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IGNORED

Gare di solidarietà: attenzione da chi provengono


Risposte migliori

Inviato

Leggendo in questi ultimi tempi le disavventure di molti iscritti, a causa di LESTOFANTI CON LA MANI VELOCI, ho notato che tra i numerosi foristi che hanno espresso il loro sdegno per i fatti accaduti e la loro solidarietà al malcapitato di turno, ci sono alcuni soggetti (2) che proprio non spiccano nella VITA REALE per spirito di solidarietà.

 

Ora cercherò di spiegarmi meglio, evitando nomi e quant'altro possa identificare questi signori di così buon cuore che si spendono in parole ma nei fatti esibiscono il loro vero volto di esseri menefreghisti ai quali non importa nulla se non il proprio IO.

 

La storia che cercherò di illustrarvi sembra tratta da un romanzo dell'Ottocento francese, ma è purtroppo crudelmente vera.

Tutto inizia nel 2014 ad Ancona con il mio migliore amico, che conosco da una vita e fa il praticante avvocato (è sempre stato bravo a scuola, ha fatto Giurisprudenza in modo brillante, ha un master in criminologia e si è fatto pure la Scuola di specializzazione per le professioni legali, in pratica un secchione) che ha superato l'esame scritto di avvocato. [per i non addetti ai lavori, come me, per diventare avvocato bisogna superare prima un esame scritto (che poi in realtà sarebbero tre prove, ma lasciamo stare....) poi bisogna sostenere un esame orale].

 

Prima della fissazione della data degli orali G (nome di fantasia che ho dato al mio amico) si presenta con molto anticipo all'ufficio esami avvocato per comunicare che aveva dei problemi famigliari con la nonna malata di tumore e residente all'estero (Non è San Marino purtroppo) e che il suo esame potrebbe subire degli spostamenti in caso di necessità.

Infatti come prevedibile la data fissata per gli esami è stata spostata per l'aggravarsi della salute della nonna.

Dopo neppure un mese da tali accadimenti al papà di G prende una paralisi (grazie a Dio transitoria) e dopo neppure un altro mese avviene un nuovo episodio (Siamo sotto le feste di Natale del 2014).

Per la serie "le cose non possono andare mai bene", al papà di G durante la seconda degenza diagnosticano anche un tumore ad un polmone.

 

Dopo nuovi accertamenti, ossia dopo un mese (siamo in Gennaio 2015), grazie a Dio, i medici dicono che c'è stato un errore e non c'è fino adesso alcun male al polmone.

 

Fino a qui perfetto no (???).

 

Ora iniziano le disavventure dirette per G.

 

Venerdì 17 Febbraio 2015 è fissata la data degli orali per G e lui si presenta.

Sarà lo stress per lo studio, saranno i molti problemi famigliari, fatto sta che subito all'inizio degli orali G inizia a sentirsi male (non riusciva a parlare, aveva la lingua ingrossata, sentiva il cuore fuori del petto.....a quanto mi ha raccontato gli sembrava un infarto) e comunica tale stato di malore al membro della commissione che lo sta esaminando l'avv Pe (nome di fantasia).

Cosa fa il nostro bravo e solidale avv Pe : se ne frega e gli dice di smettere di inventarsi scuse. Così gli esami continuano.....pensate voi come.

Ma anche gli altri commissari vedono G in evidente stato di malessere fanno finta di niente.

 

Per farla breve la commissione lo interroga per il tempo regolamentare di 1 ora e qualcosina e poi gli comunica che non ha superato la prova.

 

G sviene battendo il capo a terra.

 

Poi una volta che rinviene, i commissari gli danno in mano il foglio e lo fanno uscire.

Passa dì lì per caso un medico legale che vedendo G in tale stato, lo soccorre subito e lo tiene in osservazione per più di mezzora.

 

A questo punto G che fesso non vuole essere, pensa che il suo esame è viziato perché è stato svolto in condizioni di malattia  ed inoltre nessuno dei commissari ha prestato soccorso, e decide di fare ricorso in autotutela [perché essendo un praticante non guadagna e perché non è di famiglia ricca].

 

La sua istanza viene rigettata dopo 2 mesi perché dicono che il medico legale che lo ha soccorso non è attendibile in quanto non è un medico pubblico.

Allora G fa un'altra istanza con referto sottoscritto questa volta da un medico di un ospedale pubblico che convalida le asserzioni del medico legale.

 

Qui mi interrompo perché G sta ancora attendendo una risposta.

 

 

Spero di non avervi annoiati troppo, ma il mio obiettivo è quello di dire che tra noi ci sono (a quanto so) almeno 2 tizi della commissione avv Pe e avv Ba (nomi fittizi) che sono intervenuti nelle varie discussioni apportando il loro contributo di solidarietà VIRTUALE a persone vittime di furti, ma quando nella realtà dovrebbero aiutare qualcuno che sta male, si girano dall'altra parte facendo finta di niente se non addirittura ostacolandolo.

 

PS:- quello che vi ho riportato sono fatti REALMENTE ACCADUTI in quanto ho letto in prima persone tutta la documentazione prodotta da G e dalla commissione. 

 

Inoltre se ci fosse qualcuno che vuole dare  qualche suggerimento a G , anche in forma privata, sarò lieto di girarglielo .

