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IGNORED

Le monete del Regno di Macedonia


Matteo91

Risposte migliori

Il monogramma ΔΙ secondo la Liampi, per quanto presente anche su monete d'argento, era probabilmente quello del mastro di zecca principale incaricato alle monete di bronzo, così come Zoilo lo era per quelle d'argento. Un paio di esempi:

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Philippos V., 221 - 179 v. Chr.
Bronze. Herakleskopf / Harpa in Eichenkranz.
SNG Cop. 1261; SNG München 1186 12,32 g dunkelgrüne Patina, kl. Sfr. am Rand, ss

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Philippos V 221-179 v. Chr
Bronze. Helioskopf mit Strkr. n.r. Rv. Blitzbündel. BAΣIΛEΩΣ ΦIΛIΠΠOΥ Oben ΔI, unten zwei Monogramme. 12,78 g. AMNG III,193,25. SNG Cop. 1258. Rauhe Stellen, sonst Sehr schön

In entrambi i casi il posto d'onore in campo alto è occupato da questo monogramma.

 

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Vorrei unire l'utile al dilettevole proponendo questo lotto di due monete macedoni. :D

http://www.ebay.it/itm/391240499046?_trksid=p2060353.m1438.l2649&ssPageName=STRK%3AMEBIDX%3AIT

 

La prima (quella in basso) è un  mezzo AE di Filippo V (post 211 a.C.). DIR: testa di Perseo a destra al centro di scudo macedone. ROV: elmetto macedone con paraguance. ΒΑΣΙΛΕΩΣ ΦΙΛΙΠΠΟΥ. diam. 14 mm peso 2,37 g. SNG ALPHABANK 1070 (3,45 g); SNG COP 1241 e 1243 (3,5-2,22 g); LIAMPI M 33 (2,76 g), Gaebler tav. 35 n° 20?, MCLEAN 3657? (3,61 g), Forrer-Weber 2209 (3,66 g), SNG KLAGENFURT 620?.

Il dritto è una versione povera dei tetra di Filippo V ai post precedenti n°271 e 273. Per quanto rovinata ed un pò sottopeso rispetto alla media mi pare genuina.

La seconda è molto problematica. Presunto quarto di AE di Filippo II. Il confronto è dato con SNG MUNCHEN 227, di cui sarebbe una variante con punta di lancia al posto del caduceo. diametro 13 mm, peso 2,23 g. Non ho potuto verificare l'autenticità del confronto. Altri non ne ho trovati proprio. Il rovescio col fulmine mi pare ritoccato, ma non saprei. Il dritto presenta la testa di Eracle a destra... tutti i confronti che ho trovato la riportano invece a sinistra ed il peso è nettamente inferiore.

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d=12 mm
Kleinbronze, unbestimmte Münzstätte. Kopf des jugendlichen Herakles im Löwenfell n. l. Rv. FILI/PPOU Blitz. 1,50 g. SNG ANS 995. SNG Alpha Bank 412. Selten. Schwarzgrüne Patina.

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Macedonian Kingdom, Philip II AE 12mm. Head of Herakles left / FILI-PPOU above & below thunderbolt. SNG Alpha Bank 412-425, SNG ANS 994-995.

SNG ALPHABANK da 412 a 425, ma tutti con testa a sinistra e un peso tra 1,67 e 1,34g. Simile SNG COP 621 (1,52 g) e ANS  994-995 (1,45-1,32 g).

Presenta invece testa a destra SNG ALPHABANK 439-454, ma al rovescio al posto del fulmine è la clava e il peso è da 1,71 a 1 g. SIMILI SNG COP 618-620 (ca 1,3 g) e ANS 979-993 (1-1,84 g).

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Possibile che la moneta dell'asta sia falsificata?

Peso compatibile ce l'hanno solo AE ANS 975-978, in particolare la 977 di 2,34 g. Il dritto è il medesimo, al rovescio è invece il solito cavaliere dei bronzi di Filippo con sotto la punta di lancia. Nella moneta della SOL la punta di lancia mi pare apparentemente peggio conservata rispetto al fulmine ed alla scritta. Possibile sia stata presa una moneta analoga e modificata? Che ne pensate?

