino ; inizialmente dalla presenza teorica degli Dei pagani e nel contempo dalla stretta e rigorosa religiosita’ dei Romani , con la rigida osservanza e la pratica assidua dei riti religiosi ad essi legati . Successivamente la nascita e la presenza nel mondo di Gesu’ che decise di nascere “Romano” , per avere una platea unita ed universale che potesse ascoltarlo , porto’ al mondo una nuova luce di speranza per gli uomini tutti .

2 ) Oltre all’ aspetto religioso che ho voluto porre in prima evidenza , furono in generale anche gli uomini virtuosi , ma non solo quelli di governo civile e militare di cui la Storia ci ha tramandato i nomi , le gesta e le virtu’ , ma virtuoso fu anche il popolo tutto , virtuoso nelle attivita’ civiche pubbliche e in genere unito nel bene comune piuttosto che nel bene privato ed intransigente a compromessi con il nemico fino alla vittoria finale ; esempi di queste manifestazioni civili pubbliche e militari ne sono pieni i classici di storia .

3 ) Il valore militare e la disciplina costante e ferrea sia negli allenamenti prima delle battaglie , sia in campo attivo contro il nemico , portarono l’ esercito romano ad un grado di efficienza mai visto prima di allora e mai piu’ eguagliato ; certamente i Romani persero spesso delle battaglie , ma vinsero sempre le guerre .

4 ) La concessione della cittadinanza romana , con tutti i diritti e doveri che comportava , agli Italici ; fatto unico e inimmaginabile nella storia dei popoli antichi dominanti rispetto ai dominati ; nonostante gli iniziali drastici dinieghi della classe dirigente romana e delle conseguenti guerre , un po’ per gioco forza , un po’ per presa coscienza di molti esponenti della nobilta’ romana , si giunse a questa rivoluzione nei rapporti tra popoli conquistatori e conquistati ; anticipo’ di oltre tre secoli l’ editto di Caracalla . Questo fatto epocale rese ancora piu’ salda e forte l’ unione e la coscienza di appartenenza di tutti gli Italici , Latini , Romani e non , ad unica grande nazione , la conseguenza fu la nascita di un popolo cosciente della sua identita’ nazionale , ancor piu’ forte e inarrestabile .

5 ) L’ abilita’ politica nel gestire le conquiste territoriali , a partire dal momento piu’ tragico per l’Italia , quello dell’ invasione annibalica e la successiva rinascita dovuta alla cacciata dal territorio nazionale e sconfitta definitiva di Annibale ; Roma da questo momento si trovo’ per la prima volta a dover gestire le nuove provincie e i nuovi popoli occidentali ed orientali , lo fece generalmente senza opprimere , vista la precedente esperienza con gli Italici , in modo coercitivo i popoli conquistati e quando ci furono casi di Governatori particolarmente opprimenti , in base alle dichiarazioni e alle prove addotte dai provinciali furono questi dal Senato spesso soddisfatti nelle loro richieste , mentre i Governatori disonesti venivano giustamente condannati , dando una parvenza di giustizia e imparzialita’ agli occhi di tutti i popoli soggetti a Roma .

Insomma senza scendere in altre particolarita’ , ci furono una serie di fatti , dei quali abbiamo esposti forse i principali , che fecero si che il Governo di Roma rispetto ai popoli conquistati fosse generalmente sopportabile , quasi un “dolce governo” , i benefici apportati dai Romani ai popoli soggetti furono sicuramente superiori ai disagi . Ad iniziare dalla crisi della Repubblica che reputo avvenuta ai tempi di Gaio Mario e Lucio Cornelio Silla , inizia un lento declino , se non militare , lo fu pero' di vita civica , cioe' di usi e costumi ; il resto e’ Storia nota .

 

Fra tutte le cause da te enumerate forse la 4 e la 5 sono le più importanti.

Ma la vera potenza romana si risolve con una parola: tolleranza.

Roma nei primi secoli ebbe buon gioco con i popoli contigui come i sabini, i latini, osci, volsci etc. I primi e veri nemici furono gli etruschi, ma intanto mezza Roma, al tempo dei re era etrusca.

