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IGNORED

i quadrati incusi


danielealberti

Risposte migliori

Lancio un altro sassolino vediamo se c'è qualcuno :D

A parte i rovesci... che ne dite del fatto che alcune emissioni di frazioni sembrano essere state coniate con il conio dello statere centrando il "tondello" in alcuni punti (ad esempio la testa di ariete) ?

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Ad esempio la serie della testa d'ariete

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TRITE

48.

O: Forepart of ram left. A more three-dimensional, detailed rendition:

coat around the throat depicted by dots. Smooth chest area, curved horns with rings. Long ear laying horizontally above the horn. Fine outlines of the eye with eyebrows. Nasal creases. Thin front leg.

R: One large and one small incuse square side by side, both with cross-shaped, raised lines.

Lightly ball-shaped blank, obverse side flattened, egg shaped. 4.69 gr.

London, ex Spink (1932). Pl. 6.

49.

O: Same die.

R: One large and one small incuse square side by side, both from the same punches as no. 48. Configuration as no. 48.

Blank shape similar to no. 48. 4.73 gr.

Boston, ex Perkins 457. Cat. 1758. Pl. 6.

HEKTE

50.

O: Similar die. Coat depicted by fine stripe-like lines. Several nasal creases. Only the ram's head is on the flan.

R: One incuse square, filled similar to no. 40.

Circular, lightly ball-shaped blank, slightly flattened on the obverse side.

2.34 gr. Boston, ex Warren 1727 and Greenwell. Sotheby 1858 Whittall 398. Cat. 1757. Pl. 6.

HEMIHEKTE

51.

O: Similar die. Dotted coat. Ram's head not entirely on the flan. Traces of the front leg.

R: One incuse square, filled with thick raised lines and a pellet.

Circular, lightly ball-shaped blank, slightly flattened on the obverse side.

1.18 gr. von Aulock, SNG 1798. Pl. 6.

Modificato da fra crasellame
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O quella della gorgone

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PS: notare tre punzoni per gli stateri, due per i trite.

STATERS

41.

O: Two gorgoneia chin-to-chin, with protruding tongues and each having four teeth. Hair surrounded by short wedges of equal thickness.

R: Long incuse rectangle between two incuse squares, all incuse surfaces with a lattice-like pattern of fine, intersecting, lines.

Lightly ball-shaped blank of an irregular, oval shape. 14.05 gr.

Oxford, ex Robinson, ex Münzen & Medaillen AG (1958), Pl. 5.

42.

O: Same die as no. 41.

R: Long incuse rectangle from the same punch as no. 41, between two incuse squares from the same punches as no. 41.

Configuration of squares and rectangle as no. 41.

Shape and form of blank similar to no. 41. 13.14 gr. Private collection. Pl. 5.

TRITES

43.

O: One Gorgoneion, same die as no. 41 and 42.

R: Two incuse squares side by side.

Lightly ball-shaped blank, obverse side slightly flattened, of an almost

circular shape, otherwise similar to the blank of 44-46. 4.67 gr. von Aulock, SNG 7785. Glendining 1963, 325. Pl. 5.

44.

O: Same die as nos. 41, 42 and 43.

R: Two incuse squares side by side, one of which is decorated with two raised lines. 4.65 gr. Private collection. Münzen & Medaillen AG 7, 1948, 478. Pl. 6.

45.

O: Same die as nos. 41, 42, 43 and 44.

R: Two incuse squares side by side, both with a lattice-like pattern of fine, intersecting, lines, as no. 41 and 42. 4.61 gr.

London, ex Zitelli (1924). NC 1925, 13. Seltman, Greek Coins 27 Pl. 1, 20. Pl. 6.

46.

O: Same die as nos. 41, 42, 43, 44 and 45.

R: Two incuse squares side by side. 3.88 gr.

Oxford, ex Robinson, ex Münzen & Medaillen AG (1958). Pl. 6. R: One large and one small incuse square side by side, both with cross-shaped, raised lines.

Lightly ball-shaped blank, obverse side flattened, egg shaped. 4.69 gr.

London, ex Spink (1932). Pl. 6.

Modificato da fra crasellame
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Rientrando nel tema dei quadrati incusi, allego lo statere della serie della testa d'ariete, quanti quadrati incusi ha e come sono fatti ? :rolleyes:

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STATER

47.

O: Two rams' heads, one beneath the other, each in a rectangle, the lower ram's head and rectangle slightly rotated clockwise in relation to the upper one. Both heads only partially on the flan. Rough, schematic rendition: snout, large eye and curved horn in close proximity.

R: Long incuse rectangle between two incuse squares, the edge of one of which overlaps the edge of the rectangle.

Lightly ball-shaped blank of an irregular, oval shape. Obverse side flattened. Uneven surface, chamfered beneath the upper ram's head.

13.80gr. Berlin, ex Imhoof-Blumer. J. Hammer, ZfN 26, 1908, 25, 73. Pl. 6.

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  • 2 mesi dopo...

C'è un altra questione che mi incuriosisce, sopratutto nelle monete lidie si trovano due quadrati incusi, a volte di dimensioni differenti che sembrano sovrapposti tra loro.

