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Inviato (modificato)

Certo, le "celtiche" sono considerate, quanto meno in Italia, monete "poco conosciute".

Può darsi che sia così.

Ma può darsi anche che non lo sia.

 

Certo é che se alcune serie preromane europee non sono ben conosciute a livello collezionistico nel Belpaese (ed in questo non c'é nulla di strano, visto che si tratta per lo più di specie "esotiche", esteticamente poco appetibili, mentre il panorama italico é già di per sé enormemente ampio e ricco) ciò non vuol dire che non lo siano in assoluto.

 

Ma soprattutto ciò non legittima gli operatori commerciali nel settore nel proporre le poche monete usualmente a catalogo sotto descrizioni folkloristiche, se va bene, se non decisamente tendenziose.

 

Da un operatore commerciale ci si attenderebbe un approccio professionale. Purtroppo, quando si tratta di "celtiche" non é sempre il caso. Anche, in Italia, lo é raramente.

 

Un esempio, non esaustivo, sia ben chiaro, ma ben rappresentativo, tratto dalla recente E-Auction di Art Coins Roma numero 23.

 

Sia detto per inciso che, se non ricordo male, Art Coins Roma si era distinta, qualche tempo fa, per la proposizione di alcuni falsoni padani decisamente pittoreschi. Questa volta (quanto meno per la maggior parte della monete proposte, fortunatamente) non si tratta di falsi.

 

Non so se colui che cura oggi queste monetazioni per ACR sia la stessa persona, ma il livello di approssimazione e dilettantismo (a voler esser  buoni) é lo stesso.

 

Ma veniamo ai pezzi, e, soprattutto, a come vengono proposti.

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Certo, una moneta definita "molto rara", venduta a 29 Euro...

Il problema é che l'unica cosa più o meno "corretta" é il prezzo di acquisto. Per il resto la descrizione é solo un'accozzaglia di fesserie: la moneta non é altro che un comunissimo potin dei Senoni, probabilmente uno dei più comuni potin gallici. Il "leone" al rovescio poi... chissà dove l'hanno letto.

Ah già, sul "Van Ardsel" (SIC), n.154.9. Certo che bisogna essere particolarmente dotati per classificarla in questo modo, visto che il Van Ardsell non propone alcuna immagine di questa moneta, non fa cenno al leone e si limita a dare questa descrizione:

 

154 - 09    Kentish Uncertain    ca. 30 50 B.C.    ER
Bronze Unit    11 mm

Earliest Record: Allen, 1960

 

OBV: Head right
Identifying points:
     1) too poorly preserved to identify

 

REV: Uncertain animal left
Identifying points:
     1) pellets in field around animal

 

CLASSIFICATION: None

 

NOTES: Possibly an earlier import from Gaul.
               Not illustrated.

 

Bah... Una "unità" (?) dei Cantiaci? "Molto rara"? :D Per favore, se non siamo avvezzi ai potin cerchiamo almeno di dedicare un po' più di tempo alla bibliografia.

 

Ma in effetti sembrerebbe che presso ACR la bibliografia per le celtiche sia estremamente limitata. Al di là di qualche rara incursione presso altri testi pare che la bibbia dell'anonimo classificatore di celtiche di ACR sia una sola: il primo volume del catalogo delle collezioni del Kunsthistorischen Museum di Vienna curato dal Dembski.

 

Ed in effetti é il Dembski (abbreviato in KMW) che viene di norma invocato. Sia ben chiaro, la collezione di Vienna é estremamente ricca, ed il catalogo del Dembski é importante, soprattutto per le celtiche centroeuropee e danubiane. Ma classificare delle celtiche di Gallia (che nelle collezioni viennesi sono marginalmente rappresentate) utilizzando il Dembski... Bah... Se non si ha voglia di studiare, e ci si vuole limitare ai cataloghi di collezioni, le alternative più appropriate non mancano di sicuro. Eppure ACR come riferimenti per queste tre monete della Gallia propone il Dembski...

