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Inviato

Purtroppo.....mi duole dirlo...negli anni 60 del secolo scorso (tra il 1957 e il 1963) e poi anche all'inizio degli anni 70 in zecca si faceva un po quello che si vuole, con la conseguenza che i contingenti delle monete piu' rare sono stati inquinati...prima ancora intorno al 1926 si fecero alcuni movimenti poco chiari ma ovviamente non esistono documenti che certifichino le riconiazioni. Esistono solo i registri (spero che non li abbiano buttati via, visto che nel 2000 erano già malandati e gettati alla rinfusa per terra), nei quali si evidenzia come il materiale creatore di alcune monete venne portato fuori dalla "Sacrestia"....ovviamente non per fargli fare una passeggiata, anche perchè si trattava di monete del Regno....

 

Solo per il 1926 venne evidenziato che furono effettuati dei riconii...ahimè di monete rarissime....

 

Oggi possiamo solo evidenziare certe situazioni e prendere atto che:

 

1. a qualcuno la gestione del Lanfranco non piacque per niente, visto che dopo 19 (diciannove!) anni di direzione della Zecca, venne allontanato per situazioni poco chiare culminate con la coniazione e la tesaurizzazione delle monete da lire 20 anno V del 1927...

 

2. al consulente del Ministero delle Finanze per gli affari della Zecca alla fine degli anni 50 venne consentito di effettuare con disinvoltura molte operazioni che oggi definiremmo "strane"...e questo risulta nel fascicolo penale.

 

Però...ripeto...allora il mondo numismatico non sapeva di questi intrallazzi...o forse non lo voleva sapere....e solo grazie alla Magistratura è stato possibile accedere a documenti che nessuno prima aveva mai letto, almeno ufficialmente...

 

Oggi il caso si ripete...senza un intervento giudiziario...la nota 56 è destinata a rimanere un mistero numismatico....ma io ho fiducia...prima o poi qualcuno che "ci capisce" di monete arriverà alle stanze dei bottoni..e fra un decreto e l'altro forse troverà il tempo di fare chiarezza su situazioni poco edificanti...

 

Ricordate le prove? Fino al 1977 erano battute ad uso e consumo di parlamentari..alte cariche dello Stato..funzionari e maestranze della zecca...poi...qualcuno si svegliò...arrivarono le prime proteste...e la storia fini....e iniziarono a battere monete strane..coniate su metalli diversi ecc ecc.

 

E poi...ma vi sembra normale che una commissione ci metta...dieci anni? di più? per censire un mucchio di monete custodite in due barilotti? Mah..forse se veniva affidato l'incarico (profumatamente pagato) a CONSULENTI ESTERNI....in un paio di mesi era tutto alla luce del sole...

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Inviato

Salterei la replica sul punto c) in quanto esso si fonda essenzialmente sul già sottolineato equivoco della ritenuta falsità degli esemplari del secondo tipo, mentre vorrei dire ancora due parole sul punto d),a pag. 35, nel quale il Sig. Pezzi fra l'altro, scrive:

 

"d)....alla luce di tutto questo, è ancora convinto che l'articolo in questione non sia stato necessario?"

 

Se devo proprio essere franco, dopo la pubblicazione dell'articolo del 2009 di E. Tevere, il libro del Col. Luppino "Stato e Collezionismo Indagine sulla numismatica" (Ed. Montenegro, Torino 2009) e le numerose discussioni svolte sul Forum sul tema (dal 2009 in poi), il Suo articolo non mi pare che abbia portato nuove conoscenze sulla controversa questione delle ghiere del 20 lire del '36, fatta eccezione al più per la famosa chiacchierata tra Lei, gli scomparsi Tevere e Bazzoni ed il Sig. Larici di cui, almeno io, non ero a conoscenza.

 

Tuttavia, tale chiacchierata può al più modificare la paternità della scoperta dei due contorni, da noi data a Tevere mentre invece sarebbe da attribuire ad Angelo Bazzoni.

 

Ma per il resto, non se ne abbia a male, non trovo negli articoli pubblicati nel Notiziario alcun ulteriore elemento di novità.

 

Dopodiché, se i Suoi articoli sono comunque serviti a far conoscere la vicenda a chi non ha mai letto l'articolo di Tevere, non ha mai letto il libro del Col. Luppino e non legge mai il Forum...ma legge invece il Notiziario...tanto di guadagnato.

