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IGNORED

Quaranta anni fa


Risposte migliori

Inviato

Guarda che per un p.m. non si tratta di sporcarsi o non sporcarsi le mani e di poter dare agli altri le colpe quando le cose vanno male.

Si tratta:

Di esportare somme di denaro all'estero con il concorso dei C.C.;

Di non assicurare alla giustizia tutti i malviventi con il concorso dei C.C.

Di assicurare loro il bottino con il concorso dei C.C.

Di inanellare una serie infinita di abusi e di falsi ideologici con il concorso dei C.C.

Il tutto sotto gli occhi conniventi e/o concorrenti delle autorità giudiziarie ed amministrative svizzere.

Ed in concomitanza, di mettersi nelle mani per i prossimi cento anni contemporaneamente di a) delinquenti; b) un mediatore; c) un nutrito gruppo di carabinieri e forze dell'ordine; d) propri collaboratori.

Roba che non solo finisci in galera senza passare per il via ma che ti mettono in revocazione la laurea in giurisprudenza ma anche la licenza elementare per quello che hai combinato.

Non dico che queste cose non possono accadere ma se accadono si eseguono nei penetrali dei servizi segreti e non in situazioni così assembleari da non poterle adeguatamente controllare.

Quanto al mediatore, quando dico che non ne so nulla non significa affatto che escludo l'importanza del suo intervento ai fini del recupero dei quadri, dico solo che nulla posso dire perché nulla so e ti ringrazio, perciò, per quanto tu hai aggiunto


Inviato

"Guarda che per un p.m. non si tratta di sporcarsi o non sporcarsi le mani e di poter dare agli altri le colpe quando le cose vanno male.
Si tratta:
Di esportare somme di denaro all'estero con il concorso dei C.C.;
Di non assicurare alla giustizia tutti i malviventi con il concorso dei C.C.
Di assicurare loro il bottino con il concorso dei C.C.
Di inanellare una serie infinita di abusi e di falsi ideologici con il concorso dei C.C.
"

 

Già.

 

Perchè se invece, per il buon fine dell'operazione, il riscatto lo fanno pagare ai Carabinieri, il confidente lo fanno avvicinare e pagare dal Carabiniere, se per concodare il "pactum sceleris" mandano avanti gli "schiavetti", allora tutto va bene.

 

Se è il Carabiniere che deve andare in banca a prendere un prestito a suo nome, anche solo per "ostentare" liquidità con i malviventi...tutto questo è normale....l'importante è che la cosa non si sappia (ufficialmente) in Procura....perchè altrimenti ci sarebbe il favoreggiamento, il concorso nell'estorsione, il falso ideologico ecc. ecc. ecc.

 

Se però poi qualcosa non dovesse andare come si prevedeva, non basteranno un paio di mutande di ghisa per salvare il fondoschiena del malcapitato carabiniere, il quale avrà sempre operato "all'oscuro" dei propri superiori e del magistrato e, per questo motivo, sarà giustamente "scaricato" e punito per un'iniziativa che non avrebbe mai dovuto assumere.

 

Viceversa, se l'operazione avrà esito positivo, allora sarà sempre un successo, innanzitutto dovuto alla lungimiranza della Procura e poi, a seguire, di tutta la catena di comando.

 

Usciamo dalle ipocrisie di facciata e anche dal caso specifico della discussione:

 

per la buona riuscita di operazioni di un certo livello (e quella dei dipinti rubati ad Urbino lo era certamente), la possibilità che lo Stato scenda a patti con i delinquenti o si avvalga di "mediatori" esterni che li avvicinino, non può scandalizzare nessuno, perchè è un fatto acclarato; o almeno non può scandalizzare chi ha pensato, trovandolo normale, che un Carabiniere potesse contrarre un prestito personale per accreditarsi come intrlocutore credibile agli occhi di una banda, che sapeva perfettamente che stava trattando con un rappresentante dello Stato.  

 

"Il tutto sotto gli occhi conniventi e/o concorrenti delle autorità giudiziarie ed amministrative svizzere."

 

Non è affatto detto che "certi particolari" dell'operazione dovessero essere conosciuti anche dagli svizzeri.

Agli svizzeri si dice ciò che è giusto che gli svizzeri sappiano. Niente di più. E glielo si dice anche al momento opportuno....ad esempio quando coloro che dovevano consegnare a Balena i quadri hanno avuto il tempo di dileguarsi..... 

