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Risposte migliori

Inviato

Buonasera,

da qualche anno ormai colleziono quasi esclusivamente monete della zecca della mia citta' o che comunque sono state coniate o hanno circolato nella zona.

La citta' in questione e' Bologna. Seguendo le discussioni sulle dracme padane mi sono chiesto: cosa circolava in zona prima dei Romani ? Sicuramente a Misa e a Felsina erano monete etrusche, ma non coniate in loco. Poi sono arrivati i Galli Boi.  Non si sa come si stato il passaggio, ma di fatto visitando Misa (odierna Marzabotto), mi hanno spiegato che a un certo momento i pozzi artesiani delle case etrusche vengono riempiti di escrementi (cioe' diventano latrine) e cio' marca la dipartita degli Etruschi e l'arrivo dei Galli.

 

Tornando a noi, le monete etrusche non mi interessano perche', conoscendo la realta' dei tombaroli toscani, so gia da dove provengono e non mi piace. Per le galliche invece vorrei chiedere il vostro parere, ci sono ritrovamenti noti in zona bolognese, ma non riesco a capire di che tipologia di dracme padane si tratti.

 

Ne ho viste un paio sulla prossima Inasta, ma essendo completamente acerbo sulla moetazione chiedo a voi lumi. Il mio obiettivo e' mettere in collezione una dracma del tipo che circolava nella zona di Bologna presso i Galli Boi , senza  spendere patrimoni e senza cercare conservazioni super.

 

Per dire i lotti 33 e 36 secondo voi stanno nel mio criterio ?

 

Grazie

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Inviato

Consiglio, o meglio, semplice parere personale, prima di avventurarti nelle celtiche hai letto i vari post della sezione o il Pautasso?

 

Come avrai capito queste popolazioni coniavano moneta (grosso modo) non tanto come entità statale, ma piuttosto su incarico di qualche re-magistrato-principe-dux (li ho messi un po' tutti, perché nelle fonti classiche le popolazioni celtiche non avevano una struttura politico-statale come l'intendiamo noi, cioè alla latina, ma dovrebbero essere state governate essenzialmente da un'oligarchia. Il potere doveva essere gestito in modo abbastanza diretto ed in modo personale da qualche autorità, forse in forma monocratica.).

Insomma le monete che tu vorresti forse sono circolate nelle zone di Bologna, ma non è detto che siano state effettivamente coniate lì, quindi se le acquisti solo per il fatto che siano state coniate a Bologna non credo che sia corretto a livello scientifico.

Comunque se ciò non è un ostacolo, allora ti dico che mi sembrano buone....ma attendi i consigli più qualificati di @g.aulisio .


Inviato

grazie per la risposta.

Si mi sono letto quasi tutte le discussione in merito nel forum, anzi il languorino per le dracme mi e' venuto proprio leggendovi. Quel che ho capito pero' e' che l'unica certezza sono i ritrovamenti documentati, il resto e' speculazione, data la mancanza di fonti. Non vorrei perder tempo a lanciarmi anch'io in speculazioni su cosa o meno sia di Bologna. Volevo solo sapere da voi che avete approfondito l'argomento se e' plausibile che i tipi di dracma indicati circolassero anche presso i Galli Boi. Penso che  nessuno al mondo mi possa dire di piu', con onesta'

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Inviato

Un'avvertenza: occhio che iniziare é facile, quello che é difficile é smettere.

 

Venendo al tema. Cosa circolava in zona prima delle emissioni romane? In realtà un po' di tutto, a partire dai lingotti "a ramo secco", probabilmente prodotti a ridosso dell'Appennino emiliano, quindi emissione premonetale autoctona, a monete magno greche di varia provenienza, rinvenute abbondantemente ma di cui é difficile inquadrare il reale significato da un punto di vista economico-monetario, alle emissioni celtiche padane. Tra queste imitazioni di oboli massalioti, come a Casalecchio di Reno (dove pure era presente una moneta bronzea coniata di Arminum-Rimini), o di dracme.

 

Stando ai ritrovamenti credo che la monetazione etrusca in realtà non circolasse affatto in questa zona, che probabilmente era in quell'epoca in fase ancora premonetale. Mentre é attestata la presenza di monetazione cosiddetta campano-romana.

 

Per farla breve, e andando a memoria (il discorso sarebbe moltro ampio, ma esiste anche un'eccellente bibliografia, a partire dai lavori della Ercolani Cocchi),  lingotti, monete magno greche, monete campano-romane, qualche intruso nordafricano, rarissime umbre, ed emissioni celtiche transapadane (non sono attestate con certezza emissioni celtiche a sud del Po, quanto meno stando allo stato attuale delle ricerche -salvo, forse, per gli oboli-).

 

Per cio' che riguarda la transizione etrusco-celtica di Marzabotto e degli altri centri dell'Appennino... sinceramente questa storia della trasformazione dei pozzi in latrine, per il significato storico che si vorrebbe trarne ma soprattutto per i fondamenti fattuali, mi lascia molto perplesso. Dalla bibliografia archeologica esistente mi sembra emerga una convivenza tra gli immigrati (i celti) e le popolazioni preesistenti (gli etruschi), che convivono e che mescolano elementi delle rispettive tradizioni e culture materiali. Ciò che appare in maniera abbastanza chiara dallo studio delle necropoli (anche in questo caso c'é un'importante bibliografia disponibile).

 

Infine i pezzi di Inasta. Beh, hai un fantastico ed inedito pezzo "SENONE", nientemeno! Scherzo ovviamente (ma loro no).

 

Più seriamente credo che il 32 ed il 33 potessero circolare dalle tue parti. Per il 36 la vedo più dura.

 

PS

Ma perché non guardare alle emissioni dei Boii in Boemia? Si tratta sempre delle stesse genti.

 

PS 2, per Ares

Non so per quale motivo (anche se sospetto che la colpa sia del puntino nel mio nickname) quando citato con la @ non ricevo alcuna notifica. Di conseguenza se non rispondo subito é perché non ho letto e non ho ricevuto notifica che "dovevo" leggere.

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Inviato

PS

Ma perché non guardare alle emissioni dei Boii in Boemia? Si tratta sempre delle stesse genti.

 

Ecco questo mi interessa, sono veramente le stesse genti ? Perche' ho visto gironzolando per aste online che mentre i Boi 'emiliani' non coniavano, quelli boemi hanno un produzione interessante e esteticamente piu' varia ed appagante del leone di Massalia storpiato.

Altra cosa che mi ricordo della visita a Misa e' che la guida metteva in dubbio la versione 'ufficiale' e buonista percui i celti portano l'arattro, gli etruschi l'indovino e finisce tutto in amicizia a vino e tarallucci. Insomma si suggeriva qualcosa di piu' traumatico e sanguinoso. Questo sempre da un sommo ignorante in materia (io) che non avendo familiarita' coi testi di riferimento, si muove un po' a tentoni.

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