 

Saluti.

M.

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Inviato

Ovviamente poi io e credo gli altri interlocutori siamo pronti ad un confronto costruttivo...e consentitemi....credo che la visibilità del forum sia nettamente maggiore della rivista anzidetta, che peraltro apprezzo per il fatto che comunque serve a divulgare la numismatica.

 

Quindi...perchè non rispondere su questa vetrina? Che ha il pregio di raggiungere tutti in tempo reale?

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Inviato

Buon pomeriggio a tutti!

Seguo il dibattito sulla tipologia del taglio del 20 lire Impero 1936 su questo forum già da qualche tempo, ma solo ora mi son deciso a registrarmi e dire la mia. Premetto che sono un collezionista e studioso di monete moderne meridionali e del re numismatico.

Sulla questione vorrei esporre la mia esperienza personale.

Qualche anno addietro, dopo aver appreso su questo forum delle due tipologie del taglio del 20 lire Impero 1936, chiesi un parere ad un commerciante abbastanza "famoso" (commercia monete e banconote, soprattutto del Regno e Repubblica), così come con egli avevo fatto in passato su altri argomenti storico-numismatici, per cosi dire meno "impegnativi", accusando, con mia grande sorpresa, una sgradevole e brusca risposta. MI ha fatto capire di non voler parlare, né sentir altri parlare, tanto meno un giovane "ficcanaso" e "scocciatore", di "menate" concernenti godronature di tagli del I o del II tipo...

Son rimasto basito e deluso, ma questo atteggiamento è molto eloquente, anche tenuto conto dell'esperienza del commerciante in questione.

Altra esperienza personale: a Veronafil 125 dello scorso novembre ho posto la stessa domanda a due commercianti, di cui uno famoso NIP; qualche giorno dopo ho colloquiato sulla stessa questione con altro NIP commerciante molto famoso, attivo nella Capitale. Ebbene tutti e tre mi hanno risposto garbatamente, dicendomi, in sostanza, che ritengono "autentiche" le monete col taglio del II tipo in quanto coniate nella zecca di Roma coi conii originali, che sigillano come tali queste monete senza problema alcuno ma che (ed ho avanzato appositamente precisa domanda), non acquisterebbero mai simili monete, sia sigillate che no. Non è buffo? Come mai si certificano "certe" monete senza problemi, magari dietro corresponsione di tariffa economica, ma poi le stesse monete non si comprano?


Inviato

purtroppo il modo di comportarsi anche di tanti "esperti"...non e' univoco;

posso solo dire che io le monete con il bordi del II tipo le sigillo evidenziando in grande e rosso BORDO DE II TIPO... probabile riconio con coni originali....

per questo mi sono gia' attirato le ire e le antipatie di tanti...che spesso hanno deriso questa perizia.....ma a denti stretti!!!

infatti chi conosce l'argomento...anche se le perizia come autentiche....evita poi sempre di acquistarle!

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Inviato

Mi sia permesso di avanzare ad @elledi una domanda: su Panorama Numismatico dell'ottobre 2012 Lei ha ribattuto ad un precedente articolo, sempre pubblicato su PN, in merito ad alcune monete del re numismatico. In particolare Lei ha avanzato il dubbio che al rovescio del 20 lire Impero 1936 della Collezione Reale vi fosse, nella firma del modellista, una particolarità che differenzierebbe questo nummo da quelli che appaiono sul mercato (in basso a dx della G un punto invece di un - a metà altezza del campo tra G e ROMAGNOLI), esortando qualche studioso ad approfondire l'interessante questione. Ci sono stati sviluppi sulla questione? La ringrazio fin d'ora.


Inviato

Mi sia permesso di avanzare ad @elledi una domanda: su Panorama Numismatico dell'ottobre 2012 Lei ha ribattuto ad un precedente articolo, sempre pubblicato su PN, in merito ad alcune monete del re numismatico. In particolare Lei ha avanzato il dubbio che al rovescio del 20 lire Impero 1936 della Collezione Reale vi fosse, nella firma del modellista, una particolarità che differenzierebbe questo nummo da quelli che appaiono sul mercato (in basso a dx della G un punto invece di un - a metà altezza del campo tra G e ROMAGNOLI), esortando qualche studioso ad approfondire l'interessante questione. Ci sono stati sviluppi sulla questione? La ringrazio fin d'ora.

