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Inviato (modificato)

Carissimo Illirycum

 

penso che la legenda corretta sia NERO CLAUD CAESAR AUG GER PM TR P IMP PP come mi sembra di leggere da alcune tue fotografie ( ti ho messo in grassetto le differenze rispetto alla tua soluzione).

Per un confronto vedi la seconda foto.

 

Quanto al pallino, "rectius" globo, ritengo molto probabile la sua presenza nel conio, in quanto la mancanza del globetto implicherebbe la coniazione alla zecca di Roma e, a mio giudizio, questo ritratto non può essere assimilato ai tipici ritratti ad alto rilievo, raccolti e inconfondibili di Roma oltre che il modulo / tondello. (vedi prima foto)

 

Ricordo che il globo dovrebbe avere un significato di coniato non nell'Urbe ma nell'Orbis ( terrarum = globo terracqueo ) quindi nel mondo intero, almeno quello conosciuto e posseduto dai Romani.

 

 

Ti chiederai il perché di questa mia precisazione...

 

 

Ebbene, se il Globo ( Orbis) dovesse significare solamente Lugdunum ( Lione ) e  qui identificare la zecca di questo sesterzio, temo che commetteremmo un errore...

 

L' inusuale ritratto di Nerone del tuo sesterzio mi sembra che non abbia le caratteristiche piene dei sesterzi regolari, tipici della zona Ispanico Francese di cui ti metto una foto ( la terza) per paragone, ma presenti caratteristiche proprie e di produzione locale, quali la fronte / capelli arretrata e sproporzionatamente alta ( forse aiutata da un colpetto in antico?), il naso grande e riverso alla bocca, e le lettere che sembrano più " semplici" e lineari di quelle tipiche delle coniazioni continentali.

 

Bada bene che il tuo sesterzio è senza dubbio autentico e d'epoca, ma penso appunto che non sia impossibile pensare a una zecca locale ( non imitativa !)

 

Molto interessante!

 

Cordialmente,

Enrico

 

P.S. nota bene che tutti e tre i sesterzi di cui alle immagini postate hanno come rovescio la Decursio...

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Modificato da vitellio
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Inviato

L'occhio , apparentemente reso con un piccolo globetto in rilievo , potrebbe essere anch'esso  segno di fattura locale ?

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Inviato

Ciao Enrico e grazie del tuo intervento.

 

Dopo varie ricerche sulla legenda sono addivenuto anch’io alla medesima conclusione: verosimilmente si tratta di

NERO CLAVD CAESAR AVG GER PM TR P IMP PP

Se così fosse con ritratto a sinistra, DECVRSIO con i due cavalli marcianti verso destra darebbe due possibilità:

  • RIC I, 397 Lugdunum
  • RIC I, 437 Lugdunum

La prima è “R2”, la seconda “C”. Si differenziano dalla dimensione della sfera al prolungamento del collo, dove nel 397 è piccola, nell’altra è più grande e ritratto più maturo, pur trattandosi entrambe di emissioni del 65 d.C.

Un esempio è questo:

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tratto da Wildwinds

 

L' inusuale ritratto di Nerone del tuo sesterzio mi sembra che non abbia le caratteristiche piene dei sesterzi regolari, tipici della zona Ispanico Francese di cui ti metto una foto ( la terza) per paragone, ma presenti caratteristiche proprie e di produzione locale, quali la fronte / capelli arretrata e sproporzionatamente alta ( forse aiutata da un colpetto in antico?), il naso grande e riverso alla bocca, e le lettere che sembrano più " semplici" e lineari di quelle tipiche delle coniazioni continentali.

Bada bene che il tuo sesterzio è senza dubbio autentico e d'epoca, ma penso appunto che non sia impossibile pensare a una zecca locale ( non imitativa !)

