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IGNORED

E se donassimo ai musei le nostre collezioni?


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Inviato

Dagli ultimi interventi emerge che l'equazione stato = espressione del popolo non è sempre vera...

 

Ad ogni modo, il progetto culturale di Evelina o la vendita Rossi e l'introduzione di Sambon generano cmq un lascito e una futura memoria di una persona, in due modi diversi però.

Inoltre il catalogo della Coll. Rossi è ancora rintracciabile e visionabile, tutti sanno che quella moneta era di quella persona… Nel caso di Evelina abbiamo un erede che le sarà eternamente grato, ma sarà l'unico che saprà del dono. 

Generare un ricordo per pochi o per molti?

 

 

P.s. L'importante è lasciare una traccia di sé… Una estensione della propria personalità, valori e storia.

N.


Inviato

Tenere unito il progetto del collezionista o disperderlo creando nuove collezioni e quindi nuova linfa ? Sono forse queste due le strade che ovviamente divergono a un certo punto e solo il catalogo d'asta o una pubblicazione possono riunire alla fine....

La collezione dalla più modesta alla più importante è sempre un unicum con progettista il collezionista, lo studioso, che la plasma, la vede crescere, cerca di dargli una coerenza....nasce poi alla fine quasi una sua creatura, ecco perché poi oltre al valore, il collezionista non vorrebbe mai privarsene....l'ha creata lui e non vorrebbe disperderla....

Il catalogo spesso lenisce le sofferenze e comunque assicura di vedere la coerenza e la testimonianza del collezionista, altre volte uno come nel passato, oltre alla propria gratificazione, voleva la fruizione della stessa alla collettività, e non sempre come sappiamo è andata così.

E' andata bene invece, per la Collezione Nugent, con la pubblicazione anche da parte della NIP, con la espressa volontà del lascito a scopo di istruzione pubblica, storia sofferta e complessa prima di avere un fine pubblica utilità, però poi quante sono nascoste o quasi inaccessibili ?

Ecco perché poi alla fine, se la pubblica utilità, è un fine che non si riesce a raggiungere e a percorrere le collezioni prendono la via dei semi delle piante che porteranno i germi nel collezionismo in altri....magari in alcuni casi con un bel catalogo o una pubblicazione....che rimangono come testimonianza della passione del collezionista e della sua creatura....


Inviato

E così arriviamo sempre alle solite ... ma nulla va avanti.. e sì che mi pareva di aver spinto abbastanza ... firmiamo pure in trentamila, ma si faccia qualcosa !


Inviato

Credo che qui emergano due posizioni molto diverse, entrambe legittime.

 

Chi tutto sommato dice: "una volta che sono morto, poco importa cosa ne avverrà della mia collezione. Quindi tanto vale venderla nel migliore dei modi: o lo faccio io, o lo faranno i miei eredi, ma io certamente riuscirò a venderla meglio di loro, e quindi la vendo".

 

Chi invece pensa: "la collezione è stata una parte importante del mio essere e sentire e vorrei che in qualche modo questa parte di me sopravvivesse. Quindi la dono a chi la manterrà intatta, o se la vendo, rinuncio ad ottenere il massimo, ma la vendo a chi la manterrà intatta". In questo caso la scelta se donarla a una Istituzione o a un privato, dipende soprattutto dalla maggiore o minore fiducia nelle Istituzioni.

 

Entrambe le posizioni sono legittime, ma credo che comportino due psicologie molto diverse.

Nel primo caso, è la posizione propria di una persona che vive molto nel presente, che non è del tutto convinta dell'esistenza di un futuro, o comunque non vi si proietta. Nel secondo caso, invece, è l'opposto: esso dimostra una significativa propensione a proiettarsi nel futuro, e quindi una ferma convinzione dell'esistenza di un futuro.