Buongiorno...e secondo te qualcuno ha approfondito? Cui prodest?

Ha già visto come la pensa a tal proposito il mercato....


Inviato (modificato)

Buon pomeriggio a tutti!

Seguo il dibattito sulla tipologia del taglio del 20 lire Impero 1936 su questo forum già da qualche tempo, ma solo ora mi son deciso a registrarmi e dire la mia. Premetto che sono un collezionista e studioso di monete moderne meridionali e del re numismatico.

Sulla questione vorrei esporre la mia esperienza personale.

Qualche anno addietro, dopo aver appreso su questo forum delle due tipologie del taglio del 20 lire Impero 1936, chiesi un parere ad un commerciante abbastanza "famoso" (commercia monete e banconote, soprattutto del Regno e Repubblica), così come con egli avevo fatto in passato su altri argomenti storico-numismatici, per cosi dire meno "impegnativi", accusando, con mia grande sorpresa, una sgradevole e brusca risposta. MI ha fatto capire di non voler parlare, né sentir altri parlare, tanto meno un giovane "ficcanaso" e "scocciatore", di "menate" concernenti godronature di tagli del I o del II tipo...

Son rimasto basito e deluso, ma questo atteggiamento è molto eloquente, anche tenuto conto dell'esperienza del commerciante in questione.

Altra esperienza personale: a Veronafil 125 dello scorso novembre ho posto la stessa domanda a due commercianti, di cui uno famoso NIP; qualche giorno dopo ho colloquiato sulla stessa questione con altro NIP commerciante molto famoso, attivo nella Capitale. Ebbene tutti e tre mi hanno risposto garbatamente, dicendomi, in sostanza, che ritengono "autentiche" le monete col taglio del II tipo in quanto coniate nella zecca di Roma coi conii originali, che sigillano come tali queste monete senza problema alcuno ma che (ed ho avanzato appositamente precisa domanda), non acquisterebbero mai simili monete, sia sigillate che no. Non è buffo? Come mai si certificano "certe" monete senza problemi, magari dietro corresponsione di tariffa economica, ma poi le stesse monete non si comprano?

Siamo tutti concordi nel definirle autentiche...coniate in zecca con materiale della zecca, ma certo non possono essere paragonate a quelle prima versione...

 

Vedete...oggi sarebbe agevole tirare fuori il materiale creatore di monete...che so..il 5 lire del 1901 e poi riconiarlo...magari fondo specchio..ma così si falsa tutto un mondo...quello numismatico....quel materiale appartiene ad un'epoca che non esiste più...e non troverei corretto neanche coniare un solo esemplare per il MNR, dove...non so se lo sa...il 5 lire del 1901 è stato sostituito con un falso..e neanche tanto accurato...

 

Chi ha pagato per queste sostituzioni lei potrebbe chiedersi? Ma i Minions...Lo sanno tutti che sono loro i veri colpevoli. Nell'ambiente militare se sparisce qualcosa di cui si è responsabile si ha la colpa in vigilando....nella PA esiste evidentemente un altro sistema di esame delle responsabilità.

Modificato da elledi
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Inviato

Procederò allora a contattare i responsabili del Medagliere del MNR, in modo da far luce sulla questione da Lei avanzata nell'ormai lontano ottobre 2012.

Metterò, dunque, alla prova anche la disponibilità dei funzionari di quel museo.

Non appena avrò notizie, le renderò di pubblico dominio si questo forum.


Inviato

Gentile @elledi, io sono un funzionario della PA e le posso garantire che nelle pubbliche amministrazioni in cui ho lavorato e lavoro, se qualcuno combina un guaio è sempre chiamato in prima persona a rispondere del fatto compiuto.

Capisco la Sua amarezza, peraltro pienamente condivisibile alla luce dei fatti, ma evidentemente non tutte le amministrazioni pubbliche sono uguali. Alcune improntano la propria attività ai principi di efficacia ed efficienza, responsabilizzando i propri dipendenti apicali e non, altre no. Ciò dipende anche, a mio avviso, dalle dimensioni della pubblica amministrazione che si considera. Tanto più grande ed elefantiaca è (ministeri, agenzie varie ad esempio) tanto più è difficile organizzare la macchia pubblica in modo che sia sempre efficiente.


