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Darwin e l'evoluzione dell'homo sapiens


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Inviato (modificato)

Tenuto conto dello stato delle ricerche scientifiche settant'anni fa si considerava la dottrina dell’“evoluzionismo” un’ipotesi seria, degna di una ricerca e di una riflessione approfondite al pari dell’ipotesi opposta.

Oggi nuove conoscenze conducono a non considerare più la teoria dell’evoluzione una mera ipotesi. È degno di nota il fatto che questa teoria si sia progressivamente imposta all’attenzione dei ricercatori, a seguito di una serie di scoperte fatte nelle diverse discipline del sapere. La convergenza, non ricercata né provocata, dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli altri, costituisce di per sé un argomento significativo a favore di questa teoria.

Qual è l’importanza di una simile teoria? Affrontare questa questione, significa entrare nel campo dell’epistemologia. Una teoria è un’elaborazione metascientifica, distinta dai risultati dell’osservazione, ma ad essi affine. Grazie ad essa, un insieme di dati e di fatti indipendenti fra loro possono essere collegati e interpretati in una spiegazione unitaria.

 

Dissentire da queste prudenti affermazioni mi pare davvero difficile: al contario, mi sembra che esse possano essere pienamente condivise e fatte proprie tanto dal pensiero laico, quanto da quello cristiano.

Cosa ne pensate?

Modificato da antvwaIa

Inviato

Questo tema è decisamente più scientifico e oggettivo di quella sull'identità sessuale.

Vediamo se qui è possibile discuterne restando nel tema stesso e quindi sul postulato iniziale.

 

Ripeto la domanda: quelle prudenti affermazioni possono essere pienamente condivise e fatte proprie tanto dal pensiero laico, quanto da quello cristiano?


Inviato

Scusa @@antvwaIa sei sicuro di scrivere nel forum giusto?

 

Non esiste, secondo il mio modesto pensiero, una vera frattura tra laico e religioso, perché in entrambi i casi vi è una ricerca, con metodi diversi sì, ma che si pongono come scopo la risoluzione di alcune domande.

 

Ora la questione dell'evoluzione delle specie non è affatto in contrapposizione al pensiero cristiano (ma penso di nessuna religione) perché a Genesi è stata ispirata dal Signore ma che è stata scritta da uomini che a quel tempo non avrebbero potuto mai concepire concetti di tale portata.

Quindi la Genesi non deve essere letta come un manuale di scienze, ma deve essere interpretata.

 

Un esempio nell'Antico Testamento (ad es. Isaia 10:24) si parla di Dio degli eserciti. Anche nel Nuovo vi è traccia, in particolare Matteo 5:4.

Ma la CEI nel 2008 ha modificato, in modo anche brutale, il testo con Dio onnipotente, perché ha interpretato il testo.


Inviato (modificato)

Proviamo a rientrare nello specifico della domanda che ho fatto.

L'enunciato fatto inizialmente

 

Tenuto conto dello stato delle ricerche scientifiche settant'anni fa si considerava la dottrina dell’“evoluzionismo” un’ipotesi seria, degna di una ricerca e di una riflessione approfondite al pari dell’ipotesi opposta.

Oggi nuove conoscenze conducono a non considerare più la teoria dell’evoluzione una mera ipotesi. È degno di nota il fatto che questa teoria si sia progressivamente imposta all’attenzione dei ricercatori, a seguito di una serie di scoperte fatte nelle diverse discipline del sapere. La convergenza, non ricercata né provocata, dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli altri, costituisce di per sé un argomento significativo a favore di questa teoria.

Qual è l’importanza di una simile teoria? Affrontare questa questione, significa entrare nel campo dell’epistemologia. Una teoria è un’elaborazione metascientifica, distinta dai risultati dell’osservazione, ma ad essi affine. Grazie ad essa, un insieme di dati e di fatti indipendenti fra loro possono essere collegati e interpretati in una spiegazione unitaria.

 

può essere fatta propria da tutti a prescindere dal fatto che il loro pensiero sia laico o meno? E' un enunciato pienamente condivisibile, e quindi a partire dal quale si può avviare una discussione per approfondirne i concetti espressi (per esempio, cosa sia davvero dal punto di vista biologico l' "homo sapiens sapiens", che relazione abbia con gli ominidi che l'hanno preceduto, eccetera), oppure è un enunciato sul quale si pongono delle riserve?

