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Salve

 

Nel postare questo statere nella discussione sugli animali raffigurati in monete greche non avevo fatto caso che era stato aggiudicato a 60000 USD, 7,5 volte il prezzo di partenza riportato a fine didascalia (New York Sale XXVII del gennaio 2012).

 

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The Prospero Collection of Ancient Greek Coins. CRETE. Itanos (c.350 B.C.), Silver Stater, 11.28g. Bearded marine deity (Glaukos?), with the upper body of a man and the lower body of a fish, facing as if swimming outwards from the coin, inclined to the right, spearing downwards with a trident. Rev. TA , two crested sea monsters facing each other (Svoronos pl. 19, 7 (this obverse die); BMC 4). Cabinet tone, very fine and very rare, attractive style. Ex Nelson Bunker Hunt Collection, Sotheby’s, New York, 21 & 22 June 1990, lot 443. The figure appearing on the obverse of this coin could possibly be that of Glaukos. He was a mythological figure who had built the Argo and accompanied Jason and the Argonauts on their travels. During the sea-fight against the Tyrrhenians, Glaukos was said to have sunk to the bottom of the sea to become a marine deity, after which he possessed the lower body of a fish. US$ 8,000.

 

Credo che la performance nell’asta sia dovuta alla rarità, allo stile e anche all’originalità della moneta che raffigura sul diritto un dio marino (Glauco o Tritone), la metà superiore del quale ha le sembianze di un essere umano mentre la metà inferiore è un pesce, che impugna un tridente. Sull’altra faccia sono rappresentati due serpenti marini affacciati, suggerendo che nella città all'estremità orientale dell'isola di Creta si venerava una divinità del mare.

 

 

apollonia

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Inviato

Rarità della monetazione cretese, bellezza stilistica nella realizzazione del tritone e importante pedigree, hanno fatto slittare il prezzo base (forse un po basso per il pezzo).

 

Gran moneta direi!

 

skuby


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Sicuramente una gran moneta, condivido le considerazioni di skubydu. Se ne conoscono altri esemplari? Potrebbe interessare a @@cliff che ho letto avvicinarsi alla monetazione cretese :)

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Itano, una città importante all'estremità orientale dell'isola di Creta, era un avamposto commerciale fenicio e un’agenzia per il commercio di coloranti viola. Le monete della città hanno raffigurazioni di divinità marine o serpenti, suggerendo che qui si venerava una divinità del mare. Vi sono anche prove di un santuario della divinità marina Atena Salmonia in questa regione. Zeus Dicteo era inoltre adorato sul vicino monte Dicte, ai confini tra Itano e Praisos.

 

Questo statere della Triton XVI raffigura sul dritto un dio marino (Glauco o Tritone) metà uomo e metà pesce come il precedente, ma sull’altra faccia c’è una stella stilizzata a otto raggi in cornice lineare quadrata, il tutto all’interno di un quadrato incuso.

 

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CRETE, Itanos. Circa 380-350 BC. AR Stater (23mm, 11.00 g). Marine deity right, with human head and torso and dolphin-like tail, holding a transverse trident in right hand, and a fish by its tail in left / Star with eight rays within linear square border; all within incuse square. Svoronos, Numismatique 7 (same obv. die as no. 4 - pl. XVIII, 24); Le Rider, Crétoises, pl. VIII, 14 (same dies); cf. SNG Copenhagen 470–1 (fractions); Dewing 2037. Near EF, toned, light cleaning marks, struck from worn obverse die. Very rare.

 

 

apollonia

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Inviato

Sicuramente una gran moneta, condivido le considerazioni di skubydu. Se ne conoscono altri esemplari? Potrebbe interessare a @@cliff che ho letto avvicinarsi alla monetazione cretese :)

 

Questo è il mio esemplare :rofl: , costato 1/12000 di quello di aggiudicazione nell’asta (5,00 USD = 4,23 EUR).

 

Itanos, Stater, Greece, 375-350 BC: tin replica coin.

 

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OBV: Triton r. striking downwards with trident and holding fish ITANION behind. 

R: Two sea-monsters face to face.

 

Stagno: 8,51 g, 23 mm.

 

 

apollonia


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A parte gli scherzi, questa è un altro statere di Itano molto caratteristico battuto alla The New York Sale Auction XXVII del gennaio 2012.

 

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The Prospero Collection of Ancient Greek Coins. CRETE. Itanos (c.350-320 B.C.), Silver Stater, 11.33g. Head of Athena facing to left, wearing a crested helmet. Rev. ITANIΩN, Eagle standing to left, its head facing to right, triton on right, holding a trident, all within a shallow incuse (Le Rider, pl. VIII, 15; Svoronos 35; cf. McClean 7129; cf. Dewing 2040). Light iridescent toning, nearly extremely fine, very rare.