Inviato

Gentile @elledi, io sono un funzionario della PA e le posso garantire che nelle pubbliche amministrazioni in cui ho lavorato e lavoro, se qualcuno combina un guaio è sempre chiamato in prima persona a rispondere del fatto compiuto.

Capisco la Sua amarezza, peraltro pienamente condivisibile alla luce dei fatti, ma evidentemente non tutte le amministrazioni pubbliche sono uguali. Alcune improntano la propria attività ai principi di efficacia ed efficienza, responsabilizzando i propri dipendenti apicali e non, altre no. Ciò dipende anche, a mio avviso, dalle dimensioni della pubblica amministrazione che si considera. Tanto più grande ed elefantiaca è (ministeri, agenzie varie ad esempio) tanto più è difficile organizzare la macchia pubblica in modo che sia sempre efficiente.

Sarà...ma sta di fatto che le monete al MNR sono state sostituite, rubate, deturpate in maniera irrimediabile...e alla fine...sapete tutti come sono andate le cose....della serie...vogliamoci bene...

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Inviato (modificato)

E la Magistratura cosa ha fatto? Le indagini sono state condotte e i rapporti relativi sono stati sottoposti alla Magistratura. Ebbene?

Poi ci sono gli avvocati difensori...

Comunque, è mio modestissimo parere che la situazione odierna italiana, particolarmente avversa alla meritocrazia e contraddistinta da grandi professionisti del ladrocinio a tutti i livelli, soprattutto quelli alti...non cambierà sparando a zero su tutta la PA e generalizzando.

Lo dico da cittadino che tenta, nel proprio quotidiano, sicuramente sbagliando a volte, di adempiere fino in fondo ai propri doveri di dipendente pubblico e di padre.

Gentile @elledi, mi son dimenticato di ringraziarLa per la Sua risposta al mio precedente quesito relativo al 20 lire Impero 1936 della Collezione Reale, dunque lo faccio adesso.

Modificato da MezzaPiastraPupillare

Inviato

Se non ricordo male tutti assolti e le persone coinvolte ancora li. Ma penso che Elledi possa essere più preciso

Beh..assolti...giuridicamente lo trovo corretto..non penso che le persone che vennero indagate (non feci io l'informativa) abbiamo avuto parte nelle sparizioni....e infatti io non trovai elementi in tal senso.

 

Un dato di fatto oggettivo però è che molte monete sono state sostituite, asportate e pulite maldestramente...e questo comporta responsabilità magari non prettamente penali ma sempre responsabilità.

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Inviato

CIZeMNV.jpg?1

UaujqRS.jpg?1

 

 

Vittorio Emanuele III - 20 lire 1936 anno XVI dell'Era Fascista.

Nominale in Argento 800/1000 facente parte della serie emessa a celebrazione dell'Impero 

 

Questo esemplare presenta un contorno del "secondo tipo" Rif. Montenegro 78b - Gigante non riporta il rigo di riferimento, ma una nota a pie di pagina.

Attardi Gaudenzi - Prove, varianti errori e falsi nella monetazione dei Savoia, Vittorio Emanuele III, censisce, dietro una osservazione fatta da Emilio Tevere, questa diversa ghiera usata.

 

Normalmente si sconsiglia di mettere in collezione questo nominale con questo contorno.

 

5ZSZswP.jpg?1

 

 

Gia in passato questo forum si è occupato di questa "anomalia" e ci sono pagine di discussione aperte.

 

 

Il contorno più diffuso in questo nominale è questo:

 

 

S02JSy8.jpg?1

 

 

Per un caso "accidentale" me lo ritrovo in collezione. Riposerà accanto a quello con contorno di "Primo tipo"  :blum:

 

 

Renato

Un vero intenditore capisce subito che il contorno "giusto"...è un contorno di..."altri tempi".....e Tevere ebbe sicuramente questa impressione anche se, a onor del vere, per fare quell'articolo, immagino abbia avuto indizi su quello che era accaduto in zecca.