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In questo tetradramma la scritta LY sullo scudo è ben visibile.

 

attachicon.gif17.c032.jpg

 

AETOLIAN LEAGUE, AR Tetradrachm (16.94 gm), 279-168 B.C.

Head of young Heracles in lion's skin r. / Aetolia seated right on Macedonian and Gallic shields. BMC 265.

One of the first issues in central Greece with obverse representing Heracles wearing lion's skin, this coin may be considered a memorial to the routs of Macedonians and Gauls. Its reverse is possibly modeled on a statue set up in Delphi of Aetolia as an armed woman seated on a pile of Gallic shields.

Rare. About Extremely Fine. 

 

 

apollonia

Ciao,

ho trovato in vendita la moneta da te postata all'asta CNG di Ottobre https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=293313. Quanto aveva realizzato la volta precedente? (adesso pesa 0,02 g in meno)

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Supporter

Ciao,

 

la moneta era in vendita su un sito di monete antiche in alto grado di conservazione a 6500 USD. Probabilmente l’hanno affidata alla CNG per mancanza di acquirenti.

 

 

apollonia

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Supporter

Tornando ai bronzi di Filippo II tipo Eracle-Fulmine, ho visionato numerosi esemplari nei quali Eracle è sempre rivolto a sinistra. 

 

Nel bronzo sub iudice c'è un'altra cosa che a mio avviso non va: la forma del fulmine completamente diversa (e piuttosto strana) da quella del fulmine che si ripete sui bronzi 'giusti' Herakles-left.

 

post-703-0-17848500-1441829875_thumb.jpg

 

Per me la moneta è stata 'fatta in casa' (può essere celtica).

 

 

apollonia

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Sinceramente non sono un esperto di monete celtiche, ma per quello che ho visto le imitazioni sono soprattutto d'oro e argento, anche se non mancano del tutto i bronzi....

Lo stile generale mi pare però molto diverso da quello dell'esemplare in questione, che è molto meno stilizzato. La scritta ad esempio direi che è del tutto simile a quella del secondo esemplare del mio post 277. Su una cosa sono però completamente concorde: "Per me la moneta è stata 'fatta in casa' "1 :nono:

 

 

 

 

1: Apollonia, Le monete del regno di Macedonia, post 281.

 
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Supporter

Sui tetradrammi celtici di Filippo II si può trovare il simbolo del fulmine diviso in due parti da un globetto centrale come in figura 

 

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Una raffigurazione simile del fulmine (però alato) si trova su alcuni bronzi di Siracusa e anche questo avrebbe potuto esser stato preso a modello dal nostro artefice ‘casalingo’.

 

 

apollonia

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Supporter

Tetradramma di Rodi battuto alla Triton VI nel 2003, che secondo il Price potrebbe essere stato coniato per rispondere alla minaccia posta dalle attività di Filippo V nelle vicinanze di Rodi in quel periodo.

 

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KINGS of MACEDON. Alexander III. 336-323 BC. AR Tetradrachm (17.36 gm). Rhodes mint. Autonomous issue, struck 201-190 BC. Head of Herakles right, wearing lion's skin headdress / ALEXANDROU, Zeus seated left, holding eagle and sceptre; rose before, PO below throne, STASIWN (magistrate) in exergue. Price 2517; Müller 1166. Toned EF, well centered, reverse slightly double struck.

 

 

apollonia

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Teoria interessante.... se lo scopo era quello propagandistico antimacedone penso che la datazione vada un pochino rialzata al 203-200 a.C.. Filippo V fu infatti costretto a rientrare in patria a causa dell'arrivo di forze romane, che sarebbe poi culminato nella (per lui) disastrosa battaglia di Cinocefale del 197.

Per ritornare invece ad una questione già in parte affrontata giusto oggi mi sono arrivate due monete:

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PRICE 372 (323-317), zecca incerta....

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PRICE P2 (323-317), probabilmente Sardi....

sono anche nel GAEBLER tav. XXXII n° 18 e 19

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A parte poi la confusione sui n° 17 e 20, che secondo il Price sono di Alessandro III e Filippo III, mentre x il Gaebler di Filippo IV e Alessandro V, al momento volevo focalizzare l'attenzione sul particolare del caduceo.

