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Inviato (modificato)

Ciao a tutti,

per una questione di studi, cercavo delle discussioni relativamente alla presenza della legenda Italia sulla monetazione imperiale e non l'ho trovata ( forse per un mio errore di ricerca)...pertanot, ne approfitto per introdurla, sperando che susciti l'interesse e la partecipazione dei foristi...

Per brevità, diciamo che la legenda Italia, in osco Viteliu, appare, per la prima volta, con lo scoppio del Bellum sociale...

Dal Garrucci : "Per Italia intendevasi, allora, quella parte della penisola che dai Bruzii della Enotria, erasi propagata fino al Rubicone e comprendeva, quella popoli che dimandavano di esser incorporati alla romana cittadinanza".

 la Lega degli Italici nasceva in funzione antiromana, come peraltro dimostrato dagli animali: Il toro per gli italici, la lupa per i romani...

Ecco alcuni denari delle popolazioni italiche:

Al D: Testa laureata di Italia a sinistra, con collana, orecchino ed un pendente, con dietro in osco Viteliu; al rovescio Guerriero stante, con la testa elmata volta a destra della lancia, conm punta rivolta al suolo, con la mano sinitra che stringe l'elsa del la spada. Il pide sinitrro poggia sul cadavere disteso della lupa (romana ?). A destra toro accasciato di front.e. Campana n. 146

1375112.m.jpg

Denarius, Corfinium circa 90, AR 3.88 g. Helmeted head of Italy r.; below chin, X. Rev. The Dioscuri galloping r.; in exergue, viteliú retrograde in Oscan characters. Sydenham 625. Campana 1e (this coin). Historia Numorum Italy 422

1588532.m.jpg

Denario Corfinium:

72699.m.jpg

Modificato da eliodoro
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Inviato (modificato)

Nel periodo imperiale, correggetemi se sbaglio, la parola Italia, la ritroviamo per la prima volta, nella legenda di un sesterzio di Nerva RIC 93

cion al D: IMP NERVA CAES AVG - P M TR P COS III P P, ed sal R: VEHICVLATIONE ITALIAE REMISSA / S C...

1387266.m.jpg

Ma è con gli Imperatori del II° sec. d.c. che la legenda Italia comincia a comparire più spesso.......

Modificato da eliodoro

Inviato

Ciao @@eliodoro , un magnifico Sesterzio di Antonino Pio , con la raffigurazione delll' ITALIA

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Inviato

Un Sesterzio di Adriano con la legenda al rovescio ;: ADUENTUI AUG ITALIAE , RIC 888

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Inviato

Altro Sesterzio di Marco Aurelio con : Restitutori Italiae , RIC 1077

post-39026-0-17447000-1437211386.jpg


Inviato (modificato)

Ancora un Sesterzio , Commodo con l' ITALIAE , simile a quello di Antonino Pio

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Modificato da Legio II Italica

Inviato (modificato)

Ciao Eliodoro. Riguardo al noto bel sesterzio di A. Pio con l'Italia seduta su un globo con sottostante la scritta ITALIA è interessante dire chi rappresenta e perché...

Il nome Italia designava dapprima l’estremità meridionale della Calabria; più tardi si estese fino a Metaponto; poi, nel 3° sec. a.C. alla Campania e poco dopo a tutta la penisola a sud dei fiumi Arno ed Esino e infine alla catena alpina. La sanzione ufficiale del nome si ebbe con Ottaviano Augusto nel 42 a.C.

La donna che la rappresenta sul sesterzio di Antonino Pio è Cibele, la Magna Mater di tutti gli Dei, è una delle prime personificazioni dell'Italia. Con riferimento alle origini troiane (ossia frigie) dei fondatori di Roma, i patrizi (che si vantavano loro discendenti) la onorarono come divinità della loro stirpe e la opposero alla plebea Cerere. Presto si diffusero anche i misteri ellenistici di Cibele, che in epoca imperiale presero forma di religione autonoma. Ancor oggi la donna con le torri in testa (l'immagine di Cibele) rappresenta l'Italia.

