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Inviato

Un dubbio atroce.

 

Durante il regno di Valentiniano III, ad un certo momento la qualità dei nummi della zecca di Roma cala terribilmente.

Mi è venuto un dubbio: che sia stata data in concessione a dei privati. Insomma: privatizzata ed esternalizzata.

Bisognoso di fondi, con un terribile debito pubblico, il povero Valentiniano III non sapèva più a che santo voltarsi per trovare un po' di soldini e pagare gli stipendi dell'esercito, che reagiva malamente se uno non glieli pagava.

Magari aveva un ministro delle finanze "creativo" che gli fece capire che la privatizzazione dei servizi dello Stato era la soluzione a tutti i problemi di finanza e indebitamento pubblico. E Valentiniano III gli fece caso privatizzando la zecca dedita alla moneta enea.

E' un'ipotesi plausibile?


Inviato

Non conosco la storia di Valentiniano III, ma mi sto convincendo che in moltissime cose è preferibile prendere a noleggio che non possedere. Facciamo un esempio: se effettivamente la zecca fosse privata e lo Stato acquistasse solo le monete che gli servono per l'esercizio pubblico, pagando una cifra certa per ogni moneta, sarebbe più vantaggioso? Nel mio piccolo, credo di si. Anche perchè sono convinto che oggi, il costo della coniatura della moneta, sia più alto del valore intrinseco della moneta stessa. Tornando a Valentiniano III, può anche essere che la qualità sia andata a discapito della quantità. Siamo messi male con le finanze? Coniamo più monete e più in fretta. In questo modo la qualità, per quel periodo, è andata a farsi benedire.


Inviato

Un dubbio atroce.

 

Durante il regno di Valentiniano III, ad un certo momento la qualità dei nummi della zecca di Roma cala terribilmente.

"un certo momento" quando?


Inviato

"un certo momento" quando?

Mi riferisco a dopo il 445.

 

Una spiegazione in più. Dal RIC 2140 al 2164 la qualità dei nummi di Valentiniano III va a puttane, a tal punto che la mia gatta si rifiuta di collezionarli.

Le legende si fanno incomplete e approssimative. Non di rado s'invertono delle sillabe, ad esempio iniziando con DNAVL... invece di DNVAL.... con gioia dei truffatori che li spacciano per nummi di Avito. Sempre o quasi sempre la E è sostituita da :Greek_epsilon:  e la A da :Greek_Lambda: , La zecca è indicata in modo molto approssimativo, RM, ROM, ROA, o. piè spesso ancora, non vi è alcun contrassegno di zecca.

I casi sono tre:

a) si tratta di monete imitative emesse da altri soggetti (penso alla zecca di Cartagine e a Genserico)

b) il personale della zecca è diventato analfabeta, oltre che avventizio

c) la zecca è stata esternalizzata

 

Io, se devo dire il vero, sono per l'ipotesi a), ma qualcuno, molto ben preparato sul tema e che invece sostiene l'ipotesi b), minaccia di privarmi degli zebedei se continuo a insistere per l'ipotesi a). Allora, per salvarli (anche se vecchi, rugosi e ormai atrofizzati, pur sempre ci tengo a trattenerli), mi sono fatto venire in mente l'ipotesi c).

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Inviato (modificato)

Ma i ritrovamenti cosa dicono?

Se fossero vandale (ipotesi a), mi aspetterei moltissimi ritrovamenti lungo la costa africana, e pochi in terra italica.

Dei ritrovamenti consistenti in qualche tesoretto italico renderebbe improbabile la prima ipotesi.

Aggiungo che in ogni caso l'ipotesi b e c non si escludono a vicenda, anzi è probabile che l'ipotesi b possa desumersi dall'ipotesi ( c)

Modificato da azaad

Inviato

maybe they tried communism 

and that would explain why they started to make shoddy coins

 

 

forse hanno provato il comunismo
e questo spiegherebbe perché hanno cominciato a fare le monete scadenti


Supporter
Inviato (modificato)

maybe they tried communism

and that would explain why they started to make shoddy coins

forse hanno provato il comunismo

e questo spiegherebbe perché hanno cominciato a fare le monete scadenti

I post politici sono vietati dal regolamento, per cui consiglierei di editare questo post.

Modificato da azaad
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Inviato

Dedico a turbato5 questa monetina di Valentiniano III con l'enigmatica legenda VAF [...] VLO

 

33pbxgm.jpg

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Inviato (modificato)

Ma i ritrovamenti cosa dicono?

Se fossero vandale (ipotesi a), mi aspetterei moltissimi ritrovamenti lungo la costa africana, e pochi in terra italica.

Dei ritrovamenti consistenti in qualche tesoretto italico renderebbe improbabile la prima ipotesi.

Aggiungo che in ogni caso l'ipotesi b e c non si escludono a vicenda, anzi è probabile che l'ipotesi b possa desumersi dall'ipotesi ( c)

 

Ho studiato attentamente le monete di bronzo in nome di Valentiniano III presenti in 19 ripostigli, per un totale di 1806 monete: quelle dal RIC X,2140 al 2164 provengono tutte, senza eccezione, da ritrovamenti non italici: pricipalmente tunisini e algerini. I casi di queste monete ritrovati in Italia sono sporadici. I

n questo momento sto studiando un accumulo di monete - circa 7.000 - trovate nei dintorni di Roma durante la realizzazione dello sbancamento di terreno realizzato per l'espansione di un quartiere periferico: su circa 300 monete di Valentiniano III nessuna appartiene al gruppo 2140-64.

Non l'ho premesso per non influire sul vostro parere.

Questi sono i ripostigli analizzati (i numeri corrispondono unicamente alle monete in nome di Valentiniano III contenute nel ripostiglio e non al totale del ripostiglio): dalla VOT XV in poi corrispondono ai tipi RIC X,2140-2164

 

wuqgy0.jpg

 

Le 6 di Bova Marina e quella di Falerii Novi e Gualdo Tadino con figura dell'imperatore stante sono di lettura molto incerta e, in effetti, potrebbero essere delle vittorie.

Modificato da antvwaIa
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