SU PRICE 372  il caduceo è posto tra B ed A, così come anche:

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Bronze AE 19, Price P2 var (arrangement of symbols), VF, 6.868g, 19.2mm, 0°, 323 - 317 B.C.; obverse head of Herakles right, clad in lion head headdress; reverse rider, raising right hand, on horse galloping right, ΦI behind, B - A either side of caduceus below; apparently unpublished variant.

Infine c'è anche la variante di Filippo senza caduceo, di Filippo V per il Mamroth:

post-43481-0-59488800-1442437066_thumb.j

Da notare come il mio esamplare di P2 presenti prima di BA un contromarchio con caduceo.... Traendo fila del discorso dunque: se teniamo per buone le datazioni del Price queste monete si collocherebbero tra il 323-317. Quindi Filippo sarebbe Filippo III e non V. Sono d'accordo vista l'assoluta somiglianza tra PRICE 372 e PRICE P2 variante con caduceo. Dato che la prima è attribuibile ad un Alessandro, che sia III, IV o persino V arriviamo al massimo al 295. Dato che molti esemplari di P2 presentano accanto a BA il contromarchio del caduceo (come il mio) ritengo che il primo esempio della serie sia il P2 senza caduceo. A questo punto avvenne qualcosa per cui il tipo venne modificato con l'aggiunta di un caduceo nel conio originale tra B ed A (la morte di Perdicca e Filippo III e Alessandro IV sotto la tutela di Antipatro? nel 321- mia ipotesi). A questo punto venne quindi introdotto anche il tipo PRICE 372 in nome di Alessandro (IV ritengo) e gli esemplari di P2 senza caduceo in circolazione vennero adeguati con l'aggiunta del caduceo sotto forma di contromarchio.

Quindi: P2 senza caduceo 323-321

           P2 "aggiornati" con contromarchio, P2 var. caduceo e PRICE 372  dal 321....

So bene che è un pò cervellotica, ma che ne pensate di questa teoria?

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Supporter

A parte poi la confusione sui n° 17 e 20, che secondo il Price sono di Alessandro III e Filippo III, mentre x il Gaebler di Filippo IV e Alessandro V...

 

Non so cosa dica esattamente il Gaebler, ma a quanto mi risulta non vi sono monete attribuibili con sicurezza all'uno o all'altro figlio di Cassandro.

 

Philip IV, B.C. 297-296, son of Cassander. Alexander V, B.C. 295, son of Cassander. To these reigns no money can be confidently assigned, though some of the coins of late style, bearing the types of Philip II and Alexander the Great, may belong to this period.

 

 

apollonia

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Supporter

Quanto ai bronzi di Filippo V, a breve dovrei ricevere questa moneta acquistata di recente

 

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Greece. Kings of Macedon. Philip V (221-179 B.C.). AE 16 mm. Obv. Head of Herakles right. Rev. Youth on horseback rigth. To left, B. To right, A. Below the horse, ΦI. Grose 3656. AE. g. 5.57 VF+. Attractive enamel-like black patina.

 

 

apollonia

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Supporter

Questo è un esemplare del bronzo aggiudicato in un'asta passata

 

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KINGS of MACEDON. Philip V. 221-179 BC. Æ (17mm, 4.32 g, 2h). Uncertain Macedonian mint. Struck circa 186-183/2 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / Rider on horseback right. Mamroth, Philip 2; Touratsoglou, Macedonia 16 var. (controls); SNG München 1134-6. VF, attractive green patina with some earthen highlights.

 

 

apollonia

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Io le ho citate, ma le attribuzioni del Gaebler sono quantomeno discutibili... Bisognerebbe per tentare di risolvere la questione fare un analisi degli hoards contenenti questa tipologia bronzea che dalla seconda metà del IV secolo arriva fino a Perseo.... Ma un po' come in archeologia difficilmente si studia la ceramica comune, così in numismatica ci si occupa soprattutto d'oro e d'argento.... In base al poco che ho visto la tua moneta mi parrebbe effettivamente di Filippo V,mentre la mia (con la clamide) a mio parere è del III... ma si tratta di conclusioni dovute ad analisi superficiali.?