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Tutte e tre vengono attribuite ad Edui o Lingoni, e classificate nello stesso modo, con gli stessi riferimenti, o quasi. Anzi le monete di cui ai lotti 2 e 3, diversamente dal 4, sono dichiarate "rare" (perché? lo dice il Dembski? Non mi pare proprio).

 

Se il potin dei Senoni (lotto 1) visto prima é uno dei potins più comuni, i quinari Kaletedou (quali il n.2 ed il n.3) sono senz'altro in assoluto le monete d'argento più comuni nell'ambito delle emissioni della Gallia Comata. Sono talmente tante, e tanto diffuse, che si ipotizza che siano esistiti una pluralità di centri d'emissione.

 

Il lotto 4 viene classificato come il 2 ed il 3, solo viene esteso il range dei riferimenti a tutti i Kaletedou presenti nelle collezioni viennesi (per la verità anche oltre: il 427 é un Buschelquinare che non ha nulla a che vedere), e ci viene risparmiato l'epiteto di "raro".

 

In effetti si tratta al contrario di una moneta decisamante meno comune dei quinari Kaletedou, e che con questi ultimi ha ben poco a che spartire: é un cosiddetto "denier au chevalier" della Valle del Rodano, attribuito agli Allobrogi. Ma sul Dembski non c'é... Peccato.

 

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Il potin dei Remi (lotto 5) viene classificato anche lui sulla base delle collezioni viennesi, peccato, ma, in generale, non c'é molto da dire. Tranne che...  il dritto viene descritto come "figura che corre verso d., tiene torcia e lancia". Torcia???  Quale torcia? Evidentemente chi ha compilato la scheda, oltre che tradurre approssimativamente, ignora la differenza tra un torques ed una torcia... Eppure sono oggetti abbastanza diversi.

 

Mah...

Modificato da g.aulisio
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Inviato

 

 

 

 

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Il potin dei Remi (lotto 5) viene classificato anche lui sulla base delle collezioni viennesi, peccato, ma, in generale, non c'é molto da dire. Tranne che...  il dritto viene descritto come "figura che corre verso d., tiene torcia e lancia". Torcia???  Quale torcia? Evidentemente chi ha compilato la scheda, oltre che tradurre approssimativamente, ignora la differenza tra un torques ed una torcia... Eppure sono oggetti abbastanza diversi.

 

Mah...

 E non è la prima volta ....

Il fatto è che non si tratta di uno stupido errore di classificazione, ma dell'errore di uno stupido (ignorante, incompetente, ... non semplicemente superficiale) classificatore/curatore.

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io che di questa monetazione ne so poco non ho dovuto leggere molto per classificare alcune monete, percui mi chiedo quanta superficialita' ci sia stata o scaltrezza....

R.

 

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Bisognerebbe partire dal presupposto che la monetazione celtica non è una monetazione semplice per varie ragioni:

 

1- si tratta per lo più di monetazione imitativa (greco-romana)...ma non solo;

2- si tratta non di una popolazione, stanziata su un territorio definito, ma di vari popoli collocati in modo frazionato su mezzo continente;

3- le rappresentazioni non hanno uno scopo naturalistico, ma sono spesso delle astrazioni di concetti politico-religiosi ;

4- scarsità di fonti;

5- .....

 

Inoltre si dovrebbe anche superare l'idea che è "bello" solo ciò che capisco o che riesco a riconoscere.

La monetazione greca ha raggiunto dei livelli sublimi per ciò che riguarda la ritrattistica e la naturalezza, ma ciò non significa che sia l'unica caratteristica che può o che deve avere una moneta.

A parte il fatto che la bellezza è un concetto molto relativo a ambiguo, ma purtroppo alcuni ritengono che una moneta sia bella e quindi di valore solo se raffigura qualcosa di comprensibile.

Allora le opere d'arte contemporanea di Mirò, o di Picasso, o di Matisse, cosa rappresentano, o meglio, qualcuno capisce cosa rappresentano?