 

La Società attuale è fortemente proiettata sul presente, addirittura sull'immediato. Ciò che si fa, lo si fa solo se darà un ritorno in tempi brevi. Oggi nopn si darebbe più l'avvio alla costruzione di una grande Cattedrale, come avvenne con i capolavori architettonici del mondo gotico, sapendo che ci vorranno secoli a concluderla (la costruzione del Duomo di Milano fu decisa nel 1386 e venne completata nel 1813). Se si avvia un'opera la cui realizzzione è a lungo termine, ad esempio il "ponte di Messina", lo stimolo per avviarla non stà tanto nell'opera in se, quanto nei benefici immediati e a brevev termine che se ne ricavano (posti di lavoro, tangenti....). Viviamo in una società basata sull'effimero, che di fatto non crede nel futuro, o almeno questo è l'atteggiamento prevalente. Persino la scuola è mutata profondamente in questa direzione: i temi sono sotituiti dai test, ovvero la riflessione dalla capacità di dare una risposta immediata e irriflessiva. E così sono i giochi dei ragazzi di oggi: non più il meccano, o la casa delle bambole, ma i giochi basati su una tastiera che insegna ad essere immediati in ogni scelta. L'ultima grande opera pensata non per un ritorno a breve, ma per creare una soddisfazione a lungo termine è la Sagrada Familia, a Barcellona.

 

La Società di due o più secoli fa, invece, e soprattutto quella preindustriale, erano molto proiettate verso il futuro. Se un uomo costruiva una casa, lo faceva immaginando che in quella casa avrebbero vissuto i suoi figli, poi i suoi nipoti, poi ancora i nipoti dei suoi nipoti. Le tombe erano pensate per la famiglia, non per l'individuo. Un grande orgoglio era quello di lasciare ai posteri un libro. Il fatto e che allora il pensiero del futuro era dominante: nel futuro ci si credeva, a prescindere dalla fede religiosa.

 

Il pensiero del collezionista sul che fare con la sua collezione, rispecchia queste due visioni alternative della Società, che corrispondono a due modi alternativi di essere. E quindi non mi pare strano che l'idea della donazione della collezione affinché resti integra, o quella dell'erede culturale (che è sempre una forma di proiettarsi nel futuro), corrisponda a una posizione minoritaria.

 

Certamente l'impostaziione basata sull'immediato (e sull'effimero) della Società moderna è conseguenza dell'impostazione del lavoro, sorta con l'industrializzazione. Come posso costruire una casa che serva anche ai miei figli, nipoti, pronipoti, quando già i miei figli chissà dove dovranno andarsene per poter avere un lavoro?

Il mio non è un giudizio etico. Non dico che la Società antica sia migliore o peggiore di quella attuale: constato un fatto oggettivo.

 

Personalmente il mio sentire personale è stato profondamente influenzato, forse anche determinato, dal fatto di vivere in una società dove l'80% della popolazione è di origine indigena (sino a meno di cent'anni fa in Chiloé si parlava quasi solamente mapudungún) e dove la cultura indigena, animista, anche se verniciata di cristianesimo è assai viva. L'animismo è totalmente proiettato nel futuro, assai di più di qualunque teismo. E infatti io lascerò la mia collezione antropologica (che è di notevole importanza e anche valore economico) a una Istituzione, donandola: non la venderò, e lo stesso farò con le mie monete, anche se in questo caso non è che sia una gran collezione....

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Inviato

Ciao.

 

"E infatti io lascerò la mia collezione antropologica (che è di notevole importanza e anche valore economico) a una Istituzione, donandola: non la venderò, e lo stesso farò con le mie monete, anche se in questo caso non è che sia una gran collezione...."
 

FaresTi la stessa cosa se Ti trovassi in Italia anzichè in Cile?

 

M.


Inviato

Ora esagero, e mi prenderò anche le mie responsabilità qui sul forum: 

Si è detto di tutto su questo argomento, donare non donare ecc ecc. 

Secondo il mio parere il problema è questo: gli Italiani, ad oggi, si fidano delle istituzioni?