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Supporter

Ho ricevuto il bronzetto di Filippo V e dal vivo non è malaccio, nonostante quanto si può vedere dalla mia scansione

 

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Bronzo: 5,563 g, 16 mm.

 

 

apollonia 

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  • 2 mesi dopo...

Nella prossima asta di Aureo&Calicò sarà venduto uno statere di Aminta III (dal peso un po' calante): non ne vedo spesso e ho pensato di segnalarlo.

 

https://www.sixbid.com/browse.html?auction=2387&category=48151&lot=2026343

 

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Amintas III (389-383/381-369 a.C.). Macedonia. Tetradracma. (S. 1508). 7,97 g. MBC.

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Ciao @@Matteo91,

inizio il mio intervento con una piccola chicca. Si tratta di un suberato della moneta in questione, che a seconda dei testi viene definita come didrammo o statere, e che ho potuto oddervare al museo di Dion.

 

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Continuo poi con una carrellata di esemplari dell'ANS...

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e del British Museum...

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Modificato da Caio153
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Questo è il catalogo dell'ANS: gli esemplari sono quelli in foto sopra.

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Proseguo col catalogo SNG ALPHABANK.

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Nella collezione ellenica il tipo viene distinto in due sottotipi in base allo stile del volto di Eracle, facendo riferimento in particolare al testo del Gaebler.

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Il tipo 2 del Gaebler sembrerebbe essere quello più comune: volto arcaizzante, peso maggiore. Non sembra esservi un singolo esemplare dal peso inferiore ai 7,92 g di una moneta del British, ma la media dei pesi è decisamente molto superiore con alcuni che arrivano quasi a 10 g.

Il tipo 3 del Gaebler pare invece quello più raro: peso inferiore (7,20-7,68-7,92 g), il volto è molto più realistico e pare sorprendentemente simile a quello di Zeus sui tetradrammi del figlio. Mi sembra plausibile ritenere che questo secondo tipo sia un'evoluzione successiva, le cui fattezze vennero riprese in seguito per le monete di suo figlio, che altri non era se non Filippo II.

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Per tornare a noi la moneta in asta pesa 7,97 g e presenta lo stile arcaizzante: ergo si colloca decisamente sul limite pondometrico inferiore.

Io concludo qua: lascio a ciascuno la possibiltà di trarre le proprie conclusioni...

Davide

 

 

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Eccomi qua di nuovo,

devo decisamente ritrattare alcune cose dette ieri sulla monetazione di Aminta III. Stamane ero in università a cercare alcuni testi e, avendo terminato prima del previsto mi sono messo a guardare libri a caso nella sezione numismatica... eureka direi :D

Premetto che la mia foto del suberato di Aminta non è poi così una chicca come invece pensavo, ma poi capirete perchè...

@@Matteo91 @@apollonia, mi rivolgo in particolare a voi dato che so che la questione vi interesserà molto. Per me è stata una "scoperta" eccezionale, una specie di fulmine a ciel sereno.

Dall'articolo del Price: Early Greek Bronze Coinage. A parte l'area italica la prima (o una delle prime?) monetazione bronzea è quella ateniese. Già verso la fine della guerra del Peloponneso, dato che le cose non andavano proprio bene..., Atene fu costretta a coniare tetradrammi placcati d'argento e, dopo l'ancora più disastrosa conclusione del conflitto, iniziò la sua prima monetazione bronzea, non per scelta, ma per necessità dato che le miniere argentifere del Laurion non poterono essere più utilizzate fino al 393. In questa data i bronzi furono infatti ritirati e dichiarati fuori corso e riiniziarono a essere coniati solo circa 50 anni dopo. Ciò sarebbe indice della considerazione da parte dei Greci nei confronti del nuovo materiale.

In Macedonia Archelao I (413-399) fu il primo a coniare monete bronzee e il suo esempio fu seguito da tutti i suoi successori. 2 le motivazioni addotte: risparmiare argento del tesoro reale (una moneta con valore nominale più alto di quello reale è sempre un ottimo affare) e utilizzare le monete di bronzo al posto delle frazioni argentee più piccole per le attività quotidiane.