Durante la seconda guerra punica, mentre Annibale imperversava per l'Italia, i sacerdoti romani predissero che Roma sarebbe stata salva solo se vi fosse giunta l'immagine della dea dell'Ida, il monte di Troia, ossia Cibele. L'immagine, una pietra nera, era conservata a Pessinunte. Da allora divenne una delle divinità di Roma, la Magna Mater, anche se il suo culto fu osteggiato poiché contenente riti orgiastici.

L'associazione di Cibele con l'Italia divenne molto forte quando Virgilio scrisse l'Eneide, narrando come il viaggio di Enea fosse stato protetto anche dalla dea. La figura di Cibele andò a rappresentare, grazie anche agli eventi della Guerra sociale, l'idea di un'Italia pacificata e unita sotto Roma, così come Enea aveva pacificato i popoli latini, nonché lo spazio sacro del pomerium, ormai allargato a tutta la penisola.

Durante l'Impero le donne della famiglia imperiale presero a vestire come Cibele, ossia con una corona turrita. Quest'immagine divenne quindi sempre più simbolo dell'Italia nelle province, specialmente in quelle anatoliche e greco-orientali. Il sesterzio che sotto Antonino Pio venne coniato e rappresentante l'Italia come una donna turrita, che siede su un globo e tiene in una mano una cornucopia mentre nell'altra il bastone del comando, diverrà poi l'immagine classica dell'allegoria del Bel Paese.

Dopo il Medioevo, il primo a riprendere la classica figura dell'Italia è Cesare Ripa, che nella sua Iconologia la descrive come nel sesterzio di Antonio Pio, associandole anche una stella che le brilla sopra la testa, in riferimento al fatto che nell'antica Grecia l'Italia fosse associata alla Stella di Venere poiché posta ad occidente e quindi fosse chiamata Esperia. La Stella d'Italia è quindi un antico simbolo identitario della terra italiana.

Modificato da vickydog
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Inviato

...Vorrei perciò infine inserire il sesterzio che ho io con questa che trovo una delle più significative allegorie

 

 

post-31626-0-93532900-1437215378_thumb.j

 

 

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Inviato

Grazie dei vostri interventi vickydog e legio...

Fondamentalmente distinguerei tre tipi di richiami all'Italia:

1) L'iconografia, benissimo descritta da vickydog:

1717071.m.jpg

oppure quella presente sui denari:HADRIAN, A.D. 117-138. AR Denarius (3.45 gms), Rome Mint, ca. A.D. 134-138.
RIC-307. "HADRIANVS AVG. COS. III. P. P." His head bare right; Reverse: "ITALIA." Italia standing left holding sceptre and cornucopiae.

 

1484612.m.jpg


Inviato (modificato)

2) Adventus e Restitutor, come da sesterzi postati da Legio ed, infine,

sesterzi che esaltano provvedimenti amministrativi in favore dell'Italia, come il Sesterzio di Nerva e come questo di Traiano:

1496047.m.jpg

Sarebbe interessante approfondire anche l'origine del nome Italia...

Modificato da eliodoro

Inviato

Bravo @@vickydog , quale altra numismatica antica , se non la romana , si presta allo studio storico e iconografico di ogni singola moneta ? ogni moneta e' un attimo di Storia cristallizzato nel tempo , una macchina del tempo , che ci riporta a fatti altrimenti sconosciuti , qui non esistono dubbi di traduzione o di manomissioni , come potrebbero essere accaduti nei classici . Per questo reputo secondaria , ai fini della collezione , la conservazione della moneta , e' sufficiente che sia bene interpretabile .


Inviato

Dalla sezione Magna Grecia , discussione " Italie  Sicilie "

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Inviato (modificato)

Riguardo il sesterzio di Nerva RIC 93.....Alcuni studiosi, come Grant, ritengono che esso celebri  soltanto il trasferimento del balzello per il servizio postale pubblico  direttamente a carico dello  Stato, mentre altri studiosi ritengono, invece, che tale tassa obbligatoria per i cittadini italici e volta alla cura e sostentamento  dei cavalli e dei  muli per il trasporto postale fu definitivamente abolita.....