Inviato

Vorrei riallacciarmi a quanto già accennato da altro frequentatore del forum, che ha avanzato l'ipotesi che possano essere stati oggetto di riconiazione postuma illecita anche i nummi da 20 lire Impero 1936 recanti la godronatura del I tipo.

L'ipotesi, chiaramente importante e degna di approfodimento per tutti i collezionisti di questo tipo di monete, non mi pare sia stata opportunamente sviscerata nel forum.

Noi collezionisti possiamo essere ragionevolmente certi che non siano state riconiate (fine anni Cinquanta, inizio anni Sessanta) anche monete da 20 lire IMpero 1936 recanti la godronatura del I tipo?

Nel dire ciò mi riallaccio ad una affermazione, condivisibile, già fatta da un altro partecipante al forum: come si spiega che a fronte dell'esigua tiratura di questo tipo di monete, soli 10000 pezzi, oggi questi nummi con godronatura del I tipo sono acquistabili su quasi ogni postazione numismatica, ad esempio, di ogni Veronafil?

Sarebbe importante avere notizie certe in merito alla conservazione, o meno, presso la Zecca degli elementi atti alla coniazione del taglio delle monete degli anni in questione.


Supporter
Inviato

@@MezzaPiastraPupillare

 

Vorrei riallacciarmi a quanto già accennato da altro frequentatore del forum, che ha avanzato l'ipotesi che possano essere stati oggetto di riconiazione postuma illecita anche i nummi da 20 lire Impero 1936 recanti la godronatura del I tipo.

L'ipotesi, chiaramente importante e degna di approfodimento per tutti i collezionisti di questo tipo di monete, non mi pare sia stata opportunamente sviscerata nel forum.

Noi collezionisti possiamo essere ragionevolmente certi che non siano state riconiate (fine anni Cinquanta, inizio anni Sessanta) anche monete da 20 lire IMpero 1936 recanti la godronatura del I tipo?

Nel dire ciò mi riallaccio ad una affermazione, condivisibile, già fatta da un altro partecipante al forum: come si spiega che a fronte dell'esigua tiratura di questo tipo di monete, soli 10000 pezzi, oggi questi nummi con godronatura del I tipo sono acquistabili su quasi ogni postazione numismatica, ad esempio, di ogni Veronafil?

Sarebbe importante avere notizie certe in merito alla conservazione, o meno, presso la Zecca degli elementi atti alla coniazione del taglio delle monete degli anni in questione.

il fatto che la moneta sia comune è spiegabile col fatto che i 10.000 esemplari non erano destinati alla reale circolazione, ma rappresentavano una sorta di moneta di ostentazione (non ricordo i canali mediante cui la moneta fu distribuita). L'intera coniazione fu quasi totalmente tesaurizzata. Chiaramente 10.000 esemplari sono relativamente pochi, ma abbastanza per essere presenti quasi ovunque.  


Inviato (modificato)

Non sono troppo persuaso.

Proprio perché queste monete sono state tesaurizzate e sono decisamente ricercate dai collezionisti, sia nel passato che al giorno d'oggi, mi viene il dubbio che, complessivamente, forse i pezzi del I tipo realmente in circolazione possano essere un po', forse un bel po', di più di qui 10.000 pezzi che leggiamo nella relazione della Regia Zecca e in tutti i cataloghi specializzati.

Porto un esempio: moneta della Città del Vaticano, millesimo 2000, nominale 2000 lire, celebrativa del bimillenario della nascita di Cristo, versione FS. Coniata in 8.000 pezzi. Ebbene a Veronafil 126, lo scorso 28 maggio, non mi è stato possibile rintracciarne alcun esemplare. E vi assicuro di aver passato in rassegna almeno il 90% dei rivendito numismatici. E la stessa situazione si ha per il pezzo da lire 10.000 commemorativo del 40° della Conferenza di Messina, versione FS: coniato in 8.050 esemplari, a Veronafil è praticamente introvabile. E, si badi, ho fatto sempre riferimento al mercato di Veronafil al fine di contestualizzare la disponibilità dei menzionati nummi nella stessa mostra-mercato.

Mi potreste dire: vai su internet o su e-bay e ne trovi quante ne vuoi. Si, è vero, ma mi pare che la stessa cosa si possa dire del 20 lire Impero 1936, godronatura del I tipo, con la differenza che anche a Veronafil ne si possono osservare in quantità. All'ultima Veronafil ho potuto osservare personalmente almeno dieci 20 lire Impero 1936 del I tipo (ed uno 1936 II tipo).