 

Detto in altri termini, la teoria dell'evoluzione - o più precisamente l'insieme delle teorie evolutive - possimao considerarla come una conoscenza ormai acquisita nei suoi concetti fondamentali, o dobbiamo ritenerle ancora una mera ipotesi non ancora sufficientemente dimostrata?

Modificato da antvwaIa

Inviato

Tanto anche qui i soliti pensieri arriveranno ad affermare che Darwin non esiste ;-)

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Inviato

Beh, credo proprio che questo non sia possibile. E' vero che Pirandello affermava che una persona esiste solamente se c'è un documento che ne comprova l'esistenza, ma di Darwin abbiamo l'atto di nascita, il passaporto, la carta d'identità....

Darwin è esistito, possiamo affermarlo categoricamente senza rischio di essere smentiti.

Un'altra cosa sono le idee di Darwin, opinabili certamente, anche se spesso cho opina fa affermazione che mi fanno dubitare che abbia mai letto qualcosa di quanto ha scritto Darwin.

 

Anticipo la fotografia di una ragazzina: questa foto è strettamente connessa all'enunciato iniziale, anche se attenderò prima di spiegarne la relazione:

 

ftjyc.jpg


Inviato

Mi pare che ormai, siano rimasti in pochi a non aver preso atto della veridicità delle sue tesi (la chiesa cattolica, storicamente fra i suoi maggiori detrattori, mi sembra che abbia modificato le proprie posizioni, ad esempio).

Piuttosto, mi chiedo perchè continui ad aprire discussioni che sembrano voler "propagandare" (non in senso negativo) le tue idee (che condivido appieno, tanto per essere onesti) e che sappiamo tutti che potrebbero/potranno creare polemiche e dissapori a non finire. Cui prodest?

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Inviato

sai cosa sono le manie di protagonismo? E' la risposta alla tua domanda.

 

Brutto è che spesso, purtroppo, poi finisce per dare dell'arrogante e dell'ignorante al prossimo perchè la pensa diversamente da lui!

 

Bisogna però accettare il pensiero di tutti, anche se a volte male espresso, senza rancori, e, comprendendo i limiti altrui.


Inviato

Perché mi piacerebbe veder discutere su agorà alcuni tra i i temi che mi paiono più appassionanti. Sarebbe bello, ovviamente, se si riuscisse a farlo in termini dialettici anziché polemici. Ovviamente la discussione è interessante solamente se ci sono interlocutori: ecco perché non mi sono dilungato sull'immagine che ho postato, in quanto la sua discussione è conseguenza anche della condivisione o meno delle premesse. Dicutere quell'immagine che a me patre interessantissima, se non ci sono interlocutori o se il tema non è di interesse, non ha nessun senso.

 

 

Mi pare che ormai, siano rimasti in pochi a non aver preso atto della veridicità delle sue tesi (la chiesa cattolica, storicamente fra i suoi maggiori detrattori, mi sembra che abbia modificato le proprie posizioni, ad esempio).

 

E' proprio così? mi piacerebbe sapere cosa ne pensano legioprimigenia, Liutprand, Druso Galerio, Ares III. Ovviamente anche di tutti gli altri, ma in modo particolare mi piacerebbe conoscere la loro posizione, se anche loro pensano di poter fare pienamente propri quegli enunciati (senza fare alcun distinguo), oppure li condividono ma solo in parte, o ancora li respingono.,


Inviato

Personalmente non sono un esperto in materia: mi limito a prendere atto che il darwinismo è a tutt'oggi considerato una asserzione teorica (si parla infatti di teoria di Darwin e non di Legge di Darwin).

