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Inviato

DE GREGE EPICURI

E' l'ultima arrivata, e la mia prima moneta alessandrina di Galba; pesa 12,3 g. e misura 24 mm. La legenda del D è quella del 1° anno di regno; se fosse ben visibile, si leggerebbe: LOYK(IOS) LIB(IOS) SOYLP(IKIOS) GALBA KAIS(AR) SEB(ASTOS) AY(TOKRATOR).C'è poi la data LA. Al rovescio, Roma elmata a destra, con scudo e lancia, e RW-MH. Anche qui non c'è alcuna traccia di simboli. Savio fa notare (p.57) che "questa legenda è atipica rispetto alle corrispondenti latine. Infatti Galba, adottato in passato dalla Gens Livia, aveva cambiato il suo nomen in Livius ed il praenomen da Servius a Lucius. Eletto imperatore, Galba riprese i vecchi titoli, ma evidentemente il governatore Tiberio Giulio Alessandro non lo sapeva. Tiberio Giulio Alessandro, designato prefetto da Nerone nel 66, governò la provincia nei difficili anni fra la morte di Nerone e l'accessione al potere di Vespasiano e probabilmente lasciò la sua impronta sulla monetazione".

Questo prefetto era nipote dello scrittore e storico ebraico Filone di Alessandria. Inoltre, odiatissimo dal mondo ebraico perchè era passato in tutto e per tutto ai romani, fu a capo di uno degli eserciti che presero Gerusalemme nel 70 e distrussero il Tempio.

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Inviato

@@gpittini,

Ciao Gianfranco...bellissima moneta...su acsearch c'è nè una simile di Nerone, ma non di Galba..

Vorrei, adesso,  porvi una domanda che mi ronza sempre per la testa, ogni qualvolta leggo questa sezione...

scusatemi se è sciocca, ma sono a digiuno di letture...

Le monete provinciali erano regolarmente accettate nel resto dell'Impero, oppure c'erano dei cambiavalute?

in caso di risposta positiva...se il cistoforo era un doppio denaro...il tetradracma equivaleva a 3-4 denari?

Vi ringrazio per le risposte..


Inviato

Non C' è concordanza tra il Dattari-Savio è il Dattari delle legende, la moneta è riportata come 316 nel Dattari-Savio e 314 nel Dattari legende.

Comunque si fa riferimento al Dattari legende quindi è la 314 che soddisfa appieno il rovescio con le sue legende, senza segni nel campo, comunque di LA c'è solo questa.

La legenda del dritto mi pare differente da quella scritta da GianFranco, presumo presa dal Savio ed è : LOIK LIB SOYAP GALBA KAIS SEBA.

La differenza sta a parte il finale nel SOYAP o SOYLP, questa parte fortunatamente si vede nel dritto anche se è difficile a mio parere è una " L", diverso invece la parte finale. Domani approfondisco se qualcuno non lo fà prima.


Inviato

 DE GREGE EPICURI

@@eliodoro: se n'è parlato un po' in "Collezione De Sanctis-Mangelli".  Dato che la dracma vale 3/4 di denario, un tetradrammo vale 3 denari. L'Egitto era una "zona chiusa" rispetto alla normale monetazione imperiale,  c' era il cambio obbligatorio nei luoghi di partenza (es. il Porto di Ostia) o di arrivo (es. Alessandria).  Quanto alle altre province, l'idea oggi dominante, ma non molto suffragata da documentazione antica, è che la monetazione bronzea provinciale avesse circolazione locale (città e circondario) e fosse tollerata nella provincia o nella regione.  Probabilmente l'argento (es. Antiochia o Cesarea di Cappadocia) circolava un po' di più;  però i ritrovamenti confermano un po' questi punti di vista.

Alcune contromarche del bronzo pare allargassero la zona di possibile circolazione.

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Inviato (modificato)

Questa foto da ragione alla. L al posto della A, quindi il Dattari aveva visto male, probabilmente la moneta in suo possesso era deteriorata, ma non chiarisce se SEBA oppure SEB AY.

http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=279521#

Modificato da AlfaOmega

Inviato

Grazie. .scusa per l'O.T...molto interessante la tua risposta...quindi le autorità di Roma impedivano una doppia circolazione di monete di zecche imperiali e di zecche provinciali...


Inviato

DE GREGE EPICURI

La doppia circolazione era rigidamente impedita solo in Egitto, per svariate ragioni : in Egitto non c'era argento, occorreva importarlo, ed il rapporto oro/argento era diverso rispetto a  Roma o alle altre province.  IN queste ultime, pare che la circolazione fosse mista: monete provinciali e monete imperiali. C'erano dei cambiavalute; quale fosse l'aggio che prendevano non è molto chiaro.


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