 

Tornando alla numismatica celtica, questa è un ramo della numismatica antica che forse richiede un impegno maggiore allo studioso-collezionista, perché richiede non solo una conoscenza di tipo naturalistico (es. : vedo un lupo e un A, quindi la moneta dovrebbe essere di Argo) ma una conoscenza più ampia che spazia anche alla storia, e alla politica, alle tecniche di produzione (che nel caso delle monete celtiche si hanno anche delle vere particolarità), alla capacità di astrazione, ecc.....(non che nello studio delle altre monete tutto questo non ci sia, ma nella monetazione celtica queste caratteristiche devono essere più affinate).

Quindi chiunque si avvicina a questo ambito della numismatica, a maggior ragione se si tratta di venditori esperti, dovrebbe evitare qualunque forma di cialtroneria e pressappochismo perché contribuisce a deteriorare l'immagine di queste monete. Le monete celtiche non sono ESOTICHE, non sono STRANEZZE, non sono SCHERZI DI NATURA, da mostrare al circo   :nono:  . Sono monete antiche con una loro storia che merita rispetto al pari dei sesterzi romani o delle dracme greche!

Modificato da ARES III
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Inviato (modificato)

Hai ragione Ares, aggiungerei anche che sono monetazioni che soprattutto bisogna evitare di approcciare con un "metro classico".

 

Mi spiego meglio: se siamo abituati ad attribuire le emissioni greche a poleis determinate, o al limite a federazioni di poleis o ad imperi con zecche distribuite sul territorio, questo non funziona coi celti, meno che meno con quelli di Gallia.

 

Inutile tentare di attribuire una tale emissione ad un popolo. O meglio lo si puo' anche fare, si puo' dire "tale emissione é attribuibile ai Senoni, per le ragioni x, y, z". Ma questo non vuol dire che l'emissione in questione sia stata prodotta da un'articolazione statale dei Senoni per conto e a favore di tutta la nazione Senone, ma solo che gli artefici dell'emissione erano Senoni, punto.

 

La maggior parte delle emissioni galliche sono emissioni private, di questo o quel capo, appartenente a questo o quel pagus, a sua volta appartenente ad un gruppo tribale (Senoni, Nervi, Turones, e cosi' via).

 

Di alcune tipologie di emissioni, quali i potins, é ancora in discussione il reale utilizzo, dato che sono praticamente prive di intrinseco e facilmente riproducibili (e riprodotte). Pare che avessere un ruolo nell'ambito delle strutture clientelari che tenevano assieme la società. In ogni caso uno scenario ben lontano da quello classico, in termini sociali, economici e monetari.

 

Tornando al tema, qua non si chiede di certo ai curatori di cataloghi d'asta di diventare specialisti o comunque di approfondire.

 

No, la pretesa é molto più limitata: semplicemente di classificare le monete poste in vendita come cristo comanda. E, se proprio non ci si riesce, piuttosto che spararle grosse mettere un umile "moneta celtica da classificare".

 

Credo che tutti ne avrebbero da guadagnare

Modificato da g.aulisio
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Inviato

 

Quindi chiunque si avvicina a questo ambito della numismatica, a maggior ragione se si tratta di venditori esperti, dovrebbe evitare qualunque forma di cialtroneria e pressappochismo perché contribuisce a deteriorare l'immagine di queste monete. Le monete celtiche non sono ESOTICHE, non sono STRANEZZE, non sono SCHERZI DI NATURA, da mostrare al circo   :nono:  . Sono monete antiche con una loro storia che merita rispetto al pari dei sesterzi romani o delle dracme greche!

 Ritengo che i curatori di cataloghi d'asta abbiano  molte colpe sulla confusione. Spesso le attribuzioni sono interessate o casuali.

Certamente uno studioso riuscirà a districarsi in questa confusione, affrontando poi quelle che restano indubbie difficoltà di attribuzione, ma è indubbio che la confusione creata è tanta.


  • 3 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Veniamo infine al lotto 6 di Art Coins Roma: l'apoteosi.

 

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Il pezzo é molto, interessante. Ribattuto, sembra inedito (quanto meno per Göbl e Kostial vengono dati dei prudenti "cfr").

