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Inviato

Leggendo qua e là, mi sorgono una serie di domande sulla tosatura delle monete. Asportavano parte della moneta allo scopo di impossessarsi di metallo prezioso. E fin qui ci siamo. Mi chiedo, perchè (visto che poi perdevano il loro valore) ? Chi erano i fautori? Monete ridotte così venivano cmq accettate per il loro valore nominale? Io a rigor di logica, da inespertissima quale sono, azzardo un no. Però mi chiedo anche: perchè rimanevano in circolazione? e per quale tipo di scambio venivano usate? Come si riconoscono? (una cosa è l'usura  e un'altra la tosatura, ma non ho la minima idea delle differenze nei dettagli).  Mi piacerebbe vederne qualcuna, se non vi crea disturbo. E, parte che mi interessa di più, a Venezia che successe?
Non so come taggare una discussione su Venezia, sono imbranatina ancora :-) , così da poter vedere anche qualche moneta veneziana cunsciada inscì e leggere qualche vostra chicca.

Grazie per la pazienza :-)

 

Chiara


Inviato

Solitamente l' usura in una moneta la si percepisce dalle immagini ( busto o stemma) che perdono il rilievo.

La tosatura invece veniva eseguita sul bordo della moneta e lo si percepisce, oltre dal peso calante della moneta, dalla mancanza delle legende.

 

Moneta usurata da circolazione

 

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Moneta tosata

 

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Sopra l' esempio con parpagliole milanesi in mistura, la tosatura aveva ovviamente più ricavo eseguendola su monete di buon argento

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Inviato

 In certe officine la tecnica di produzione non era sempre precisa e quando una moneta aveva un peso superiore veniva tosata all'origine, per portarla al peso giusto. Questa correzione è stata eseguita anche quando non era il caso, da persone che volevano lucrare.Tutti questi ritagli dovevano poi avere un loro canale commerciale illegale. 

Potevano essere accettate o meno, dipende dalla carenza di circolante nel contesto storico-geografico. 

Quando erano usate per pagare le gabelle o il pedaggio di un ponte, se l'addetto all'incasso aveva la bilancia poteva rifiutarle.

Alla fine le monete tosate incamerate dall'erario, venivano fuse e riconiate con l'aggiunta di rame o altro materiale, per raggiungere il peso. A lungo andare la moneta aveva sempre meno argento e sempre più rame e a un certo punto non era più conveniente tosarle. 

vedi Legge di Gresham.

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Inviato (modificato)

 In certe officine la tecnica di produzione non era sempre precisa e quando una moneta aveva un peso superiore veniva tosata all'origine, per portarla al peso giusto. Questa correzione è stata eseguita anche quando non era il caso, da persone che volevano lucrare.Tutti questi ritagli dovevano poi avere un loro canale commerciale illegale. 

Potevano essere accettate o meno, dipende dalla carenza di circolante nel contesto storico-geografico. 

Quando erano usate per pagare le gabelle o il pedaggio di un ponte, se l'addetto all'incasso aveva la bilancia poteva rifiutarle.

Alla fine le monete tosate incamerate dall'erario, venivano fuse e riconiate con l'aggiunta di rame o altro materiale, per raggiungere il peso. A lungo andare la moneta aveva sempre meno argento e sempre più rame e a un certo punto non era più conveniente tosarle. 

vedi Legge di Gresham.

 

Ha esempi di monete tosate in zecca? 

Vedo più logica una correzione del peso sul tondello ancora vergine, prima della coniazione (solitamente si preferiva il taglio netto di un frammento in luogo della limatura circolare, proprio ad evitare possibili confusioni con interventi fraudolenti).

Modificato da Filippo1948
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Inviato

Solitamente l' usura in una moneta la si percepisce dalle immagini ( busto o stemma) che perdono il rilievo.

La tosatura invece veniva eseguita sul bordo della moneta e lo si percepisce, oltre dal peso calante della moneta, dalla mancanza delle legende.