La prima cosa che mi vien da pensare e che il tondello abbia ricevuto due colpi utilizzando punzoni diversi.

nella foto uno statere in elettro attribuito ai tempi di Alyatte ( 600 a.C)

lele

vedi che vieni nel mio caruggio... :D

PS: sei sicuro che questa emissione con testa di cinghiale sia uno statere e non un trité ? Quanto pesa ?

Mi rispondo da solo...

87201.jpg

http://www.acsearch.info/record.html?id=87201

KINGS of LYDIA. Uncertain King. Before 561 BC. EL Trite (4.71 gr). Head of boar with prominent tusk right / Double incuse punch with rough stellate pattern. Weidauer 55; BMC Lydia -; Spier 2; Boston MFA 1760. Good VF.

The Spier coin proves the obverse die shows two boar heads confronted; the small flan causes the right handed boar to be lacking. Conceivably, there existed a full stater with the complete type present.

Sulla nota non sono d'accordo, è vero che in alcune serie le frazioni minori sono state coniate con il conio di D dello statere (vedi miei post precedenti), ma non è vero per tutte le serie. Questa emissione con due teste di cinghiale come quella dei due leoni affrontati ed in mezzo la legenda WALWEL o KALIL si nota che la protome degli hekta è più piccola rispetto a quella dei tritai. Infatti il Weidauer 56 che è un hekté (in alcuni esemplari si può leggere una scritta). Quindi dubito che per questa serie così come per quella dei leoni esistano degli stateri.

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  • 4 settimane dopo...

Volevo ricordare alcuni contributi scritti da importanti studiosi, riguardo la presente discussione. Il quadrato incuso quadripartito del rovescio è stato tradizionalmente spiegato come il risultato di un espediente di natura tecnica in quanto, si è detto, il tondello appoggiato sull’incudine sarebbe facilmente scivolato, sotto i colpi del martello, se non fosse stato frenato da piccoli rilievi, quelli che appunto hanno determinato i vuoti incusi. Già nel 1972, Furio Di Bello ha criticato questa spiegazione, che appare troppo semplicistica e superficiale: infatti molte monete furono coniate nell’antichità col sistema della battitura del martello e senza portare al rovescio i vuoti incusi (quindi senza dover ricorrere al presunto citato espediente), mentre altre monete antiche col rovescio incuso presentano al dritto consimili figurazioni geometriche incuse (es. Catalogo Munzen Med. Gennaio 1991 n.11, novembre-dicembre 1989 n.41, ecc.) e perfino in rilevato (es. Catalogo Munzen Med. Aprile 1980 n.10, giugno 1978 n.2, ottobre 1976 n.5, ecc.): ulteriore conferma che la figurazione incusa era utilizzata come quella in rilievo e non per motivi inerenti la produzione (vedi fig.)

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Secondo Babelon il rovescio incuso delle prime monete che l’hanno adottato era determinato da pressioni di punzoni mobili o di martello, “differenti e isolatamente applicati, l’uno vicino all’altro”; mentre il tipo in rilievo del diritto sistemato sull’incudine risultava “sensibilmente bombato” perché “il campo della matrice era concavo” e “bastava ad assicurare la stabilità del tondello”.

Ad ogni modo, considerato che soltanto in un secondo tempo il quadrato incuso fu diviso in quattro superfici lisce, regolari o irregolari, i punzoni primitivi, impressi isolatamente o in gruppo, avevano delle figurazioni che li caratterizzavano senza dubbio come “tipi” , secondo l’ammissione esplicita del Babelon. A dimostrarlo basta considerare una sola moneta, lo statere di elettro del VII sec. forse di Mileto ma certo della Ionia con leone retrospiciente al diritto ed al rovescio tre zone incuse (ognuna delle quali con tre diverse figurazioni – testa di cervo, volpe, stella – emergenti a rilievo dal fondo incuso e perciò incise in incuso sui punzoni, i quali conseguentemente non possono essere considerati che “tipi” (vedi fig.).

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Ecco perché Furio Di Bello propose nel 1972 di considerare il quadrato incuso quadripartito come un vero e proprio “tipo” dotato delle due caratteristiche essenziali del tipo: una rappresentazione (con un contenuto variabile, che potrebbe anche essere la individuazione della specifica emissione per i necessari controlli) ed una evoluzione del tipo (che dalla prima fase col quadrato incuso a vari disegni geometrici passò alla seconda fase con disegni figurativi in rilievo inseriti nel quadrato incuso, fino alla terza fase con le figurazioni non emergenti più dal quadrato incuso ma a rilievo sul piano liscio del tondello). Il Di Bello dallo studio di tutte le monetazioni dell’antichità conferma che queste tre fasi si sono effettivamente verificate e che quindi il quadrato incuso non fu un espediente da non considerare tipo logicamente perché casuale ma al contrario un tipo che, come tutte le figurazioni, fu vario e razionalmente organizzato. Naturalmente qualcuno la pensa diversamente, ma comunque secondo il mio parere, ogni ipotesi e degna di essere ascoltata, studiata e confrontata.

NB Le foto sono tratte dal libro du Furio Di Bello "Elea- Velia Polis, zecca e monete di bronzo.

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Di niente Skuby, lo spirito del forum è proprio quello di mettere a disposizione degli altri ciò che si conosce. Non solo il nostro contributo personale, ma anche ciò che è stato pubblicato in passato da altri, ma che non si conosce perchè datato o disperso in tante pubblicazioni sparse. Ciao Lorenzo.

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