 

Che in passato siano esistite forme di vita diverse e che nel tempo si siano modificate è acclarato e indiscutibile. Che il meccanismo che ha provocato questi fenomeni si possa inquadrare nella teoria di Darwin oggi è ancora ampiamente dibattuto, e a farlo non sono solo creazionisti irriducibili, ma diversi scienziati laci affidabili:

 

http://www.ilfoglio.it/articoli/2010/04/01/ciao-neodarwin___1-v-112544-rubriche_c172.htm

 

http://www.ilfoglio.it/articoli/2010/04/07/il-darwinismo-e-un-credo-che-non-tollera-obiettori-di-coscienza-o-eretici___1-v-112609-rubriche_c241.htm

 

http://www.ilfoglio.it/articoli/2010/03/30/belle-cannonate-laiche-contro-darwin___1-v-112983-rubriche_c499.htm

 

http://www.ibs.it/code/9788888747972//voci-fuori-dal.html

 

http://www.ibs.it/code/9788807104572/fodor-jerry-piattelli/gli-errori-darwin.html

 

http://www.ibs.it/code/9788838477324/respinti-marco/processo-darwin.html

 

I fenomeni che Darwin ha osservato, beh, ci sono sicuramente. Che si sviluppino come sosteneva lui e certi suoi epigoni, è scientificamente opinabile, a tutt'oggi.


Inviato (modificato)

Grazie per la risposta, Druso galerio, ma sei andato fuori strada.

 

La mia domanda è: tu (e anche gli altri ovviamente :) ) ritieni che l'enunciato iniziale di questa discussione (dove Darwin non appare mai nominato) è un enunciato

pienamente condivisibile, che dunque puoi fare tuo, o ritieni di non potrelo condividere, in toto o in parte, e allora perché?

Dunque lasciamo il buon Charles fuori ad aspettare, perché non è stato invitato a sedersi nel nostro salottino.

 

Diciamo che gli scritti di Darwin stanno all'evoluzione come oggi la conosciamo, come i volumi del Cohen stanno al RIC.

No, siamo ancora più distanti. Gli scritti di Drawin stanno alla moderna conoscenza dell'evoluzione così come il vagito di un neonato che ha ricevuto il suo primo ceffone dalla ostetrica presente in sala parto sta all'aria d"un bel d' vedremo" cantata da Maria Callas :)

 

Modificato da antvwaIa

Inviato

Onestamente non so risponderti: un po' perchè come scrivevo non sono esperto in materia ma un banale lettore, e un po' perchè il tuo enunciato mi pare troppo generico, e con al suo interno postulati che invece - a naso - non giudicherei affidabili al 100%.

 

Quindi su ciò che hai scritto, così com'è esposto ora, sospendo il giudizio. 


Inviato

in scienza la parola teoria non è sinonimo di ipotesi da verificare ma indica altro.

 

la teoria della relatività generale di einstein non si chiama teoria perché si è insicuri della sua fondatezza.

 

io direi che la teoria dell'evoluzione è tanto sicura quanto la teoria della relatività se non di più.

 

le basi fisiche se cui l'ereditarietà è scritta negli organismi viventi è il DNA che dal 1953 (62 anni fa dunque) ha il suo modello chimico rilevato.

 

https://it.wikipedia.org/wiki/DNA

 

sono convinto che per i biologi già prima del 1953 la teoria dell'evoluzione era corretta, esattamente come per galileo era corretto che la terra ruotasse attorno al sole e non viceversa anche se questo fu riconosciuto ufficialmente solo dopo galileo.

 

in america credo che la maggior parte delle persone crede alla creazione del mondo come raccontata dalla bibbia e non come la racconta la scienza, ma la scienza non ha le sue certezze in base consensi democratici nella popolazione ma in base a un consenso maggioritario degli studiosi di una disciplina.

 

su wikipedia scrivono:

 

https://it.wikipedia.org/wiki/L'origine_delle_specie

 

"Dal 1860 sino agli anni 1930, la teoria dell'evoluzione per selezione naturale di Darwin non fu accettata universalmente dagli scienziati, mentre "qualche forma" di evoluzione era considerata possibile. Numerose teorie evolutive, tra le quali il neodarwinismo, il neolamarckismo, l'ortogenesi e la teoria delle mutazioni furono discusse dagli scienziati all'inizio del XX secolo. Negli anni '30 il lavoro di numerosi biologigenetististatistici e paleontologi portò alla formulazione della cosiddetta Sintesi moderna dell'evoluzione, che fondeva il concetto darwiniano di selezione naturale con la genetica di Mendel.