Se seguite la tv, se leggete i giornali, tutti i santi giorni si sentono notizie di istituzioni corrotte! Ogni santo giorno vengono indagati personaggi che ricoprono ruoli importanti nelle istituzioni, indagati per vari crimini...!

Ad oggi, sempre secondo il mio parere, non mi sento di donare allo stato alcuni miei averi acquisiti con sacrifici!

Ora, non è che voglio fare di tutta l'erba un fascio, ma è pur vero che da qualsiasi parte mi giro io vedo corruzione.

Non credo sia questa la sede per parlare di politici, pensioni d'oro ai politici, favoritismi ai politici e quant'altro....perchè altrimenti co vorrebbe un altro forum dedicato a questo.

L'unica cosa di cui sono certo...e di questo sono seriamente preoccupato, è che questi politici a noi Italiani ci nascondono qualcosa. Qualcosa che hanno timore anche loro di rivelare a noi cittadini: che l'Italia è fallita...e che siamo alla mercè di altri stati, venduti ad essi.

Ci sveglieremo un giorno....e ci renderemo conto che ci hanno confiscato tutto....(forse è questo che ci nascondono??..).

Un amico giorni fa mi ha detto: la Germania in due guerre mondiali non ne è riuscita a vincerne nemmeno una con le armi.......ma ci è riuscita adesso senza far ricorso alle armi..!!

Io non donerò nemmeno le briciole del mio pane allo stato Italiano.....perchè nemmeno quelle merita!

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Inviato

Se si ha in mente comunque di condividere le proprie cose a beneficio della collettivita' e non ci si fida dle istituzioni italiane si possono eventualmente considerare donazioni a istituzioni / musei esteri ( che verrebbero comunque osteggiate dalla burocrazia italiana ) meglio attrezzati per valorizzarle e renderle fruibili...

Su questo non sono nazionalista, penso che la Cultura sia trasversale, non abbia colore , e debba essere privilegiata sopra tutto


Inviato

"....e non ci si fida dle istituzioni italiane si possono eventualmente considerare donazioni a istituzioni / musei esteri (che verrebbero comunque osteggiate dalla burocrazia italiana)...."

 

Appunto. E anche questo atteggiamento non depone a favore dello nostre Istituzioni.

 

M.


Inviato

Mi sento di condividere molti punti con @@joker67 , inoltre aggiungerei una considerazione , cioe’ che l’ acquisto delle monete in generale e’ costato sacrificio e forse privazione di altre cose , magari piu’ necessarie , salvo chi non ha alcun problema economico ; ora lasciare un tale bene , a chi non si sa con precisione , ad un Museo ? credo vana gloria , forse l’ ipotetico Museo prendera’ in considerazione ed esporra ? un giorno , i pochi esemplari di valore o di splendida conservazione della collezione donata e conservera’ , chissa’ dove , il rimanente della collezione in qualche scantinato dentro un armadio magari senza chiave dove rimarra’ nascosta e dimenticata per i secoli avvenire . Chissa' dove saranno tutte le montagne di monete trovate dagli Archeologi di ieri e di oggi durante le campagne di scavi dei secoli passati e dei giorni piu' recenti . 

Tutto questo sarebbe come derubare alle proprie famiglie che hanno molte volte sopportato con pazienza , a volte con preoccupazione , le nostre spese per un oggetto voluttuario , anche se per noi “essenziale” ed “esistenziale” .
Molti utenti dicono che farebbero questo a causa degli eredi che non avessero la nostra stessa passione per custodire ed ampliare la collezione , rendendo il futuro dei nostri tondelli incerto e nebuloso ; ma in questo caso credo non sia una giustificazione per la donazione , infatti affinche’ la nostra raccolta non vada dispersa e dilapidata economicamente , magari venduta ad un prezzo irrisorio , acquistata da qualche commerciante senza scrupoli , basta conservare bene tutte la ricevute , le fatture , gli scontrini , unitamente ai cartellini originali di ogni moneta che attestino i soldi spesi e in quale anno , cosi’almeno gli eredi rientreranno in possesso , forse con guadagno se avveduti del valore in loro possesso , di quanto in vita abbiamo loro sottratto per soddisfare la nostra passione . Naturalmente quanto esposto e' un parere strettamente personale , come altri del Post .

