Lombardia DENARO DA SOLDI 32 O BURIGOZZO, CARLO V

[Corbiniano]

E' una moneta che può affascinare tanti ....Carlo V non e' una prerogativa di Milano, anzi... (...) Carlo V ha i sui estimatori...

 

Eh sì...

...non sai da quanto ho in cantiere uno studio sugli stemmi che lui ha usato in giro per il mondo!

:blush:

Ad avere il tempo...

 

(...) poi volevo chiedere a @@Corbiniano sullo splendido Toson d'oro e sulla evidente rotella sullo spallaccio... (...)

Ho aspettato di vedere un po' di esemplari diversi per cercare eventuali differenze significative.

Lo spallaccio mi sembra una generica decorazione artistica, normale per le armature da parata rinascimentali.

Da quel che so, di norma avevano forma di ceffo leonino, oppure floreale.

 

Sul Toson d'oro, mi sembra che nei diversi esemplari della moneta si distingue bene soltanto il pendente.

Mi sembra però che sia appeso a una collanina leggera anzichè alla collana consueta per questa decorazione: quella composta da maglie foggiate alternativamente da acciarini e pietre focaie --->

(da: http://it.wikipedia.org/wiki/Gioielli_della_Corona_austriaca)

 

E non mi spiego il motivo di questa differenza.

[Testone68]

Prendo spunto dall'intuizione del messaggio di @dabbene, per un modesto contributo alla riflessione.

La monetazione di Carlo V, per lo meno quella di Milano, è abbastanza curiosa e "complicata", infatti Carlo V nel suo lungo periodo di regno costituisce una sorta di ponte e collegamento tra la tipologia di monetazione ancora medioevale tipica milanese/Italiana  e l'inizio di serie di valori da utilizzare anche fuori dai confini  del ducato/italiani, visti gli immensi confini del suo  impero.

Tali serie si definiranno e consolideranno in modo molto più nitido con i discendenti Filippo III e IV, come ben evidenziaro dal MIR.

Il burigozzo fa chiaramente parte della serie dei multipli : 8 soldi (sempre Sant Ambrogio in piedi ) i 16 soldi (rarissimi ma con classico e fantastico ritratto) e infine i 32 soldi di cui si è ampiamente parlato sopra.

Le serie degli scudi (mai circolati) ,mezzi scudi e quarti di scudo sempre con il ritratto splendido del'imperatore costituiscono l'altra serie di valori destinata a mercati diversi.

In mezzo a tutto questo ci sono i testoni (che riprendono la "pezzatura" tipica sforzesca, la berlinga (rarissima) e infine la serie con multiplo 5 : i 5 soldi i 10 soldi e i 25 soldi, chiaramente destinati, anche questi per differenti scambi in differenti mercati.

Carlo V inizia pertanto con le serie di diversi valori un'internazionalizzazione dei valori emessi dalla zecca milanese.

La questione non è semplicissima, tenendo rconto anche delle svalutazioni in corso d'opera (si pensi ai quarti, con le K a differenziare le divese emissioni ).

Modificato 16 Maggio, 2015 da Testone68

[dabbene]

Tornando al Tosone, il burigozzo di Milano si presta bene a raffigurarlo per il busto basso e completo di Carlo V, è una raffigurazione favorevole, poi forse dipende dall'incisore sui particolari, a Napoli coi busti tagliati poco sotto il collo non lo vedo....o almeno mi pare così, lo vedo invece come figura primaria e di grande risalto al rovescio per esempio nei carlini, quindi Milano come complemento del busto e comunque onorificenza mostrata, a Napoli più simbolo come nei carlini....

[ilnumismatico]

Cerco di autorispondermi su Milano e Napoli con Carlo V, nei limiti che evidentemente ho, un Sant'Ambrogio o qualcosa del genere a Napoli o un simbolo che abbia potere, legittimazione, e richiami anche la cristianità insieme non lo vedo, la storia dei Visconti e degli Sforza porta in dote a Milano i suoi simboli, la tradizione, il biscione, Sant'Ambrogio....continueranno poi nel tempo, a Napoli vedo altro, stemmi inquartati con l'aquila bicipite, vedo il Tosone, ma difficile assimilarlo credo a questo, vedo la croce potenziata come rappresentazione cristiana, vedo tanto Carlo V, leggende che richiamano il Sacro Romano Impero e il classico, probabilmente queste differenze sono dovute al pregresso, alla storia precedente, anche se di Carlo V sempre parliamo....

