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IGNORED

UNA NUOVA RISTAMPA DELLO SPAHR?


Risposte migliori

Guest Danilo Maucieri
Inviato

Sarebbe ora che qualcuno si curasse di ristampare i due volumi di Rodolfo Spahr "Le monete siciliane dai Bizantini a Carlo I d'Angiò" e "Le monete siciliane dagli Aragonesi ai Borboni"... <_<

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io ho il volume stampato a Palermo nel 1959 a cura del Banco di Sicilia,un opera monumentale che andrebbe rivista ed aggiornata (anche se in parte è stato fatto nel MIR Varesi)

p.s. Danilo ti ho inviato un messaggio privato

Modificato da Fid
Inviato

E in parte anche dal MEC.

Comunque più testi ci sono meglio è!


Inviato

Comunque non è l'unico volume che mi piacerebbe veder ristampato... Anche il Gnecchi è diventato introvabile...


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a me a parte le ristampe ed i cataloghi mi piacerebbe trovare delle monografie sulle monete di mio interesse oppure delle raccolte dei bolletini e degli articoli numismatici rilegati per tema o monetazione,bene o male ciò che sta su alcuni testi lo si reperisce con una certa facilità viceversa tantissime opere ed articoli numismatici rischiano di cadere nell'oblio e proprio per questo motivo ho aperto un apposita proposta nell'apposita sezione

Modificato da Fid
Guest Danilo Maucieri
Inviato

In verità i due volumi di Spahr oggi sono in buona parte superati: gradi di rarità non più rispondenti al mercato attuale, monete mancanti e varianti male interpretate... il libro di Varesi va bene fino a un certo punto, sono riportate le tipologie principali ma mancano le varianti...il MEC va bene per i secoli XI-XV ed è un capolavoro ma costa un occhio della testa...

A mio parere occorrerebbe riscrivere ex novo un corpus seguendo l'impostazione dello Spahr.

Per quanto riguarda i fascicoli e le riviste, diverse associazioi (Società Italiana di Numismatica", ex Circolo Mario Rasile, ecc...) ne sono provviste e sono disponibili a fornire copie fotostatiche a chi ne faccia richiesta. :D

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si infatti cercherò di recuperare tutto ciò che riterrò più opportuno e per questo motivo sto aspettando inanzitutto di reperire gli indici del bollettino del circolo numismatico napoletano e della rivista italiana di numismatica per avere una idea di ciò che potrei richiedere malgrado sicuramente abbia già adocchiato nei riferimenti dello Spahr delle opere interessantissime :) se reputi che qualche opera in particolare possa essere molto utile per lo studio delle monete del regno delle due Sicilie o del regno di Sicilia suggeriscimela pure

Sull'opera dello Spahr siamo d'accordo,l'opera va aggiornata integralmente,ci vuole una buona modifica in alcuni suoi aspetti come ad esempio i gradi di rarità che ovviamente non sono per nulla reali malgrado il metro utilizzato è diverso dalla scala sino ad R5 (lo spahr utilizza una scala sino a RRRR ma riporta come semplice R monete introvabili)e non sottovaluterei il fatto che si debbano aggiungere le immagini mancanti ,in una recente discussione è emerso che alcune monete rarissime battute sotto Vittorio Amedeo II e non fotografate dallo Spahr sono presenti in altri testi (sul Simonetti sono presenti le immagini del 4 e 3 ducati oro e del 4 tari')

Modificato da Fid
Inviato

Concordo i gradi di rarità vanno come si dice "al vento" è la prima cosa da ricompilare.


