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DENARO DA SOLDI 32 O BURIGOZZO, CARLO V


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E' una moneta questa che affascina, per molti motivi, e altri ci saranno ancora, è rappresentativa, è decisamente rara, decisamente costosa, ha una iconografia da riflessione, ha un nome che poi è improprio e  che comunque ti attira.

Partiamo da questo burigozzo, che cosa vuol dire ? Il nome burigozzo dato ancora a questa moneta è un nome improprio, in realtà è un denaro da 32 soldi imperiali, Burigozzo fu invece il il nome di un cronista milanese dell'epoca che in una Cronica parlò di questa moneta, il nome rimase per indicare la moneta e infatti lo riportano sia il CNI che i fratelli Gnecchi, in realtà il nome non compare nei documenti d'epoca....mai...

Però rimane il fascino di questo nome che attira comunque....burigozzo....

Siamo comunque con Carlo V, la moneta che posterò secondo me si presta a tantissime considerazioni...., ne dirò alcune, poi spero in voi :blum:

Carlo V, si presenta nelle sue monete spesso con una straordinaria iconografia, bellissime monete, l'accostamento ai modelli classici è evidente, le colonne d'Ercole, Giove, l'Olimpo, la Salute...spesso è Carlo V col suo busto e dietro una raffigurazione classica, o l'aquila imperiale

Milano io la vedo poco o nulla sia in leggenda, qualche volta uno stringato, come in questo caso MLM nel campo, la parte del protagonista la fa lui, Carlo V, non c'è nulla da fare....

E la parte di Milano la raccoglie qualche volta Lui, uno dei nostri Simboli, religioso, d'identità, anche guerriero, Sant'Ambrogio, è lui che rappresenta Milano con Carlo V, è a lui che viene consegnato " questo compito "....

La moneta che posto è da album, e in un Catalogo album la trovo, quello dell'asta Nomisma 50, edizione speciale, 15 ottobre 2015, lotto 135.

Non è certo una moneta per tutti, ha secondo me una splendida conservazione e racchiude tutto quello che stiamo dicendo, al diritto c'è lui col suo busto corazzato, ha il nastro della corona al vento, sono ben visibili sul petto il Collare del Toson d'oro e sullo spallaccio una grossa ed evidente rotella, l'aspetto è da Imperatore, maestoso e fiero, però al rovescio abbiamo il nostro Sant'Ambrogio, con staffile e pastorale, potere e cristianità insieme, due simboli diversi che qui sono riuniti in questa figura.....

Milano ha sotto il basamento anche un MLM, il Santo sembra proteso in alto, quasi sospeso, quasi dominante su tutto e tutti, la raffigurazione è incisiva e non statica....

Ma molti sono gli spunti che uno potrebbe guardare, le interpunzoni del rovescio, le lettere con una R con stanghetta che scorre verso l'esterno, lo staffile, la pastorale che entrano prepotentemente in leggenda per dare più risalto ancora alla scena, i simboli sul petto di Carlo V....

La moneta da un documento risulta essere del 1539, non dovrebbe essere di Leone Leoni perché arrivato a Milano tre anni dopo, una moneta da riflessione comune....per inciso catalogata Crippa 8/D, R2 per Crippa, Nomisma mette R/3 e aggiunge pezzo proveniente da Collezione di antica e nobile famiglia.

Un altro pezzo della serie le monete raccontano....

 

 

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Mi limito a qualche considerazione, più dal punto di vista artistico che numismatico in quanto sulle emissioni di tale periodo non sono particolarmente ferrato (per ora... :crazy: ).

Per prima cosa vorrei sottolineare un elemento comune alla stragrande maggioranza delle monete di Carlo V: l'assenza del cerchio interno perlinato al diritto. Grazie a questo espediente il busto del sovrano si impone con prepotenza su tutta la moneta, addirittura in questo caso la legenda occupa solamente i due terzi superiori del conio. Il ritratto è fiero, lo sguardo fermo ma non per questo inespressivo. Restando alla monetazione milanese potremmo paragonare la rappresentazione di Carlo con quella che il Moro, Ludovico Maria Sforza, aveva scelto per i suoi testoni una quarantina abbondante di anni prima.

Al rovescio emerge invece l'identità cittadina milanese, con una raffigurazione piuttosto dinamica del Patrono.

In questo conio in particolare S. Ambrogio sembra quasi dotato di vita propria, grazie al piede sinistro leggermente in avanti, al corpo lievemente flesso all'indietro ed alla mano destra che regge lo staffile portandolo parzialmente dietro la testa.

 

Avanti un altro...