 

 

 

 


Inviato (modificato)

Leggendo in questi ultimi tempi le disavventure di molti iscritti, a causa di LESTOFANTI CON LA MANI VELOCI, ho notato che tra i numerosi foristi che hanno espresso il loro sdegno per i fatti accaduti e la loro solidarietà al malcapitato di turno, ci sono alcuni soggetti (2) che proprio non spiccano nella VITA REALE per spirito di solidarietà.

 

Ora cercherò di spiegarmi meglio, evitando nomi e quant'altro possa identificare questi signori di così buon cuore che si spendono in parole ma nei fatti esibiscono il loro vero volto di esseri menefreghisti ai quali non importa nulla se non il proprio IO.

 

La storia che cercherò di illustrarvi sembra tratta da un romanzo dell'Ottocento francese, ma è purtroppo crudelmente vera.

Tutto inizia nel 2014 ad Ancona con il mio migliore amico, che conosco da una vita e fa il praticante avvocato (è sempre stato bravo a scuola, ha fatto Giurisprudenza in modo brillante, ha un master in criminologia e si è fatto pure la Scuola di specializzazione per le professioni legali, in pratica un secchione) che ha superato l'esame scritto di avvocato. [per i non addetti ai lavori, come me, per diventare avvocato bisogna superare prima un esame scritto (che poi in realtà sarebbero tre prove, ma lasciamo stare....) poi bisogna sostenere un esame orale].

 

Prima della fissazione della data degli orali G (nome di fantasia che ho dato al mio amico) si presenta con molto anticipo all'ufficio esami avvocato per comunicare che aveva dei problemi famigliari con la nonna malata di tumore e residente all'estero (Non è San Marino purtroppo) e che il suo esame potrebbe subire degli spostamenti in caso di necessità.

Infatti come prevedibile la data fissata per gli esami è stata spostata per l'aggravarsi della salute della nonna.

Dopo neppure un mese da tali accadimenti al papà di G prende una paralisi (grazie a Dio transitoria) e dopo neppure un altro mese avviene un nuovo episodio (Siamo sotto le feste di Natale del 2014).

Per la serie "le cose non possono andare mai bene", al papà di G durante la seconda degenza diagnosticano anche un tumore ad un polmone.

 

Dopo nuovi accertamenti, ossia dopo un mese (siamo in Gennaio 2015), grazie a Dio, i medici dicono che c'è stato un errore e non c'è fino adesso alcun male al polmone.

 

Fino a qui perfetto no (???).

 

Ora iniziano le disavventure dirette per G.

 

Venerdì 17 Febbraio 2015 è fissata la data degli orali per G e lui si presenta.

Sarà lo stress per lo studio, saranno i molti problemi famigliari, fatto sta che subito all'inizio degli orali G inizia a sentirsi male (non riusciva a parlare, aveva la lingua ingrossata, sentiva il cuore fuori del petto.....a quanto mi ha raccontato gli sembrava un infarto) e comunica tale stato di malore al membro della commissione che lo sta esaminando l'avv Pe (nome di fantasia).

Cosa fa il nostro bravo e solidale avv Pe : se ne frega e gli dice di smettere di inventarsi scuse. Così gli esami continuano.....pensate voi come.

Ma anche gli altri commissari vedono G in evidente stato di malessere fanno finta di niente.

 

Per farla breve la commissione lo interroga per il tempo regolamentare di 1 ora e qualcosina e poi gli comunica che non ha superato la prova.

 

G sviene battendo il capo a terra.

 

Poi una volta che rinviene, i commissari gli danno in mano il foglio e lo fanno uscire.

Passa dì lì per caso un medico legale che vedendo G in tale stato, lo soccorre subito e lo tiene in osservazione per più di mezzora.

 

A questo punto G che fesso non vuole essere, pensa che il suo esame è viziato perché è stato svolto in condizioni di malattia  ed inoltre nessuno dei commissari ha prestato soccorso, e decide di fare ricorso in autotutela [perché essendo un praticante non guadagna e perché non è di famiglia ricca].

 

La sua istanza viene rigettata dopo 2 mesi perché dicono che il medico legale che lo ha soccorso non è attendibile in quanto non è un medico pubblico.

Allora G fa un'altra istanza con referto sottoscritto questa volta da un medico di un ospedale pubblico che convalida le asserzioni del medico legale.

 

Qui mi interrompo perché G sta ancora attendendo una risposta.

 

 

Spero di non avervi annoiati troppo, ma il mio obiettivo è quello di dire che tra noi ci sono (a quanto so) almeno 2 tizi della commissione avv Pe e avv Ba (nomi fittizi) che sono intervenuti nelle varie discussioni apportando il loro contributo di solidarietà VIRTUALE a persone vittime di furti, ma quando nella realtà dovrebbero aiutare qualcuno che sta male, si girano dall'altra parte facendo finta di niente se non addirittura ostacolandolo.

 

PS:- quello che vi ho riportato sono fatti REALMENTE ACCADUTI in quanto ho letto in prima persone tutta la documentazione prodotta da G e dalla commissione. 

 

Inoltre se ci fosse qualcuno che vuole dare  qualche suggerimento a G , anche in forma privata, sarò lieto di girarglielo .

 

 

???

Non penso di aver capito molto...

Ma questo non era un forum di numismatica?

Modificato da cliff

  • ADMIN
Staff
Inviato

Non solo non è roba da piazzetta ma non ha neanche senso iniziare questa crociata. Quindi sposto in agorà e chiudo.

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Inviato

Questa discussione ha la stessa aspettativa di vita di un tenente paracadutato in Vietnam nel 1968: 16 minuti.

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Ospite
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