In effetti il ritratto non è quello classico e l’ipotesi che proponi mi pare percorribile. Se non interpreto male le tue affermazioni quando intendi zecca locale (non imitativa)alludi alla possibile produzione da parte zecche militari. Questo è un punto interessante. Sono attive nella Tarda Repubblica e quindi sotto Ottaviano. E poi? Probabilmente lo sono anche sotto Augusto se son noti rinvenimenti di conii ufficiali in siti militari renani. Sotto Claudio abbiamo le produzioni delle “zecche ausiliarie” (come definisce da Martini – ma non solo – e probabilmente sotto il controllo dell’esercito) galliche e ispaniche che producono gran parte delle imitative di Claudio I così diffuse nell’area ispanica-gallica e soprattutto britannica: ma sotto Nerone quale era la situazione? Durante le varie campagne britanniche del periodo neroniano gli stipendi provenivano da Lugdunum o magari erano attive zecche militari? Varie zecche cittadine (vedi quelle ispaniche) vengono chiuse (salvo rare eccezioni) sotto Caligola e Claudio centralizzando la produzione e distribuendola tra Roma e Lugdunum. Ma per il pagamento degli stipendia militari come si provvedeva al pagamento? Chi produceva la massa di monete necessaria?

 

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

Ciao,

L'occhio , apparentemente reso con un piccolo globetto in rilievo , potrebbe essere anch'esso  segno di fattura locale ?

in realtà non si tratta di un globetto come sembra bensì di un effetto dovuto alla presenza di un segno che ha inciso una parte di moneta evidenziando una parte dell'occhio e dandole un'effetto quasi globulare.

 

Comunque sì, l'aspetto più "rustico" avvalorerrebbe quanto detto da @@vitellio

 

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

Dimenticavo: a mio avviso darebbe il RIC 397 dove il globo è più piccolo (e qui se presentelo sarebbe - come sembra da alcuni indizi) . O a questo si rifarebbe...

 

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

Davvero un bel colpo Illyricum!

 

Personalmente preferisco il follis di Galerio per mero gusto personale, ma l'aspetto "intonso" che ti ha colpito in questo Nerone non può non suggestionare chiunque apprezzi le monete antiche!

Riguardo l'identificazione non so aiutarti, però secondo me il "pallino" si può blandamente intuire anche dalle foto.


Inviato

Caro Illirycum

 

il problema credo risieda tutto nel fatto che non possiamo dare per scontato che la moneta, pur provenendo dall'Inghilterra, sia stata effettivamente coniata su suolo inglese, a maggior ragione per questo tuo esemplare, che mi sembra ragionevole pensare abbia circolato moltissimo, dato lo stato di usura...

 

Posso solo ipotizzare :  credo che la zona produttiva possa essere identificata con la zona tracica o mesica, o genericamente i Balcani ( vedi foto allegate, sulla cui provenienza produttiva non ho dubbi, nota sul secondo esemplare il tipico buchino centrale nel ritratto, così tipico di zecche tipo Perinto).

Forse è inutile a questo punto precisare ma la produzione di monete locali in zona balcanica è molto attestata e piuttosto abbondante...

 

Locale nel senso che non è prodotta da una grande zecca tipo Lugdunum o Roma, ma  è comunque abbastanza probabilmente ufficiale ed atta a circolare : se diamo per buona la produzione dell'est Europa sembra ragionevole pensare possa essere stata prodotta per uso militare. ( e chissà, magari il legionario se la è portata dietro fino ad arrivare in Inghilterra, ahh ... se potesse parlare questa moneta ...) 

 

A questo punto, se parliamo di zecca locale, temo che perda di senso parlare di una variante piuttosto che l'altra del Ric, la cui differenza è minima e opinabile...

 

 

 

Per @@VALTERI : l'occhio è certamente uno dei punti sensibili a cui guardare, non l'avevo citato perché mi sembra che sia rimasta una concrezione terrosa che parzialmente nasconde la reale conformazione dell'occhio e, forse, aiuta a formare quel puntino a cui accennavi sopra...