Attualmente la stragrande maggioranza dei biologi (oltre il 99%), considera che la teoria di Darwin sia fondamentalmente corretta.[2] Nonostante ciò, negli Stati Uniti una parte significativa della popolazione è contraria all'evoluzione a causa di pregiudizi religiosi.[3]"

 

sembra dunque che tra gli scienziati a partire dagli anni '30 circa vi fu consenso sulla teoria dell'evoluzione.

io credo che le "teorie" scientifiche si chiamano teorie perché quando vengono formulate non sono ancora accettate dalla maggior parte dei colleghi della disciplina in cui sono formulate e devono sottostare a verifica. una volta accettate dalla maggioranza della comunità scientifica continuano a mantenere il nome di teoria e questo porta a malintesi col resto della popolazione che magari crede siano solo ipotesi non dimostrate.


Inviato

...perchè il tuo enunciato mi pare troppo generico, e con al suo interno postulati che invece - a naso - non giudicherei affidabili al 100%...

Certamente è molto generico, come sempre un enunciato che vuole essere introduttivo.

Quali sono i postuilati che non ti paiono del tutto affidabili? Perché?

 

La teoria dell'evoluzione (uso il singolare per comodità espositiva, ma in realtà vi è un insieme di teorie dell'evoluzione, non sempre coincidenti tra loro) ha avuto tre gradi nemici:

 

a) quelli che l'hanno voluta trasformare in un credo indiscutibile (tra i quali molti antropologi fisici e anatomisti tra gli anno '20 e '50)

b) quelli che l'hanno voluta calpestare quale terribile bestemmia

c) quelli che non l'hanno assolutamente capita e ne hanno fatto argomento di battute e vignette quanto mai stupide e fuorvianti

 

In quanto alle citazioni riportate da Druso Galerio in un post precedente, gli proporrei di considerare in ogni argomento (non solo per l'evcoluzione) fonti alternative: citare in tre modi diversi sempre e solo uno scritto di Fodor e Piattelli-Palmarini, non è il modo migliore per affrontare un tema. In ogni modo il libro dei suddetti critica un ipotetico "neo-darwinismo" che non rappreenta nulla e nessuno.

Al darwinismo si riconosce di essere stato il seme di un albero prodigioso, ma oggi ne conosciame bene anche i limiti. L'evoluzione non è frutto di un unico meccanismo, ma di un insieme di meccanismi.

Poi l'dea darwinista è stata profondamente deformata e usata in senso razzista per giustificare lo sterminio di interi popoli, sulla base che si trattava di "popoli inferiore e nell'evoluzione vince il più forte".

 Nel darwinismo si dice ben altra cosa: non che vince il più forte, ma il più flessibile di fronte a un cambiamento. Questo è vero biologicamente, ma non c'è solo quetso in gioco; ed è vero anche culturalmente: la persona più flessibile e capace ad adattarsi ad una mutata situazione ha maggiori probabilità di successo.


Inviato (modificato)

sul tema religione e scienza in particolare per la religione cattolica segnalo l'accademia pontificia delle scienze composta da scienziati di tutto il mondo che hanno il compito di consigliare il papa su temi scientifici.

 

credo sia composta da 40 (?) % di premi nobel e molti membri sono anche atei.

 

http://www.pas.va/content/accademia/en.html

 

http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_academies/acdscien/index_it.htm

 

come si vede dal primo video

 

http://www.casinapioiv.va/content/accademia/en/multimedia/video/sustainable.html

 

i partecipanti all'accademia pontificia delle scienze accettano la teoria evolutiva.  ;)

Modificato da coinzh

Inviato

Tenuto conto dello stato delle ricerche scientifiche settant'anni fa si considerava la dottrina dell’“evoluzionismo” un’ipotesi seria, degna di una ricerca e di una riflessione approfondite al pari dell’ipotesi opposta.