Gli stessi etruschi cominciarono a preoccuparsi dei pastorelli tiberini al tempo dell'assedio di Veio. Il loro problema fu quello di non avere un vero e proprio stato, ma tante lucumonie unite dalla lingua e dalla religione, quindi facili da isolare e conquistare. Gli altri popoli italici erano disuniti e spesso in guerra fra loro.

Alla fine si riunirono in una lega che comprendeva Etruschi, Sanniti, Umbri, Piceni e perfino i Galli contro la minaccia comune.

Questa lega venne sconfitta nella battaglia del Sentino e furono inglobati nel nuovo regno in espansione.

La religione romana, a parte qualche divinità rurale, era quella etrusca integrata da quella greca delle colonie della Magna Grecia  Ma con l'impero ogni popolo conquistato prestava altri dei ai romani: ad es Iside o il culto solare di Mitra.

Accettare o tollerare le divinità altrui è un grande passo verso i popoli asserviti. Tolleravano i riti e l'esportazione di questi nella stessa Roma.

Un esempio fra gli altri il rispetto della pasqua ebraica (dal racconto evangelico). San Paolo deferito al Tempio rifiutò la sentenza dei sacerdoti in quanto cives romanus confidando nella tolleranza dei romani.

L'unica setta malvista fu il cristianesimo, la religione che aveva alla sua base l'intolleranza (l'abbattimento degli idoli).

La Roma cristianizzata cominciò la persecuzione delle antiche religioni. E cominciò la sua decadenza...chissà se fra le due cose c'è una relazione?

 

ciao

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Inviato

Fra tutte le cause da te enumerate forse la 4 e la 5 sono le più importanti.

Ma la vera potenza romana si risolve con una parola: tolleranza.

Roma nei primi secoli ebbe buon gioco con i popoli contigui come i sabini, i latini, osci, volsci etc. I primi e veri nemici furono gli etruschi, ma intanto mezza Roma, al tempo dei re era etrusca.

Gli stessi etruschi cominciarono a preoccuparsi dei pastorelli tiberini al tempo dell'assedio di Veio. Il loro problema fu quello di non avere un vero e proprio stato, ma tante lucumonie unite dalla lingua e dalla religione, quindi facili da isolare e conquistare. Gli altri popoli italici erano disuniti e spesso in guerra fra loro.

Alla fine si riunirono in una lega che comprendeva Etruschi, Sanniti, Umbri, Piceni e perfino i Galli contro la minaccia comune.

Questa lega venne sconfitta nella battaglia del Sentino e furono inglobati nel nuovo regno in espansione.

La religione romana, a parte qualche divinità rurale, era quella etrusca integrata da quella greca delle colonie della Magna Grecia  Ma con l'impero ogni popolo conquistato prestava altri dei ai romani: ad es Iside o il culto solare di Mitra.

Accettare o tollerare le divinità altrui è un grande passo verso i popoli asserviti. Tolleravano i riti e l'esportazione di questi nella stessa Roma.

Un esempio fra gli altri il rispetto della pasqua ebraica (dal racconto evangelico). San Paolo deferito al Tempio rifiutò la sentenza dei sacerdoti in quanto cives romanus confidando nella tolleranza dei romani.

L'unica setta malvista fu il cristianesimo, la religione che aveva alla sua base l'intolleranza (l'abbattimento degli idoli).

La Roma cristianizzata cominciò la persecuzione delle antiche religioni. E cominciò la sua decadenza...chissà se fra le due cose c'è una relazione?

 

ciao

Saluti a te @@Frenkminem , forse hai frainteso l'anima e lo scopo del Post , quindi replico soltanto alla parola da te usata : Tolleranza , fu Tolleranza quello che durante l' Impero ad opera di Vespasiano , Tito , Adriano , Roma concesse alla Giudea ? ma preferirei non andare oltre perché questo esula completamente dal Post . Ciao


Inviato

Per favore in base all' ultima risposta , tutti i commenti sono ben accetti , purche' si attengano al tema del Post e senza entrare nel periodo di fine Repubblica ed imperiale , come espresso nel Post iniziale,  il cui termine temporale finisce al periodo di Mario e Silla , grazie .