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Modificato da eliodoro

Inviato

In realtà la prima apparizione della dizione ITALIA su monete imperiali romane sarebbe su un raro sesterzio di Nerva con rovescio TVTELA ITALIAE. Eccolo nell'unica rappresentazione che ci è giunta:

 

post-2689-0-52767500-1437232544_thumb.jp

 

L'esistenza di tale sesterzio sarebbe giustificata da un passaggio di Aurelio Vittore nel De Caesaribus mentre parla di Nerva (il quale è stato il primo imperatore a creare l'istituzione degli Alimenta):

 

"Puellas puerosque natos parentibus egestosis sumtu publico per Italiae oppida ali jussit."

 

Tale sesterzio è stato presentato la prima volta nel lavoro di Jean Tristan nel 1644 intitolato "Commentaires historiques contenans l'histoire générale des Empereurs" che lo presenta per conoscenza diretta di un esemplare a lui conosciuto e descrivendolo nella sua opera.

In seguito tale esemplare è sempre stato considerato autentico ma se ne sono perse le tracce nei secoli successivi. Cio' nonostante è stato inserito sia nel Cohen (Cohen 142) che nel RIC (RIC II 92). 

Si è in seguito molto discusso sulla esistenza o meno di questo fantomatico sesterzio e sulla sua possibile autenticità.

 

 

Riguardo alla tematica della rappresentazione dell'Italia sulle monete imperiali segnalo l'interessante articolo di Nicole Methy apparso sulla RN francese del 1995 e disponibile anche online:

 

http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/numi_0484-8942_1995_num_6_150_2043

 

Inoltre anche qui sul forum ci eravamo in passato occupati dell'argomento in altre interessanti discussioni (iniziate da Gianfranco e Daniloantonia) che segnalo qui:

 

http://www.lamoneta.it/topic/83523-italia-italia/

 

http://www.lamoneta.it/topic/78488-i-t-a-l-ia/

 

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Inviato

Bella discussione! In effetti, il termine Italia/Viteliu si ritrova per la prima volta nelle monete dei Socii Italici nel drammatico periodo del Bellum Sociale. Probabilmente il sentirsi tutti uniti in un nuovo stato, l'Italia appunto, nonostante le differenze culturali ed anche linguistiche, doveva essere una grande e palese dimostrazione di forza nei confronti di Roma. In questo caso le monete sono un veicolo privilegiato, quasi unico, dei proponimenti e dell'identita' politica della nascente nazione, considerata l'opera di cancellazione sistematica dell'identità culturale effettuata in epoca sillana da parte di Roma. A me questa monetazione ha sempre affascinato. Mi permetto di aggiungere un'immagine di un denario del Bellum Sociale passato anni fa in asta Stacks.

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Inviato

visto che sono stati menzionati denari repubblicani aggiungiamo anche questi,un po di sano patriottismo non gusta,ciao

 

Denario Dioscuri impennati   D   Testa femminile (l'Italia) a destra, con elmo attico alato, crestato e sormontato da una testa di grifo. Dietro una corona d'alloro. In basso: * ITALIA   R   I Dioscuri su cavalli impennati in direzioni opposte; volgono il capo l'uno verso l'altro e tengono le lance abbassate; in alto due stelle. Nell'esergo: ITALIA   Ag   Ø   19 mm   3,47 g   90 a. C.

 

 Denario Italia seduta e coronata   D   Testa laureata dell'Italia a destra; con collana ed orecchino a un pendente. Sotto il mento: X   R   L'Italia elmata seduta a sinistra su tre scudi sovrapposti; tiene la lancia con la mano destra e la spada sotto il braccio sinistro; dietro, la Vittoria che la incorona. A sinistra una lettera di controllo. Nell'esergo: ITALIA   Ag   Ø  19-20 mm  3,14-4,17 g   89 a. C

 

 Denario Vittoria seduta   D   Busto diademato dell'Italia a destra, con collana.   R   La Vittoria seduta a destra, con ramo di palma in mano. Nell'esergo: ITALIA   Ag   Ø  18 mm  3,96 g   89 a. C. 

