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@@angel

 

termino con la mostra di alcuni gettoni, ottenuti "inscatolando" dei francobolli in c orso e stampando sul verso la manchette pubblicitaria della Ditta che li aveva commissionati. (questo sistema era già stato altre volte adottato in Italia).

 

Come esempio mostro un gettono con francobollo da 100 lire, ma ve ne erano altri con francobolli con diverso valore facciale.

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Il verso con i nomi di altre Ditte

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L'ultimo che mostro è un gettone che ricevetti di resto a bologna : purtroppo non ricordo chi me lo diede e quindi non sono più in grado di identificarlo : il verso non reca alcuna scritta.

 

Ciao Angel.

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Non avevo mai notato che i dischetti con i francobolli erano dei modelli depositati da ditte "specializzate".

Complimenti  @@sandokan per la vastità della collezione; sei un "miniera di storia" 


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Angel, calcola che non ne ho mai acquistati : questi erano alcuni che allora circolavano e che mi erano stati dati come resto.  Circolavano anche dei biglietti tranviari non obliterati.....

Inoltre, per ovvi motivi i gettoni emessi in una città (a parte quelli con i francobolli) venivano accettati solo in questa, chissà quanti ne so9no stati prodotti nelle altre grandi aree urbane.....

Allora erano pochissimi coloro che collezionavano gettoni, un genere che poi ha visto aumentare notevolmente l'interesse nei loro confronti.    Sono un mezzo sostitutivo della moneta, ed anche un frammento di storia del Paese.

Infatti sulla bancarelle i prezzi stanno aumentando visibilmente, anche per gettoni assai meno interessanti (reclamistici, gadget, ecc.).

Saluti.

 

@@angel

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Rassegna interessante.

Che tu sappia circolavano anche i gettoni delle sale giochi?


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Di quel periodo ho questo da 100 lire ricevuto in resto nel 1974 o nel 1975,
son passati quarant'anni...
 
(ASCOM MODENA)

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@@ART

 

Ne circolavano molti, soprattutto quelli che avevano lo stesso formato delle monete da 50 e 100 lire ma non nei negozi, almeno nella città dove abito .  Qualcuno cominciò anche a produrre semplici rondelle dello stesso formato delle monete che venivano usate nelle sale giochi o per le macchine automatiche che distribuivano bevande, in seguito le Case produttrici modificarono le gettoniere e produssero gettoni scanalati. Un paio di quei tondelli li ho conservati.

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  • 5 anni dopo...
  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Vedo ora - con piacere - che è stata "riesumata" questa vecchia discussione. Quanti ricordi coi "maledetti" mini-assegni, io ne ho tre album pieni. Li raccoglievo dalla circolazione quando ne trovavo qualcuno in buone condizioni: non ho mai speso per acquistarli neppure in seguito, tranne recentemente quando, al costo di due o tre euro, ho trovato sulla baia quelli "pubblicitari" emessi sul finire dell'emergenza spiccioli. Negli anni '80 avevano raggiunto cifre interessanti, ma allora non mi feci coinvolgere. Da vecchio milanese, ricordo ancora quando il bigliettaio sull'autobus (sì, c'era il bigliettaio fino agli inizi del 1974), eravamo attorno al 1972-73, ti dava come resto per l'acquisto del biglietto, caramelle, gettoni, chewing-gum ed ogni altra cosa che potesse servire come resto spicciolo. Ho ancora negli occhi l'immagine degli scomparti riservati ai vari valori delle monete - ormai introvabili - occupati da questi "surrogati". Se la memoria non mi gioca brutti scherzi, sono convinto che qualche bigliettaio c'era ancora quando iniziarono a circolare i primi mini-assegni perché ricordo di averne ricevuto qualcuno di resto proprio da uno di costoro.

Bigliettaio_atm.jpg.ab9a0e6677066498bb90045b225b002e.jpg    Il "mitico" bigliettaio.    IMG_20200703_0001.jpg.f655e2e4792e9d639c977da675600988.jpg

                                                                                                                                        Uno dei tanti mini-assegni  fra i più comuni che circolavano allora.