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Inviato (modificato)

Mi sento di condividere molti punti con @@joker67 , inoltre aggiungerei una considerazione , cioe’ che l’ acquisto delle monete in generale e’ costato sacrificio e forse privazione di altre cose , magari piu’ necessarie , salvo chi non ha alcun problema economico ; ora lasciare un tale bene , a chi non si sa con precisione , ad un Museo ? credo vana gloria , forse l’ ipotetico Museo prendera’ in considerazione ed esporra ? un giorno , i pochi esemplari di valore o di splendida conservazione della collezione donata e conservera’ , chissa’ dove , il rimanente della collezione in qualche scantinato dentro un armadio magari senza chiave dove rimarra’ nascosta e dimenticata per i secoli avvenire . Chissa' dove saranno tutte le montagne di monete trovate dagli Archeologi di ieri e di oggi durante le campagne di scavi dei secoli passati e dei giorni piu' recenti . 

Tutto questo sarebbe come derubare alle proprie famiglie che hanno molte volte sopportato con pazienza , a volte con preoccupazione , le nostre spese per un oggetto voluttuario , anche se per noi “essenziale” ed “esistenziale” .

Molti utenti dicono che farebbero questo a causa degli eredi che non avessero la nostra stessa passione per custodire ed ampliare la collezione , rendendo il futuro dei nostri tondelli incerto e nebuloso ; ma in questo caso credo non sia una giustificazione per la donazione , infatti affinche’ la nostra raccolta non vada dispersa e dilapidata economicamente , magari venduta ad un prezzo irrisorio , acquistata da qualche commerciante senza scrupoli , basta conservare bene tutte la ricevute , le fatture , gli scontrini , unitamente ai cartellini originali di ogni moneta che attestino i soldi spesi e in quale anno , cosi’almeno gli eredi rientreranno in possesso , forse con guadagno se avveduti del valore in loro possesso , di quanto in vita abbiamo loro sottratto per soddisfare la nostra passione . Naturalmente quanto esposto e' un parere strettamente personale , come altri del Post .

mi dispiace per chi la pensa diversamente, massimo rispetto per tutti, ma io sono pienamente d'accordo, parola per parola, con te @@Legio II Italica.

non avrei potuto sintetizzare meglio il mio pensiero di come hai fatto tu con il tuo, che, appunto, faccio mio.

un saluto.

Modificato da Lay11

Inviato

Ciao.

"E infatti io lascerò la mia collezione antropologica (che è di notevole importanza e anche valore economico) a una Istituzione, donandola: non la venderò, e lo stesso farò con le mie monete, anche se in questo caso non è che sia una gran collezione...."

FaresTi la stessa cosa se Ti trovassi in Italia anzichè in Cile?

 

Sí, scegliendo con cura il soggetto istituzionale al quale lasciarla e ponendo condizioni molto precise circa la conservazione della stessa e la frubilità da parte degli studiosi. Non so se le Istituzioni italiane accetterebbero queste condizioni: ci sono collezioni antropologiche interessantissime, per esempio la donazione Bove, conservata a Roma e non accessibile neppure agli studiosi. La stessa cosa vale per la collezione di scheletri conservata a Firenze: ottenere il permesso di visionarla è impresa estremamente ardua, spesso negato con pretesti risibili. A me è stata negata la possibilità di vederla, giustificandola con il fatto che una studentessa la stata studiando per farne la sua tesi di laurea e, quindi, mi avrebbero permesso di studiarla solamente dopo la pubblicazione di tale tesi (?!).

 

Quando ho avuto alcune monete, regolarmente acquistate, che mi parevano di interesse museale, le donai (donai, non vendetti, anche se io le avevo acquistate) ad un Museo civico per trovarmi con la triste sorpresa che anni dopo, chiedendole per fotografarle, scoprire che erano state rubate.

