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@@ilcollezionista90 di certezza nella vita ce n'è una sola e non riguarda la numismatica. Appena sarò pronto ti spiegherò il sistema che seguo per il grading e mi dirai la tua. Un saluto.

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@@claudioc47: non è possibile prescindere dalla brillantezza dei fondi nel valutare una moneta in alta conservazione. Qualcuno in qualche messaggio precedente si chiedeva come fosse possibile distinguere se i segnetti presenti su di una moneta sono di contatto dovuti al processo di produzione, oppure sono dovuti a una sia pur minima circolazione: ebbene, in molti casi è proprio il lustro di zecca e quindi la brillantezza a distinguere una moneta mai circolata ma con segnetti di contatto dovuti alla coniazione, da una moneta in alta conservazione, ma che ha circolato. Se una moneta è stata immessa in circolazione e ha subìto alcuni passaggi di mano prima di essere tesaurizzata, il lustro avrà subito un parziale ma visibile deterioramento. Una moneta particolarmente sfortunata può uscire dalla zecca con una miriade di segnetti di contatto, ma manterrà sempre il lustro completo (a meno che qualcuno in zecca l'abbia presa in mano con le mani sporche e l'abbia maneggiata per bene).

Poi è chiaro che una moneta come l'ultima postata è chiaramente un esemplare "fortunatissimo", nel senso che ha un lustro che abbaglia ed è pure pulitissima (termine che io uso in maniera non letterale: mi piace parlare di moneta "pulita" quando ha i fondi pressoché intatti ed esenti da qualsiasi tipo di segno) a livello di rilievi e di fondi.

 

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@@claudioc47: non è possibile prescindere dalla brillantezza dei fondi nel valutare una moneta in alta conservazione. Qualcuno in qualche messaggio precedente si chiedeva come fosse possibile distinguere se i segnetti presenti su di una moneta sono di contatto dovuti al processo di produzione, oppure sono dovuti a una sia pur minima circolazione: ebbene, in molti casi è proprio il lustro di zecca e quindi la brillantezza a distinguere una moneta mai circolata ma con segnetti di contatto dovuti alla coniazione, da una moneta in alta conservazione, ma che ha circolato. Se una moneta è stata immessa in circolazione e ha subìto alcuni passaggi di mano prima di essere tesaurizzata, il lustro avrà subito un parziale ma visibile deterioramento. Una moneta particolarmente sfortunata può uscire dalla zecca con una miriade di segnetti di contatto, ma manterrà sempre il lustro completo (a meno che qualcuno in zecca l'abbia presa in mano con le mani sporche e l'abbia maneggiata per bene).

Poi è chiaro che una moneta come l'ultima postata è chiaramente un esemplare "fortunatissimo", nel senso che ha un lustro che abbaglia ed è pure pulitissima (termine che io uso in maniera non letterale: mi piace parlare di moneta "pulita" quando ha i fondi pressoché intatti ed esenti da qualsiasi tipo di segno) a livello di rilievi e di fondi.

 

Paolino, non possiamo però dire con certezza che anche nel caso di moneta con lustro 100% i segni di contatto siano dovuti ai processi di coniazione.

Possiamo però dire che con ogni probabilità lo sono: é importante questa specifica.

Faccio un esempio comprensibile a tutti, se prendessi in mano ADESSO con le dovute cautele l'aquila di TonyCamp e ci facessi cadere sopra una moneta sorella per qualche volta, creerei dei segni di contatto del tutto compatibili con quelli subiti durante i processi di lavorazione.

Otterrei una moneta non circolata con qualche segno di contatto.

Tralasciando il fatto che solo un pazzo lo farebbe, questo però basta alla logica per dover parlare di probabilità e non di certezze assolute, come troppo spesso a mio avviso vengono vendute in questo settore.

Ho notato che la comprensione del lustro da parte di chi comincia a studiare la gradazione delle monete, risulta essere la cosa più difficile da padroneggiare.

In realtà, una volta compreso cosa sia il lustro di una moneta, la lettura della stessa diventa spesso addirittura banale (con tutte le cautele del caso, s'intende).

Questo discorso poi apre le porte alla "freschezza del conio", ed anche qui starei molto attento a come passare certi messaggi, altrimenti si rischia che una moneta uscita da conio un po' più stanco dalle prime battute venga letta come lustro parziale perchè non impattante come le prime.