Questa branca della numismatica ha subito una "damnatio memoriæ" per la speculazione selvaggia seguita al loro abbandono. Ma ritengo che rimanga una testimonianza storica di un momento della vita della "moneta" del nostro Paese. Non sarebbe bello riproporre questi nostri mini-assegni proprio come testimoni di un'epoca? Che ne dite se ve ne ripropongo alcuni?

 

Modificato da El Chupacabra
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Inviato
2 ore fa, El Chupacabra dice:

Vedo ora - con piacere - che è stata "riesumata" questa vecchia discussione. Quanti ricordi coi "maledetti" mini-assegni, io ne ho tre album pieni. Li raccoglievo dalla circolazione quando ne trovavo qualcuno in buone condizioni: non ho mai speso per acquistarli neppure in seguito, tranne recentemente quando, al costo di due o tre euro, ho trovato sulla baia quelli "pubblicitari" emessi sul finire dell'emergenza spiccioli. Negli anni '80 avevano raggiunto cifre interessanti, ma allora non mi feci coinvolgere. Da vecchio milanese, ricordo ancora quando il bigliettaio sull'autobus (sì, c'era il bigliettaio fino agli inizi del 1974), eravamo attorno al 1972-73, ti dava come resto per l'acquisto del biglietto, caramelle, gettoni, chewing-gum ed ogni altra cosa che potesse servire come resto spicciolo. Ho ancora negli occhi l'immagine degli scomparti riservati ai vari valori delle monete - ormai introvabili - occupati da questi "surrogati". Se la memoria non mi gioca brutti scherzi, sono convinto che qualche bigliettaio c'era ancora quando iniziarono a circolare i primi mini-assegni perché ricordo di averne ricevuto qualcuno di resto proprio da uno di costoro.

Bigliettaio_atm.jpg.ab9a0e6677066498bb90045b225b002e.jpg    Il "mitico" bigliettaio.    IMG_20200703_0001.jpg.f655e2e4792e9d639c977da675600988.jpg

                                                                                                                                        Uno dei tanti mini-assegni  fra i più comuni che circolavano allora.

Questa branca della numismatica ha subito una "damnatio memoriæ" per la speculazione selvaggia seguita al loro abbandono. Ma ritengo che rimanga una testimonianza storica di un momento della vita della "moneta" del nostro Paese. Non sarebbe bello riproporre questi nostri mini-assegni proprio come testimoni di un'epoca? Che ne dite se ve ne ripropongo alcuni?

 

Vai...?....tra l altro,come dici tu,giustamente fanno parte della nostra storia.. perchè non dare un occhiata,anzi?


Inviato

Eccone un altro piuttosto comune a Milano. Vi posto fronte e retro: come potete vedere - essendo in tutto e per tutto un assegno - aveva anche la "girata" sul lato "B"...

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Qui gli altri pezzi della serie:

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Inviato (modificato)

Ed ecco un gruppo di mini-assegni "pubblicitari": qui la Cassa Rurale di Barlassina (oggi Banca di Credito Cooperativo di Barlassina) riportava alcuni luoghi "di richiamo" del Comune di Barlassina (MB) poco a nord di Milano. I prati del Golf Club costituito negli anni '50 del secolo scorso con un percorso di 18 buche ed il settecentesco Palazzo Rezzonico dal nome del Papa Clemente XIII che lo volle (e non da uno degli "svizzeri" di Aldo, Giovanni e Giacomo...:P).

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Modificato da El Chupacabra
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Inviato
Il 4/7/2020 alle 23:07, ART dice:

Ma questi hanno mai circolato?