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Inviato

In realtà la prima apparizione della dizione ITALIA su monete imperiali romane sarebbe su un raro sesterzio di Nerva con rovescio TVTELA ITALIAE. Eccolo nell'unica rappresentazione che ci è giunta:[/size]

 

attachicon.gifNerva_tutela_italiae.jpg

 

L'esistenza di tale sesterzio sarebbe giustificata da un passaggio di Aurelio Vittore nel De Caesaribus mentre parla di Nerva (il quale è stato il primo imperatore a creare l'istituzione degli Alimenta):

 

"Puellas puerosque natos parentibus egestosis sumtu publico per Italiae oppida ali jussit."

 

Tale sesterzio è stato presentato la prima volta nel lavoro di Jean Tristan nel 1644 intitolato "Commentaires historiques contenans l'histoire générale des Empereurs" che lo presenta per conoscenza diretta di un esemplare a lui conosciuto e descrivendolo nella sua opera.

In seguito tale esemplare è sempre stato considerato autentico ma se ne sono perse le tracce nei secoli successivi. Cio' nonostante è stato inserito sia nel Cohen (Cohen 142) che nel RIC (RIC II 92). 

Si è in seguito molto discusso sulla esistenza o meno di questo fantomatico sesterzio e sulla sua possibile autenticità.

 

 

Riguardo alla tematica della rappresentazione dell'Italia sulle monete imperiali segnalo l'interessante articolo di Nicole Methy apparso sulla RN francese del 1995 e disponibile anche online:

 

http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/numi_0484-8942_1995_num_6_150_2043

 

Inoltre anche qui sul forum ci eravamo in passato occupati dell'argomento in altre interessanti discussioni (iniziate da Gianfranco e Daniloantonia) che segnalo qui:

 

http://www.lamoneta.it/topic/83523-italia-italia/

 

http://www.lamoneta.it/topic/78488-i-t-a-l-ia/

In realtà la prima apparizione della dizione ITALIA su monete imperiali romane sarebbe su un raro sesterzio di Nerva con rovescio TVTELA ITALIAE. Eccolo nell'unica rappresentazione che ci è giunta:[/size]

 

attachicon.gifNerva_tutela_italiae.jpg

 

L'esistenza di tale sesterzio sarebbe giustificata da un passaggio di Aurelio Vittore nel De Caesaribus mentre parla di Nerva (il quale è stato il primo imperatore a creare l'istituzione degli Alimenta):

 

"Puellas puerosque natos parentibus egestosis sumtu publico per Italiae oppida ali jussit."

 

Tale sesterzio è stato presentato la prima volta nel lavoro di Jean Tristan nel 1644 intitolato "Commentaires historiques contenans l'histoire générale des Empereurs" che lo presenta per conoscenza diretta di un esemplare a lui conosciuto e descrivendolo nella sua opera.

In seguito tale esemplare è sempre stato considerato autentico ma se ne sono perse le tracce nei secoli successivi. Cio' nonostante è stato inserito sia nel Cohen (Cohen 142) che nel RIC (RIC II 92). 

Si è in seguito molto discusso sulla esistenza o meno di questo fantomatico sesterzio e sulla sua possibile autenticità.

 

 

Riguardo alla tematica della rappresentazione dell'Italia sulle monete imperiali segnalo l'interessante articolo di Nicole Methy apparso sulla RN francese del 1995 e disponibile anche online:

 

http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/numi_0484-8942_1995_num_6_150_2043

 

Inoltre anche qui sul forum ci eravamo in passato occupati dell'argomento in altre interessanti discussioni (iniziate da Gianfranco e Daniloantonia) che segnalo qui:

 

http://www.lamoneta.it/topic/83523-italia-italia/

 

http://www.lamoneta.it/topic/78488-i-t-a-l-ia/

In realtà la prima apparizione della dizione ITALIA su monete imperiali romane sarebbe su un raro sesterzio di Nerva con rovescio TVTELA ITALIAE. Eccolo nell'unica rappresentazione che ci è giunta:[/size]

 

attachicon.gifNerva_tutela_italiae.jpg

 

L'esistenza di tale sesterzio sarebbe giustificata da un passaggio di Aurelio Vittore nel De Caesaribus mentre parla di Nerva (il quale è stato il primo imperatore a creare l'istituzione degli Alimenta):

 

"Puellas puerosque natos parentibus egestosis sumtu publico per Italiae oppida ali jussit."