Ti ho usato come spalla per approfondire ulteriormente qualche concetto, spero non ti dispiaccia.

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Inviato (modificato)

@@Paolino67 Credo che l'incomprensione sia nei termini usati . Io non uso il termine "brillantezza" per valutare i fondi, ma il termine "freschezza". Un metallo può essere fresco anche senza avere una particolare brillantezza.  A parità di grado di conservazione una moneta particolarmente patinata non presenta la brillantezza di una non patinata, ma la freschezza del metallo può essere la stessa. E' per questo motivo che sostengo che la brillantezza non è determinante per il grading. A questo punto anticipo qualcosa sul mio sistema e allego lo schema che utilizzo per il grading, quelle in giallo sono le voci che determinano l'indice di conservazione, quelle in verde sono elementi che possono influire in più o in meno sul valore economico della moneta. Come puoi notare viene valutata sia la freschezza che la pulizia dei campi (o fondi se preferisci). L'indice di conservazione è espresso in 1000/1000 per un Fdc, ho creato una scala dei rispettivi gradi cercando di darle la massima linearità possibile (secondo schema), e nell'esame vengono detratti dei coefficienti in base ai difetti per ogni elemento preso in considerazione in base alla visibilità del difetto espressa al livello di ingrandimento (visibile a occhio nudo, a 2,5X, a 5X, oltre 5X). Come vedi ho stabilito degli standard strumentali e valutativi che finora non mi risulta essere stati adottati. Per il momento mi fermo qui, anche perchè il sistema è ancora in fase di verifica e messa a punto. La scheda allegata è il grading della moneta postata da Gozzi, che dà uno Spl+ per il D/ ed uno Spl/Fdc per il R/, l'indice conservativo complessivo dà Spl+, e così mi sono espresso. Ovviamente questo sistema và applicato alla moneta "in mano" ma visto che esaminiamo delle foto, cosa abbastanza difficile per via  della valutazione ai vari ingrandimenti, giocando con lo zoom riesco a cavarmela. Fin'ora lo scostamento medio sul grading è un quarto di punto, rispetto alle valutazioni che fate, quindi direi che i risultati sono più che soddisfacenti. I puristi del grading grideranno allo scandalo, qualcuno mi sbranerà e mi metterà all'indice, ma credo che anche in questo sia necessario un cambiamento, e come si sà i cambiamenti possono dare fastidio, quindi gradirei critiche costruttive. Non chiedetemi i coefficienti adottati, perchè per il momento non ritengo opportuno fornirli fino a messa a punto completata, sempre che decida di ufficializzare il sistema. @@Monetaio

 

Scheda di Grading.pdf

 

Scala Indice di Conservazione.pdf

Modificato da claudioc47
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@@claudioc47 per l'impegno 10 e lode , ma l'occhio è il migliore sistema di grading :) 


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@@ilcollezionista90 grazie, ma questo sistema non esclude il giudizio dell'occhio, anzi ne aumenta la capacità valutativa, l'applicazione è solo un supporto tecnologico .

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ti faccio i miei complimenti per il sistema ingegnoso che hai realizzato.... il fatto che non ho capito riguardo la prima tabella e' da dove vengono fuori quei valori? capisco che adotti dei coefficienti... parametri... ma alla base di tutto c'e' sempre una valutazione soggettiva... che allo stesso tempo implica capacita' di giudicare e di saper leggere una foto... per cui lo ritengo un sistema che puo' aiutare ad essere piu' precisi chi gia' e' bravo nel valutare una moneta attraverso una foto


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ad ex la centratura e' un parametro abbastanza oggettivo e': SI o NO  

pulizia dei campi.... -75  ok adotti dei parametri che ti danno quel valore, ma se non spieghi da dove viene fuori -75 il discorso non e' facile da capire


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colpi e graffi e' un parametro oggettivo... diciamo che si possono contare

Modificato da tonycamp1978

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altro parametro molto opinabile e' l'usura -55, nel senso che non riesco a capire come puo' venir fuori questo valore

Modificato da tonycamp1978

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@@tonycamp1978 come ho detto prima il sistema è nato per giudicare la moneta in mano. La soggettività non può essere eliminata ma solo limitata. Anche quando graduo un diamante il mio giudizio è soggettivo ma è controllato in quanto devo seguire certe regole. Qui è uguale, già il fatto di fare quattro osservazioni a diversi livelli di ingrandimento limita la soggettività, evita che tu usi la lente a 8X o un altro quella a 10X e così via. Per i coefficienti riaffronteremo il discorso più avanti.