Non viene dichiarato raro, ma la conservazione riportata é "spl".

 

Qui i curatori stanno sottovalutando la moneta, che in realta é un fdc.

 

Peccato che qualcuno l'abbia pagata 220 euro (più diritti) quando su ebay poteva tranquillamente acquistarne una dello stesso conio a meno di un decimo di questa cifra (anche meno, facendo un'offerta diretta).

 

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o spendere ancora meno, optando per la versione non d'argento.

 

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Ma senz'altro la soluzione più economica sarebbe stata acquistarla direttamente dai produttori

 

http://www.antiquanova.com/Celtic-Hemidrachm-Danube-area-3rd-2nd-century-BC-fine-silver-replica-coin-d10.htm

 

http://www.antiquanova.com/Celtic-Hemidrachm-Danube-area-3rd-2nd-century-BC-tin-replica-coin-d11.htm

 

Per un confronto:

post-3247-0-54726800-1428000518_thumb.jp

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Inutile aggiungere che é ovviamente inedita, trattandosi di una moneta di fantasia.

 

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Modificato da g.aulisio
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Inviato

@g.aulisio:

 

Complimenti... :hi:

 

M.


Inviato

Forse volevano fare qualcosa di simile?!?

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Inviato (modificato)

Non credo. Questa, che per la verità non mi convince molto, ha i tipi di una frazione del Norico che dovrebbe posare tra gli 0,80 e i 0,90 grammi.

I pezzi di Antiquanova sono prodotti a partire da conii originali, incisi da un artigiano di Brno, nella repubblica Ceca. I pezzi in argento prodotti a partire dello stesso conio del pezzo di ACR messi in vendita direttamente sul sito di Antiquanova o su ebay pesano attorno ai due grammi (e sono solitamente contromarcati). Di quelli di stagno non conosco il peso, ma non sono contromarcati.

 

Il pezzo di ACR sembrerebbe pesare il doppio (cercando un po' si potrebbe forse identificare il "tipo" sottostante, magari tra le altre "celtiche" di antiquanova).

 

In ogni caso tanto i 2 grammi che i 4 grammi escono dai canoni pondometrici delle imitative di Filippo occidentali (alle quali il tipo sembra ispirarsi).

 

Quanto al tipo in realtà "si inspira" (prendendo qualche elemento qua e qualche elemento là, e aggiungendoci del suo) a varie tipologie di tetra di area pannonica e boica. Ma non esiste nulla di paragonabile nel complesso. Considerato anche lo stile non credo che chi l'abbia prodotta volesse effettivamente copiare qualcosa di esistente.

 

C'é da chiedersi piuttosto a come il pezzo prodotto coi conii di Antiquanova, su un tondello per di più non standard, sia finito sul mercato numismatico.

 

Il fatto che Art Coins Roma l'abbia messo in vendita, per una serie di ragioni esposte sopra, non mi sorprende affatto.

 

Che poi qualcuno se lo sia anche comprato, francamente, nemmeno, visto cio' che sono riusciti a vendere in passato, talvolta a prezzo ben più caro.

Modificato da g.aulisio
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Inviato

Hai ben ragione @g.aulisio , il mio era solo un'ironica constatazione. La moneta che ho postato è un falso (un po' datato ma facilmente rintracciabile e in circolazione in Austria e in Ungheria), quindi ironizzavo sul fatto che si siano ispirati a lui.

 

Béh che dire: Mitteleuropa siete dei furboni...


Inviato

Già, é un falso, facilmente individuabile già in foto, ma almeno riproduce una moneta esistente, per di più piuttosto rara... ed é fatto per ingannare. Insomma un falso classico, fatto per l'immissione nel mercato numismatico.

Facilmente individuabile certo, ma é normale che qualcuno possa cascarci.

 

Il lotto 6 al contrario non si puo' nemmeno considerare un falso: é un oggetto di oreficeria messo sul mercato, apertamente, in quanto tale, di tipo totalmente fantasioso e di stile poco credibile.  