E questo che c'entra?, potreste pensare. C'entra, c'entra...

Il secondo articolo tratto da "Metallurgy in Numismatics IV", 1998, edito dalla Royal Numismatic Society è: The debased silver coin of Amyntas III di M. Lykirdopoulou-Petrou e G. Economou. Già ieri avevo notato che queste monete erano definite talora come debased staters. Ma ho pensato: boh, si sarà voluto risparmiare un pò di argento... la realtà va ben oltre! :shok:

Premessa storica necessaria per comprendere il tutto: Aminta III fu un sovrano decisamente abile a destreggiarsi tra mille difficoltà e pragmatico (qualità che ritroviamo anche nel figlio e nel nipote), avendo a disposizione risorse assai limitate. Dando uno sguardo veloce ai libri di storia sembrerebbe che abbia governato ininterrottamente per 24 anni. In realtà ebbe a che fare con un usurpatore, varie invasioni di Illiri e della Lega Calcidica, tanto che più volte dovette abbandonare gran parte del regno e persino la nuova capitale Pella e rifugiarsi all'estero. Diciamo che fu particolarmente abile in politica estera, alleandosi di volta in volta con chi gli faceva più comodo.

Passiamo alla parte specificamente numismatica: nell'articolo vengono considerate 17 monete del MNA e 21 della collezione Credit Bank e Portolos Collection (37 stateri e un triobolo) giunti ai possessori attuali da fonti diversificate e non un singolo hoard.

Si distingue tra un tipo A, che è quello di cui abbiamo parlato nel post precedenti e che è decisamente il più comune, e un tipo B, evidentemente molto raro, visto che al momento della scrittura dell'articolo se ne conoscevano solo 17 esemplari.

Metto un esemplare di statere tipo B e un triobolo:

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Ben 9 su 38 monete mostravano il core in rame, apparendo in tal modo dei suberati. Letteralmente suberato significa che sotto uno strato d'argento c'è invece un cuore di metallo più vile, solitamente bronzo o rame. Spesso ho sentito definire il suberato come un falso d'epoca... ma siamo proprio sicuri che questa seconda definizione sia corretta? :nono:

In parole povere è stata analizzata la composizione superficiale del metallo di tutte le monete: salvo pochi casi essa è superiore all'85 %, ma non arriva mai comunque sotto il 60 % e questo vale sia per monete in "argento", sia per quelle suberate... Quindi hanno analizzato la composizione dei cores dei 9 esemplari suberati:in un solo caso Cu 86 % e Ag 13 %, negli altri 8 il Cu è sempre superiore al 90 % e arriva persino al 99,9 %... gran guadagno per questi falsari... in realtà si e no... bisognerebbe capire chi fossero questi falsari e se possono essere considerati come tali.

Il passo successivo è infatti l'analisi del peso specifico: sorprendentemente tutti gli stateri di tipo A (e quindi anche quelli suberati) presentano valori analoghi, solo lo statere tipo A ha invece un valore superiore... cosa significa tutto cio'?

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Lo lascio alla viva voce degli autori dell'articolo...

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:shok: :shok: :shok: :shok: :shok: :shok: :shok: :shok: :shok: :shok:

 

 

 

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Interessante. Il fatto che vi fossero stateri suberati accanto a quelli ufficiali di nonno Aminta era già emerso in questa discussione, dove avevo descritto questi due esemplari.

 

Statere suberato battuto alla Heritage Auctions del 26 aprile 2012.

 

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MACEDONIAN KINGDOM. Amyntas III (393-370/69 BC). AR fourrée stater (22mm, 8.84 gm, 12h). Aegae. Head of Herakles right, wearing lion's skin headdress / [A]MY-NTA, horse standing right within linear square within incuse square. Westermark 32. SNG ANS 87. SNG Alpha Bank 189. Rare. Good Very Fine.

 

Statere in buon argento battuto alla CNG 81 del 20 maggio 2009.