 

Caro @@dabbene, ben felice di raccogliere un sassolino sperando possa portare un contributo, seppur piccolo.

Come da Lei ben accennato, la monetazione Napoletana è un po monotona per le raffigurazioni dei rovesci, cosa ben diversa con Milano, zecca che mi piace comunque seguire.

I ritratti, come per Milano, esprimono vigorosa autorità, quasi da voler trasmettere tutta la potenza di quell'impero, "su cui non tramontava mai il sole", disponeva. 

L'accostamento ai modelli classici, cui @@dabbene accennava sono evidenti anche qui, e forse, resi ancora più chiari dalla legenda al dritto: CΛROLVS· V· ROMΛ· IMP

 

Al R/ troviamo il particolareggiato stemma coronato, caricato su aquila bicipite, con corona.

 

Allego due esemplari, con stili diversi per i ritratti, impreziositi da una intensa patina: più scura l'una, e decisamente più ricca di iridescenze l'altra.

 

Di più nìn zò

Modificato 17 Maggio, 2015 da Il*Numismatico

[anto R]

Tornando a Milano, ecco il testone con una classica raffigurazione di S. Ambrogio di medievaleggiante memoria:

 

 

Numismatica Ars Classica NAC AG

COLLEZIONE GdF DI TESTONI ITALIANI
Milano
Carlo V d’Absburgo imperatore e duca di Milano, 1535-1556. Testone, AR 9,72 g. ‘KROLVS’ ROMR/’ IMPERATOR Aquila bicipite entro scudo coronato; ai lati, K – K. Rv. * – ‘S AMB – ROSIVS’ – * Sant’Ambrogio, mitrato e nimbato, seduto di fronte con staffile e pastorale. CNI 54. Crippa 9/A. MIR 283/01 (R/4).
Estremamente raro. Spl Ex asta Leu 68, 1996, 395.

 

Vorrei far notare in particolare il pallio con pieghe abbastanza elaborate e con fermaglio a rosa posto sopra a due pieghe incrociate, veramente simile a quello dei pegioni degli ultimi Visconti, mentre in altri nominali come il "nostro" burigozzo la veste è decisamente più semplice ( simile a quella dei grossi a nome di Azzone Visconti o dei suoi zii, Luchino e Giovanni).

 

 

[dabbene]

E qui Sant'Ambrogio e' in versione ufficiale, seduto ma sempre con staffile e la pastorale, presenza decisamente autorevole e sempre più simbolica.....

[anto R]

Ma la raffigurazione di S. Ambrogio proposta sul denaro da 32 soldi di Carlo V non è una novità.

Infatti il suo predecessore, Francesco II Sforza, aveva già scelto per il grosso da 15 soldi una simile rappresentazione del Patrono:

 

 

Hess Divo AG Auction 315  #1189

THE STACK COLLECTION OF ITALIAN RENAISSANCE COINS
EUROPEAN COINS & MEDALS
ITALIA
Francesco II Sforza, 1521-1535. Grosso da 15 Soldi s.d. (Testina di Sant'Ambrogio) DVX. MEDIOLANI. Stemma inquartato e coronato. Ai lati le iniziali ducali FR - II // +. - SANCTVS. - . AMBROSIVS. Sant'Ambrogio, in piedi di prospetto, mitrato e nimbato, stringe nelle mani stafille e pastorale. Ai suoi piedi un guerriero atterato con la spada sguainata. CNI V 17; Crippa II 4; Gnecchi 10. 6.28 g.
Molto raro. Graffio al rovescio ed al diritto, altrimenti buon Bellissimo con delicata patina
Crippa conosce soltanto 6 esemplari di questa moneta, praticamente tutti in collezioni pubbliche. Prima della vendita, tre anni fà, di questo esemplare tramitte Morton & Eden a Londra, pare che l'unica apparizione di un pezzo paragonabile sul mercato risalga ad oltre 140 anni fà (asta O. Helbing Nachf., Monaco, 24.10.1863, 1402). Accluso antico cartellino di collezione scritto a mano.

 

La scena è decisamente di impatto; con Carlo V verrà eliminato il guerriero morente ai piedi del santo forse per non sottolineare la potenza di Milano (e dei milanesi) contro i nemici della patria (eretici, oppressori) tra cui gli spagnoli probabilmente si sentivano annoverati in quanto dominatori stranieri...