 

Quello che lascia un po' basiti é come un oggetto del genere abbia potuto essere proposto come moneta.

 

A meno che, non avendo alcuna conoscenza dei tipi e le caratteristiche delle monete proposte, non si consideri la coniazione come una garanzia sufficiente di autenticità... Un po' come accaduto in passato per un gruppo di padane di cui si parlo' in un'altra discussione. 

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Inviato

E qualcuno in altra discussione continua a sostenere la buona fede. ...

E' proprio ol caso di dire un bel MAH....

Oppure possiamo dire che ci sono case d'asta che sono diventate ignoranti e chenon sanno piu' distinguere delle riproduzioni dalle monete genuine....

Proporremo di mettere un piccolo marchio sulle riproduzioni ( come dovrebbe in realta' essere)

Ma recentemente una casa d'aste ( mi pare tedesca) e' riuscita a porre in vendita un fiorino marchiata ( cass risparmio di firenze )

Per fortuna, bonta' loro, dopo sonore proteste di diversi forumisti lo hanno ritirato

E se fosse stato venduto ? Il buon Altegiovanni avrebbe detto : un piccolo sbaglio non pregiudica la buona fede. Sigh...

Cosa e' meglio essere turlupinati per colpa di un imbroglione oppure per mano di un ignorante . ..?

A voi l'ardua sentenza ...


Inviato

E dove sarebbe quest'altra discussione in cui si sostiene la buona fede....?

 

Bisogna però osservare che le monete "celtiche" non sono sempre facilmente classificabili (trascurando il fatto dei falsi più o meno recenti) e si presuppone una certa conoscenza della materia e almeno la disponibilità di libri di riferimento.

Posso pure capire che all'ArtCoins il responsabile della sezione delle greche non abbia una buona preparazione per le celtiche (io stesso, che non le ho studiate a fondo, potrei avere incertezze e commettere errori), specialmente se non si ha molto tempo a disposizione. Molte aste ormai si susseguono con un ritmo che non permette di soffermare di più sui dettagli.

Forse sarebbe opportuno che i responsabili della Casa di aste chiedano aiuto ai vari esperti al momento di redigere un catalogo. Penso che ci siano collezionisti o studiosi con buona competenza che sarebbero felici di dare un aiuto... E si risparmierebbe nelle brutte figure...


Inviato

Ottima proposta Acraf

Chissa' se qualcuno ( che ne avrebbe davvero bisogno) l'accogliera'


Inviato

Perché non mettere noi un bollino di qualità (con diverse gradazioni) sulle varie aste? Magari utilizzando un BB o MB ?


Inviato

Perché non mettere noi un bollino di qualità (con diverse gradazioni) sulle varie aste? Magari utilizzando un BB o MB ?

Propostointeressante Ares

Rilancio con la proposta di una sezione tipo ztripadvisor

CoinAdvisor con le esperienze dei vari utebti con le aste e i consigli/ suggerimenti/ caveat per gli altri che ricercano opinioni e consigli

In fondo alberghi/ ristoranti e aste sono luoghi pubblici e gli utenti hanno diritto ad un servizio come si deve pena l'andate altrove :)

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Inviato

caspita questa non la sapevo, conoscevo i falsi commenti,sopratutto negativi da parte di concorrenti e positivi da parte di amici e già questo mi mandava in bestia....


Inviato

tutto ha un rischio se usato male, disonestamente o diversamente per gli scopi per i quali viene creato/destinato/proposto

Sta  a chi sovrintende allo strumento, o al controllo di chi ne usufruisce evitarne usi distorti o eventuali abusi.

Una società deve alla fine basarsi per forza sull'onestà della gente.

Abbiamo visto che l'Italia ha un numero di leggi e regolamenti enormemente superiore a quello di molti altri Paesi per l'unica ragione che si cerca di tutelare con norme restrittive ogni abuso.

