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IGNORED

Analisi con microscopio delle monete romane


Illyricum65

Risposte migliori

La patina é tutta originale, intendevo di osservare i diversi colori della patina naturale: il rosso della cuprite, il verde della malachite, la tenorite ect....

Nell' ultima foto si vedono dei segni intorno alle lettere, intendevo quelli.

Mentre nella penultima vedi i tipici graffi che caratterizzano questa emissione.

Modificato da snam
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Ciao direi che è cuprite la macchia rossa (foto 3), malachite quei cristalli verdi accesi (foto 4-5-6), la tenorite quale è?

Ciao

Illyricum

;)

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Ciao,

@@Illyricum65
Ciao,
Concordo.
Per la tenorite é nera, guarda la foto 3 e la penultima. La tenorite e la cuprite sono le prime forme di corrosione che si manifestano. La tenorite accompagna sempre, o quasi, la cuprite.
Ciao

grazie. Ti chiedevo conferma perchè ho visto che il minerale ha varie sfumature che variano dal nero/bruno al verde.

Quelle bianche attorno alla P sono concrezioni carbonatiche, giusto?

 

Ciao

Andrea

:)

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@@Illyricum65

 

forse si, ma non escluderei la patina del piombo. Sai la composizione media di questa monetazione? ora non ho modo di verificare.

Sentiamo @@centurioneamico cosa ne pensa....purtroppo la moneta non e' lima, e le foto hanno circa un anno, non posso più verificare.

Ciao

Modificato da snam
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Le incrostazioni bianche, spesso definite calcaree, associate in genere a cuprite, è stato dimostrato mediante studi di laboratorio che sono composte da prodotti di ossidazione del piombo o dello stagno. Considerate le quantità spesso considerevoli, ritengo più probabile che siano legate alla presenza di stagno mentre il piombo lo ritroviamo in filoni più sottili e ramificati e riconoscibili perchè sono quelli che danno origine a quelle ramificazioni sottili giallo-verdi visibili sia su patine verdi, sia nere, sia rosse e che in genere risultano meno voluminose.

Nel caso specifico delle immagini di snam però ritengo più probabile che quelle zone bianche siano solo residui argillosi e niente più.

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Vi allego un'immagine ove è possibile vedere le differenze tra un prodotto di corrosione da stagno (cerchi verdi) e da piombo (cerchio giallo). E' chiaro che nelle prove di laboratorio laddove risulta esserci presenza di stagno probabilmente c'è anche del piombo (sono entrambi bassofondenti e tendono quindi a salire in superficie) ma quelle venature giallo-verdi sono tipiche del piombo.

post-66-0-09761000-1426246695_thumb.jpg

post-66-0-27068300-1426246689.jpg

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Grazie @@snam e @@centurioneamico

per le integrazioni fotografiche e per le informazioni correlate alle stesse. Tra l'altro, avete postato delle bellissime fotografie!

 

Sostituirò il nome della discussione con qualcosa tipo "Microscopia applicata alle monete" per facilitarne la ricerca futura e raccoglierò un po' di casistiche per discuterne assieme ed ampliare gli esempi presentati.

 

Ciao

Illyricum

:)

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Ciao,

beh, in ottica didattica e di "aprire un mondo" anche agli altri utenti penso che posteró un po' di bronzi e quindi passeró a qualche caso speciale come i suberati, ad esempio. Se hai occasione, integra pure!

Ciao e grazie

Illyricum

:)

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Inviato (modificato)

Appena ho tempo contribuisco anche io con qualche dettaglio ;)

Grazie Centurioneamico,

so che in questo periodo sarai al lavoro per il convegno.

Ed è anche per questo, oltre che per la competenza, che ti ringrazio del tempo dedicato alla discussione.

Ciao

Illyricum

:)

 

PS:

... quelle venature giallo-verdi sono tipiche del piombo

adesso ad esempio ho capito cosa sono quei depositi verde chiaro, dall'aspetto quasi "spalmato" che ho notato talvolta su alcuni esemplari... :good:

Modificato da Illyricum65
Integrazione
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Belle foto, complimenti Illy!

Direi che hai già trovato da solo le tracce principali!

Per apprezzare la differenza tra le superfici devi salire con l'ingrandimento, comunque già cosi' si inizia a intravedere la differenza di granularità e lucentezza tra le zone abbassate a bulino e quelle superiori non toccate (bordo esterno, faccia superiore delle lettere, parte superiore del ritratto).

Relativamente al Lucio Vero:

credo invece che la moneta non abbia avuto nessun ritocco a bulino, né a mano né elettrico.

il solco lungo le lettere ha una sua spiegazione meccanica che fu già affrontata in passato, se non sbaglio.

Modificato da Tinia Numismatica
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Posto una foto di un particolare di un denario della famiglia Antonia.