Modificato da anto R
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Complimenti ad entrambi :good:, avanti così..., sul peso monetario non mi sbilancio, ma magari @@Parpajola ne sa qualcosa...

Un complimento personale anche a questo merciaio, tal Giovan Marco Burigozzo gran cronista d'epoca e che sperava che il figlio continuasse nella sua opera, non fu così perché muori poi probabilmente nel 1544.

Due osservazioni ancora, si differenzia il testone in tutto questo, il busto di Carlo V non c'è, però c'è lo scudo con aquila bicipite sormontato da corona imperiale e con ai lati K - K, in compenso però al rovescio un bel Sant'Ambrogio seduto in cattedra.

Altra osservazione c'è una cesura con l'epoca viscontea - sforzesca, sparisce il loro stemma, la biscia, simboli di quell'epoca che troveremo nello stemma più avanti, è Sant'Ambrogio che impersona in più monete l'identità cittadina , ma abbiamo anche uno splendido Sant'Ambrogio a cavallo con lo staffile nella mano destra, qui sembra più un guerriero che un Santo, e sotto il cavallo una M gotica sormontata da corona imperiale che in quest'epoca risulterebbe inconsueta....

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E' una moneta che può affascinare tanti ....Carlo V non e' una prerogativa di Milano, anzi..,,ma può interessare anche solo a chi interessano queste monete a prescindere dalla zecca ....Carlo V ha i sui estimatori.....vediamo se ci sono altri spunti e pareri....

@@davide1978, @@Lafayette, @@rongom e ' il tuo momento....., ma anche @@picchio e ne dimentico tanti di certo....,poi volevo chiedere a @@Corbiniano sullo splendido Toson d'oro e sulla evidente rotella sullo spallaccio...,vediamo se creiamo la discussione....

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Hai detto bene Mario, questa è l' unica moneta di Carlo V che rappresenta, passatemi il termine, la milanesità.

 

Al dritto un superbo busto corazzato e laureato di Carlo V e al rovescio il simbolo di Milano, S. Ambrogio.

 

Moneta sognata e rincorsa per anni, esattamente 20, un fascino e una bellezza per me incredibile, come tutte le monete milanesi del periodo di Carlo V ma questa moneta di piu.

 

Ringraziamo @@giancarlone per l' estratto del Burigozzo sulle coniazioni di Carlo V.

 

Di questa moneta si conoscono le varianti con differente tipo di corona con e senza nastri e con variante di legenda SANCTVS AMBROSIVS AR.

Se non ricordo male la variante, unicum, senza lo staffile nella mano destra di S. Ambrogio.

 

Ultima cosa per il momento, chi mi conosce sa che non sono una persona che si  mette in mostra, però sia per orgoglio sia per ringraziare l' amico @@dabbene sempre prodigo nel trovare argomenti e stimolare gli amici milanesi e non...................... prima ho scritto che l' attesa è durata venti anni, bene il mio Burigozzo lo trovate fotografato al numero 282 MIR Milano.

Mi scuso in anticipo se qualcuno mi può trovare vanesio.

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La scelta era chirurgica, speravo in qualche reazione di milanesi ma non solo, Carlo v e' un patrimonio monetario di altre zecche ed ha grandi esempi monetari da raccontare, chissà credo che molti possano raccontarci molto....attendiamo fiduciosi altri pareri, commenti.....

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Ed ecco la tipologia con AR al rovescio:

 

Classical Numismatic Group, Inc.   |   Triton XVII Sessions 1 - 4   |   7 - 8 January 2014

 

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Estimate: 1'500 USD   |   Starting price: 900 USD  Price realized: 3'000 USD

ITALY, Milano (Duchi). Carlo I di Spagna (Carlo V, Sacro Romano Impero). 1535-1554. AR Denaro da Soldi 32 imperiali (33mm, 10.89 g, 11h). CAROLVS • V • IMPERATOR, laureate and armored bust right, wearing Collar of the Order of the Golden Fleece / • SANCTVS • AMBROSIVS • AR, S. Ambrogio, in episcopal regalia, standing slightly right on ground line, holding whip in raised right hand and crozier in left; • MLM • below. Cf. CNI V 34 (for type); Crippa 8/B-1. VF, deeply toned. Very rare variety with AR in reverse legend.

Ex Archer M. Huntington Collection (HSA 1001.1.18182).

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Bello questo falso di berlinga, è la moneta a cui accennavo prima, qui il Sant'Ambrogio  è con staffile e al galoppo, un Santo Cavaliere, Guerriero, un Riferimento cittadino, un Simbolo, l'immagine è molto plastica e in movimento.....fate un raffronto magari coi tempi passati con  il Visconti a cavallo e questo Sant'Ambrogio a cavallo....

