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Inviato (modificato)

ciao tinia,la tua osservazione e' giustamente da prendere in considerazione,mi piacerebbe altrettanto capire,i suberati iilibati,che sono giunti fino ai giorni nostri,quando hanno perso la lamina?come accennato nel link lasciato da rapax che riprendeva una vecchia discussione,c'erano suberati di buonissima fattura(sia repubblicana che imperiale),difficili da individuare,e non mi stupirei che il loro percorso di vita sia stato molto lungo,sia nei monetieri dei collezionisti in svariati secoli,o addirittura in tesoretti provenienti da scavi proprio a discapito di chi li ha tesaurizzati pensando di farlo con valuta ufficiale

 

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/5146802442/in/set-72157625323001504/

Non tutti i suberati hanno perso la lamina.

Certo, la maggioranza poi la perde soprattutto per fenomeni di corrosione galvanica, ma ce ne sono tantissimi ancora integri o quasi.

Poi bisogna vedere se erano del tipo con ricopertura a spessore o con poco più che una bagnatura.

Quelli con ricopertura a spessore, che di solito si associa ai tipi repubblicani più antichi, si salvano meglio. Quelli con la suberatura sottile, che noto sui denari più "recenti" si presentano difficilmente con un buon aspetto e sono, di solito, corrosi.

I vittoriati si trovano, spesso, senza più la pelle di argento, però, considerata la definizione della parte in bronzo, suppongo che per quelli, nonostante l'arcaicità, valesse la bagnatura più che la foderatura a spessore.

Modificato da Tinia Numismatica

Inviato

Non tutti i suberati hanno perso la lamina.

Certo, la maggioranza poi la perde soprattutto per fenomeni di corrosione galvanica, ma ce ne sono tantissimi ancora integri o quasi.

Poi bisogna vedere se erano del tipo con ricopertura a spessore o con poco più che una bagnatura.

Quelli con ricopertura a spessore, che di solito si associa ai tipi repubblicani più antichi, si salvano meglio. Quelli con la suberatura sottile, che noto sui denari più "recenti" si presentano difficilmente con un buon aspetto e sono, di solito, corrosi.

I vittoriati si trovano, spesso, senza più la pelle di argento, però, considerata la definizione della parte in bronzo, suppongo che per quelli, nonostante l'arcaicità, valesse la bagnatura più che la foderatura a spessore.

sono d'accordo con te che non tutti i suberati hanno perso la lamina,ma quelli integri sono privi di punzonatura,cioe' non individuati,per questo avevo scritto "come consuetudine",riferito al fatto che una volta scoperti venivano messi fuori corso.ciao

 

p.s:complimenti per come hai allestito il tuo sito,le monete in vendita e la documentazione dettagliata che rilasci


Inviato

sono d'accordo con te che non tutti i suberati hanno perso la lamina,ma quelli integri sono privi di punzonatura,cioe' non individuati,per questo avevo scritto "come consuetudine",riferito al fatto che una volta scoperti venivano messi fuori corso.ciao

 

p.s:complimenti per come hai allestito il tuo sito,le monete in vendita e la documentazione dettagliata che rilasci

Grazie per i complimenti, cerchiamo di fare le cose al meglio e secondo la legge.

Quanto alla mancanza di suberati integri punzonati direi che è la prova provata che le punzonature erano una buona difesa.

Mi sarei stupito se ci fossero stati parecchi suberati integri e CON la punzonatura.

In ogni caso, una sorta di eliminazione dal mercato c'era. Ho potuto vedere diversi suberati, di varie epoche, dalle preromane in giù, tagliati a metà circa con lo scalpello( e tramite i quali si possono apprezzare gli spessori della laminatura) per toglierli dal circolante in modo definitivo e alcune erano le parti con la punzonatura, quindi il sistema funzionava.

Non ho mai visto, invece, suberati bagnati o del tipo tardo , tagliati o punzonati.....ma non ho una spiegazione valida.