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Inviato (modificato)

colpi e graffi e' un parametro oggettivo... diciamo che si possono contare

Se fai questa osservazione non hai capito il concetto base. Il concetto base non è il numero, ma la visibilità. Ogni elemento ha quattro livelli di visibilità che prevedono quattro coefficienti diversi. Però come ho già detto i test non sono completati quindi non possiamo parlare dei coefficienti.

L'importante sarebbe che si cominciasse, come ho detto nel post precedente, ad usare tutti lo stesso standard strumentale, per evitare che uno veda più o meno difetti dell'altro. E già sarebbe un buon inizio.

Modificato da claudioc47
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Se fai questa osservazione non hai capito il concetto base. Il concetto base non è il numero, ma la visibilità. Ogni elemento ha quattro livelli di visibilità che prevedono quattro coefficienti diversi. Però come ho già detto i test non sono completati quindi non possiamo parlare dei coefficienti.

L'importante sarebbe che si cominciasse, come ho detto nel post precedente, ad usare tutti lo stesso standard strumentale, per evitare che uno veda più o meno difetti dell'altro. E già sarebbe un buon inizio.

ok... ora sto entrando nell'ottica del sistema... sempre riguardo all'usura... che mi sembra uno degli elementi piu' soggettivi... se si nota ad occhio nudo adotti un coefficiente... se si nota solo dopo l'ingrandimento dell'osservazione ne adotti un altro di coefficiente.. giusto?


Inviato (modificato)

Ho notato che la comprensione del lustro da parte di chi comincia a studiare la gradazione delle monete, risulta essere la cosa più difficile da padroneggiare.

In realtà, una volta compreso cosa sia il lustro di una moneta, la lettura della stessa diventa spesso addirittura banale (con tutte le cautele del caso, s'intende).

 

 

In effetti non è per niente un concetto banale... Spesso infatti si tende ad identificare il "lustro" con il "lucido" e devo ammettere che dopo tanti anni anche io commetto ancora qualche cappellata in tal senso (soprattutto in foto). Dal vivo credo sia  più facile capire il concetto ma purtroppo non sempre si ha la possibilità di vedere tante monete di diverso materiale dal vivo e (ancora più importante) avere la disponibilità disinteressata di professionisti che esplichino la questione.

 

In tal senso ritieni che per il neofita  possa essere utile per farsi l'occhio l'osservazione attenta di monete comuni come gli euro? (o anche le lire visto che tanto se ne trovano a pacchi di piccoli accumuli a buon mercato o nelle case)

 

Saluti

Simone

Modificato da uzifox

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ok... ora sto entrando nell'ottica del sistema... sempre riguardo all'usura... che mi sembra uno degli elementi piu' soggettivi... se si nota ad occhio nudo adotti un coefficiente... se si nota solo dopo l'ingrandimento dell'osservazione ne adotti un altro di coefficiente.. giusto?

@@tonycamp1978 Esatto, i coefficienti sono differenziati in base al livello di visibilità. Oggi non ho tempo, ma poi ti farò un esempio più preciso.

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@@uzifox il sistema lo sto applicando alle monete moderne dal 1700 al 1946. Sulle monete contemporanee non ho fatto prove. Come mi diceva un Perito, esaminare le monete in acciaio comporta una tecnica particolare perchè le tracce di usura e la valutazione del lustro sono diverse rispetto alle monete del regno.

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@@uzifox il sistema lo sto applicando alle monete moderne dal 1700 al 1946. Sulle monete contemporanee non ho fatto prove. Come mi diceva un Perito, esaminare le monete in acciaio comporta una tecnica particolare perchè le tracce di usura e la valutazione del lustro sono diverse rispetto alle monete del regno.

Trovo il metodo molto interessante e comunque un passo avanti verso l'"oggettivo" nello studio della conservazione. Chiaramente va testato e perfezionato interfacciandosi con numismatici di grande esperienza soprattutto per perfezionare i coefficenti. Intanto per neofiti come me rappresenta già una traccia da seguire per sapere cosa guardare in una moneta cosa che voi date generalmente per scontata.

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