Questi postati molto probabilmente no, altri fecero in tempo a circolare poco perché, come puoi vedere, la data di emissione riporta alla fine del 1977, quando il fenomeno miniassegni incominciava ad esaurirsi. Quindi fu difficile vederli da molti perché, ora che vennero distribuiti e per la loro particolare funzione (non più di soli sostituti di spiccioli, ma anche di propaganda e quindi trattenuti da chi li utilizzava come richiamo turistico), ebbero scarsa diffusione. Nel 1978, infatti, la zecca incominciò a immettere ingenti quantitativi di monete da 50 e 100 Lire: si passò da una produzione del 1975 di 87.000.000 e di 106.650.000 pezzi rispettivamente di 50 e 100 Lire, a 416.808.000 e 343.626.000 nel 1978, cioè da 193.650.000  esemplari a 760.434.000 pezzi complessivi, in pratica quasi quadruplicando la produzione. Nel 1979, le sole 100 Lire raggiunsero i 451.533.600 esemplari (contando anche i 100.000.000 di pezzi FAO). Dei miniassegni nessuno ne aveva più bisogno e sparirono così come erano apparsi, perché distrutti dalla circolazione (erano di semplice carta comune), trattenuti dai collezionisti, rimasti nei cassetti delle case o nei depositi dei commercianti e (pochi) ritirati dalle banche. Vi furono anche dei miniassegni falsi che ebbero la possibilità di circolare visto il materiale con cui erano fatti e per fortuna le fotocopiatrici erano ancora primitive e poco diffuse in quegli anni, altrimenti...

In particolare, questi miniassegni "pubblicitari" furono tesaurizzati perché ebbero un seguito di forte richiesta da parte dei collezionisti che instaurò una bolla speculativa. Alcuni raggiunsero prezzi da capogiro sfiorando i 1.000 €. Oggi li puoi trovare a pochi euro e qualcuno (come questi del post) l'ho preso anch'io...

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2 ore fa, El Chupacabra dice:

Questi postati molto probabilmente no, altri fecero in tempo a circolare poco perché, come puoi vedere, la data di emissione riporta alla fine del 1977, quando il fenomeno miniassegni incominciava ad esaurirsi. Quindi fu difficile vederli da molti perché, ora che vennero distribuiti e per la loro particolare funzione (non più di soli sostituti di spiccioli, ma anche di propaganda e quindi trattenuti da chi li utilizzava come richiamo turistico), ebbero scarsa diffusione. Nel 1978, infatti, la zecca incominciò a immettere ingenti quantitativi di monete da 50 e 100 Lire: si passò da una produzione del 1975 di 87.000.000 e di 106.650.000 pezzi rispettivamente di 50 e 100 Lire, a 416.808.000 e 343.626.000 nel 1978, cioè da 193.650.000  esemplari a 760.434.000 pezzi complessivi, in pratica quasi quadruplicando la produzione. Nel 1979, le sole 100 Lire raggiunsero i 451.533.600 esemplari (contando anche i 100.000.000 di pezzi FAO). Dei miniassegni nessuno ne aveva più bisogno e sparirono così come erano apparsi, perché distrutti dalla circolazione (erano di semplice carta comune), trattenuti dai collezionisti, rimasti nei cassetti delle case o nei depositi dei commercianti e (pochi) ritirati dalle banche. Vi furono anche dei miniassegni falsi che ebbero la possibilità di circolare visto il materiale con cui erano fatti e per fortuna le fotocopiatrici erano ancora primitive e poco diffuse in quegli anni, altrimenti...

In particolare, questi miniassegni "pubblicitari" furono tesaurizzati perché ebbero un seguito di forte richiesta da parte dei collezionisti che instaurò una bolla speculativa. Alcuni raggiunsero prezzi da capogiro sfiorando i 1.000 €. Oggi li puoi trovare a pochi euro e qualcuno (come questi del post) l'ho preso anch'io...

E mi sa che qualcuno lo prenderò anche io ,anche perchè comunque fan parte della nostra storia...bel post?

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Inviato

Ecco oggi la serie completa (di valori) dell'istituto biellese Banca Sella fondata dal nipote di Quintino Sella (era lo zio) Gaudenzio. Tuttora nelle mani della famiglia Sella, la banca produsse una serie di miniassegni molto diffusa e di questi me ne capitarono molti in mano.

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Inviato

Qui, invece, abbiamo l'intera serie di valori della Cassa Rurale di Fiemme (oggi Cassa Rurale - Credito Cooperativo). Siamo a metà del 1978, ormai i miniassegni sono diventati un mezzo prettamente pubblicitario e l'Hotel Los Andes di Fiemme li distribuisce con la serie di auto d'epoca. Anche questi non hanno circolato e probabilmente neppure i loro compagni, ormai prevale il collezionismo o, semplicemente, il desiderio di souvenir...