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Inviato

Grazie per i complimenti, cerchiamo di fare le cose al meglio e secondo la legge.

Quanto alla mancanza di suberati integri punzonati direi che è la prova provata che le punzonature erano una buona difesa.

Mi sarei stupito se ci fossero stati parecchi suberati integri e CON la punzonatura.

In ogni caso, una sorta di eliminazione dal mercato c'era. Ho potuto vedere diversi suberati, di varie epoche, dalle preromane in giù, tagliati a metà circa con lo scalpello( e tramite i quali si possono apprezzare gli spessori della laminatura) per toglierli dal circolante in modo definitivo e alcune erano le parti con la punzonatura, quindi il sistema funzionava.

Non ho mai visto, invece, suberati bagnati o del tipo tardo , tagliati o punzonati.....ma non ho una spiegazione valida.

 

ciao, mi chiedo come mai, una volta rotti con lo scalpello, non recuperassero l'argento....

 

mah..

 

skuby


Inviato

ciao, mi chiedo come mai, una volta rotti con lo scalpello, non recuperassero l'argento....

 

mah..

 

skuby

probabilmente perché il costo della raffinazione superava quello del metallo recuperato.....

  • 2 mesi dopo...
Inviato

vorrei chiedere:

 

- il metallo all'interno del suberato era sempre rame ?

 

- esistono "suberati d'oro" cioè monete antiche con patina d'oro esterna e altro metallo all'interno ?

 

- si sa quanto costasse meno il rame rispetto all'argento ?


Inviato

vorrei chiedere:

 

- il metallo all'interno del suberato era sempre rame ?

 

- esistono "suberati d'oro" cioè monete antiche con patina d'oro esterna e altro metallo all'interno ?

 

- si sa quanto costasse meno il rame rispetto all'argento ?

Rame, bronzo , piombo o ferro.

Si esistono i suberati delle monete in oro, soprattutto greche e tardo romane

ci sono delle tabelle dell'epoca di caracalla, ma puoi determinarlo facendo una proporzione tra quanto pesa un asse e quanto un denario che valeva 10 assi o 16 assi a seconda del periodo storico.


Inviato

puoi determinarlo facendo una proporzione tra quanto pesa un asse e quanto un denario che valeva 10 assi o 16 assi a seconda del periodo storico.

Su questo non sarei tanto d'accordo.

Occorre infatti tener presente che l'asse tendeva ad assumere valori fiduciari.

Forse possiamo dire che il rapporto di valore intrinseco fi rispettato quando fu introdotto il denario, del valore di 10 assi sestantali (quindi, l'argento del denario valeva 20 once di bronzo) ma negli anni successivi questo rapporto si perse


Inviato

Su questo non sarei tanto d'accordo.

Occorre infatti tener presente che l'asse tendeva ad assumere valori fiduciari.

Forse possiamo dire che il rapporto di valore intrinseco fi rispettato quando fu introdotto il denario, del valore di 10 assi sestantali (quindi, l'argento del denario valeva 20 once di bronzo) ma negli anni successivi questo rapporto si perse

Sono perfettamente d'accordo che all'avvento del sistema fiduciario i rapporti di cambio diventano convenzionali, ma la mia risposta era per dare un idea dei cambi almeno nel periodo in cui la componente di valore intrinseco era ancora abbastanza preponderante da rendere possibile fare questa comparazione indipendentemente da altre variabili di emissione.

Al momento che la circolazione diventa fiduciaria, allora tutto si complica e bisognerà rifarsi a qualche documento storico a noi pervenuto o qualche tabelle di prezzi per vedere quanto costavano i metalli( tot denari al chilo) oppure per estrapolarne il valore ,ma solo come unità di conto ( una mucca ,un denario o tot assi, per fare un esempio, ma dato che il peso dell'asse variava non ci da un rapporto preciso ), da qualche tabella annonaria.

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