Qui c'è un altro aspetto particolare da ricordare, lo stemma è al diritto, ma che stemma è ? Ci sono le armi araldiche di Spagna e l'aquila bicipite asburgica, altrettanto sarà nel mezzo bianco, nello stemma di Milano nulla....

Troppa esposizione di identità al rovescio con questo maestoso Sant'Ambrogio a cavallo con in più la M gotica sotto....o semplicemente non era ancora arrivato il momento, che arriverà con Filippo II col biscione nello stemma.....?

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Inizierei a sottolineare come anche Ludovico XII d'Orleans scelse di raffigurare un S. Ambrogio guerriero, sempre sul testone (che nel caso di Carlo V prende il nome di berlinga).

Con l'imperatore spagnolo però viene a mancare sulle spalle del Patrono il mantello, teso al vento o meno, che contribuiva a rendere in maniera straordinaria il movimento della figura.

Se poi vogliamo fare un raffronto con le numerose rappresentazioni a cavallo dei Signori precedenti possiamo ben notare come a quei tempi venisse data maggiore importanza all'aspetto strettamente militare. Infatti i sovrani erano rappresentati in armatura e a capo coperto dall'elmo, sottolineando così la forza militare del Signore e dello Stato.

A volte addirittura l'armatura e la gualdrappa sono ornate in maniera propagandistica da imprese, come quella della scopetta tanto cara agli Sforza.

Modificato da anto R
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Inizierei a sottolineare come anche Ludovico XII d'Orleans scelse di raffigurare un S. Ambrogio guerriero, sempre sul testone (che nel caso di Carlo V prende il nome di berlinga).

Con l'imperatore spagnolo però viene a mancare sulle spalle del Patrono il mantello, teso al vento o meno, che contribuiva a rendere in maniera straordinaria il movimento della figura.

Se poi vogliamo fare un raffronto con le numerose rappresentazioni a cavallo dei Signori precedenti possiamo ben notare come a quei tempi venisse data maggiore importanza all'aspetto strettamente militare. Infatti i sovrani erano rappresentati in armatura e a capo coperto dall'elmo, sottolineando così la forza militare del Signore e dello Stato.

A volte addirittura l'armatura e la gualdrappa sono ornate in maniera propagandistica da imprese, come quella della scopetta tanto cara agli Sforza.

Certamente si, Sant'Ambrogio con lo straniero resiste come simbolo monetario di Milano, giusto il raffronto con quello di Ludovico XII d'Orleans, c'è però una piccola differenza secondo me da non sottovalutare, sotto il cavallo Carlo V mette una M gotica tra l'altro coronata, Ludovico invece mette lo scudo di Francia, è come su una targa automobilistica mettere MI e su un'altra FR(ancia )..... :blum:

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Io lancio sassi e sassetti ....poi chi vuole può raccoglierli e farli suoi.... :blum:, Carlo V, non è ovviamente solo Milano, tante zecche, tanti similitudini o non, vediamone una Napoli offre pregevoli pezzi monetari..., sfoglio il MIR Napoli e guardo....c'è una figura che rappresenta l'identità alla pari di Sant'Ambrogio ?

Mi sembra che ci siano analogie, ma anche differenze, e qui parlo veramente da profano...., vedo splendidi, bellissimi busti di Carlo V, vedo fantastiche raffigurazioni allegoriche, la Pace, classiche, Pallade, vedo il Tosone, vedo gli stemmi al rovescio, vedo tante sigle, vedo le colonne d'Ercole, non vedo un simbolo come è per Milano Sant'Ambrogio .....è una riflessione ovviamente....e un tentativo che qualcuno abbocchi :blum:, che ne dite @@aleale, @@fedafa o chi vorrà e conosce questa monetazione, non è bello e di crescita anche confrontare su uno stesso regnante piu'  monetazioni ?

 

P.S. Leggevo qualche giorno fa un interessante contributo di Gigliola Soldi Rondanini dal titolo " Milano, il Regno di Napoli e gli Aragonesi ( secoli XIV - XV ) ", siamo al periodo sforzesco milanese ma quanti intrecci già con Napoli....

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Complimenti ad entrambi :good:, avanti così..., sul peso monetario non mi sbilancio, ma magari @@Parpajola ne sa qualcosa...

Un complimento personale anche a questo merciaio, tal Giovan Marco Burigozzo gran cronista d'epoca e che sperava che il figlio continuasse nella sua opera, non fu così perché muori poi probabilmente nel 1544.