 

Cordialmente,

Enrico

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Inviato (modificato)

 

Ciao Matteo,

la moneta è un ritrovamento singolo e non fa parte di un hoard. Rinvenuta con MD nel Norfolk, area pianeggiante dell'Inghilterra orientale che si affaccia sul Mare del Nord. Era il territorio tribale degli Iceni la cui Regina Boudicca guidò la ribellione del 60 d.C. contro i Romani diventando il simbolo dell'indipendenza e della lotta contro l'invasore della Britannia di qualsiasi periodo storico. Vi sono varie evidenze romane tra le quali Venta Icenorum, la capitale tribale creata dai Romani e ben due forti costieri appartenuti al sistema difensivo del Litus Saxonicus (uno in realtà ha perso la connotazione costiera in seguito al riempimento terrigeno della baia dove era stato costruito) e quindi ben più tardi del periodo neroniano. Uno dei due tra l'altro presenta un reticolo viario non in asse che fa supporre la presenza di un insediamento militare romano più antico distrutto dal successivo.

 

Consideriamo che dopo la rivolta dei primi anni sessanta Roma avrà sicuramente presidiato l'area tribale degli Iceni con lo scopo di bloccare altre rivolte. In realtà il loro posto come leader delle ribellioni anti-romane verrà preso dai Briganti situati più a nord, degenerando poi in aperta ribellione nei primi settanta.

 

Il fatto che sia un ritrovamento sporadico e la sua libera messa in vendita non è assolutamente contrastante: un metal-detectorist registrato (devi farlo per evitare multe salate e sequestro del mezzo) può battere qualsiasi terreno se ha il permesso del proprietario dello stesso ed eventuali profitti devono essere spartiti tra i due. Una volta rinvenuto un oggetto devo presentarlo al funzionario del PAS locale che provvede alla registrazione del tipo e del luogo di rinvenimento. Quando ci siamo incontrati con Mr.Leech al Doncaster Museum aveva con sè una commemorativa VRBS ROMA e un... ditale medioevale rinvenuti e portati per la registrazione da parte dell'Ufficiale del PAS. Avvenuta la registrazione e verificato che non si tratta di una moneta di particolare pregio (ovvero di solito costituita da metalli preziosi) questa viene resa al rinvenitore che di accordo con il proprietario del terreno può disporne a suo piacimento.

Va comunque detto che taluni siti sono comunque interdetti all'utilizzo dell'MD anche da parte di coloro che sono in possesso dell'iscrizione al registro dei metaldetectorist. Un caso in quest'area orientale costiera è quello di Branodunum (uno dei due siti del Litus di cui sopra) dove senza un permesso specifico da parte del National Trust non si può uitilizzare il metaldetector.

 

Ciao

Illyricum

:)

 

Grazie della precisazione di come ci si comparta in un paese civile, dove passione - ritrovamenti - storia - archeologia - storia del diritto e giustizia vanno di pari passo senza scontrarsi. Ci vorrebbe poco...

Modificato da enricociferri

Inviato

Ciao,

1 ) ... il problema credo risieda tutto nel fatto che non possiamo dare per scontato che la moneta, pur provenendo dall'Inghilterra, sia stata effettivamente coniata su suolo inglese, a maggior ragione per questo tuo esemplare, che mi sembra ragionevole pensare abbia circolato moltissimo, dato lo stato di usura...

 

Posso solo ipotizzare :  credo che la zona produttiva possa essere identificata con la zona tracica o mesica, o genericamente i Balcani ( vedi foto allegate, sulla cui provenienza produttiva non ho dubbi, nota sul secondo esemplare il tipico buchino centrale nel ritratto, così tipico di zecche tipo Perinto).

Forse è inutile a questo punto precisare ma la produzione di monete locali in zona balcanica è molto attestata e piuttosto abbondante...