 

 

apollonia

 

 


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Ho notato alcuni stateri di Itano tipo Minerva/Aquila nei quali il becco del rapace ha la forma raffigurata sul rovescio di questo esemplare.

 

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KRETA Stater, 330 - 270 v. Chr. 10.48 g. Vs.: Kopf der Athena mit attischem Helm n. l. Rs.: ΙΤΑΝΙΩΝ stehender Adler n. l., r. Meergott Glaukos. Svoronos, Crete S. 205. 35, Taf. 19. 17; B. Traeger, Itanos, N NB, 48, 1999, C 37. R! Schöne Tönung, hohes Relief, vz.

 

Senza dubbio l’aquila si riferisce a Zeus Ditteo (o Dicteo), dal nome del monte Ditte o Dicte (o monte Ida) sacro a Giove perché in esso si trova la grotta dove secondo il mito il dio sarebbe stato deposto da bambino e allevato. Però sulle monete riportate dallo Svoronos il becco dell’aquila è normale, come nello statere precedente.

 

Qualcuno conosce il significato di questo strano becco che dà alla testa dell’aquila la parvenza di quella di un cagnolino?

 

 

apollonia


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Inviato

Ciao

osservando la foto direi che è una rottura del conio sopra il becco, se osservi bene vedi distintamente il becco e sopra una protuberanza rugosa che è la parte del conio che si è rotta e sfogliata.

Silvio


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Inviato

Ciao

osservando la foto direi che è una rottura del conio sopra il becco, se osservi bene vedi distintamente il becco e sopra una protuberanza rugosa che è la parte del conio che si è rotta e sfogliata.

Silvio

 

Ciao

 

Spiegazione ineccepibile.

 

 

apollonia


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Inviato

In effetti la testa dell’aquila compare sempre nella forma normale nelle dramme e nelle emidramme (e anche nei bronzi) di Itano, mentre solo negli stateri la troviamo nelle due versioni, normale e particolare, quest’ultima – come ha spiegato Silvio - dovuta a una frattura del conio. Togliendo la protuberanza si vede che la testa dell’aquila riprende la sua forma.

 

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Piuttosto è singolare il fatto che a causa di questo ‘incidente’ di coniazione, la testa dell’aquila sia diventata simile a quella di un cagnolino con la lingua penzoloni. Ma neanche tanto, a pensarci bene. Non dimentichiamo che qui l’aquila è il simbolo di Zeus e che il sovrano dell’Olimpo era solito assumere le sembianze di un animale nelle sue conquiste amorose: cuculo per Era, cigno per Leda, toro per Europa, la stessa aquila per Egina, serpente (dalle cosce in giù) per unirsi a Olimpiade e generare secondo un mito Alessandro Magno.

Forse con questo ha voluto mandarci un segnale che ricorda le sue straordinarie capacità metamorfiche.

 

 

apollonia

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Volevo aggiungere a proposito degli stateri Atena/Aquila che in didascalia c’è lo stesso riferimento ‘Svoronos 35, Pl. XIX’ indipendentemente dalla forma della testa del rapace.

 

E a proposito di Zeus metamorfo, un cenno alla mitologia locale che lo riguarda (dalla Treccani in rete)

 

 

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Monte Ditte o monte Ida (2148 m)

 

Sul monte si trova il famoso Antro Dicteo dove Rea dette alla luce Zeus, o dove questi venne occultato quando vi fu portato da Gaia (la «Terra») dal Monte Lykaion in Arcadia. Qui la ninfa-capra Amaltea, figlia di Oceano o del re cretese Melissaios, e sua sorella Melissa (l'«ape»), nutrirono l'infante rispettivamente con latte e miele. I nove Cureti, figli di Gaia, divinità minori particolarmente venerate dalle popolazioni cretesi, ebbero cura di proteggerlo. Per sovrastarne i vagiti e così salvaguardarlo da Cronos, suo padre, che se lo avesse sentito lo avrebbe inghiottito, come aveva fatto con gli altri suoi figli per difendere il proprio trono, inventarono la danza in armi. Attorno al bambino i Cureti danzavano in concitati balzi e facevano cozzare le lance e le spade contro gli scudi, percuotendo al contempo i tamburi e levando alte grida.