 

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KINGS of MACEDON. Amyntas III. 393-370/69 BC. AR Stater (9.54 g, 12h). Head of Herakles right wearing lion skin / Horse standing right in linear square within incuse square. Westermark, Remarks pl. LXX, 32; SNG ANS 87-93. Good VF, die shift on obverse.

 

Non sapevo però che il sovrano fosse ‘specializzato’ in queste emissioni sub aere.

 

 

apollonia

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Interessante. Il fatto che vi fossero stateri suberati accanto a quelli ufficiali di nonno Aminta era già emerso in questa discussione, dove avevo descritto questi due esemplari.

 

 

Statere suberato battuto alla Heritage Auctions del 26 aprile 2012.

 

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MACEDONIAN KINGDOM. Amyntas III (393-370/69 BC). AR fourrée stater (22mm, 8.84 gm, 12h). Aegae. Head of Herakles right, wearing lion's skin headdress / [A]MY-NTA, horse standing right within linear square within incuse square. Westermark 32. SNG ANS 87. SNG Alpha Bank 189. Rare. Good Very Fine.

 

Statere in buon argento battuto alla CNG 81 del 20 maggio 2009.

 

attachicon.gifpost-703-0-96143000-1430744763_thumb.jpg

KINGS of MACEDON. Amyntas III. 393-370/69 BC. AR Stater (9.54 g, 12h). Head of Herakles right wearing lion skin / Horse standing right in linear square within incuse square. Westermark, Remarks pl. LXX, 32; SNG ANS 87-93. Good VF, die shift on obverse.

 

Non sapevo però che il sovrano fosse ‘specializzato’ in queste emissioni sub aere.

 

 

apollonia

 

Il punto è proprio questo.... siamo proprio sicuri che ne esistano in buon argento, almeno del tipo A? Parrebbe proprio di no almeno secondo le conclusioni prodotte... anche quelli nell'articolo prima di essere analizzati erano ritenuti di buon argento, tranne 9... poi su 36 stateri di tipo A anche gli altri 27 si sono rivelati invece buone "patacche", dei veri falsi insomma... una percentuale del 100% su un campione così ampio mi induce a pensare che se vi fosse una moneta del genere di "buon argento", sarebbe invece un brutto falso moderno...sembra assurdo :silly: , ma è così...

mi piacerebbe acquistarne una solo per poterla spezzare a metà... :P

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Non so qual è il peso minimo di un suberato dichiarato tale e il peso massimo di uno statere in ‘buon argento’. Quest’ultimo potrebbe anche essere composto di una lega a non alto contenuto di metallo nobile e non un tondello di rame più pesante di quello del suberato dichiarato ricoperto di un sottilissimo strato d’argento.

 

 

apollonia

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Non so qual è il peso minimo di un suberato dichiarato tale e il peso massimo di uno statere in ‘buon argento’. Quest’ultimo potrebbe anche essere composto di una lega a non alto contenuto di metallo nobile e non un tondello di rame più pesante di quello del suberato dichiarato ricoperto di un sottilissimo strato d’argento.

 

 

apollonia

Ciao,

premettendo che lo studio deve esser stato condotto senza aver falsato i risultati, esso dimostra inequivocabilmente come tutti gli stateri tipo A di Aminta III fossero dei suberati. Nessuno se n'era accorto prima nel caso dei 27 in "buon argento" studiati, nessuno se ne accorge quando li vende anche oggi, a meno che vi siano delle lesioni nello strato superficiale dell'argento tali da mettere in luce il core eneo.

Quest’ultimo potrebbe anche essere composto di una lega a non alto contenuto di metallo nobile e non un tondello di rame più pesante di quello del suberato dichiarato ricoperto di un sottilissimo strato d’argento.

Se ben ricordi abbiamo discusso personalmente anche di questo argomento e della possibilità di analizzare unicamente, salvo metodi distruttivi, la superficie del metallo o poco oltre. I dati analitici qui proposti confutano nettamente questa tua obiezione.