 

Moneta usurata da circolazione

 

attachicon.gif38.jpg

 

 

Moneta tosata

 

attachicon.gif0584_Parpagliola_PHIIII_DV.JPG

 

Sopra l' esempio con parpagliole milanesi in mistura, la tosatura aveva ovviamente più ricavo eseguendola su monete di buon argento

grazie, gentilissimo :-) . domanda: avevano mai tentato di trovare un "escamotage" per cercare di "contraffare" una moneta tosata, facendola così passare per buona?


Inviato

 In certe officine la tecnica di produzione non era sempre precisa e quando una moneta aveva un peso superiore veniva tosata all'origine, per portarla al peso giusto. Questa correzione è stata eseguita anche quando non era il caso, da persone che volevano lucrare.Tutti questi ritagli dovevano poi avere un loro canale commerciale illegale. 

Potevano essere accettate o meno, dipende dalla carenza di circolante nel contesto storico-geografico. 

Quando erano usate per pagare le gabelle o il pedaggio di un ponte, se l'addetto all'incasso aveva la bilancia poteva rifiutarle.

Alla fine le monete tosate incamerate dall'erario, venivano fuse e riconiate con l'aggiunta di rame o altro materiale, per raggiungere il peso. A lungo andare la moneta aveva sempre meno argento e sempre più rame e a un certo punto non era più conveniente tosarle. 

vedi Legge di Gresham.

 

 In certe officine la tecnica di produzione non era sempre precisa e quando una moneta aveva un peso superiore veniva tosata all'origine, per portarla al peso giusto. Questa correzione è stata eseguita anche quando non era il caso, da persone che volevano lucrare.Tutti questi ritagli dovevano poi avere un loro canale commerciale illegale. 

Potevano essere accettate o meno, dipende dalla carenza di circolante nel contesto storico-geografico. 

Quando erano usate per pagare le gabelle o il pedaggio di un ponte, se l'addetto all'incasso aveva la bilancia poteva rifiutarle.

Alla fine le monete tosate incamerate dall'erario, venivano fuse e riconiate con l'aggiunta di rame o altro materiale, per raggiungere il peso. A lungo andare la moneta aveva sempre meno argento e sempre più rame e a un certo punto non era più conveniente tosarle. 

vedi Legge di Gresham.

Grazie :-)


Supporter
Inviato

Ha esempi di monete tosate in zecca? 

Vedo più logica una correzione del peso sul tondello ancora vergine, prima della coniazione (solitamente si preferiva il taglio netto di un frammento in luogo della limatura circolare, proprio ad evitare possibili confusioni con interventi fraudolenti).

 

Buon pomeriggio

 

Anch'io lo trovo più logico; non si rischiava di perdere tempo nella coniazione per scoprire solo dopo che il "flaone" (dischetto non ancora impresso) era fuori dalla misura prestabilita.

 

Considerato però che il numero di "flaoni" veniva predeterminato in base alla quantità di metallo da lavorare (a Venezia era la marca), poteva avvenire che il peso totale dei pezzi fosse conforme e di conseguenza non si provvedeva al controllo di ogni dischetto.

 

Questo non voleva dire che ci potesse essere qualche scarto in più o in meno rispetto al peso standard.

 

Dico questo perchè una delle raccomandazioni che spessissimo veniva reiterata nella zecca di Venezia, è che fosse vietato agli operai fare la cernita di monete una volta coniate....... vuoi mai che qualcuno sostituisse qualche pezzo crescente di peso con uno calante? Evidentemente i sospetto c'era eccome!

 

Altra pratica che avveniva nella zecca di Venezia, benchè vietata, era quella di "portarsi il lavoro a casa" .....

 

Da: Bibliotheca Winsemann Falghera “Il Capitolar dalle Broche” - a cura di G. Bonfiglio Dosio - EDITRICE ANTENORE PADOVA 1984 pag. 133.

 

“...1449 di zugno. In el Cholegio.