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Il 6/7/2020 alle 11:18, El Chupacabra dice:

Questi postati molto probabilmente no, altri fecero in tempo a circolare poco perché, come puoi vedere, la data di emissione riporta alla fine del 1977, quando il fenomeno miniassegni incominciava ad esaurirsi. Quindi fu difficile vederli da molti perché, ora che vennero distribuiti e per la loro particolare funzione (non più di soli sostituti di spiccioli, ma anche di propaganda e quindi trattenuti da chi li utilizzava come richiamo turistico), ebbero scarsa diffusione. Nel 1978, infatti, la zecca incominciò a immettere ingenti quantitativi di monete da 50 e 100 Lire: si passò da una produzione del 1975 di 87.000.000 e di 106.650.000 pezzi rispettivamente di 50 e 100 Lire, a 416.808.000 e 343.626.000 nel 1978, cioè da 193.650.000  esemplari a 760.434.000 pezzi complessivi, in pratica quasi quadruplicando la produzione. Nel 1979, le sole 100 Lire raggiunsero i 451.533.600 esemplari (contando anche i 100.000.000 di pezzi FAO). Dei miniassegni nessuno ne aveva più bisogno e sparirono così come erano apparsi, perché distrutti dalla circolazione (erano di semplice carta comune), trattenuti dai collezionisti, rimasti nei cassetti delle case o nei depositi dei commercianti e (pochi) ritirati dalle banche. Vi furono anche dei miniassegni falsi che ebbero la possibilità di circolare visto il materiale con cui erano fatti e per fortuna le fotocopiatrici erano ancora primitive e poco diffuse in quegli anni, altrimenti...

In particolare, questi miniassegni "pubblicitari" furono tesaurizzati perché ebbero un seguito di forte richiesta da parte dei collezionisti che instaurò una bolla speculativa. Alcuni raggiunsero prezzi da capogiro sfiorando i 1.000 €. Oggi li puoi trovare a pochi euro e qualcuno (come questi del post) l'ho preso anch'io...

Molto carini ! Sono i molti valori che costituiscono la serie a far comprendere come venissero utilizzati per uso propagandistico e collezionistico, come hai giustamente ricordato.

  Sei valori dove prima  c'erano solo due tagli di monete : le 50 e le 100 lire.  Del resto furono due  i tagli che emise il Credito Italiano, e andarono letteralmente a ruba presso commercianti, edicole, bar, ecc.  perché monete non se ne trovavano più e c'era veramente un gran bisogno di spiccioli:

 Chi voleva collezionarli, con il Credito Italiano spendeva molto meno che non per queste piccole banche i cui assegnini erano piacevoli e colorati, ma tanti, troppi rispetto al fabbisogno abituale.

Saluti.

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Inviato
23 ore fa, sandokan dice:

furono due  i tagli che emise il Credito Italiano

Il Credito Italiano, una delle tre banche d'interesse nazionale, si fuse nel 1998 con Unicredito Italiano S.p.A.. Il gruppo prese l'attuale denominazione di Unicredit nel 2008. Emise due tagli di mini-assegni, quello da 100 e quello da 150 Lire, stranamente tralasciando quello da 50...

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Inviato

Più razionale fu l'Istituto Bancario San Paolo di Torino (oggi Intesa- San Paolo in seguito a numerose acquisizioni-fusioni, una fra tutte con la Banca Commerciale Italiana) che emise la serie 50-100-200 Lire ed ebbe ampia diffusione:

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Inviato

Ciao El Chupacabra.

Il Credito Italiano non si fuse con Unicredito Italiano.

L'Unicredit nasce dalla fusione del Credito Italiano, il Credito Romagnolo,la Cassa di Risparmiodi Verona,la Cassa di Risparmio di Torino, la Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, la Cassa di Risparmio di Trieste.

Furono queste  Banche che si fusero dando vita all'Unicredit.

Buona serata.


Inviato (modificato)

I miniassegni sono un pezzo interessante di storia che forse in futurio tornerà in auge, come magari anche quello per le schede telefoniche. Ma a prescindere da ciò, proprio perchè in questo periodo l'interesse è scarsissimo cerco di approfittarne per procurarmi pezzi mancanti a prezzi irrisori.

Modificato da ART
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