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Risposte migliori

Inviato
Buon giorno a tutti!

Quest'oggi vorrei condividere con voi la mia gioia per l'aver finalmente messo in collezione una moneta della Serenissima!

Il titolo forse non è il più appropriato in quanto l'interesse e lo studio per questa monetazione lo coltivo già da tempo, tuttavia è pur sempre l'inizio della collezione "materiale".

Vengo ora al tondello.

Trattasi di un'osella di Francesco Loredano, in particolare quella del 1755.

La moneta si presenta in conservazione un pò bassina, abbastanza tosata (almeno abbiamo la prova che ha circolato sul serio e non è una medaglia :blum: ), ma a mio avviso ancora molto gradevole.

 

Riporto quanto scritto in "Illustrazione delle medaglie dei dogi di Venezia denominate Oselle" di Leonardo Manin.

 

Il diritto della quarta Osella

conservando il solito motto S. M. VENET. FRANC. LAVREDAN., e sotto A. D. il

nome del massaro Antonio Diedo, mostra in un quadro la nascita del

Bambino adorato dagli Angeli e al di sotto di questo il santo Protettore che

inginocchioni dà la benedizione al Doge il quale è pure in ginocchio col

berretto deposto e fra loro il leone col libro aperto. L’essere sul rovescio di

questa Osella una Pace alata che nella sinistra mano un ramo di ulivo porta e

nella destra il ducal corno, è il motivo per cui si è creduto di riportare di essa

pure l’impronta FRANCIS. LAVREDANI. PRINCIPIS. MVNVS. AN. IV. MDCCLV. (lett.

d). Nessuna trattativa di pace a vero dire in quell’anno le storie nostre alla

Repubblica assegnano, quindi non si potrebbe con certa conoscenza asserire,

quale oggetto fosse preso di mira; e solo si può alludere o allo stato di pace in

cui trovavasi allora la Repubblica, o all’armonia interna del governo,

dappoiché era stato conchiuso un trattato di confinazione nel Bergamasco e

Milanese, tra la Repubblica di Venezia e Sua Maestà l’imperatrice e regina

Maria Teresa d’Austria.

 

Aggiungo io.. Che dire, un ottimo periodo per la Serenissima, anche se forse, letto a posteriori, un pò noioso..  :pleasantry:

 

Come al solito ogni commento, aneddoto, ispirazione od altro è ben accetto!

Pensavo di redigere una scheda per ogni moneta che metto in collezione da inserire in un quaderno di studi, con analisi e quant'altro, quindi ogni commento è prezioso!!

Buona giornata a tutti!

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  • Mi piace 3

Supporter
Inviato

Buona serata

 

Questa è quindi la tua N° 1 ... e cominciare con una osella è davvero speciale.

 

Non importa il grado di conservazione, sarà sempre la tua N° 1 e ...... credo che non avrai mai il coraggio di disfartene.

 

saluti

luciano

  • Mi piace 2

Inviato

Interessantissima anche perché tosatissima... in effetti non capita spesso di trovarne di così limate. però, data anche la data di emissione abbastanza tarda, mi viene il sospetto che sia stata tosata "postuma", dubito che sarebbe stata accettata per il suo valore monetario al tempo.


Inviato

Grazie per le risposte! Di certo questa monetina mi accompagnerà per molti molti anni! Deve ancora arrivarmi in effetti, ma ho stimato che manchino circa 2millimetri di raggio, quindi 4 mm totali, per un peso di circa 2,5 grammi, e anche questo mi ha incuriosito.. di solito le vedo usate come ciondoli, ma mai ne avevo vista uma così tosata..

@@gigetto13 in che senso dici che non sarebbe stata accettata per il suo valore monetario al tempo?

Inoltre.. secondo voi si può parlare di valore facciale in questo caso? O il valore era strettamente legato al peso? Cioè mi spiego meglio.. le oselle pesavano in media 9,8 grammi se non sbaglio, ma il valore non è indicato, anche se è convenzionalmente fissato.. Ma se il possessore di questa avease voluto spenderla avrebbe avuto il valore venale o quello materiale? È questo che intendevi gigetto13? Che essendo molto tosata e quindi molto calante di peso non sarebbe stata accettata?

Non potrebbe essere invece che siccome di oselle non ne giravano molte, e questa poi come iconografia è anche molto bella, fosse stata accettata e successivamente tessaurizzata?

scusate se scrivo scempiaggini eh!! Solo mi suscita molte domande.. ☺


Inviato

forse sono stato poco preciso.. il mio pensiero è che sì le oselle venivano anche utilizzate come monete correnti, per il loro intrinseco in argento e per il fatto di essere a tutti gli effetti prodotte dalla zecca di Venezia.

