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Riforma monetaria di Costanzo II


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Inviato

La riforma monetaria di Costanzo II (348), quella che crea le tre coppie di nominali accomunati dalla legenda FEL. TEMP. REPARATIO, è molto nota negli aspetti iconografici. Ma ci sono fonti storiche giuridiche che possano inquadrarla correttamente?
In particolar modo, è poi davvero chiaro quali siano i rapporti di valore tra i tre moduli? Davvero 1:2:4 come ho un po' dato per scontato sino ad ora?

E si sa come fossero davvero definiti i tre moduli?


Inviato

Scusa Antwala ma il discorso sulle proporzioni  mi risulta poco chiaro. (FEL TEMP REPARATIO)

Non ho i pesi ma ti riporto quanto il Failmezger riporta.

Non cita i pesi ma le misure che variano a seconda degli anni.

348-352= da 20 a 26 mm. con intervallo variabile nelle singole zecche  ed es. Siscia  24-26, Trier 20-21

353= 19-22 mm.

354= 17-20 mm.

355-361 = 15-19 mm. Alessandria  15-17, Arles 18-19 con dimensione prevalente 17-18 mm.


Inviato

Mi piace la tua domanda, perché è esattamente quella che mi faccio io!

La riforma del 348 è talmente nota….questo è ciò che si dice, perché a volte ci basiamo su ciò che è stato detto dai “grandi” della numismatica e promuoviamo delle opinioni, per quanto ragionate e magari fondate, a verità.

Ma tutto ciò che costruiamo su queste fondamenta, rischia di crollare se nella base si insinua una piccola e minuscola crepa..

Un giorno caro Antv, se ricordi anche io ti chiesi: “ma la riforma del 248….dove trovo le fonti?”

 

Dunque, partendo dal RIC VIII pg 35

Mattingly’s suggestion that the new coinage was introduced to coincide with Rome’s eleven-hundredth anniversary, 21 april 248, remains the most satisfactory solution of a difficult question.

H Mattingly, Fel Temp. Reparatio, numismatic chronicle 1933, 182-202

 

Premesso che non trovo il testo in questione perché ancora protetto (on line), vorrei segnalare che la cosa rimane molto correttamente segnalata come la risposta più soddisfacente (non unica) a una “difficult question” che viene promossa a verità solo dai lettori del RIC…e non da chi lo scrisse!

 

Se però oggi cercate nella rete, la riforma monetaria del 348 è apparentemente un dato di fatto. Mattingly la data tra l’altro partendo dal presupposto che la scelta ricada sui 1100 anni della fondazione di Roma.

 

Certo un approfondimento sarebbe utile, anche perché il testo di Mattingly ha compiuto 82 anni….e negli ultimi 82 anni, sulla monetazione del IV e V secolo ne è passata di acqua sotto i ponti… J

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Inviato

La ''difficult question'' di cui parla Kent si riferisce alla data della riforma. Che sia il 347 o 348 poco cambia. Per quanto riguarda i rapporti tra i nuovi nominali siamo condannati a ipotesi (salvo scoperte di nuove fonti che ci possano illuminare.

 

Arka

 

P.S. Titolo sbagliato. La riforma appartiene a pieno diritto anche a Costante.  ;)

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Inviato
....Un giorno caro Antv, se ricordi anche io ti chiesi: “ma la riforma del 248….dove trovo le fonti?”....
 

 

Come non ricordarmene!

 

La cosa nacque un mesetto fa, quando Poemenius per ragioni sue mi propose di scrivere due righe sull nascita del nummus ("non più di due paginette, mi raccomando!", mi disse). Le paginette furono una decina nelel qauli sostenevo che il nummo quale moneta fisica avesse emesso il suo primo vagito sulle sponde del Mediterraneo nell'anno Domini 388.

Un po' scazzato per la prolissità eccessiva, "già, il tuo ragionamento può anche filare: ma le fonti?" mi disse Poemenius.