 

2 ) Locale nel senso che non è prodotta da una grande zecca tipo Lugdunum o Roma, ma  è comunque abbastanza probabilmente ufficiale ed atta a circolare : se diamo per buona la produzione dell'est Europa sembra ragionevole pensare possa essere stata prodotta per uso militare. ( e chissà, magari il legionario se la è portata dietro fino ad arrivare in Inghilterra, ahh ... se potesse parlare questa moneta ...) 

 

A questo punto, se parliamo di zecca locale, temo che perda di senso parlare di una variante piuttosto che l'altra del Ric, la cui differenza è minima e opinabile...

 

 

Per @@VALTERI : l'occhio è certamente uno dei punti sensibili a cui guardare, non l'avevo citato perché mi sembra che sia rimasta una concrezione terrosa che parzialmente nasconde la reale conformazione dell'occhio e, forse, aiuta a formare quel puntino a cui accennavi sopra...

1 ) hai perfettamente ragione, non si può dare per scontato che si tratti di una emissione militare britannica. Anzi, potrebbe trattarsi di una moneta prodotta in altre aree ed arrivata in Britannia nel borsello di un militare. Oltre alle tre Legioni ivi presenti erano di stanza un gran numero di ausiliari (ad esempio anche siriani sul Vallo in tempi più tardi, da cui il nome di Arbeia - attuale South Shields - come corruzione del nome Arabia) e numerose vexillationes. Oltretutto non si può dire se sia giunta già circolata (e quindi dopo un certo tempo) o se giunta in buon stato di conservazione (quindi precocemente rispetto all'ipotesi precedente) e circolata per lungo tempo nella Provincia che ha sempre avuto problemi di flusso monetale. Ad esempio gli assi claudiani hanno circolato fino alla fine del I secolo.

2) quindi diciamo "probabile emissione ufficiale militare"? Il RIC mi serve per la mia archiviazione e per darle un riferimento di massima... ;)

 

Ciao

Illyricum

:)

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Inviato

Ciao Illy, ho recentemente preso, come desideravo da anni, un sesterzio di Nerone pure io, tra l'altro da un noto venditore UK, di 36 mm di diametro e di 29 gr di peso e...arrivatomi, non sta nel portamonete floccato per sesterzi da 34 mm :crazy:

A parte questo "inconveniente", viene da domandarmi una semplice cosa, forse poco numismatica, ma molto pratica... La famosa "moneta da legionari" (il sesterzio appunto) i soldati del primo impero se la portavano volentieri dietro considerato il ragguardevole peso e il valore, attualizzato, di circa 2 Euro? Un chilogrammo di sesterzi varrebbe ai giorni nostri 60 Euro, come 7/8 denari del peso complessivo di poco più di 20 grammi, un cinquantesimo di peso per un valore equivalente  :pardon:  . Ovviamente la mia è un po' una provocazione, ma fino a un certo punto...


Inviato

Lo stesso interrogativo me li sono sempre posto anch'io... Quanto effettivamente se li portavano appresso? Ricordo,e se ne era parlato anche nel forum, del ritrovamento in area inglese di un "portafogli" di un legionario il cui contenuto però era di soli denari.

Awards

Inviato (modificato)

Ciao,

non è del tutto ben chiaro come venissero pagate le truppe. Nel senso che si consocono i vari salari e che verosimilmente avevano cadenza quadrimestrale se non erro. Vale a dire 225 annui denari per un legionario e 75 per un ausiliario in epoca augustea.