Rinnovo la mia domanda, e magari @elledi potrà fornire lumi a ragion veduta: si hanno notizie sicure circa la conservazione, o meno, in Zecca delle ghiere della monetazione di Vittorio Emanuele III, ed in particolare di quella utililzzata per la coniazione dei tagli delle monete da 20 lire Impero?

Modificato da MezzaPiastraPupillare

Inviato

Porto un esempio: moneta della Città del Vaticano, millesimo 2000, nominale 2000 lire, celebrativa del bimillenario della nascita di Cristo, versione FS. Coniata in 8.000 pezzi. Ebbene a Veronafil 126, lo scorso 28 maggio, non mi è stato possibile rintracciarne alcun esemplare. E vi assicuro di aver passato in rassegna almeno il 90% dei rivendito numismatici.

 

Si tratta di una moneta come la gran parte della monetazione moderna del Vaticano piuttosto comune e poco ricercata dai collezionisti attuali.

Alcuni venditori , che propongono questa moneta su ebay , erano presenti pure a Verona ma probabilmente hanno preferito esporre monete piu' vendibili.


Inviato (modificato)

... "Porto un esempio: moneta della Città del Vaticano, millesimo 2000, nominale 2000 lire, celebrativa del bimillenario della nascita di Cristo, versione FS. Coniata in 8.000 pezzi. Ebbene a Veronafil 126, lo scorso 28 maggio, non mi è stato possibile rintracciarne alcun esemplare. E vi assicuro di aver passato in rassegna almeno il 90% dei rivendito numismatici."...

 

@@MezzaPiastraPupillare, azzardo un'altra ipotesi (personalissima e tutta da verificare): dato che il Vaticano prima di essere uno staterello della penisola italica è il centro geografico e spirituale della cristianità, non può essere che questa monetazione commemorativa sia acquistata in modo omogeneo (+/-) in tutto il mondo ("cristiano" direi) ? Se così fosse, la disponibilità effettiva sul mercato italiano (anche se in misura presumibilmente maggiore della semplice proporzionalita numerica legata alla potenzialità di assorbimento dei singoli mercati interessati, per ovvie ragioni) sarebbe certo poca cosa, visto l'esiguo numero degli esemplari coniati. E ciò sarebbe ancor più avvalorato dall'indiscutibile importanza dell'evento commemorato, di interesse certamente sovranazionale.  E hai voglia quanto sovranazionale possa essere ....

Modificato da ihuru3

Inviato (modificato)

Ciao.

 

Tornando alla moneta della discussione e raccogliendo un'altra obbiezione del Sig. Pezzi (...."per dare una risposta certa, bisognerebbe avere una documentazione che nessuno, nonostante il 'can can', è stato in grado di fornire..."), siamo indubbiamente d'accordo con Lui sul fatto che le supposizioni formulate circa le riconiazioni postume non siano supportate da alcun documento.

 

D'altro canto, però, anche pensare di poter rinvenire, magari all'interno della zecca stessa, le prove documentali di quello che sarebbe stato un vero e proprio abuso ed illecito, con dettagliata contabilità dei pezzi riconiati e, perché no, magari anche con i nomi e cognomi degli artefici dell'abuso, mi pare francamente un'aspettativa abbastanza ingenua.

 

La supposizione delle riconiazioni postume del 20 lire del '36 (e di qualche altro "pezzo da 90' numismatico, come lo scudo del1901.) si fonda in estrema sintesi su argomenti di carattere deduttivo riferiti ad alcune domande e considerazioni, quali:

 

1. perché, negli anni già ricordati da elledi, vi è traccia (documentale, poiché contenuta nei registri della zecca) di movimentazione del materiale creatore di queste monete dalla "sagrestia" della zecca? Dov'era diretto quel materiale creatore e perché lo si movimentava? E perché non si è movimentato anche il m.c. di altre monete molto comuni ma, guarda caso, proprio quello di monete rare o rarissime, molto ricercate dal mercato numismatico?