 

Forse un soggetto istituzionale idoneo e che accettase le condizioni che porrei, non lo troverei: in tal caso sceglierei la via dell' "erede culturale".

 

In Cile ho potuto constatare che l'accessibilità di quanto conservato nei Musei agli studiosi è soddisfacente. Inoltre vivo in un paesone di appena 5.000 abitanti, dove tutti ci si conosce e nel 1970 fui uno dei fondatori del Museo civico, attualmente in una antica sede architettonicamente interesante ma poco adatta alla funzione museale (questa)

2he9b4m.jpg

e che spero entro due anni sarà sostituita da questa, la cui costruzione dovrebbe iniziare nella prossima primavera (settembre):

6pt0kk.jpg


Inviato

Il problema sono gli italiani in generali non tutti per carità ...ma tanti! Dove possono ruspare ruspano! Archeologi politici non fa differenza...immagino gia la scena del finto furto per rivendere tutto al mercato pensate che qualche "genio" non ne sia capace?...oppure ci sono mille esempi e mille realtà...pensate che chi fa i scavi per conto dello stato non abbia mai trafugato qualcosa?...non lo so basta che vi guardate intorno per vedere il marcio...scusate il pessimismo ma io la vedo cosi


Inviato

Il problema sono gli italiani in generali non tutti per carità ...ma tanti! Dove possono ruspare ruspano! Archeologi politici non fa differenza...immagino gia la scena del finto furto per rivendere tutto al mercato pensate che qualche "genio" non ne sia capace?...oppure ci sono mille esempi e mille realtà...pensate che chi fa i scavi per conto dello stato non abbia mai trafugato qualcosa?...non lo so basta che vi guardate intorno per vedere il marcio...scusate il pessimismo ma io la vedo cosi

come si dice? a parlar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.


Inviato

come si dice? a parlar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.

basta vedere cos e successo ultimamente con i fondi di pompei

Inviato

basta vedere cos e successo ultimamente con i fondi di pompei

vediamo tante di quelle cose, quotidianamente, in Italia, che fondamentalmente non sappiamo cosa dobbiamo vedere prima...è tutto un vedere, purtroppo.

ciao.


Inviato (modificato)

Salve,

Lo Stato si prende già troppe delle mie monete con le tasse, lasciarne altre mi sembra eccessivo e masochista.

Se i miei eredi non intenderanno proseguire questa passione allora gli farò vendere tutto con consapevolezza del vero valore di ciò che hanno. Loro si godranno i soldi e gli acquirenti le monete, cosí vincono tutti.

Conservare cartellini e fatture da una chiara idea del valore economico. Per invogliare l'amore è necessario coltivarlo da piccolo, trasmettere ai posteri le proprie passioni è un cammino lungo ma ricco di soddisfazioni. Un diario aiuta.

Modificato da Eolo
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Inviato

mi dispiace per chi la pensa diversamente, massimo rispetto per tutti, ma io sono pienamente d'accordo, parola per parola, con te @@Legio II Italica.

non avrei potuto sintetizzare meglio il mio pensiero di come hai fatto tu con il tuo, che, appunto, faccio mio.

un saluto.

 

Ciao @@Lay11 , grazie per il commento ; la mia e' una semplice riflessione , certamente e' un problema con il quale un giorno bisognera' fare i conti , per ora si filosofeggia sui pro e contro di una donazione ; e' interessante ed istruttivo leggere i pareri spesso contrastanti dei vari utenti .

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Inviato

Questa discussione rischia di convertirsi in un grido quasi unanme di sfiducia nelle Istituzioni.

Purtroppo le ragioni di sfiducia sono tante e da qualche decennio tutte le Istituzioni sembrano essersi impegnate a sputtanarsi reciprocamente, a delegittimizzarsi, ma in questo modo delegittimano prima di tutto se stesse.

