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@@Rex Neap sono pienamente d'accordo. Pietro con la mia seconda ipotesi era proprio questo che intendevo dire, mi sono espresso male, con la parola "aiuto" intendevo gli "alunni".

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@@Rex Neap Tu prima però parlavi di rovesci,ma di errori o variante come le vogliamo chiamare le chiamiamo ne conosciamo anche al dritto delle monete,vedi le A al posto delle V  

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....chi era deputato ad incidere le effigi ? chi gli stemmi ? e chi tutto il resto ? .... la risposta è tutta lì.


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@@sulinus l'esempio che hai portato, la V rovesciata al posto della A (e non viceversa) non è una variante ma un errore di punzonatura, e ritorniamo al discorso di prima, ovvero le punzonature le facevano gli "allievi" e non il Primo Incisore.

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Gli incisori dei dritti e dei rovesci (compreso l'unico aiutante) avevano ben altro da fare in zecca in quel periodo che perdere tempo ad incidere questi particolari .........avete mai sentito parlare di MEDAGLIE BORBONICHE ? ....è qui che davano il massimo della loro bravura.

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Inviato (modificato)

@@sulinus allego le foto di una piastra del 1835 con vari errori di punzonatura tra cui una I incusa. Errore "rarissimo", vero @@Rex Neap? aahahahah!!

 

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Modificato da claudioc47
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@@claudioc47 Oltre a quelli da te elencati ti faccio notare che manca anche qualche pallina ;) ahahahahhaaa

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............Devo dire che ho trascorso davvero una bella serata....adesso a nanna, a domani.


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E la coda al Leone ammuccamuuuuuuu ahhahahahaaa RRRRR

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Ecco cosa riuscivano a fare gli incisori a Napoli, più o meno negli anni della data di questa Piastra.

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Fantastico!

Curate nei minimi dettagli.

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ho letto con piacere questa discussione ma ho una domanda:se gli incisori erano troppo impegnati con la medaglistica dell'epoca e quindi lasciavano il lavoro monetale agli aiutanti vuol dire che coniare e curare il conio di una moneta era un lavoro da serie "B"?in più mi vien da chiedere: se anche questi errori o varianti fossero causati da una sorta di principiante a lavoro ultimato non si procedeva ad una cernita proprio per evitare queste mancanze? visto che questi errori si ripetevano ogni anno?non c'era nessuno che controllasse questi aiutanti a fine lavoro?e poi quante medaglie dovevano coniare gli incisori per non avere il tempo di seguire gli aiutanti?

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@@gennydbmoney provo a rispondere io ed eventualmente @@Rex Neap mi correggerà. Il lavoro relativo ai conii delle monete non era di serie B, ma gli incisori (che erano due o tre al massimo) dei dritti e dei rovesci si occupavano solo del figurato lasciando agli allievi il completamento delle altre parti. La medaglistica era una parte preponderante del lavoro della Zecca, e come hai visto dal precedente post, venivano create delle vere opere d'arte. Anche per il controllo penso che il Direttore del Gabinetto delle incisioni si preoccupasse più delle medaglie che delle legende  delle monete. Maestro Pietro correggimi se ho detto cavolate!!

Modificato da claudioc47
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Però è anche vero quello che dice @@gennydbmoney quante medaglie venivano coniate? credo che la monetazione fosse di gran lunga maggiore rispetto alle medaglie

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@@sulinus Io non seguo, per il momento, la medaglistica borbonica, ma credo che erano più i conii delle medaglie che quelli delle monete. Poi il conio dio una medaglia è un lavoro alquanto impegnativo, molto più di quello di una moneta.

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@@claudioc47  Sicuramente le medaglie Napoletano erano dei capolavori,e il tempo per inciderle e coniarle doveva essere maggiore,però ,continuo a non capire perché si trascurava cosi tanto la moneta

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Oh....cavolo quante domande, bene, mi fa molto piacere, ma @@claudioc47 :good: ha spiegato brevemente ed ottimamente cosa accadeva nel Gabinetto d'Incisione !!

Rispondo volentieri anche ai dubbi e ai quesiti di @@gennydbmoney:

non esistevano lavori di serie B, ricordo ancora una volta che l'Aiutante era unico ed uno solo sia per i dritti che per i rovesci, una sorta di supplente se era assente un'incisore (sia x i dritti che x i rovesci), quindi uno che già era in grado di sostituire il suo maestro (e c'è ne sono di esempi).