 

Il mio dubbio sul tuo pezzo è dovuto solo al periodo di coniazione. Intendo, dubito che nel '700 qualcuno avrebbe potuto accettare come moneta corrente un esemplare che, come dici tu, manca di più di due grammi. Per quello ipotizzo che la tosatura sia posteriore, o, in alternativa, che il pezzo non sia potuto circolare tranquillamente nei mercati veneziani. Le tosature così pronunciate potevano forse imbrogliare secoli prima, ma sinceramente mi pare poco probabile nel '700. Tutto il nominale che circolava con gravi segni di limature veniva ritirato e rifuso, infatti paradossalmente è difficile trovare oggi ducati e sottomultipli gravemente tosati del '600- '700, quando i controlli erano ben più stretti che in passato. Ovviamente sto sempre sul campo delle ipotesi, di sicuro qualcuno ne sa più di me.

 

Resta il fatto che il tuo è un esempio molto curioso, peculiare direi.


Inviato

Ok, ora ho capito cosa intendevi!! In tal senso non posso proprio pronunciarmi in quanto mi mancano troppe nozioni.. Resta però una curiosità e questo mi affascina molto! Magari un giorno riuscirò a spiegarmelo! ?

Intanto attendo che arrivi, non vedo l'ora di averla in mano! Anche perché così potrò essere più preciso circa dimensioni e peso, oltre che a poterci fare delle belle foto!

Secondo voi come la conservo? Metterla in una capsula come quelle del regno mi pare un delitto! Aspetto Verona e prendo un vassoietto in velluto?

Un'ultima domanda, nel 1755 con questa moneta cosa era possibile acquistare? Basta anche più o meno.. ?


Inviato

alle tue domande di sicuro ti risponderà presto Luciano, abbi fede.. mi permetto solo di sconsigliarti di infilarla in una plasticaccia... Suvvia!


Supporter
Inviato

con un 'osella non credo che acquistavi qualcosa, il dibattito è sempre aperto monete... medaglie.....Rimane il fatto che il consiglio dei dieci (diciamo il governo di oggi) vietò un'osella perchè riportava il ritratto del doge (dopo Tron una legge apposita vietava il ritratto del doge sulle MONETE)   :unknw:

Awards

Supporter
Inviato

Ok, ora ho capito cosa intendevi!! In tal senso non posso proprio pronunciarmi in quanto mi mancano troppe nozioni.. Resta però una curiosità e questo mi affascina molto! Magari un giorno riuscirò a spiegarmelo!

Intanto attendo che arrivi, non vedo l'ora di averla in mano! Anche perché così potrò essere più preciso circa dimensioni e peso, oltre che a poterci fare delle belle foto!

Secondo voi come la conservo? Metterla in una capsula come quelle del regno mi pare un delitto! Aspetto Verona e prendo un vassoietto in velluto?

Un'ultima domanda, nel 1755 con questa moneta cosa era possibile acquistare? Basta anche più o meno..

Buona giornata

 

Siamo nell'anno IV del dogato del Loredan, quindi nel 1756.

 

Sappiamo che dei tanti nobili che componevano la classe preminente, erano più quelli squattrinati (chiamati barnabotti perché alloggiati per lo più in San Barnaba, in appartamenti dello Stato, a fitti "calmierati") che quelli ricchi.

 

Eppure anche i poveri nobili dovevano campare; i più fortunati riuscivano a rastrellare qualche impiego nei vari uffici governativi di minor risalto, altri, che non avevano rendite o redditi certi, vivevano alla giornata, cercando di trovare quattrini per sostentarsi; alcuni si prestavano a "vendere" il loro voto in Maggior Consiglio, per appoggiare questa o quella legge, altri si davano al gioco d'azzardo, giocando a "faraone" o alla "bassetta" e sappiamo quanto il demone del gioco faccia fare cose impensabili. :nea:

 

Se oggi leggiamo di persone che si vendono la catenina della prima Comunione per giocare alle slot machines, stanne certo che anche allora, qualche nobile si privava dell'osella regalatagli annualmente dal doge, per pagarsi il suo vizio. E magari, non volendo privarsi della sua osella, si limitava a limarla per trarne un po' d'argento ... parrebbe assurdo, ma perché no?