Due osservazioni ancora, si differenzia il testone in tutto questo, il busto di Carlo V non c'è, però c'è lo scudo con aquila bicipite sormontato da corona imperiale e con ai lati K - K, in compenso però al rovescio un bel Sant'Ambrogio seduto in cattedra.

Altra osservazione c'è una cesura con l'epoca viscontea - sforzesca, sparisce il loro stemma, la biscia, simboli di quell'epoca che troveremo nello stemma più avanti, è Sant'Ambrogio che impersona in più monete l'identità cittadina , ma abbiamo anche uno splendido Sant'Ambrogio a cavallo con lo staffile nella mano destra, qui sembra più un guerriero che un Santo, e sotto il cavallo una M gotica sormontata da corona imperiale che in quest'epoca risulterebbe inconsueta....

 

Inizierei a sottolineare come anche Ludovico XII d'Orleans scelse di raffigurare un S. Ambrogio guerriero, sempre sul testone (che nel caso di Carlo V prende il nome di berlinga).

Con l'imperatore spagnolo però viene a mancare sulle spalle del Patrono il mantello, teso al vento o meno, che contribuiva a rendere in maniera straordinaria il movimento della figura.

Se poi vogliamo fare un raffronto con le numerose rappresentazioni a cavallo dei Signori precedenti possiamo ben notare come a quei tempi venisse data maggiore importanza all'aspetto strettamente militare. Infatti i sovrani erano rappresentati in armatura e a capo coperto dall'elmo, sottolineando così la forza militare del Signore e dello Stato.

A volte addirittura l'armatura e la gualdrappa sono ornate in maniera propagandistica da imprese, come quella della scopetta tanto cara agli Sforza.

Il peso è della metà del '500. Il numero 33 indica il valore in soldi, accresciutosi nel frattempo.

Saluti speciali a Giancarlone

Gzav

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Sfogliando il CNI ho trovato una variante aggiuntiva (riportata al numero 31) a quelle già citate da @@Parpajola, con .M[LVM] sotto S. Ambrogio. La variante in questione fu pubblicata dai fratelli Gnecchi nel loro supplemento a Le monete di Milano da Carlo Magno a Vittorio Emanuele II.

Gli Gnecchi la considerano R/4 e l'esemplare reperito proviene dalla Coll. Osnago. Purtroppo però nessuna delle due opere la illustra.

Dato che il MIR non nomina nemmeno questa variante mi viene un dubbio circa la sua effettiva esistenza, dubbio che magari qualche anima pia dotata del terzo Crippa potrebbe risolvere...

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Cerco di autorispondermi su Milano e Napoli con Carlo V, nei limiti che evidentemente ho, un Sant'Ambrogio o qualcosa del genere a Napoli o un simbolo che abbia potere, legittimazione, e richiami anche la cristianità insieme non lo vedo, la storia dei Visconti e degli Sforza porta in dote a Milano i suoi simboli, la tradizione, il biscione, Sant'Ambrogio....continueranno poi nel tempo, a Napoli vedo altro, stemmi inquartati con l'aquila bicipite, vedo il Tosone, ma difficile assimilarlo credo a questo, vedo la croce potenziata come rappresentazione cristiana, vedo tanto Carlo V, leggende che richiamano il Sacro Romano Impero e il classico, probabilmente queste differenze sono dovute al pregresso, alla storia precedente, anche se di Carlo V sempre parliamo....

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Per quanto riguarda Napoli aggiungo questa immagine tratta da asta NAC 60 dell'11 giugno 2011.

 

Allego la descrizione.

 

Napoli 
Carlo V d’Absburgo imperatore, 1519-1554. Da 2 doppie o quadrupla, AV 13,46 g. CAROLVS IIIII ROM IMPE Busto laureato, drappeggiato e corazzato a d.; sotto, nel giro, IBR in nesso (Giovan Battista Ravaschieri, zecchiere). Rv. MAGNA OPERA DOMINI Figura muliebre, con cornucopia, dà fuoco con una torcia ad un mucchio di libri ed armi. CNI 1 var. (zecchiere A). Pannuti-Riccio 1a. MIR 124/1. Friedberg 830.

 

La legenda MAGNA OPERA DOMINI fa riferimento all'editto imperiale del 23 ottobre 1547, editto col quale si perdonavano coloro i quali avessero preso parte ai "tumultuosi avvenimenti" che avevano seguito il tentativo di portare a Napoli l'Inquisizione.

 

Venendo all'iconografia, non è chiaramente una figura religiosa, ma richiama un avvenimento particolare per la città. La pace in figura muliebre che dà fuoco ad un mucchio di libri ed armi allude alla cancellazione dei tragici avvenimenti.

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