Oggi nuove conoscenze conducono a non considerare più la teoria dell’evoluzione una mera ipotesi. È degno di nota il fatto che questa teoria si sia progressivamente imposta all’attenzione dei ricercatori, a seguito di una serie di scoperte fatte nelle diverse discipline del sapere. La convergenza, non ricercata né provocata, dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli altri, costituisce di per sé un argomento significativo a favore di questa teoria.

Qual è l’importanza di una simile teoria? Affrontare questa questione, significa entrare nel campo dell’epistemologia. Una teoria è un’elaborazione metascientifica, distinta dai risultati dell’osservazione, ma ad essi affine. Grazie ad essa, un insieme di dati e di fatti indipendenti fra loro possono essere collegati e interpretati in una spiegazione unitaria.

 

Dissentire da queste prudenti affermazioni mi pare davvero difficile: al contario, mi sembra che esse possano essere pienamente condivise e fatte proprie tanto dal pensiero laico, quanto da quello cristiano.

Cosa ne pensate?

 

Mi permetto di inserirmi: l' evoluzione è oggi pienamente accettata, anzi, direi che è dimostrata a livello di scienze di base. Su questo penso sia difficile discutere. La Chiesa stessa, come hanno detto altri, ha ampiamente rivisto le sue posizioni in merito.

 

Vorrei poter argomentare meglio le mie posizioni, ma un forum non è il luogo adatto (ammetto di essere troppo pigro per scrivere tutto ciò che vorrei..). Personalmente comunque, da studente di materie scientifiche e da persona cresciuta in ambiente cattolico, non ho mai trovato fondate le "lotte" che si sono svilluppate negli anni tra evoluzionisti e creazionisti. Scienza e religione non si contraddicono né possono farlo, semplicemente perché si occupano di aspetti diversi. La scienza cerca di conoscere e spiegare il mondo e le sue leggi, la religione cerca Dio. Ma né l' una né l' altra cosa si escludono. Accettare il mondo fisico non significa negare Dio, e viceversa affermare l' esistenza di Dio non significa dover negare quelle leggi e quelle evidenze che la scienza ci dimostra. A tal proposito, trovo illuminante quanto detto da Galileo: "la matematica è l' alfabeto con cui Dio ha scritto l' universo".


Inviato

....in scienza la parola teoria non è sinonimo di ipotesi da verificare ma indica altro.

la teoria della relatività generale di einstein non si chiama teoria perché si è insicuri della sua fondatezza.

io direi che la teoria dell'evoluzione è tanto sicura quanto la teoria della relatività se non di più....

.... Attualmente la stragrande maggioranza dei biologi (oltre il 99%), considera che la teoria di Darwin sia fondamentalmente corretta. ...

Pienamente d'accordo. Infatti nell'enunciato iniziale c'è scritto che se sett'antanni fa si parlava di ipotesi evolutiva, oggi si parla di teoria evolutiva, ovvero si parte da un dato acquisito e accertato. Poi, ovviamente, su questa teoria - più esattamente insieme di teorie - c'è ancora tantissimo da comprendere sui meccanismi evolutivi, sulla storia evolutiva dell'uomo, sulla quale le scoperte degli ultimi vent'anni hanno reso chiaro ciò che era oscuro e hanno tracciato un'evoluzione molto diversa da quella ipotizzata cinquant'anni prima, anche se restano tantissimi aspetti ancora aperti.

Preciserei che la stragrande maggioranza dei biologi condivide la teoria dell'evoluzione, più che la teoria di Darwin (che ne è e ne resta comunque il seme).

 

 

....Numerose teorie evolutive, tra le quali il neodarwinismo, il neolamarckismo, l'ortogensi e la teoria delle mutazioni furono discusse dagli scienziati all'inizio del XX secolo....

Infatti mi sono parsi un po' stonati i sei link citati da Druso Galerio a proposito del libro scritto da due insegnanti di filosofia, Fodor e Piattelli-Palmarini, che dicono di andare controcorrente criticando il neo-darwinismo, un'ipotesi (non una teoria) abbandonata da almeno settant'anni.

Non so che senso abbia criticare un'ipotesi accantonata da decenni....

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Inviato

....