Guest Danilo Maucieri
Inviato

Certo Fid, dimmi solo il periodo storico in particolare che ti interessa approfondire e le opere che già hai. :D

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a parte qualche testo facilmentente rinvenibile come il Larizza o il Majorca o i cataloghi commerciali di uso comune solitamente uso per le siciliane lo Spahr ed il Varesi

Per le napoletane del regno delle due sicilie (non colleziono regno di Napoli) mi limito al semplice catalogo Gigante con parti del D'incerti(che non possiedo integralmente ma che riceverò a giorni),ho acquistato recentemente Il Pagani e sto cercando di reperire i cataloghi d'asta Varesi "civitate neapolis" e "utriusque siciliae" che insieme a tanti altri cataloghi d'asta per me sono essenziali nello studio di questa monetazione,quando mi sarà possibile cercherò di reperire lo studio del Traina "Ricerche sulle piastre di Ferdinando II di Borbone dal 1831 al 1859" in Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano, Napoli 1991 visto anche che è mia abitudine tenere un archivio fotografico delle varianti di questa monetazione

Modificato da Fid
Guest Danilo Maucieri
Inviato

La bibliografia è immensa, devi dirmi l'arco cronologico che intendi approfondire sennò ci perdiamo...

Inviato (modificato)

prevalentemente la monetazione del regno delle due sicilie 1816-1859 ed in particolare qualsiasi cosa riguardi le varianti delle tipologie di piastre dei quattro regnanti Ferdinando I (1816-1825) Francesco I(1825-1830)Fedinando II(1830-1859)Francesco II(1859-1860)

Modificato da Fid
Inviato

Tornando allo Spahr, è sicuramente un'opera che con il concetto di collezionismo moderno può intendersi superata.

Oggi noto sempre più una spasmodica ricerca della variante di conio, cosa che sino a non troppo tempo fa veniva completamente ignorata dagli autori.

In alcune monetazioni, ed in quella siciliana in maniera particolare si rischia d'altro canto di appesantire un'opera con una infinità di piccole varianti che numismaticamente hanno poco da dire. Colleziono un periodo limitato di monete siciliane; Ferdinando III per intenderci, e solo che per il 12 Tarì 1810 ho messo assieme 6 varianti, di cui 2 potrei definirle significative mentre le restanti 4 solo in virtù dell'utilizzo di un conio differente. Chi potrà mai sapere se la variante con un x numero di bacche è più rara del tipo con y numero di bacche ?.

Tutto questo per dire che anche le varianti di conio devono essere "pesate".

Certo i gradi di rarità rivisti, ma rimarrei sulla rarità di tipo variante importante e significativa.

Altro esempio di una monetazione cara a FID, le piastre del 1818 per Napoli. Nel 1818 si usa dividerle per testa grande e testa piccola, magnifico: i colli variano sia per lunghezza sia per taglio o troncato, variano per dimensione come varia per foggia la capigliatura del sovrano e la corona. Varia il carattere della leggenda, la spaziatura e la punteggiatura. A questo va aggiunto l'orientamento della leggenda sul bordo, e la punteggiatura sulla data, sempre che non sia ribattuta, o con una bella R prima, ma a quel punto bisogna anche tener conto su quale moneta è stata reimpressa. Insomma si arriva ad una totalità di varianti enormi, difficili anche da descrivere, da classicare cui poi assegnare una rarità.

Il Pannuti Riccio è certamente il testo di riferimento per la monetazione di Napoli e non tratta le varianti. E' stata la fortuna del Pannuti Riccio, anzi i gradi di rarità li ha fatti in un secondo tempo De Falco.


Inviato (modificato)

sulle varianti effettivamente esiste un interesse esagerato(probabilmente anche invogliato da noti studiosi) che ha finito per contagiare anche me e che motivo con la voglia di conoscere il più possibile queste monetazioni

So che è un utopia sperare in uno studio completo che cataloghi tutte le varianti possibili ma mi piacerebbe pensare che possa esistere, inspiegabilmente come se fosse qualcosa di incontrollabile ogni qual volta ho in mano una moneta borbonica la prima cosa che faccio è guardarne tutti i dettagli anche quelli più piccoli che la possano differenziare dalle altre monete,quel qualcosa che anche se infinitesimale fa apparire particolare quella moneta donandole un aspetto peculiare a prescindere da un improbabile surplus economico.C'è da dire che questa ricerca del diverso per me non ha alcuna importanza ne economica ne collezionistica,non colleziono varianti e mi limito semplicemente a possedere le tipologie considerate principali anzi evitando appositamente alcuni coni che appaiono come imperfetti(es: senza punteggiatura o giglio nel contorno) probabilmente però se certi cataloghi commerciali avessero optato per classificare come tipologia differente ad esempio un 120 grana 1818 collo lungo probabilmente in questo momento avvertirei nella mia collezione la mancanza di un pezzo importante