Il risultato è che si abusa di piu' qui che non in Paesi che hanno un decimo di leggi e regolamentazioni

Alla mancanza di fiducia nel cittadino nessuno nessuno Stato legalitario potrà mai sopperire con il suo ordinamento per quanto perfetto essos sia.


Inviato (modificato)

Certo ci mancherebbe solo che a false descrizioni, o a false monete, si contrapponessero "falsi commenti".

 

Ho aperto questa discussione dopo averci riflettuto a lungo, ed essere giunto alla conclusione che di fronte a certe situazioni non é possibile far finta di nulla.

 

E che di conseguenza che determinate situazioni in cui l'incompetenza, o la tendenziosità, o un mix dei due (ad ognuno di noi spostare il cursore dove lo ritiene più opportuno) rischiano di provocare seri danni all'hobby ed al portafogli di molte persone, agli interessi culturali di altri, ma anche in ultima analisi alla conoscenza, debbano essere contrastate.

 

Ho quindi aperto questa discussione con l'obiettivo ben preciso di mettere alla berlina alcuni casi limite, per monetazioni che forse sono poco conosciute, ma che, nel momento in cui si decida di trattarle, meriterebbero competenza e la professionalità, come ogni altro settore merceologico.

 

In realtà non sono solo le serie marginali, quali le celtiche, ad essere strapazzate. Ma nei riguardi di queste il fenomeno é talvolta particolarmente evidente. Ed inoltre le castronerie rischiano di passarla liscia dato che sono conosciute da un numero minore di forumisti.

 

Ho cominciato, ad asta chiusa, con l'E-Auction 23 di ACR, in quanto rappresentava un caso limite, la classica goccia che fa traboccare il vaso, e dato che tale goccia si innesta in un percorso che già da questo punto di vista ha avuto modo di dare molto.

 

Ma l'idea é quella, se la disponibilità di tempo me lo permetterà, di continuare con altre aste, ed altre case, in cui vengono proposte monete con descrizioni e riferimenti fallaci, indici di rarità fantasiosi, o addirittura pezzi di cui sia conclamata e dimostrabile la non genuinità.

 

Per evitare di creare problemi al Forum mi sono dato come metodo quello di proporre le mie personali considerazioni ad asta chiusa. Ovviamente invito tutti coloro che intendono contribuire per monete attinenti la sezione (che siano celtiche, etrusche, aes grave, ecc.) di farlo attivamente, possibilmente attenendosi allo stesso metodo. 

 

Forse, ex post, si potranno ricavare dei rating. Potrebbe essere un'idea.

 

Ma quello che mi piacerebbe di più sarebbe che le case cominciassero a porre un po' più di attenzione, o un po' meno di spregiudicatezza, nel momento in cui propongono i loro pezzi. 

 

Come detto sopra credo che tutti ne avrebbero da guadagnare.

Modificato da g.aulisio
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Inviato

Anche se a malincuore, perche ' e' come utilizzare un'arma in parte spuntata, concordo che intervenire ad asta chiusa sia una politica saggia.

Da un lato si perde l' effetto "messa in guardia " di possibili acquirenti / collezionisti che ignori possono avventurarsi Nel terreno minato, dall'altro pero' si evitano polemiche che in alcuni casi possono diventare - abbiamo visto - roventi , e al contempo si possono denunciare a bocce ferme e anche con maggiore distacco le magagne portandole a conoscenza di tutti.

Davvero un ex-post CoinAdvisor non sarebbe un troppo inutile strumento....


Inviato

@@numa numa.

Carissimo.

Sostengo la buona fede perché non ho elementi che possano con certezza dire il contrario. Essere gabbati da un ladro o da un ignorante ha un po di differenza. Invece in questo bel forum ho spesso notato che alcuni operatori sono trattati differentemente da altri.

Davanti Ad un fatto gravissimo di perizie sbagliate per probabile compiacenza (le perizie autentiche non erano neanche firmate) nessuno si è strappato le vesti. Anzi silenzio omertoso.

