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IGNORED

MEDAGLIA CON SVASTICA CON DATA 23 VII 20


Risposte migliori

Inviato
3 minuti fa, vwgolf dice:

Ciao , anche i colori sono invertiti rispetto alla prima postata...

Sì , vero , i colori sono invertiti


Inviato

Trafficando in internet ho trovato questo che incollo :

"Prima dell'avvento del nazismo, la svastica era già stata utilizzata in  Germania dai movimenti che si rifacevano all'ideologia etno-nazionalista      Volkisch . Il primo uso documentato come   simbolo ariano  fu quello di     Adolf Lanz che durante un viaggio in   India  aveva acquistato, nei pressi di Calcutta un anello che recava inciso l' emblema     . Lanz se ne servì per comporre la  Bandiera del suo   Ordo Novi Templi     un'organizzazione parareligiosa che, mescolando esoterismo orientalista e   antisemitismo  , propugnava le tesi dell' ariosofia . La bandiera gialla dell'ordine mostrava una svastica rossa attorniata da quattro  gigli araldici dello stesso colore. Si tratta del primo uso documentato della svastica come  emblema   dell' ariosofia    

 Guido Von Linz adottò la svastica come simbolo del neopaganesimo in Germania, idea seguita dalla  Società Thule. Su suggerimento del Dr.  Friedrich Krohn      della Thule-Gesellschaft, Hitler adottò la svastica all'interno di un cerchio come simbolo del partito Nazista nel  1920 .   "


Supporter
Inviato

Bradi, grazie per l'intervento sull'adozione della svastica da parte tedesca, magari molti non la conoscevano.

Tuttavia era stata posta una domanda precisa sulla identificazione di una spilla che mi sembra - tuttora - nessuno con precisione ha saputo chiarire. Grazie, saluti.


Inviato
13 ore fa, sandokan dice:

Bradi, grazie per l'intervento sull'adozione della svastica da parte tedesca, magari molti non la conoscevano.

Tuttavia era stata posta una domanda precisa sulla identificazione di una spilla che mi sembra - tuttora - nessuno con precisione ha saputo chiarire. Grazie, saluti.

se vedi alla fine hitler la adottò già nel 1920 quindi bisognerebbe trovare cosa successe quel giorno

 


Supporter
Inviato
3 ore fa, Bradi dice:

se vedi alla fine hitler la adottò già nel 1920 quindi bisognerebbe trovare cosa successe quel giorno

 

Ciao Bradi , non riesco a seguirti ; si tratta di identificare la spilla mostrata da Pizzamargherita, se è un distintivo di qualche associazione nazista oppure un gadget, assemblato con elementi che ricordano alcune decorazioni tedesche (il formato della croce, le spade incrociate, la svastica). Finora sono state avanzate alcune ipotesi ma una identificazione certa non c'è stata. 

L'adozione della svastica da parte del nazismo è nota e comunque basta aprire un motore di ricerca, ma questo non chiarisce nulla sulla essenza della spilla postata. Nei volumi da me consultati non compare nulla di simile per cui escludo sia una decorazione ufficiale.

Resto incerto quindi se si tratti di un emblema adottato da qualche associazione, oppure un gadget filonazista.


Inviato
Il 5/5/2018 alle 19:23, pizzamargherita dice:

Bravo @clodoveo

presto in attesa.

PM

Alla fine ho adottato una soluzione forse peggiore della tua , l' ho venduta :D


Inviato

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la sagrestia di lambach, in alta austria, custodisce il segreto

Ecco la svastica che ispirò Hitler

Le immagini nell'abbazia dove studiò il giovane Adolf

 

Lo stemma voluto nel 1869 dall'abate di LAmbach
Lo stemma voluto nel 1869 dall'abate di LAmbach
di VITTORIO MESSORI
Per penetrare nel luogo proibito, ho dovuto giocare la carta del riconosci­mento, mostrando il passaporto e al­cune pubblicazioni recenti che ave­vo con me. Ho superato così la diffidenza del monaco guardiano, fortunatamente let­tore delle traduzioni tedesche dei miei libri. Affidato a un sagrestano e aperta la grande porta barocca chiusa a chiave, mi sono stati concessi pochi minuti per scattare qualche istantanea con la mia macchinetta automati­ca. Alla fine, l'esortazione a «far buon uso» del privilegio accordato a me e negato cate­goricamente a tanti altri, da molti anni.