 

2. E' mai possibile che si rompa la ghiera dopo la coniazione di soli nove mila pezzi circa e si battano poi i residui mille pezzi con un'altra ghiera avente diversa spaziatura (si ipotizza che il taglio di secondo tipo ricorra una volta ogni dieci/dodici monete aventi il taglio del primo tipo, secondo lo studio del compianto E. Tevere)? Ma poi, guarda un po', si torna, inspiegabilmente, ad usare la ghiera di primo tipo (chissà...forse proprio quella rotta?...successivamente aggiustata? dal momento che dovevano averne una sola con la zigrinatura di primo tipo, perché, se invece ne avessero avuto disponibile anche solo un'altra, logica "terra terra" vorrebbe che avrebbero dovuto impiegare la ghiera di riserva e non una ghiera con diversa spaziatura)?

 

Ma, guarda un po', quando poi si prosegue la coniazione delle monete da 20 lire "per numismatici", con i millesimi successivi al 1936, si torna ad usare la solita ghiera "di primo tipo"..."resuscitata"?

 

3. Scusi Sig. Pezzi, ma quali altre monete del Regno, coniate nel XX secolo, le sovvengono con un taglio di primo e di secondo tipo (lasci stare il 50 cent. "leoni", dove fu un regio decreto a determinare che dovessero in un secondo tempo essere modificati i contorni...)?

 

Insomma, la sorte e la casualità si sarebbero accanite solo e soltanto su questa rara moneta del Regno?

 

Tutto ciò a me lascia molto perplesso, pur in mancanza di documenti che non si troveranno mai per la ovvia e scontata ragione che una riconiazione postuma abusiva ed illegale non può - per sua natura - lasciare dietro di sé tracce documentali,

 

Se poi invece Lei trova le circostanze di cui sopra assolutamente normali e spiegabili, non è mia intenzione pretendere di farLe cambiare opinione. Ci mancherebbe.

 

Però, nel momento in cui Lei "chiede la fiducia" per queste monete "di secondo tipo", con tutta la simpatia che pure il Suo articolo ha suscitato, la "fiducia" - diceva l'adagio di una vecchia pubblicità di un'Azienda casearia, "è una cosa seria...e si dà alle cose serie"...e queste monete di secondo tipo, per le ragioni anzidette, a me non ispirano alcuna serietà, ancorché certamente coniate con materiale creatore della zecca.

 

Saluti. :hi:

Michele

Modificato da bizerba62
  • Mi piace 3

Inviato

Ho controllato il testo del R.D. n. 2511 del 03.09.1936 e all'art. 2 dispone che le monete da 20 lire dovessero recare l'indicazione dell'Autore come "G . (punto) ROMAGNOLI".

 

@elledì

Che idea si è fatto in merito al tema "punto o trattino" sollevato in PN dell'ottobre 2012? Da quando scrisse l'articolo ad oggi ha acquisito qualche novità? Questo aspetto può essere correlato alla questione del contorno?


Inviato

Buon giorno!

Ho in mano la pagina 1695 della Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia n.106 del 08.05.1937, ove è pubblicato il RD 03.09.1936 n.2511 rubricato "Emissione delle monete imperiali di argento, di nichelio e di bronzo".

A mio avviso il fatto che all'art.2 di detto riferimento normativo sia indicato il punto in basso a destra della G della firma del modellista della moneta argentea da 20 lire è poco indicativo. Infatti nello stesso articolo la leggenda del dritto, per il nummo in questione, è pubblicata con un segno di interpunzione costituito da un segno "-", quando sulle monete il segno di interpunzione utilizzato è un pallino.


  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Mi riallaccio al messaggio n.26 di @Natale, relativo al 20 lire Impero 1937, XV, con godronatura del II tipo.

Ebbene oggi, per caso, mi sono imbattuto, su internet, su un altro esemplare per numismatici, millesimo 1937, XV, con godronatura del II tipo.

La foto è disponibile, ancora oggi, sul sito www.coinarchives.com.

E' stato esitato all'asta Varesi del 24.02.2016, "Augustus Collection", lotto 467 (per la cronaca prezzo base Euro 8.000, aggiudicato ad Euro 12.500 oltre diritti).

Le foto che ho potuto scaricare non lasciano dubbi: taglio con godronatura del II tipo.

Modificato da MezzaPiastraPupillare

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