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dramma padana


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Inviato (modificato)

Allego foto di quella che secondo me è una dramma padana è corretto?peso 2,2 grammi diam 15 mm

Modificato da dario1caso

Inviato

Questa tipologia non la conosco proprio.

 

Il retro con il leone sembrerebbe assomigliare alle dracme dei Paleoveneti ma ho qualche perplessità sia per la testa della fiera che per quelle bolle così evidenti.

Ti allego le foto di una dracma veneta così potrai confrontarla con la tua.

 

Ti consiglio però di ripostare le foto perché sono troppo luminose (diciamo così) ma soprattutto il volto di Artemide non è visibile.

post-35490-0-44946200-1432128228.jpg


Inviato

Hai ragione scusa ma ho fatto le foto in velocità.

Io però ho dei dubbi sull autenticità in quanto il leone lo ho sempre visto rivolto verso dx!!!


Inviato

È' buona e abbastanza rara.

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Inviato

Ovviamente mi riferisco al tipo. Per la moneta in particolare servirebbe qualche foto un po' più definita.

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Inviato

Prima volta anche per me di vedere la "bestia" a sx, forse è l'effetto della foto ma mi sembra che sia stata eccessivamente pulita, forse immersa per ore nel succo di limone.


Inviato

Appena posso faccio nuove foto ma il leone è verso sinistra per questo non so cosa pensare inoltre non ci sono scritte!!


Inviato

Potrebbe essere forse del tipo gruppo 8E del Pautasso dove il leone è rivolto verso sinistra, ne elenca 4 in realtà abbastanza rozzi e sembra di varia provenienza e di stile, magari anche il peso e il diametro potrebbero essere utili, sembrano decisamente rari.


Inviato

Pautasso mette per questo mini gruppo un peso medio di 2,30 gr. circa, diametro 13 mm.

Una di queste monete la trovate al Medagliere di Milano, una al Museo Nazionale di Trento, due sono state rinvenute nei pressi di Oderzo, si tratterebbe di imitazioni secondarie del tipo veneto dove l'incisore non ha tenuto conto della naturale inversione dei conii, il dritto però curiosamente mantiene il tipo principale senza inversione, è direi una anomalia per un conio rovesciato .

 

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Inviato

Confermo trattarsi del tipo 8E del Pautasso, alias tipo XX dell'Arslan. Quanto ai rinvenimenti ne sono conosciuti parecchi (fortunatamente non tutto è ancora finito nei cartoni): Caverzano, Aquileia, Quarto d'Altino, Asolo, Cordignano, Cavaso del Tomba, Feltre, Trento, Villadose, San Fior, Treviso, Vicenza... È meno consueta del tipo più comune (8C) ma non si puó dire rarissima.

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Inviato

Grazie infinite quindi è autentica vale i 200 che mi chiedono secondo voi? Grazie in anticipo per la risposta


Inviato

Non é possibile dare giudizi senza vedere il pezzo in mano, ed anche in quel caso sono opinioni. Vista cosi' non vedo nulla che tenda ad una non genuinità (ma si vede francamente troppo poco). Rispetto al prezzo di mercato non mi esprimo: "vale" quanto uno é disposto a pagarla. La cosa che mi auguro é che sia di legittima provenienza, che non é una mera formula burocratica, é qualcosa di sostanziale, specie per queste monetazioni:  

 

"Chi disperde un tesoretto monetale si comporta come un rozzo barbaro che distrugge un prezioso mosaico per impossessarsi delle minute tessere luccicanti che lo compongono. Come il barbaro saccheggiatore, egli soddisfa la sua ottusa cupidigia di possesso, ma distrugge senza rimedio il valore più importante che di gran lunga trascende quello materiale dei singoli esemplari: egli cancella senza neppure curarsi di conoscere e far conoscere quello che, varcando due millenni, il tesoretto ci era venuto a recare."

 

A. Pautasso, Lineamenti e problemi della monetazione preromana delle regioni padane, 1972

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Inviato

Non é possibile dare giudizi senza vedere il pezzo in mano, ed anche in quel caso sono opinioni. Vista cosi' non vedo nulla che tenda ad una non genuinità (ma si vede francamente troppo poco). Rispetto al prezzo di mercato non mi esprimo: "vale" quanto uno é disposto a pagarla. La cosa che mi auguro é che sia di legittima provenienza, che non é una mera formula burocratica, é qualcosa di sostanziale, specie per queste monetazioni:

"Chi disperde un tesoretto monetale si comporta come un rozzo barbaro che distrugge un prezioso mosaico per impossessarsi delle minute tessere luccicanti che lo compongono. Come il barbaro saccheggiatore, egli soddisfa la sua ottusa cupidigia di possesso, ma distrugge senza rimedio il valore più importante che di gran lunga trascende quello materiale dei singoli esemplari: egli cancella senza neppure curarsi di conoscere e far conoscere quello che, varcando due millenni, il tesoretto ci era venuto a recare."

A. Pautasso, Lineamenti e problemi della monetazione preromana delle regioni padane, 1972

Bellissima citazione


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