Personalmente comunque, da studente di materie scientifiche e da persona cresciuta in ambiente cattolico, non ho mai trovato fondate le "lotte" che si sono svilluppate negli anni tra evoluzionisti e creazionisti. Scienza e religione non si contraddicono né possono farlo, semplicemente perché si occupano di aspetti diversi. La scienza cerca di conoscere e spiegare il mondo e le sue leggi, la religione cerca Dio. Ma né l' una né l' altra cosa si escludono. Accettare il mondo fisico non significa negare Dio, e viceversa affermare l' esistenza di Dio non significa dover negare quelle leggi e quelle evidenze che la scienza ci dimostra. A tal proposito, trovo illuminante quanto detto da Galileo: "la matematica è l' alfabeto con cui Dio ha scritto l' universo".

Sono totalmente d'accordo con te.

Infatti ho iniziato la discussione con un enunciato che  ritengo possa essere sottoscritto in modo pieno e senza remore sia dai laici, sia dai cttolici più ortodossi. Mi pare che se la discussione è avviata sulla base di un enunciato condiviso da tutte le "parti", poi può procedere a

Tenuto conto dello stato delle ricerche scientifiche settant'anni fa si considerava la dottrina dell’“evoluzionismo” un’ipotesi seria, degna di una ricerca e di una riflessione approfondite al pari dell’ipotesi opposta.

Oggi nuove conoscenze conducono a non considerare più la teoria dell’evoluzione una mera ipotesi. È degno di nota il fatto che questa teoria si sia progressivamente imposta all’attenzione dei ricercatori, a seguito di una serie di scoperte fatte nelle diverse discipline del sapere. La convergenza, non ricercata né provocata, dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli altri, costituisce di per sé un argomento significativo a favore di questa teoria.

Qual è l’importanza di una simile teoria? Affrontare questa questione, significa entrare nel campo dell’epistemologia. Una teoria è un’elaborazione metascientifica, distinta dai risultati dell’osservazione, ma ad essi affine. Grazie ad essa, un insieme di dati e di fatti indipendenti fra loro possono essere collegati e interpretati in una spiegazione unitaria.

vanti senza malintesi o asprezze.

Personalmente non ho alcuna remora a fare mio in toto l'enunciato iniziale della presente discussione:


Inviato

a me sembra che la biologia oggi si basa sulla teoria dell'evoluzione ma questa teoria dell'evoluzione non è codificata esattamente in un libro. si sa che l'evoluzione è come si evolvono le specie ma non c'è un accordo sulla teoria nei dettagli.

 

faccio un paragone con la definizione si specie. anche qua tutti sanno cosa è una specie vivente ma alla fine non c'è una unica definizione di specie che va bene a tutti e per tutti. sono cose che esistono (l'evoluzione e le specie) ma ci possono essere tante teorie e tante definizioni di specie diverse e non si cerca neppure di trovare un accordo perché alla fine sarebbe solo un esercizio accademico con poche ripercussioni pratiche sulle future scoperte scientifiche.


Inviato (modificato)

Infatti, è come stai dicendo. Per quello è giusto parlare di "teorie dell'evoluzione degli organismi viventi", al plurale, come di un insieme di discipline che toccano argomenti paralleli. E' un tema talmente amplio che non può essere esposto seriamente in un testo unitario.

 

Il primo autore che ha intuito l'idea che la vita come oggi la conosciamo non corrisponda a come fu creata, ma che sia invece il risultato dell'evoluzione è stato.... non ve lo dico! voglio vedere se riuscite ad intuire chi sia. Una pista? precede di molti secoli Darwin ed è considerata una delle menti più eccelse di tutta la letteratura occidentale e, come l'enunciato iniziale, dovrebbe avere la massima simpatia non solo dei laici, ma anche dei cattolici più ortodossi!

 

L'altra grossa sorpresa, oltre il nome dell'Autore di cui sopra, è l'identità della ragazzina della fotografia postata. Chissà se qualcuno riesce ad intuirla? Una curiosità: vi piacerebbe se fosse vostra figlia? (nel senso se vi è simpatica, se la trovate gradevole....)

 

Comunque da parte cattolica non c'è ancora stata una risposta al quesito: condividete o non condividete l'enunciato iniziale? lo fate o non lo fate vostro?

Sembra che ci sia paura a pronunciarsi....