Inviato

premetto che la mia conoscenza della complessa storia di Roma è frutto di fruizione passiva che va dalla visione di documentari alla lettura a" random " in qua e in la anche in rete, in primis i post di @@Legio II Italica nel forum,e mi sono fatto l'idea che Roma sia stata frutto di innumerevoli fattori,molti fortuiti,altri farina del sacco di un popolo versatile,"camaleontico",sveglio e rapido nell'adattarsi a nuove sopraggiunte situazioni avverse.tanto per citare alcuni episodi chiave,senza dubbio la rapida emanazione delle xll tavole intorno al 450ac quando un sistema aristocratico ormai obsoleto rischiò di far collassare la società romana,con la plebe in rivolta contro i patrizi.non che le nuove leggi apportassero grosse novità,ma dettero sicuramente stabilità ed un senso di legalità che rassicuro' il popolo.La presa di Veio del 396ac dette coraggio ed infuse la consapevolezza di avere gli dei dalla loro parte facendoli sentire invincibili,e dette il via libera per un espansione che non si arresterà piu.Un ruolo primario nell'inarrestabile cammino di roma è da attribuire alla paga concessa ai soldati,che piu' motivati riuscivano a spuntarla in battaglia,altro momento importante fu a mio avviso un errore tanto banale quanto incomprensibile di uno dei piu osannati condottieri della storia,Annibale il quale dopo la vittoriosa battaglia di Canne rinuncio' inspiegabilmente ad entrare a Roma ,voi saprete spiegarmi il motivo,perche ripeto non ho una conoscenza approfondita su ciò che ho esposto con ,sicuramente,molti errori ma fa niente imparerò anche dalle vostre eventuali correzioni, grazie buona notte a tutti.


Inviato (modificato)

premetto che la mia conoscenza della complessa storia di Roma è frutto di fruizione passiva che va dalla visione di documentari alla lettura a" random " in qua e in la anche in rete, in primis i post di @@Legio II Italica nel forum,e mi sono fatto l'idea che Roma sia stata frutto di innumerevoli fattori,molti fortuiti,altri farina del sacco di un popolo versatile,"camaleontico",sveglio e rapido nell'adattarsi a nuove sopraggiunte situazioni avverse.tanto per citare alcuni episodi chiave,senza dubbio la rapida emanazione delle xll tavole intorno al 450ac quando un sistema aristocratico ormai obsoleto rischiò di far collassare la società romana,con la plebe in rivolta contro i patrizi.non che le nuove leggi apportassero grosse novità,ma dettero sicuramente stabilità ed un senso di legalità che rassicuro' il popolo.La presa di Veio del 396ac dette coraggio ed infuse la consapevolezza di avere gli dei dalla loro parte facendoli sentire invincibili,e dette il via libera per un espansione che non si arresterà piu.Un ruolo primario nell'inarrestabile cammino di roma è da attribuire alla paga concessa ai soldati,che piu' motivati riuscivano a spuntarla in battaglia,altro momento importante fu a mio avviso un errore tanto banale quanto incomprensibile di uno dei piu osannati condottieri della storia,Annibale il quale dopo la vittoriosa battaglia di Canne rinuncio' inspiegabilmente ad entrare a Roma ,voi saprete spiegarmi il motivo,perche ripeto non ho una conoscenza approfondita su ciò che ho esposto con ,sicuramente,molti errori ma fa niente imparerò anche dalle vostre eventuali correzioni, grazie buona notte a tutti.

 

Salve @@margheludo , non voglio innescare polemiche , pero' essendo stato citato pubblicamente nella parte iniziale della tua risposta dove ipotizzi che i miei post sono frutto di "scopiazzature" da documentari ? e dalla rete ? non capisco da cosa deduci questa tua personale affermazione , allora sono costretto a rispondere alle tue poco garbate illazioni :

1 Tutta la conoscenza che ognuno di noi ha , in qualsiasi campo , in modo piu' o meno approfondita e' "passiva" , in quanto l' uomo non nascendo con la conoscenza , per acquisirla ha bisogno di leggere e di studiare sui libri o tramite altri canali ; la differenza tra chi legge e studia solo "passivamente" e chi invece applica quello che ha studiato nel proporre argomenti di discussione , e' invece "attivo" , frutto di riflessioni e ragionamenti .