 

(segue)

 

 

apollonia

 

 


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Inviato

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I Cureti suonano a protezione di Zeus allattato dalla capra Amaltea, sotto gli occhi di una figura femminile, forse personificazione di Creta (Roma, Musei Capitolini) 

 

 

L'atto di far risuonare le armature è stato considerato come un'usanza di natura orgiastica, con la funzione di tener lontani gli spiriti maligni durante le cerimonie rituali che contemplavano frenetiche danze in armi. Vanno anche ricordate le leggende, di veneranda antichità, circa bambini - destinati a divenire eroi o fondatori di città e imperi - esposti ma poi allattati da animali; animali che, in special modo a Creta, rappresentano certamente sopravvivenze totemiche: è il caso della figlia di Minosse, Akakallis, i cui figli furono in questa maniera allevati da varí animali, quali capre, cagne o lupe, allo stesso modo di Romolo e Remo.

Degna di nota è la leggenda della nascita di Zeus, che si ripeteva annualmente, in sintonia con la rinascita annuale della vegetazione: in tale occasione si poteva vedere un fulgore di fiamme uscire dalla grotta, simbolo dell'abbondante flusso di sangue che accompagna la nascita.

 

(segue)

 

 

apollonia


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Inviato

Il Ditteo fu anche collegato con altre leggende: in una delle narrazioni delle Metamorfosi di Antonino Liberale (XIX) si racconta come quattro ladri, Laios, Aigolios, Keleos e Kerberos, penetrassero nella grotta per sottrarre il miele alle api sacre e come Zeus, intenzionato ad annientarli con il fulmine, ma sconsigliato da Themis e dalle Moire, poiché a nessuno era lecito morire nel luogo della sacra nascita, li tramutasse, secondo il loro nome, in uccelli.

Su un'anfora attica a figure nere da Vulci aI British Museum (VI sec.) sono rappresentati, in una vivacissima ed espressiva composizione, i quattro personaggi assaliti e tormentati da un foltissimo sciame di api. In connessione con questo ciclo di leggende si spiega la frequente presenza dell'ape nella monetazione cretese di Elyros, Aptera, Praesus e Hyrtakina. In questa ultima città gli esemplari di una serie argentea del IV sec. oppongono ad una figura di ape sul rovescio, una protome di capra selvaggia sul dritto, come simboli di quel miele e quel latte che nutrirono Zeus, o delle loro personificazioni.

 

Fu nella grotta poi che Minosse ricevette le leggi di Zeus.

 

Infine Epimenide, il famoso mistico, veggente e poeta di Festo, probabilmente personaggio storico connesso con i culti orfici, «dormì» nella grotta per non meno di 57 anni e in questo luogo ebbe delle visioni; quando fece ritorno nel mondo il giovane fratello era ormai divenuto vecchio.

 

 

apollonia


Inviato (modificato)

Molto bello lo statere postato nel messaggio di apertura con i serpenti marini e la divinità marina (Glaukos?). Devo dire che le raffigurazioni calzano a pennello con il sito archeologico di Itanos, che è nei pressi di una bellissima spiaggia nell'estremo nord/est di Creta.

Ho visitato la zona nel 2009 e posso dire di conoscerla abbastanza bene in quanto andavamo spesso al mare nella bella spiaggia di Vai, con il famoso palmeto naturale piu' grande d'Europa, che dista meno di un kilometro da Itanos.

La mattina presto nelle mie esplorazioni marine arrivavo spesso fino a Itanos a nuoto, mi riposavo sulla spiaggia e mi aggiravo tra le poche rovine rimaste, comunque molto affascinanti per l'isolamento del luogo e il mare incredibile che gli fa da sfondo e circonda l'acropoli. Il mare davanti a Itanos è anche particolarmente ricco di pesce, specialmente di buonissime triglie di scoglio, ma questo è un altro discorso... ;)

Inoltre nel monastero di Toplou, bellissimo e poco lontano, sono conservate numerose lapidi e iscrizioni provenienti da Itanos tra cui una in particolare molto interessante (murata nella parte frontale del monastero) che descrive la topologia e le frontiere di Itanos in età romana. In particolare faceva parte del territorio di Itanos, benchè piuttosto lontano, il tempio di Zeus Diktaiou situato vicino a Palaikastro (e dato che questo era anche un importante fonte di entrate per la città spesso vi erano guerre per il controllo del tempio con le vicine città di Pressos e Hierapytna).

Il sito di Itanos è liberamente visitabile, c'è anche un piccolo antiquarium sempre chiuso e le rovine di una basilica bizantina con ancora un buon numero di colonne e di lapidi con iscrizioni.

 

Aggiungo la cartina della zona e qualche foto per far intuire la bellezza del sito.

 

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Legenda: 

1. Acropoli Est,

2. Acropoli Ovest 

3. Basilica A  

4. Basilica B

5. Quartiere residenziale

6. Necropoli.

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Altre foto della spiaggia:

 

post-2689-0-44620100-1424791004_thumb.jp

 

post-2689-0-22129000-1424791900_thumb.jp

Modificato da cliff
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