 

Ma giro la domanda: come venivano valutate le proprietà personali, le ville, i patrimoni familiari? In sesterzi. Questo non vuol dire però che per un acquisto di migliaia di sesterzi (uno schiavo variava tra i 1200 e i 2500 sesterzi) il proprietario arrivava con la carriola. Semplicemente pagava in denari. O al caso in aurei. E i nobili li avevano, infatti a Pompei alcuni patrizi che cercavano di mettersi in salvo con parte del patrimonio avevano con sè il borsello pieno di aurei. Il sesterzio era in pratica la moneta di collegamento tra due sistemi: l'oro/argento e oricalco/rame. E probabilmente non era nemmeno comunissimo in epoca augustea/tiberiana: se pensate non è che vi siano tanti sesterzi del periodo in circolazione soprattutto considerando gli anni di regno. Non dico raro ma non comunissimo sì: svolgeva la sua funzione di cerniera tra i due sistemi ma il popolino utilizzava soprattutto bronzi. Controllando i depositi da Pompei il grosso dei ritrovamenti sono quadrans, semis, assi. Perchè questo era quello che manipolava il popolino. Tra l'altro l'inflazione faceva aumentare i prezzi e se da un lato stimolò riforme monetali (Nerone) gli aumenti di prezzo rendevano più spendibile il sesterzio.

 

Torniamo al principio però. La paga legionaria e in genere militare era calcolata in denari. Ma non è assolutamente detto che fosse pagata solamente in argento. Anzi. Alcuni studiosi hanno proposto che lo Stato pagasse in argento e bronzo/rame. E quando impossibilitato o in difficoltà negli approvigionamenti probabilmente pagava anche in bronzo. Gli assi Minerva di Claudio I prodotti nelle zecche ausiliarie ispaniche probabilmente servivano a questo. E sempre restando a Claudio e la Britannia pongo un quesito: come mai i denari a suo nome o antecedenti sono così rari in terra britannica e invece i bronzi sono comuni? Perchè i primi hoard dopo l'invasione sono in bronzi/oricalco e solo in seguito iniziano i depositi con denari (quasi esclusivamente?). Verosimilmente di denari ne giungevano pochi. Ma bisognava pur pagare l'esercito per evitare rivolte e ammutinamenti. E quindi fu pagato con enormi quantità di bronzi (anche più leggeri dello standard) prodotti dalle zecche ausiliarie suddette e da denari. Questi erano spendibili. Ma il legionario uscito dal suo campo dove sarebbe andato? Alla taberna, a giocare a dadi e bere vino, da quella signora che vendeva le sua virtù, dall'artigiano... per comperarsi un nuovo borsello - "Mannaggia quello vecchio c'ha un buco che c'ho perso il sesterzio di Nerone!" ;) - o magari, se c'era, ai bagni. E qui servivano gli "small changes" ovvero gli spiccioli, utili nelle piccole spese quotidiane. Un quadrans per i bagni pubblici, assi per il vino o il pane... Le casse delle legioni (sì perchè avevano una sorta di "cassa di mutuo soccorso") di stanza sul Reno erano piene di... quadrans!

Quindi i denari servivano generalmente per l'accantonamento. Ogni tanto ne pescava uno e lo cambiava per le piccole spese in monete di bronzo.

 

Spero di esser stato chiaro.

 

Ciao

Illyricum

:)

Modificato da Illyricum65
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Inviato

Grazie Illy delle tue considerazioni... Suppongo che quadranti e semissi pur così diffusi come fai notare, non venissero tesaurizzati, se si scappava non c'era tempo di raccoglierli per portarseli forse e, complice la loro natura di semplice rame, corrosione e correnti galvaniche ne abbiano fatto scempio e dagli scavi, quando ancora rimane qualcosa, sia perlopiù un sottile tondello corrugato e illeggibile. Così mi spiego la loro quasi assenza dalle attuali cronache numismatiche di rilievo. 

E scusa ancora la divagazione, la tua storia del borsello bucato del legionario sbarcato nell'ostile Britannia mi aveva fatto mettere nei suoi panni :rolleyes:


Inviato

Il problema di correnti galvaniche, corrosioni ecc affligge anche un'altra tipologia monetaria della britannia piuttosto in voga verso la fine del III secolo e oltre: i minimi e minimissimi... Ma è meglio che non divaghi, a breve riprenderò una discussione in merito;)

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Inviato

beh signori ma voi che mettete in cassaforte le monete da 10 centesimi? io personalmente le lascio nello svuota tasche, così come se vado a comprare un pc non è che mi porto 800 monete da un euro. Il sesterzio era l'unità di misura, ma la transazioni venivano fatte con altri tagli. Un sesterzio ai tempi di Traiano per esempio lo si poteva arrivare a dare in elemosina, è ovvio però che la gente di ceto basso tendesse a tesaurizzare anche i bronzi di un certo taglio perchè alla fine quel poco che avevano era tutto i loro patrimonio.