2 Devo dirti che sono oltre 40 anni che studio storia romana ed ho letto centinaia e centinaia di libri , circa 800 ( non romanzi storici ) tra classici e libri scritti da storici professionisti , moderni e dei secoli passati , oltre a libri di archeologia , ma cio' non vuol dire che ho acquisito "sapienza" , anzi mi reputo sempre un dilettante in materia con qualche conoscenza ; pochissime volte sono ricorso alla rete quando nei casi in cui , non ricordando qualcosa , ho evitato in tal modo di andare a ricercarla nei libri .

3 Detto questo per chiarezza , rispondo volentieri alla tua ultima richiesta sul perché Annibale non "entro" in Roma , semplicemente perché non aveva mezzi materiali per farlo , la sua puntata su Roma dalla Puglia , fu solo dimostrativa ad incutere terrore alla Citta' , dovuta a tattica militare in quanto con questa mossa , Annibale cercava di togliere l' assedio che i Romani stavano operando a Capua  , inducendoli in tal modo a correre verso Roma per difenderla , ma il Dittatore Fabio Massimo "lo scudo di Roma" conoscendo molto bene la psicologia di Annibale non cadde nel suo tranello e fece continuare l' assedio a Capua come se nulla fosse accaduto , in tal modo Annibale non potendo porre alcun assedio a Roma non avendone i mezzi fu costretto a ritirarsi e nel contempo i Romani presero Capua che era passata in precedenza ad Annibale .

Un saluto

 

 

Modificato da Legio II Italica

Inviato

@@Legio II Italica ho letto appena poche righe della tua risposta e mi sono precipitato a risponderti(poi con calma leggero'il resto)non ho mai detto niente del genere,e soprattutto non ho detto niente che si prestasse ad equivoci,ti ho semplicemente citato come mia fonte primaria da cui attingo conoscenza,oltre naruralmente a guardarmi qualche bel documentario in TV o a leggere riviste del settore,doveva essere un complimento e la hai presa come offesa,peccato,probabilmente colpa del mio pessimo italiano(nei temi prendevo sempre 4).saluti,vado a leggermi il resto.

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Inviato (modificato)

Buongiorno @@Legio II Italica,

 

forse hai letto un po' velocemente..non mi pare che @@margheludo abbia insinuato nulla sulla origine dei tuoi post, ha solo detto che legge un po' tutto quel che trova on line, ivi compresi anche i tuoi post, ma nulla di più. Non ha parlato di scopiazzature da documentari o altro.

 

Lo scrivo solo perchè non è il caso che si inneschi una discussione per nulla, proprio non ce ne sono i presupposti!

 

@@eliodoro: sinceramente no. Se mi dici che i Romani sono stati in gradi di creare vari sistemi politico-istituzionali funzionali ai vari momenti ed esigenze storiche, sono d'accordo. Ma nel tuo primo post citi :

"La creazione di un sistema politico istituzionale dalla monarchia all'Impero estremamente stabile" e io proprio non la vedo. Ovvio che immutabilità e stabilità non sono sinonimi, ma stabilità indica quantomeno, in riferimento a questo temo, la capacità di una organizzazione di superare le crisi senza cambiamenti drammatici che la snaturino, e io credo che in età imperiale di crisi che abbiano snaturato l'istituzione statale ce ne siano state almeno 5:

- la successione di Augusto che impone un sistema dinastico legalmente mascherato

- l'anno dei 4 imperatori che impone un sistema dinastico palese

- l'ascesa di Severo che pone definitivamente fine alle adozioni

- l'anarchia militare

- la crisi della Tetrarchia

 

Certo, formalmente l'istituto imperiale non è in discussione...ma dal punto di vista politico e legale il potere di Augusto non ha le giustificazioni di quelle di Vespasiano, così come sono diverse quelle di un Antonino Pio da quelle di un Diocleziano. E questo non solo perchè ovviamente parliamo di intervalli secolari fra i vari imperatori, ma perchè la stessa carica imperiale trova le sue giustificazioni formali e di fatto in motivazioni molto differenti, tali secondo me da delineare "sistemi politico-istituzionali"  molto diversi e di sicuro non stabili.

Modificato da Druso Galerio

Inviato

come è bene che sia! ;-) Un saluto a te!


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