 

Tale sesterzio è stato presentato la prima volta nel lavoro di Jean Tristan nel 1644 intitolato "Commentaires historiques contenans l'histoire générale des Empereurs" che lo presenta per conoscenza diretta di un esemplare a lui conosciuto e descrivendolo nella sua opera.

In seguito tale esemplare è sempre stato considerato autentico ma se ne sono perse le tracce nei secoli successivi. Cio' nonostante è stato inserito sia nel Cohen (Cohen 142) che nel RIC (RIC II 92). 

Si è in seguito molto discusso sulla esistenza o meno di questo fantomatico sesterzio e sulla sua possibile autenticità.

 

 

Riguardo alla tematica della rappresentazione dell'Italia sulle monete imperiali segnalo l'interessante articolo di Nicole Methy apparso sulla RN francese del 1995 e disponibile anche online:

 

http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/numi_0484-8942_1995_num_6_150_2043

 

Inoltre anche qui sul forum ci eravamo in passato occupati dell'argomento in altre interessanti discussioni (iniziate da Gianfranco e Daniloantonia) che segnalo qui:

 

http://www.lamoneta.it/topic/83523-italia-italia/

 

http://www.lamoneta.it/topic/78488-i-t-a-l-ia/

Grazie Cliff per il contributo e per aver ripreso le due disussioni precedenti sul tema (presenti in "rovesci monetali"). Penso che a integrazione di queste due inseriró quella attuale.

ciao

Illyricum


Inviato

per chiudere, questo denario di Adriano...sperando che sia di buon auspicio...

1484623.m.jpg

HADRIAN, A.D. 117-138. AR Denarius (3.31 gms), Eastern Mint, ca. A.D. 128-132.
RIC-368. "HADRIANVS AVGVSTVS P. P." His laureate bust right; Reverse: "ITALIA FELIX." Italia standing left holding sceptre and cornucopiae. VERY RARE and seldom offered “Italia Felix” type.VERY FINE.

Garzie a tutti per essere intervenuti...

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Inviato

Ciao @@eliodoro , buon augurio il tuo , ma la rappresentazione Felice dell' Italia termina con Commodo , infatti con Settimio Severo e i successori la situazione italica peggiora , le condizioni dell'Italia sono di inizio declino , Severo considero' un'anomalia la posizione privilegiata dell' Italia , lo stesso Severo abolisce per sempre il reclutamento interno dei pretoriani che rappresentavano l'ultima formazione di tradizione romano-italica nell'esercito romano . Dal 193 in avanti l'ingresso nelle coorti pretorie sarà aperta ai Legionari di frontiera , i più fidati , nello stesso tempo viene installata in Italia , per la prima volta dall'epoca repubblicana , una Legione con i Castra permanenti ad Albano , la Legio II Parthica .

Le posizioni erano ormai invertite , mentre durante la repubblica e il principato erano le province a fornire il denaro e l'Italia gli uomini per l'esercito , ora il reclutamento cessa quasi del tutto in Italia , mentre aumenta la tassazione fiscale . Al contrario si afferma come fondamentale riserva di reclutamento l'area danubiana . Dal punto di vista amministrativo con Caracalla abbiamo la nomina del primo Corrector Italiae , una carica amministrativa ripresa poi nel III secolo e che ebbe la sua trasformazione e sostituzione definitiva con Diocleziano e i suoi successori .
Le difficoltà del III secolo e le riforme dioclezianee e costantiniane pongono definitivamente fine alla supremazia italica in tutti i sensi , sebbene il ricordo del prestigio passato continui a mantenersi . Ancora nel panegirico a Massimino collega di Diocleziano , l'Italia è ricordata per il suo passato glorioso , ma viene anche affermato che nel periodo di composizione del testo era la Pannonia a possedere le virtù belliche . Il successivo allontanamento degli imperatori , la fondazione della nuova capitale in Oriente , Costantinopoli , e le divisioni nate dalle invasioni barbariche accompagnano un'Italia ormai impoverita e divisa all'ingresso nell'Alto Medioevo , dal quale periodo si riprendera' solo all' epoca dei Comuni e del Rinascimento .

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