Inviato

Ciao,

Quadrans, Semis e Assi erano le monete comunemente utilizzate dal popolo, talvolta Sesterzi.

Questi prezzi sono tratti da Pompei, per cui attorno al 79 d.C. A Roma i prezzi erano leggermente più alti.

 

Merce

Prezzo

1 modius (=6,67 kg) di grano

7 sesterzi (= 28 assi)

1 modius (=6,67 kg) di segale

3 sesterzi (= 12 assi)

1 litra di olio (= 0,33 ml) di olio

1 sesterzio (= 4 assi)

1 libbra (= 0,30 kg) di pane

1 asse

½ litro di vino comune

1 asse

½ litro di vino pregiato

da 2 a 4 assi

1 ciotola

1 asse

1 piatto

1 asse

1 lampada ad olio

1 asse

1 secchio

2 sesterzi

ingresso ai bagni pubblici

¼ asse (=1 quadrante)

 

 

 

 Per dare un’idea, 1 asse (=4 quadrans) era la paga oraria di un operaio. E’ vero un fatto: i quadrans e i semis sono tutto sommato poco rappresentati nel mercato numismatico attuale. Ma è anche vero che non conosco tanti amanti di questo nominale: tutti vengono attirati da quelli più grandi e appariscenti. E l’offerta segue la richiesta. E poi come dice Massenzio “chi metterebbe in cassaforte i 10 €cent?”. Probabilmente non vennero accantonati.

Esistono depositi di monete di piccolo modulo bronzee ma a memoria posso citare la forte concentrazione nel forte romano di Njmegen dove si i quadrans sono il risultato di una specie di “cassa di mutuo soccorso” della Legione di stanza e che ivi furono dispersi.

A Pompei vi sono vari ritrovamenti ma in contesti “speciali”: nel Thermopolium (sorta di taverna) 374 tra assi e dupondi e ben 1237 quadranti. In altri si avevano meno quadrans ma abbondanti monete campane e baleari usate al loro posto.

Fate attenzione su un punto: i quadrans e i semis sono molto trascurati. Ma a mio avviso la differenza non la fa il modulo ridotto: la fa l’interesse delle autorità verso i piccoli nominali. Che in realtà era scarsa. Gli spiccioli sono una seccatura, ne servirebbe una montagna: sai che produzione? Sai quante materie prime? E alla fin fine, sono monete del popolino. L’interesse scarso dei regnanti si nota anche dall’assenza quasi assoluta di ritratti imperiali sui piccoli moduli. Agli imperatori interessava la produzione di argenti e oro.Ovvero per le transazioni di un certo livello.

Questa la situazione dell’80 d.C. Ma l’inflazione comincerà a farsi sentire. Nel tempo quadrans e semis perderanno valore. Diverrà inutile produrli : più o meno quello che si dice dei 1 /2 €cent attuali. Forse saranno stati ritirati per usarli nelle rifusioni. E vi dirò di più: chi si china a raccogliere la moneta di 1-2 €cent che immancabilmente vi cade dal portafoglio? Anche gli antichi romani si saranno comportati così in tempi più maturi dell'Impero...

 

Ciao

Illyricum

:)

  • Mi piace 3

Inviato

@@Illyricum65 molto interessanti le notizie e le tue riflessioni. Grazie per averle condivise :) Apprezzo moltissimo quando si riescono a collocare le monete nella quotidianità della loro epoca.

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