Modificato da antvwaIa

Inviato

Per quello è giusto parlare di "teorie dell'evoluzione degli organismi viventi", al plurale, come di un insieme di discipline che toccano argomenti paralleli. 

 

a me sembra che a parlare di teorie dell'evoluzione si fa confusione in chi ascolta e si danno argomenti ai "creazionisti" che negano l'evoluzione.

 

per questo io preferisco parlare solo di teoria dell'evoluzione o di evoluzione senza specificare oltre.

 

darwin è comunemente indicato come il padre dell'evoluzione ma un suo contemporaneo di cui non ricordo il nome ci arrivò prima di lui ma darwin pubblicò per primo la teoria credo.


Inviato

Per trovare il primo autore che scrisse in questi termini devi andare molto indietro nel tempo, più di un millennio!

 

Comunque il quesito posto continua a non ricevere risposte se non dalla parte laica.

 

.... il tuo enunciato mi pare troppo generico, e con al suo interno postulati che invece - a naso - non giudicherei affidabili al 100%.

Ne stiamo parlando serenamente, Druso Galerio: quali sono i postulati che non ti paiono affidabili, e perché?


Inviato

Si tratta di un discorso lunghissimo che altri han fatto meglio di me altrove, io personalmente rischio di esporre la materia molto male e, con questo, di farla sembrare meno seria di quello che è.

Se poi interessa a te, o ad altri, posso lasciarvi link dove leggere e farsi una idea.


Inviato

Ragazzi non metto in discussione l'esistenza di Gesù , ma la teoria dellìevoluzione è l'unica via percorribile . Pensae che da due esseri che hanno avuto 2 figli maschi si sia arrivati ad essere 7 miliardi non mi sembra pensiero da 2015 . Per cui chi nega la teoria dell'evoluzione è da TSO .

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Inviato (modificato)

Accettiamo tutte le teorie scientifiche da Darwin fino al Big Bang, ed anche qualcosina oltre .

Ma prima cosa c'era?

 

C'è chi lo chiama Dio.

 

La teoria dell'evoluzione può essere attendibile (fino ad oggi questa è la teoria più accreditata, ma non l'unica) come descritta da Darwin, ma è un solo segmento dell'esistenza.

Non fossilizziamoci sulla Genesi, perché mi sembra ancora che non avete ben compreso che esso non deve essere preso come libro di biologia.

I testi sacri, cristiani e non cristiani, che descrivono la creazione hanno lo scopo di dare delle spiegazioni ai fedeli non sul COME, ma sul PERCHE' delle cose.

Adamo ed Eva devono essere letti non come due soli individui, ma come una prima generazione di esseri umani che erano in armonia col creato (=natura per atei). La mitizzazione del furto del frutto dell'albero del bene e del male (non si parla di mela, non capisco poi perché anche nelle fiabe nordiche e nei miti greci c'è sempre una mela? ma !?!) è una metafora per comprendere che questi primi uomini iniziarono ad avere degli atteggiamenti contrari ad una certa etica (poi si può anche contestarla).

Questo metodo di spiegare il perché di certi fenomeni (ma non come materialmente avvengono) è tipico di tutte le civiltà antiche. Se andiamo ad es. nel mondo greco, chi non ricorda questo passo della Teogonia del caro Esiodo

 

All'inizio, per prima cosa, fu il Caos, in seguito quindi la

Terra dal largo petto,............

Dal Caos nacquero l'Erebo e la nera Notte, dalla Notte

quindi nacque l'Etere e il Giorno.........

 

 

Se dopo nei secoli scorsi ci sono stati degli uomini che hanno preso alla lettera i testi sacri, si può solo dire che hanno errato.

Ma io mi domando chi non ha mai sbagliato?

 

Anche scienziati (tedeschi, americani e svedesi) molto affermati durante la II guerra mondiale hanno condotto esperimenti futili, grotteschi, e disumani, ma nessuno si permetterebbe di giudicare la scienza tout court come responsabile di quegli atti.

Si risponde che sono stati solo quegli individui precisi a commettere quegli abomini (in nome della scienza però!).

 

Riflettiamo tutti.

Modificato da ARES III
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