Questo è molto grave, perché la politica (come la fisica) odia il vuoto. E quando si crea un vuoto di potere, esso prima o poi viene occupato da qualcuno (più prima che poi). Qualcuno che dichiara di farlo per fare pulizia di tutto il marciume, ma che poi storicamente ha dimostrato di far parte di quello stesso marciume, quando addirittura non era lui stesso uno dei burattinai che, ben occulto alla vista, giocavano alla delegittimazione delle Istituzioni.

 

A questo disegno eversivo è doveroso opporsi. E ci può opporre in due modi paralleli: partecipando nelle Istituzioni ed evitando di fare di ogni erba un fascio, che il qualunquismo non produce nulla.

 

Se coloro che hanno dei valori e sono pronti a impegnarsi nella difesa dei valori in cui credono - primi fra tutti l'onestà, l'impegno sociale, il senso dello Stato - si ritiirano sull'Aventino e restano al margine delle Istituzioni, allora queste saranno sempre di più patrimonio dei disonesti e degli opportunisti.

 

Venendo alle Istituzioni museali e alle sovraintendenze, certamente anche lì ci sono e purtroppo ci saranno anche in futuro delle mele marce. Esse sono istituzioni reali, non ideali. Ma la verità non sono quelle mele marce, poche ma che puzzano assai e fanno rumore, bensì tantissimi funzionari che s'impegnano perché credono in quello che fanno e che tentano di fare del loro meglio, nonostante vengano loro negate le necessaarie risorse e nonostante la demotivazione e lo scoraggiamento causato dalle ragioni già precedentemente discusse.

 

Cerchiamo di guardare e di valorizzare quelle figure professionali che sono ben degne di essere valorizzate e poste quale esempio anch etico: ci sono e la loro presenza non va messa in sordina in un qualunquismo che fa il gioco dei disonesti, che nel marciume, reale o presunto che sia, prosperano e ingrassano.

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Inviato

In realtà, come avevo accennato nel mio precedente intervento, la donazione in favore di un'istituzione museale o pubblica, potrebbe essere fatta in via modale, ossia vincolarla all'esposizione della collezione numismatica donata, pena la risoluzione della donazione....


Inviato

Tanto di cappello a chi si impegna a chi studia a chi ci crede a chi nonostante il marcio continua per la propria strada a chi fa carriera per meritocrazia...ma io a costo di darle in pasto ai pescecani prendo un anfora e le sottero in montagna ahahahaha forse tra 30 anni cambierò idea.


Inviato

Tanto di cappello a chi si impegna a chi studia a chi ci crede a chi nonostante il marcio continua per la propria strada a chi fa carriera per meritocrazia...ma io a costo di darle in pasto ai pescecani prendo un anfora e le sottero in montagna ahahahaha forse tra 30 anni cambierò idea.

Scusa Vandalo ma è un pezzo che te lo voglio chiedere, ma la punteggiatura (punti e virgole) tu niente?

Con simpatia

Maurizio


Inviato (modificato)

@@antvwaIa con riferimento al post 169

 

"L' inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.

 

Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.

 

Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."

 

Italo Calvino "Le città Invisibili" 1972

Modificato da Polemarco
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Inviato

Ciao @@Lay11 , grazie per il commento ; la mia e' una semplice riflessione , certamente e' un problema con il quale un giorno bisognera' fare i conti , per ora si filosofeggia sui pro e contro di una donazione ; e' interessante ed istruttivo leggere i pareri spesso contrastanti dei vari utenti .

è vero, è una discussione interessantissima che sto seguendo da quando è stata aperta; però, finora non avevo mai dato la mia risposta; avendola trovata nella tua, scritta in modo che io non avrei saputo far meglio, ho deciso di esprimermi.

grazie a te, un saluto.


Inviato

In sostanza :

1 ) Quanti di voi darebbero la collezione a un museo ?

2 ) Quanti la potrebbero dare, forse, magari, se....?

3 ) Quanti "ma neanche per sogno" (io tra questi) ?

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