Come potete vedere si denota una ossidazione sopra il dorso del cavallo. L'ossidazione, credo malachite, si sia formata per la presenza del CU in superficie.

Inoltre in questa foto si vede una peculiarità' tipica della coniazione e che spesso e' indice di autenticita'. 

Vediamo chi lo indovina.......

PS: scusate la bassa definizione, ma per poter allegare la foto sono passato da 8 a 1,4 MB

 

post-7445-0-02035700-1426282479_thumb.jp

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Ciao,

Posto una foto di un particolare di un denario della famiglia Antonia.

Come potete vedere si denota una ossidazione sopra il dorso del cavallo. L'ossidazione, credo malachite, si sia formata per la presenza del CU in superficie.

Inoltre in questa foto si vede una peculiarità' tipica della coniazione e che spesso e' indice di autenticita'. 

Vediamo chi lo indovina.......

PS: scusate la bassa definizione, ma per poter allegare la foto sono passato da 8 a 1,4 MB

ma sitratta di un denario oppure di un suberato che spiegherebbe la presenza di malachite e quell'area marrone in alto che richiama alla mente il nucleo interno e il "foglietto" dell'argentatura?

 

Ciao

Illyricum

;)

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Ciao @@snam ,

io non ne vengo fuori. E' da due giorni che riguardo la foto ma non ne cavo un ragno dal buco! :whome:

La moneta dovrebbe essere simile a questa

1027R.jpg

ma altro non ne trovo... specie la

... peculiarità' tipica della coniazione e che spesso e' indice di autenticita'.

che mi interessa alquanto! 

 

Ciao

Illyricum

:)

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@@Illyricum65

 

tratto dal libro : "Il mio denario e' falso?" di Fabrega edito da Classica editrice Diana

 

"......Tenuto conto che la coniazione si porta a termine mediante un colpo, si potremmo aspettare che il rilievo emerga dal campo della moneta determinando un profilo ad esso ortogonale, che lasci anche una piccola depressione nello spazio di transizione tra il rilievo ed il campo. In una moneta fusa l'angolo tra il profilo e campo e' molto meno marcato perche', dopo aver riempito lo stampo si e' raffreddato e depositato...."

 

I due profili riportati si ottengono attraverso il metodo della coniazione.

 

Inoltre la malachite stessa e'un ottimo segna di autenticità', anche la brillantezza/lucentezza dei del rilievi, ad un fascio di luce trasversale, e' un buon segno.....

post-7445-0-99677400-1426422457.jpg

post-7445-0-93062400-1426423353.png

post-7445-0-93796500-1426423382.png

Modificato da snam
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.... diciamo che un minimo di intervento a bulino per spianare i fondi ed esaltare le figure o la legenda è una prassi consolidata......

 

Ahimé! :(

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... Avendo cominciato a far pratica su come trarre immagini direttamente dal microscopio binoculare  potrei magari sfruttarlo per postarne alcune su varie tematiche (tipi di patine, minerali presenti sulle monete, etc...) sempre a fine didattico. Magari si entra un po' nell'aspetto tecnico ma ritengo possa essere di buon interesse... potrebbe essere un'idea valida?

 

 

Eccome! :)

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Per chi non ha ancora un microscopio consiglio le nuove versioni che stanno uscendo con LCD e porta USB/SD card per salvare direttamente le foto in jpg. Funzionano bene per le monete (non altrettanto per la biologia credo) hanno ingrandimento ottico fino a 400x/600x e camere integrate da 5Mpixel. A Monaco ne ho visto qualcuno in funzione negli stand e devo dire che sembravano funzionare bene, difatti ne stavano vendendo parecchi.

Mi riferisco a prodotti tipo questi:

 

http://www.bhphotovideo.com/c/product/1042907-REG/barska_ay12214_5mp_digital_microscope.html

 

http://www.bhphotovideo.com/c/product/681854-REG/Celestron_44345_LCD_Deluxe_Digital_Microscope.html

 

http://www.celestron.com/browse-shop/microscopes/digital-microscopes/pentaview-lcd-digital-microscope

 

Prezzi dai 120 euro ai 300 euro.

Particolarmente indicati a chi porta occhiali e quindi con i binoculari ha piu' difficoltà di regolazione.

 

I tre microscopi proposti sono tutti predisposti per lavorare in luce trasmessa, anziché riflessa. Ovviamente l'oggetto puè essere illuminato dall'alto e reso quindi visibile, ma per una visione ottimale servirebbe uno stereoscopio che lavorasse in luce riflessa: quelli tipici per geologia e mineralogia. Poi per uso numismatico è utile prestare più attenzione all'ingrandimento minimo che a quello massimo: serve la presenza di un obiettivo che sia x4 o x5 e di una coppia di oculari che sia x5.

Ottimo l'uso dell'oculare figitale: in questo caso va verificata la risoluzione che offre.

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