 

"Ed in concomitanza, di mettersi nelle mani per i prossimi cento anni contemporaneamente di a) delinquenti; b) un mediatore; c) un nutrito gruppo di carabinieri e forze dell'ordine; d) propri collaboratori."

 

Dipende. Se tutto va per il meglio, ciascuno dei soggetti indicati avrà i suoi buoni motivi per tenere per se ciò che è successo.

 

E quando le cose vanno male che purtroppo gli "anelli deboli" di questa specie di catena avranno grossi grattacapi.

 

"Roba che non solo finisci in galera senza passare per il via ma che ti mettono in revocazione la laurea in giurisprudenza ma anche la licenza elementare per quello che hai combinato.

 

Ci sono "anelli deboli" che infatti, come dici Tu, sono finiti sotto processo, degradati, "esodati" dal Corpo di appartenenza....

 

Naturalmente, chi sapeva e avrebbe potuto/dovuto difenderli, non lo fa, anche perchè manca qualunque riscontro scritto....certi accordi, come è ovvio e per i motivi che anche Tu indicavi, non possono essere messi per iscritto e comunque....non lasceranno mai alcuna traccia.

 

E se anche ci fosse qualche traccia, il "lavoro sporco" (e continuo a chiamarlo così volutamente) non lo puoi ufficialmente difendere o avallare, per i motivi già detti.

 

"Non dico che queste cose non possono accadere ma se accadono si eseguono nei penetrali dei servizi segreti e non in situazioni così assembleari da non poterle adeguatamente controllare."

 

Guarda che non c'è affatto bisogno di scomodare i Servizi.

 

Indubbiamente i giochi devono valerne la candela...ma certe situazioni si verificano molto di spesso di quanto si pensi.

 

"Quanto al mediatore, quando dico che non ne so nulla non significa affatto che escludo l'importanza del suo intervento ai fini del recupero dei quadri, dico solo che nulla posso dire perché nulla so e ti ringrazio, perciò, per quanto tu hai aggiunto."

 

Beh, però non Ti sembra strano come risulti minimizzato il ruolo del Balena?

 

Se non avessimo sentito il servizio della TV svizzera e visto i verbali della polizia cantonale, la figura dell'anquario riminese sarebbe rimasta pressochè in ombra.

 

Il solo M.llo La Torre fa uno sbrigativo cenno al Balena nell'intervista (al min. 15 e 17'') che pure era con lui a Locarno, e addirittura la Tua fonte, nonostante sembri disporre di notizie fornitele direttamente dal P.M., non Ti fa neanche un accenno al nome di Balena ed al ruolo fondamentale che egli ebbe in tutta l'operazione?

 

Non trovi che ciò sia abbastanza strano?

 

Ma com'è che i Carabinieri devono ricorrere ad un intermediario come Balena per recuperare i dipinti, se hanno il controllo totale della situazione? 

 

Tanto valeva che i quadri venissero consegnati direttamente al Col Focacci o al M.llo La Torre.

 

E perchè la polizia cantonale fa irruzione nell'albergo solo dopo che coloro che hanno portato i dipinti al Balena si sono allontanati? E arrestando il Balena?

 

Perchè non intervenire tempestivamente qualche minuto prima, in modo da arrestare non Balena, ma coloro che gli avevano portato i dipinti?

 

Un ritardo singolare per una polizia precisa e meticolosa come quella svizzera, non trovate?

 

Certo che se la polizia svizzera fosse stata informata in ritardo dai Carabinieri...l'intempestività del suo intervento si spiegherebbe...

 

Mah.

 

M.


Inviato (modificato)

Ho visto con attenzione il filmato della TV svizzera che mi hai consigliato (e te ne ringrazio) ed ho riletto le dichiarazioni dell'ex brigadiere contenute nel libro di cui ho detto in precedenza. Brigadiere che è stato intervistato nel corso del filmato dove però non sono riportate quelle dichiarazioni.

Il fatto che il filmato non riporti le dichiarazioni non significa che il brigadiere non le abbia rese.

Le due dichiarazioni (quelle dell'antiquario e quelle del brigadiere) non convergono sulla natura dell'intervento dell'antiquario e si distinguono, solo in parte, sulle modalità di consegna dei quadri.

Riassumo.

Secondo il Brigadiere, il ladro pesarese viene individuato perché fa comprare ad una donna un quantitativo eccessivo di stoffa di velluto. La donna si insospettisce e riferisce il tutto alla madre che riporta la circostanza ad un carabiniere in pensione il quale avvisa l'arma.