Tutto questo per accedere alla sagrestia di una chiesa non solo aperta al pubblico ma anche assai frequentata, essendo al contem­po parrocchia e tempio della grande, antica abbazia di Lambach, nell'Alta Austria. Un monastero che, nella sua vita millenaria, ha vissuto anche una esperienza singolare: du­rante l'anno scolastico 1897/98 ospitò, per la terza classe elementare, un bambino di ot­to anni originario di Braunau am Inn. Bambi­no disciplinato, dal visetto grazioso (come mostra la ancora esistente foto della classe) ma ostinato e introverso. Il che non gli impe­dì di essere un diligente chierichetto e un buon elemento della corale di voci bianche, nonché un allievo attento delle lezioni di vio­lino impartitegli da un Padre benedettino. Dopo l'aula della scuola nell'abbazia, la mag­gior parte del suo tempo lo trascorse, quel­l'anno, proprio nella sagrestia ora interdetta ai visitatori. Lì, infatti, aiutava i sacerdoti ce­lebranti a indossare e a togliere i paramenti liturgici, lì lavava e riempiva le ampolle per l'acqua e per il vino, lì sistemava arredi e ve­sti negli armadi. Lì si radunava con gli altri bambini, ogni sabato pomeriggio, per le pro­ve dei canti per la messa grande domenicale e si esercitava per le melodie previste per matrimoni, funerali, feste liturgiche varie. Ebbene, quel vasto ambiente barocco è do­minato da una sorta di grande cenotafio in marmi dai colori vivaci, che termina in uno stemma abbaziale, sovrastato da una mitria e da un pastorale in pietra rossa, forse di Ve­rona. Nell'ovale del blasone, una svastica con gli uncini piegati, vistosamente dorata. La stessa doratura per la data (1869) e per le quattro lettere che circondano la croce: T.H.A.L. Cioè: Theoderic Ha­gn Abate (di) Lambach.

Per posizione, per impo­nenza, per policromia dei marmi pregiati, il cenotafio è il punto focale della sala, è impossibile non esserne at­tratti appena entrati. Dun­que, in quell'anno scolastico di oltre 110 anni fa, attrasse anche gli occhi, avidamente curiosi, dell'al­lievo di terza classe della Volks-Schule, nonché chierichetto e corista. Il suo nome era Adolf Hitler.

L'anno a Lambach del futuro Führer è ovviamente ben noto agli storici, anche perché l’interessato gli dedicò una pagina del Mein Kampf, dove dice di non avere condi­viso l'ideale di quei monaci ma di averne sti­mato la serietà e, soprattutto, di avere prova­to tali emozioni durante le solenni liturgie da sentirsi, lui che sarà sempre astemio, be­rauscht, ubriaco. Alcune biografie accenna­no anche alla svastica del monumento abba­ziale ma, curiosamente, sono quasi inesi­stenti, per quanto sappia, le fotografie che appaghino la curiosità dei lettori. In ogni ca­so, le rare immagini sono di molti anni fa, in sfocato bianconero. In effetti, come io stesso ho constatato, i religiosi hanno deci­so di interdire l'accesso alla sagrestia per troncare una sorta di pellegrinaggio, ove ai curiosi si aggiungevano, pare, anche inquie­tanti nostalgici se non dei pericolosi pazzoi­di.

La gran maggioranza dei visitatori ignora che un'altra svastica, seppur di dimensioni minori, potrebbe risvegliare la curiosità. La seconda croce uncinata è sulla fontana nel giardino di fronte all'ingresso. Il piccolo Adolf vide pure questa tutti i giorni, giungen­do al mattino in abbazia, ma nel dopoguerra è stata coperta da rampicanti e da vasi di fio­ri e per vederla bisogna conoscerne l'esisten­za e spostare le piante. Anche questa è «fir­mata » da padre Theoderic Hagn, abate di Lambach nella seconda metà dell’Ottocento che per il suo stemma (ogni superiore di mo­nastero benedettino ne ha uno, alla pari dei vescovi) scelse una svastica, forse perché se­gno dell’incontro tra la croce cristiana e la tradizione religiosa mondiale. È noto, infatti, che sin da tempi preistorici la croce uncinata è presente come simbolo sacro in ogni continente, America preco­lombiana e Oceania incluse. Soltanto il giudaismo sem­bra non conoscerla, probabil­mente perché è simbolo sola­re, mentre la tradizione ebraica, a cominciare dal ca­lendario, è soprattutto lunare. Sta di fatto che anche per questo la Hakenkreuz, la «cro­ce con gli uncini», fu dichiarata «segno aria­no » e prediletta, tra Ottocento e Novecento, dai gruppi ispirati al nazionalismo germani­co nonché all'esoterismo e all’antisemitismo in qualche modo «metafisico». Il giovane Hi­tler la conobbe (curiosamente, proprio nella forma «alla Lambach», con gli uncini piega­ti) presso la Thule-Gesellschaft, la società se­misegreta le cui dottrine e i cui uomini ali­mentarono il nazionalsocialismo nascente.