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Sono stati analizzati:

1: la % di argento superficiale negli esemplari sicuramente suberati e quelli in "argento" sono sostanzialmente analoghe. Le virgolette attorno ad argento le usa, come si vede sopra la tavola, l'autore stesso. (I numeri della tavola due corrispondo agli esemplari coi medesimi numeri della tavola 1 e sono quelli con core a vista e dunque analizzabile)

2: la % Cu vs Ag nei core disponibili. Il n° 1 che è suberato anche a occhio presenta ad esempio un 88,98 % di Ag in superficie e un 86,35 % di rame all'interno, ma vi sono anche casi più estremi come il n° 30 nel quale le medesime percentuali sono 94,3 % e 99,9 %... metallo puro, peccato all'interno esso sia rame :o.

3: elemento fondamentale: il PESO SPECIFICO dei vari esemplari suberati e "d'argento", che presenta livelli analoghi in tutti gli esemplari di tipo A (incompatibile con la tua soluzione dato che in superficie la % di Ag tende al puro ovunque), ma non nell'unico di TIPO B, molto raro, che ha un 96,01 % di Ag in superficie. Questa percentuale pare sia presente (visto il peso specifico maggiore) anche all'interno della moneta e dunque essa è di Ag puro. Tutte le altre no. Tu stesso hai usato il peso specifico per sostenere che la tua monetina di Filippo II era un suberato e non di puro argento... qui è la stessa cosa. Una percentuale del 100% su un campione di 26 esemplari provenienti da fonti differenti mi pare inverosimile possa trattarsi di una casualità. Si tratta invece della regola, seguita, ahiloro, a causa delle estreme difficoltà economiche e militari in cui versava il regno di Macedonia all'epoca...

Modificato da Caio153
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Volevo solamente ribadire alcuni punti:

1-non si tratta di mie conclusioni, ma io mi sono limitato a riportare quelle altrui.

2-a meno che i macchinari utilizzati per le misurazioni fossero rotti o non si presupponga la malafede (e quindi l'alterazione volontaria dei dati analitici), penso proprio che l'interpretazione dei dati forniti sia quella corretta, sia da un punto di vista tecnico, sia da quello storico/politico/economico.

3-logica conseguenza di tutto il dicorso è che se si trovasse uno statere di Aminta III tipo A "vero" (ossia di argento puro) esso sarebbe molto probabilmente falso...

 

Domanda (forse stupida): ma con un metal detector un pò avanzato e tarandolo in modo da escludere quantità troppo esigue di materiale (Cu) e l'argento invece totalmente, non si potrebbe vedere se queste monete sono pure o no?

 

Per abbassare un pò il livello di serietà della discussione voglio proporre uno dei miei trip storico/romanzati:

 

Il re è nella sua tenda e osserva preoccupato la cartina del "suo regno". Illiri da una parte, Calcidesi dall'altra, Pella... poof, andata e poi quel maledetto usurpatore di Argeo. I suoi attuali possedimenti forse anche più ridotti della risicata quantità d'argento presente ancora nelle sue casse. E i pochi soldati rimasti fedeli che chiedono a gran voce di essere pagati... disastro completo!

"Speriamo che il mio Zoilo faccia il miracolo..."

Si apre l'uscio della tenda ed entra a passo trionfale e con sorriso raggiante un omettino rachitico e tutto sporco.

"Zoilo! Almeno tu, dammi buone notizie!"

"Si, maestà, ce l'ho fatta. Il nostro piano ha funzionato. Sono riuscito a coniare il quantitativo di stateri necessario col poco argento che avevo a disposizione e anzi: ne è avanzato ancora un pochino... ne faccio altri?".

"Mmm, no direi di no. Usalo invece per coniare stateri d'argento puro. Cambia però l'immagine delle facce: mettici un bel cavaliere e un leone. E lasciali a me. Così almeno non mi confondo... per come vanno le cose potrebbero servermi se dovessi fuggire ancora all'estero. Non sono mica tutti così fessi come i miei soldati..."

"Protesto maestà. A meno che non salti via un pezzo dell'argentatura superficiale, le mie creazioni sono così perfette che ingannerebbero anche un nomismatikon professionista...".

"Meglio così. Ma non voglio correre rischi. Fa come ti ho detto!".

"Agli ordini", dice con un leggero inchino e lasciando il re di nuovo ai suoi pensieri, anche se stavolta le nubi all'orizzonte paiono essersi rischiarate leggermente.

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