Di conseguenza chi è che doveva imparare il mestiere per divenire presto un futuro grande incisore ? i 4 alunni che erano scelti e lavoranti presso la zecca di Napoli.....quali compiti potevano essere affidati loro x progredire in quest'arte ? ..... quello di istruirsi a "bolino" ; Esiste un regolamento riguardo questi lavori...e ad essi poteva essere affidato proprio questo compito secondario, non perchè era meno importante, ma perchè questi da una parte dovevono pure iniziare. Il regolamento non vieta agli alunni di incidere questi particolari, anzi....rivela che il compito x le effigi e gli stemmi spettava agli incisori (primo e secondo) mentre i particolari potevano essere devoluti ai "ragazzi".

 

@@gennydbmoney...a lavoro ultimato non si teneva molto conto di questi piccoli particolari variati, perchè questi non determinavano incongruenze alle leggi.....altri erano i controlli che venivano e dovevano essere effettuati sulla moneta, ma non su dei punti in + o in -, variazioni lievi sugli stemmi ecc.ecc. questo era permesso. 

 

Riguardo alle medaglie dovrei aprire un'apposito capitolo dedicato, ma brevemente non è tanto la quantità (che pure ve ne stata) ma la qualità di esse....non era affatto facile fare uscire dalla zecca una medaglia bella che pronta....tra disegni, bozze autorizzazioni ecc.ecc. ne passava del tempo e mentre ne veniva autorizzata una ecco che c'è n'era già un'altra bella che pronta. Le medaglie Borboniche all'epoca (e anche oggi) erano le più apprezzate.....ma su questo Francesco è l'esperto, io mi sono solo limitato ad esporre i concetti base.  

 

Aggiungo, per ultimo, una mia considerazione......tra molti di questi Alunni alcuni erano figli d'arte, come Catenacci, Arnaud e questi ragazzi dovevano x forza di cosa fare "pratica".....e sono diventati nel tempo più bravi dei loro genitori.

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Oh....cavolo quante domande, bene, mi fa molto piacere, ma @@claudioc47 :good: ha spiegato brevemente ed ottimamente cosa accadeva nel Gabinetto d'Incisione !!

Rispondo volentieri anche ai dubbi e ai quesiti di @@gennydbmoney:

non esistevano lavori di serie B, ricordo ancora una volta che l'Aiutante era unico ed uno solo sia per i dritti che per i rovesci, una sorta di supplente se era assente un'incisore (sia x i dritti che x i rovesci), quindi uno che già era in grado di sostituire il suo maestro (e c'è ne sono di esempi).

Di conseguenza chi è che doveva imparare il mestiere per divenire presto un futuro grande incisore ? i 4 alunni che erano scelti e lavoranti presso la zecca di Napoli.....quali compiti potevano essere affidati loro x progredire in quest'arte ? ..... quello di istruirsi a "bolino" ; Esiste un regolamento riguardo questi lavori...e ad essi poteva essere affidato proprio questo compito secondario, non perchè era meno importante, ma perchè questi da una parte dovevono pure iniziare. Il regolamento non vieta agli alunni di incidere questi particolari, anzi....rivela che il compito x le effigi e gli stemmi spettava agli incisori (primo e secondo) mentre i particolari potevano essere devoluti ai "ragazzi".

@@gennydbmoney...a lavoro ultimato non si teneva molto conto di questi piccoli particolari variati, perchè questi non determinavano incongruenze alle leggi.....altri erano i controlli che venivano e dovevano essere effettuati sulla moneta, ma non su dei punti in + o in -, variazioni lievi sugli stemmi ecc.ecc. questo era permesso.

Riguardo alle medaglie dovrei aprire un'apposito capitolo dedicato, ma brevemente non è tanto la quantità (che pure ve ne stata) ma la qualità di esse....non era affatto facile fare uscire dalla zecca una medaglia bella che pronta....tra disegni, bozze autorizzazioni ecc.ecc. ne passava del tempo e mentre ne veniva autorizzata una ecco che c'è n'era già un'altra bella che pronta. Le medaglie Borboniche all'epoca (e anche oggi) erano le più apprezzate.....ma su questo Francesco è l'esperto, io mi sono solo limitato ad esporre i concetti base.

Aggiungo, per ultimo, una mia considerazione......tra molti di questi Alunni alcuni erano figli d'arte, come Catenacci, Arnaud e questi ragazzi dovevano x forza di cosa fare "pratica".....e sono diventati nel tempo più bravi dei loro genitori.

Inoltre, secondo me, c'è anche da dire che comunque le monete per quanto dovevano essere belle e piacere al re, erano comunque destinate alla circolazione mentre le medaglie dovevano rappresentare, artisticamente, eventi o gesta del re e della sua famiglia, e quindi destinate a rimanere per lasciare traccia ai posteri... E per questo errori, dimenticanze o piccoli svarioni non erano ammessi...
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