Fu nel maggio del 1920 che il futuro Führer presentò l’insegna del movimento, da lui stesso (pittore frustrato) disegnata: una svastica, appunto, ma con i bracci rad­drizzati e inclinata verso destra, per, disse, «dare l'idea di una valanga che travolga il mondo decadente».

Questa scelta del simbolo, tra tanti possi­bili, fu determinata anche dall’impressione ricavata dallo scolaro di terza elementare da­vanti alle svastiche dell’abate Hagn? Hitler non ne fece mai cenno, ma ci sono due epi­sodi che fanno pensare. Quando invase l'Au­stria, nel 1938, pur pressato da mille impe­gni, si fece portare a Lambach (riservata­mente, con Eva Braun, una foto lo mostra con un impermeabile bianco, da borghese) per rivedere l'abbazia e sostò nella sagre­stia, davanti al vistoso cenotafio dove tante volte aveva lavorato e cantato. C’è di più: co­me già in Germania, i nazisti soppressero subito le case monastiche austriache, ma Lambach fu risparmiata e i religiosi furono allontanati soltanto nel 1942. Dopo tutto, non sfugga un particolare: attorno ai bracci della svastica dell'abate, stanno anche una A e una H. Proprio quelle iniziali che Adolf Hitler volle incise accanto alla Hakenkreuz «ariana» sulla facciata e nei saloni della can­celleria di Berlino.

 


09 luglio 2009

 
 


Inviato

Se la svastica venne proposta da Hitler come simbolo nel maggio 1920 potrebbe essere che venne ufficialmente adottata il 23 luglio 1920


Inviato

Ricevo, e riporto (quasi) integralmente, il parere di un grande amico e ancor più grande esperto di faleristica:

"É una ... pseudonazista. Non é nemmeno la copia di un distintivo originale: 100% vaccata di fantasia, fatta in anni recentissimi (le fanno nell'europa dell'est...) per gabbare i voraci (e creduloni) collezionisti di memorabilia neonazista. La si é inventata prendendo un distintivo polacco di uno squadrone di ussari fondato il 23 luglio 1920 (a quello si riferisce la data), e rimpiazzando il teschietto dell'originale con la svastica (e la data non c'entra nulla col partito nazista, che é stato fondato a febbraio del '20). Ma - ripeto - non é un pezzo d'epoca poi modificato: é un accrocchio completamente fabbricato in tempi moderni, mettendo assieme - come ispirazione per la forma - pezi di antichi distintivi (chi ha fatto questa operazione probabilmente non ha nemmeno capito che "23-VII-20" rappresentava una data...). Un bel bagno in "fegato di zolfo", e la patina d'epoca é servita."

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Inviato

La funzione di queste "polaccate" é proprio quella di produrre VOLUTAMENTE qualcosa che non ha riscontro sui pezzi originali e questo al fine di:

1) estendere la tipologia di distintivi collezionabili (con maggiore ritorno economico di chi li vende...)

2) creare pezzi nuovi e apparentemente "inediti", con conseguente entusiasmo dei collezionisti "scopritori" (ancora con la finalità del maggiore ritorno economico di chi li vende...)

3) rendere più difficoltoso il riconoscimento del falso giacchè, essendo un pezzo inventato di sana pianta, non esiste una catalogazione dei pezzi originali con cui confrontarsi: il falso confrontato con altro falso identico diventa quindi vero per tautologia (il tutto sempre nell'ottica di un maggiore ritorno economico di chi li vende...)

Un falso di un pezzo vero te lo sgamano subito.

Un falso inventato invece é "vero" in maniera autoreferenziale, ed essendo di fantasia é ontologicamente difficilissimo dimostrare che si tratta di falso (difficile fino a un certo punto: basta spogliarsi della foga del "I WANT TO BELIEVE" tipica del collezionista - e soprattutto del collezionista di parafernalia nazista, ed avere un minimo di occhio allenato, e si vede benissimo che questi oggetti sono totalmente incompatibili con una fabbricazione di quasi cento anni fa, avendo di converso pienamente le caratteristiche dei gingilli falsi fabbricati in abbondanza negli anni recenti...).

Cordialmente,

M.T.

  • Mi piace 4

Inviato

@sandokan il "probabile" è un segno di resa. Non avendo più nulla da dire ho abbandonato la discussione lasciando a lamonetiani capaci di, se possibile,  l'identificazione completa. Mi butto con passione nelle discussioni. Alla fine riconosco i miei limiti. Seguo le discussioni senza più intervenire.

Un grazie di cuore.  PizzaMargherita.

  • Mi piace 1

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