Sullo Spahr sicuramente non posso che concordare,l'opera ha la sua età ma l'autore per aver compiuto ciò che altri avrebbero voluto mi appare ancora più interessante, ogni volta che lo sfoglio ne rimango affascinato dall' intramonetabile bellezza malgrado ciò anche i mostri sacri necessitano di corposi restauri per rimanere tali nel tempo

Modificato da Fid
Inviato

Ecco un esempio di variante non classificata, la testa non esiste solo grande o piccola, ma anche media come si evince dal confronto tra le due piastre reimpresse del 1818. Eppure notiamo che la punteggiatura della legenda e la dimensione è molto simile, varia maggiormete in R e data. Quindi già di questa moneta reimpressa sarebbe da aggiungere l'utilizzo di una variante con effige di media grandezza. Così via per tutti gli incroci di conii.


Inviato (modificato)
Ecco un esempio di variante non classificata, la testa non esiste solo grande o piccola, ma anche media come si evince dal confronto tra le due piastre reimpresse del 1818. Eppure notiamo che la punteggiatura della legenda e la dimensione è molto simile, varia maggiormete in R e data. Quindi già di questa moneta reimpressa sarebbe da aggiungere l'utilizzo di una variante con effige di media grandezza. Così via per tutti gli incroci di conii.

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oltretutto se non erro le piastre sono differenti essendo quella di destra la tipologia con rilievo più marcato e considerata più preziosa e bella esteticamente,certo se volessivo individuare tutti i coni possibili si dovrebbero unire tutte le tipologie conoscibili e conosciute e non si finirebbe più di catalogarle. Comunque come ho avuto modo di discutere con il curatore del catalogo Gigante in effetti alcune tipologie di piastre dovrebbero essere incluse nella catalogazione (il conio con testa intermedia è sicuramente da catalogare) e la risposta a certi miei interrogativi è stata giustamente la seguente ".... Diverso è il discorso delle figure variate. Bisogna dire, in ogni modo, che le figure modificate nell'assemblaggio delle parti mobili del conio (vedi segno di zecca lievemente spostato, o diversa posizione della testa ecc.) non sono di rilevanza tale da doverle necessariamente identificare. Diverso è il discorso che interessa le figure realmente modificate dall'incisore .. Tuttavia, anche quì occorre pensare che, in questo caso specifico, si tratta di una monetazione in cui, effettivamente, le varianti non si potranno mai contare.In ogni caso, varianti del tipo illustrato, andrebbero senz'altro catalogate (con riferimento alle piastre 1818 con collo lungo) sempre che l'impaginazione del catalogo lo consenta"

Modificato da picchio
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tornando sullo Spahr,non so come è avvenuto per le altre opere numismatiche successivamente aggiornate da altri autori ma immagino o che la casa editrice proponga l'aggiornamento ad uno studioso autorevole oppure al contrario si proponga uno studioso autorevole con esito positivo,vediamo se in futuro ci saranno novità

Modificato da Fid
Inviato

Ciao a tutti...

Ritengo che i 2 volumi dello Spahr (e la ristampa del 1982) siano ancora validissimi... certo, qualche rarità andrebbe rivista...., qualche variante inserita (personalmente ne avrei una ventina da inserire), qualche moneta manca del tutto (soprattutto normanne)... ma sono ancora validissimi. Se pensiamo che i cataloghi-prezziari che avete citato in precedenza riportano gli stessi errori.... Personalmente integro gli Spahr con altri testi... soprattutto Travaini per le normanne e Guglielmi per le sveve.... Certo... una nuova pubblicazione sulle monete siciliane sarebbe utilissimo (mi aspettavo molto più dal M.I.R. di Varesi) ma non indispensabile.

Per fortuna abbiamo lo Spahr!!!