L errore in questione è grave come quello che mesi fa porto in vendita una moneta d oro di Firenze da gorny addirittura marcata come riproduzione.

sono errori gravi ma proprio per questo facilmente riscontrabili. Il problema dei falsi come ho già detto e grave e le case d aste purtroppo non fanno più filtro.

ma ribadisco che pensare sempre e comunque all imbroglio certo non Aiuta a migliorare la situazione. Le ombre ci sono in tutti i mercati e la Numismatica certamente non è da questo punto di vista un isola felice.

se poi uno ha le prove di una truffa sistematica esiste anche la via legale, ma fini ad allora, almeno da parte mia, penso che la maggioranza degli operatori sia in buona fede anche davanti a errori grossolani


Inviato

Va bene tutti sono innocenti, anzi non c'è alcun processo quindi tutti gli operatori non fanno niente di male o illegale, ma se vogliamo parlare, bisognerebbe dire che errori del genere sono troppo gravi per rimanere in silenzio.

Se un medico sbaglia e fa un danno molto grave ed evidente, a chi interessa se lo ha fatto in modo doloso o in modo colposo? Quello che interessa è che quel soggetto sia allontanato da quell'arte, pur essendo in buona fede. E perché non utilizzare lo stesso metro per altri settori?

Certo il bene salute o vita sono infinitamente più importanti di una moneta, ma ciò non toglie che il ragionamento logico deve rimanere lo stesso altrimenti si creerebbero delle isole felici in cui chi sbaglia (e magari continua a reiterare gli stessi sbagli) non è incentivato a ravvedersi o cercare di stare più attento.


Inviato

Ciao.

 

Per come sono strutturate le Condizioni generali che regolano le aste, la responsabilità civile delle ditte è alquanto sfumata...per non dire inesistente e ciò ad onta del fatto che le monete che si propongono in asta vengono espressamente dichiarate "autentiche". 

 

In realtà, questa dichiarazione lascia il tempo che trova, in quanto i Regolamenti delle aste prevedono di norma che:

 

1. A discrezione della ditta potrà essere ritirato qualunque lotto in qualunque momento:

 

2. In caso di comprovata falsità della moneta aggiudicata, si farà luogo - previa restituzione della moneta falsa - al rimborso di quanto l'aggiudicatario ha speso.

 

Dunque, cosa rischia, in concreto, la ditta che propone in asta lotti falsi?

 

Ben poco.

 

Prima dello svolgimento dell'asta:

 

- il ritiro dei lotti "chiacchierati", che attraverso canali come il Forum vengono individuati da soggetti che, evidentemente, dimostrano una maggiore competenza degli esperti della Casa d'Aste;

 

Dopo lo svolgimento dell'asta:

 

- il rimborso di quanto versato.

 

Con buona pace dell'affermazione (a questo punto, di puro principio) che il materiale proposto in asta è autentico.

 

A questo punto, però, se questo è il contesto in cui può permettersi di operare la ditta, spetta al Mercato esercitare non solo il controllo e la "vigilanza" sul materiale che viene proposto nella aste pubbliche (e tale compito mi pare venga egregiamente già svolto qui sul Forum) ma anche e soprattutto penalizzare commercialmente chi dimostra di non avere sufficiente competenza e capacità per garantire realmente ciò che in astratto promette, cioè l'autenticità del materiale messo all'incanto.

 

La valutazione dovrà ovviamente tenere conto di una fisiologica percentuale di materiale che può "sfuggire" anche ai più severi controlli.....questo lo diamo per scontato e non ne facciamo un dramma.

 

Se però il Mercato, dopo aver stigmatizzato un certo modo di lavorare,  continuerà a "premiarlo" di fatto...allora non lamentiamoci se queste criticate modalità rimarranno inalterate nel tempo, nonostante le (più che giuste) osservazioni.      

 

Parliamo, fra l'altro, di un Mercato tutto sommato circoscritto, che "non può non sapere" o non può non accorgersi di quanto gli accade intorno: tanto che un "coin-advisor" è probabilmente anche inutile, data la dimensione da "pochi intimi" che assume questo particolare contesto commerciale.

 

Saluti.

M

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