 

In quel periodo l'osella valeva l'equivalente di 78 soldi; erano sufficienti per sfamarsi, senza tante pretese, per almeno una settimana .... non molto, ma poteva fare la differenza. :pleasantry:

 

Tornando alla tua osella, niente capsule o bustine ... semplicemente appoggiata in una casellina di un bel plateau, che sia auspicio di una lunga serie (se in velluto o floccato dipende dalle tue tasche; io ti consiglierei una bella valigetta con ripiani in velluto ... è per sempre, la mia la comprai più di 30 anni fa ed è come nuova).

 

Saluti

luciano

  • Mi piace 1

Inviato

Grazie mille a tutti!

Luciano grazie infinite! Come sempre esaustivo e preciso! Appena accendo il pc ti metto un mi piace!! Non sapevo questo particolare della condizione dei nobili all'epoca! parrebbe spiegare la tosatura! Chissà! Decisamente affascinante conoscere questa parte di storia!! Sapevo di fare bene ad acquistarla! ?

una domanda.. ma se all'epoca l'osella valeva 78 soldi, lo scudo della croce ne valeva sempre 140 sebbene di peso sia più del doppio di quest'ultima? O varia sensibilmente la quantità di fino contenuta?

di nuovo grazie a tutti!!


Inviato

Scusatemi ma adesso le domande mi stanno assalendo! ?

Ma all'epoca con la polvere ottenuta dalla tosatura ci pagavano direttamente o dovevano seguire altri passaggi? Perché nel primo caso significherebbe che ogni esercizio commerciale doveva possedere una bilancia per la pesatura.. ed inoltre come facevano a stimare il grado dell'argento portato?


Supporter
Inviato

Grazie mille a tutti!

Luciano grazie infinite! Come sempre esaustivo e preciso! Appena accendo il pc ti metto un mi piace!! Non sapevo questo particolare della condizione dei nobili all'epoca! parrebbe spiegare la tosatura! Chissà! Decisamente affascinante conoscere questa parte di storia!! Sapevo di fare bene ad acquistarla!

una domanda.. ma se all'epoca l'osella valeva 78 soldi, lo scudo della croce ne valeva sempre 140 sebbene di peso sia più del doppio di quest'ultima? O varia sensibilmente la quantità di fino contenuta?

di nuovo grazie a tutti!!

Siamo in un periodo nel quale di scudi da 140 soldi se ne vedevano pochi, perchè - appunto - il loro valore intrinseco era superiore a quello nominale.

 

Di li a poco (non ricordo se già sotto il dogato del Foscarini o sotto quello del Mocenigo IV) la zecca smise proprio di coniarli, perchè emetterli era una perdita secca già all'origine; un po' ne venivano emessi, ma solo perché dovevano servire al doge, nel giorno della sua elezione, così che potesse gettarli al popolo nel giro che faceva nel pozzetto in Piazza San Marco.

 

luciano

  • Mi piace 1

Inviato

Capito..  :good: 

Sono sicuro che anche se qualcuno rimaneva ferito da uno scudo in testa lanciatogli dal Doge non fosse poi tanto scontento!! Una persona del popolo ci campava un mese con uno scudo se non sbaglio la proporzione! Anche se forse preferivano essere colpiti da qualche ducato.. Ben più leggero..  :blum:  in proporzione il ducato quanto valeva al tempo?

 

E per quanto riguarda la polvere sai darmi qualche informazione? Come funzionava?

 

Oggi se riesco mi leggo un pò il Papadopoli!!  :yahoo:


Supporter
Inviato

Scusatemi ma adesso le domande mi stanno assalendo!

Ma all'epoca con la polvere ottenuta dalla tosatura ci pagavano direttamente o dovevano seguire altri passaggi? Perché nel primo caso significherebbe che ogni esercizio commerciale doveva possedere una bilancia per la pesatura.. ed inoltre come facevano a stimare il grado dell'argento portato?

Non pagavano certamente con la limatura d'oro o d'argento ... ciò avrebbe creato sospetti e indagini (per non parlare delle "denoncie secrete" infilate nelle "Boche de leon"; c'era sempre qualcuno che vedeva e riportava a chi di dovere...)

 

Credo che fosse più facile "smaltirla" attraverso canali secondari che consentivano di ridurla in lingotti (magari in luoghi fuori dalla Repubblica).

 

In generale c'era l'obbligo, per le monete vistosamente tosate, di portarle in zecca per essere rifuse e la zecca pagava l'effettivo peso al netto delle spese, con nuove monete; in ogni caso di monete tosate ne circolavano e la bilancia era l'unico giudice ultimo.

 

Luciano


Inviato

Ah ecco! mi pareva strano che si potesse pagare con limatura.. sarebbe stato come incentivare la tosatura!!

Grazie mille! Hai fugato ogni dubbio!!


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