Inviato (modificato)

lo spahr è un testo che ha avuto una grande importanza ma che come giustamente è stato detto ha fatto il suo tempo e andrebbe rivisto integralmente.Personalmente penso che possa essere utile un evoluzione del MIR,un evoluzione che aggiunga al suo interno varianti,riferimenti bibliografici,notizie storiche,aggiornamenti delle valutazioni,delle rarità e delle leggende indicando il diametro dei coni(stranamente si indica solo il peso)se la Varesi decidesse di aggiornarel'opera con una certa frequenza sono sicuro che nell'arco di qualche anno si avrebbe un bel capolavoro

Modificato da Fid
Guest Danilo Maucieri
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Rispondo a Fid circa le opere numismatiche inerenti il periodo da lui prediletto. Il Maiorca è vecchio ma presenta aspetti interessanti, Larizza molto meno. Oltre allo Spahr vol.II, indico il Pannuti-Riccio con prezzario di De Falco, il Cagiati (ancora utilissimo per le varianti), lo studio di Traina sulle piastre di Ferdinando II (che puoi chiedere all'autore), De Sopo, il catalogo di Ruotolo "Le grandi monete d'argento dei Borboni di Napoli", il Pagani Prove e Progetti (se ti interessa approfondire anche questo ambito), il volume XX del Corpus Nummorum Italicorum (ristampa Forni), lo studio di D'Incerti sulle monete borboniche delle due Sicilie (che già possiedi in parte), il mastodontico volume di Luisa Bovi "Studi di numismatica del dottor Giovanni Bovi", i libri di Bianchini "Storia delle finanze del Regno di Napoli" (disponibile in ristampa Forni) e "Storia economico-civile di Sicilia" (quest'ultimo invece non ristampato) dove troverai moltissime notizie sulla quntità di monete prodotte anno per anno in zecca. Vari articoli si trovano inoltre sparsi in tutte le riviste numismatiche, compresa Cronaca Numismatica (ma bisogna vedere da quando la leggi). Per quanto riguarda il Circolo Numismatico Napoletano, notizie puoi trovare nello Speciale n.9 di C.N. "Numismatici e numismatiche" di Ruotolo, e nel volume di Grierson "Tarì, follari e denari" (riprodotto anche nel MEC vol.14 ma in inglese).

Se ti interessa sapere come reperire qualcuna delle opere citate chiedi pure.

Guest Danilo Maucieri
Inviato

Il COHEN è gia stato ristampato da Forni!

Guest Danilo Maucieri
Inviato

Circa lo Spahr, era mio auspicio non una riedizione dei due volumi, ma piuttosto una nuova opera omnia sulle monete siciliane medievali e moderne, che corregga errori e colmi lacune (e credetemi, ce ne sono molte anche nelle opere successive allo Spahr). Bisogna inoltre tener conto che il tema delle monete siciliane è in gran parte inesplorato, fino al 1976 non si aveva ancora un catalogo complessivo, e tuttora non è affatto raro ritrovarsi tra le mani inediti di ogni tipo.

Guest Danilo Maucieri
Inviato

Ah, dimenticavo Fid: per le riviste numismatiche del passato la Forni, anni fa, inaugurò una nuova collana di ristampe ("le antiche riviste di numismatica"), diretta da Mario Traina, che si pone il fine di ristampare tutte le riviste numismatiche del passato. Per ora siamo fermi alla prima proposta (la "Rivista della Numismatica Antica e Moderna" di Olivieri, 1864-65, con allegata la "Rivista Numismatica Italiana" di Maggiora Vergano, 1866).

L'idea è stupenda; peccato che le richieste dei collezionisti siano state pochine....

Inviato (modificato)

mamma mia quanta carne sul fuoco,tutte queste discussioni ed informazioni mi rendono estremamente felice,ho appuntato tutto minuziosamente e credo che le indicazioni che hai dato siano preziosissime anche per la bibliografia di "lamonetapedia"

grazie :)

Modificato da Fid
Guest Danilo Maucieri
Inviato

Lietissimo di poter aiutare te e quanti in futuro ne avranno bisogno.

P.S.: a proposito, mi avevi accennato che su questo forum c'è una discussione sui trifollari...puoi darmi la collocazione precisa?

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