Perché l’è introduto in consuetudine che i mendadori, che son a la Cecha de l’Arzento, portano le monede a le suo chaxe et mendano e conzano quelle fuor de la Cecha, la qual chossa è pessimamente fata, vada parte che da mò avanti per niun modo algun de mendadori prediti possa nè portar nè mendar monede fuora de la Cecha, soto pena de privacion per anni cinque de tuti officii et beneficii del comun de Veniexia. Et se algun de officiali de la Cecha de l’Arzento intenderà che algun de predite mendadori aver contrafato e non procederà contra quello, subitamente sia privado de l’officio che l’avesse, pagando la pena, chomo si lor avesse refudado. Et le predite cosse siano chommesse a li Avogadori de Chomun...”

 

saluti

luciano

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Inviato (modificato)

@@Tuscia35, i tag funzionano per ora solo nelle sezioni "monete medioevali" e "monete moderne e contemporanee", quindi in piazzetta non è possibile farlo. Se gentilmente qualche curatore potesse spostarla in una sezione "taggabile" con Venezia, come richiesto dalla nuova utente, sarebbe utile per lei potersi confrontare con altri forumisti.

 

Allego la mia stronzata (in senso numismatico, si intende!)

 

Grossone di Francesco Foscari

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Modificato da gigetto13
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Inviato

@@Tuscia35, i tag funzionano per ora solo nelle sezioni "monete medioevali" e "monete moderne e contemporanee", quindi in piazzetta non è possibile farlo. Se gentilmente qualche curatore potesse spostarla in una sezione "taggabile" con Venezia, come richiesto dalla nuova utente, sarebbe utile per lei potersi confrontare con altri forumisti.

 

Allego la mia stronzata (in senso numismatico, si intende!)

 

Grossone di Francesco Foscari

Grazie @gigetto13 :-)

Supporter
Inviato

Grazie @@gigetto13 :-)

Buona serata

 

Spostarla col TAG Venezia .... la tosatura non è specifica di Venezia (tant'è che sono già state postate monete anche non veneziane (e magari se ne aggiungeranno di altre); né tanto meno è specifica del periodo medioevale o del moderno, considerato che è stata una pratica estremamente "longeva" :pleasantry: ; non mi sembra opportuno spostarla; convenite?

 

saluti

luciano


Inviato (modificato)

Si, vero Luciano hai ragione. Solo mi premeva di non far perdere la domanda specifica riguardo alle veneziane posta dalla nuova utente. La quale, eventualmente, potrebbe iniziare una nuova discussione nelle sezioni apposite, oppure continuare a seguire questa dove di sicuro avrà tutte le risposte che chiede.

Modificato da gigetto13

Supporter
Inviato

@@Tuscia35, i tag funzionano per ora solo nelle sezioni "monete medioevali" e "monete moderne e contemporanee", quindi in piazzetta non è possibile farlo. Se gentilmente qualche curatore potesse spostarla in una sezione "taggabile" con Venezia, come richiesto dalla nuova utente, sarebbe utile per lei potersi confrontare con altri forumisti.

 

Allego la mia stronzata (in senso numismatico, si intende!)

 

Grossone di Francesco Foscari

Una delle monete più tosate .... come quasi tutte quelle del Foscari!

 

saluti

luciano


  • 2 settimane dopo...
Inviato

venendo a tempi molto più recenti, mio padre, che ora ha 65 anni, mi raccontava che quando era bambino non era raro vedere in giro monete da 500 lire "Caravelle" tosate, e neanche di poco, e che continuavano a circolare.

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Inviato

Venivano tosate sia per l eccedenza del peso dalla coniazione sia perché in alcuni periodi, riporto ad esempio per la Toscana nel 1676 uscì un decreto che sanciva la ponderazione del peso specie su monete di grande modulo d argento per la scarsità della lega in quel deccennio.

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Inviato

Venivano tosate sia per l eccedenza del peso dalla coniazione sia perché in alcuni periodi, riporto ad esempio per la Toscana nel 1676 uscì un decreto che sanciva la ponderazione del peso specie su monete di grande modulo d argento per la scarsità della lega in quel deccennio.

e anche da qualche simpaticone che voleva grattar via un po' di metallo pregiato per usi "personali" (come sicuramente è stato nel caso delle 500 lire Caravella)  :D

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