Già, le fonti. Gli è che le fonti mica si trovano facilmente!

 

Alla ricerca di fonti, mi misi a studiare la riforma di Teodosio del 392: lì una fonte l'abbiamo: la legge di Arcadio e Onorio che l'abroga e sulla quale c'è una proibizione di convertire il decargiro in alio, dove a quell'alio do una traduzione che va contro mari e monti!.

Studia che ti ristudia, dopo aver scritto una trentina di paginette sulla riforma monetaria del 392, giunsi alla conclusione che non era comprendibile se prima non comprendevo quella di Graziano de 378, all'indomani della funesta battaglia di Adrianiopoli. E così ho cancellato le 30 pagine già scrtitte e mi sono accinto a riscriverle, ma alla luce della riforma di Graziano. Ora le pagine sono diventate una cinquantina.

Ma di nuovo mi sono arenato: perché è difficile comprendere la riforma di Graziano, che probabilmente è una volgarissima svalutazione della monetazione di Valentiniano I avvolta in una bellissima carta da regola luccicante e piena di bei disegnini!

Dunque s'ha da studiare la riforma di Valentiniano I, della quale le fonti qualcosina dicono.... rimandando alla riforma di Costanzo II del 348!

Ed eccomi qui!

 

Ora ho il grosso timore che appaiano delle fonti dalle quali si deduca che per comprendere la riforma del 348 bisogna andare all'inizio di tutto!

 

In principio quando Dio creò i cieli e la terra tutto era confusione.

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Inviato

@@teodato.

Hai toccato il problema dei problemi. L'assoluta inattendibilità delle dimensioni delle monete, alla quale si aggiunge quelal del contenuto in fino.

Secondo Kenneth Harl, dal quale sto attingendo dati ma che non sposo in quanto sono già sposato e comunque non ho un particolare debole per i maschioni, dalla riforma del 348 (la data è molto plausibile proprio per la particolare ricorrenza: 1100 anni dalla fondazione dell'Urbe) nacque quanto segue:

 

"In 348 the brothers Constans and Constantius II halted minting minuscule nummi, and, in the first improvement of the currency in over a generation, issued three new billion denominations proclaiming the coming eleventh centenary of Rome as ‘The Resotoration of the Felicity of the Ages’ (FEL. TEMP. REPARATIO). The main denomination, struck on a large-sized AE2 flan (5,26 g, 23 mm), carries a prominent value mark A on speciment struck at western mints and it was most likely the maiorina later banned by the 354 law. [...] The intermediate-sized denomination, with the mark N on western issues and minted on a small AE2 flan (4,25 g, 21 mm), might have been the centenionalis of the 354 law. [...] The fractional piece (2,42 g) bears no value mark. [...] The intermediate N coin (1,5 percent fine), whatever its official tariffing, was the half of the larger A coin (3 percent fine). The smallest coin (0,4 percent fine) migh have been a revalued version of old Constantinian nummus." (Kenneth W. Harl, Coinage in the Roman Economy, 300 BC to AD 700, Ed. Johns Hopkins University Press, Baltimora 1996).

 

Sui diametri e pesi, inizialmente furono davvero quelli. In merito al rapporto dei valori tra le tre tipologie, 4:2:1, dissento totalmente!


Inviato

La ''difficult question'' di cui parla Kent si riferisce alla data della riforma. Che sia il 347 o 348 poco cambia. Per quanto riguarda i rapporti tra i nuovi nominali siamo condannati a ipotesi (salvo scoperte di nuove fonti che ci possano illuminare.

Arka

P.S. Titolo sbagliato. La riforma appartiene a pieno diritto anche a Costante.  ;)

 

Arka: hai tre volte ragione. In quanto all'ultima tua osservazione, relativo al titolo, da ex giornalista (ho fatto anche quello nella mia vita) ho sempre privilegiato i titoli brevi e realistici. Orsù: fu davvero una riforma a quattro mani? Suvvia!


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