Ti ricordo che i quadri furono rinvenuti in un contenitore di velluto (così nel filmato).

Sempre secondo il Brigadiere, l'antiquario viene contattato solo successivamente alla individuazione dei ladri ed al solo fine di contrattare il rilascio dei beni.

L'antiquario sostiene di essere stato contattato direttamente e di aver avvisato l'arma attraverso il M.llo La Torre.

Dopo questa contraddizione iniziale le due versioni convergono sostanzialmente.

Il brigadiere afferma che i soldi dovevano essere consegnati in Italia presso l'hotel Pineta di Mercatino Conca (è un comune del pesarese).

L 'antiquario afferma che il Ten. Col. Focacci doveva telefonare dalla Svizzera in Italia e che il versamento doveva avvenire nel pesarese.

Sempre l'antiquario aggiunge che nessuno si presentò all'appuntamento in Italia e che la valigetta non fu ritirata (è il passo 14.19 del filmato).

Insomma è lo stesso antiquario ad escludere l'avvenuto versamento di un riscatto.

La ricostruzione è confermata dal brigadiere con questa unica differenza: la telefonata doveva partire dall'Italia quando i ladri avessero avuto in mano i soldi (così dice il brigadiere) e non dalla Svizzera verso l'Italia ( così per l'antiquario) quando i CC avessero avuto in mano i quadri.

L'antiquario precisa che l'esatta scansione temporale sarebbe stata questa: 1) i quadri sarebbero stati consegnati a lui che si faceva garante; 2) l'antiquario li avrebbe consegnati ai Carabinieri; 3) il Ten. Col. avrebbe dovuto telefonare in Italia per dare via libera al pagamento (passo 14.59 del filmato).

Considera che per quanto so, i ladri in italia e gli emissari in Svizzera erano intercettati e che l'operazione scattò quando le forze dell'ordine furono certe di dove si trovassero i quadri in Svizzera.

Come vedi, molte cose ancora non tornano.

Penso che sia il caso di continuare in mp visto che la questione interessa solo noi.

Polemarco

Modificato da Polemarco

Inviato (modificato)

Ciao. 

 

"Ho visto con attenzione il filmato della TV svizzera che mi hai consigliato (e te ne ringrazio) ed ho riletto le dichiarazioni dell'ex brigadiere contenute nel libro di cui ho detto in precedenza. Brigadiere che è stato intervistato nel corso del filmato dove però non sono riportate quelle dichiarazioni.

Il fatto che il filmato non riporti le dichiarazioni non significa che il brigadiere non le abbia rese
."

 

Sicuramente.

 

E' strano però che una circostanza fondamentale come quella dell'individuazione della “pista giusta”, circostanza ancor più rilevante perchè è in aperto contrasto con quanto invece ha dichiarato pubblicamente alla TV l'antiquario Balena, il Brigadiere non l'abbia riferita.

 

"Secondo il Brigadiere, il ladro pesarese viene individuato perché fa comprare ad una donna un quantitativo eccessivo di stoffa di velluto. La donna si insospettisce e riferisce il tutto alla madre che riporta la circostanza ad un carabiniere in pensione il quale avvisa l'arma.
Ti ricordo che i quadri furono rinvenuti in un contenitore di velluto (così nel filmato).
"

 

Quindi, mentre tutti i migliori investigatori italiani erano alla caccia dei dipinti e dei ladri (così le dichiarazioni alla TV del M.llo La Torre), la soluzione del caso è da attribuirsi alla singolare “curiosità” di due donne ed allo zelo di un carabiniere in pensione?

 

Perchè la vicenda, da come la racconterebbe l'ex Brigadiere, sarebbe andata così:

 

1. il ladro manda una donna (è lecito pensare che fosse, se non una persona di fiducia del ladro, almeno una sua conoscente?) a comprare alcuni metri di stoffa di velluto;

 

2. La donna acquista il velluto ma si insospettisce...(e già...chi non si insospettirebbe di aver acquistato qualche metro di stoffa di velluto? Cosa ci dovrà mai fare il committente con questa stoffa?...Uhhh. Qui gatta ci cova);

 

3. A questo punto la donna ne parla con la madre. “Mamma, mamma...sai che Tizio oggi mi ha chiesto di comprargli qualche metro di stoffa di velluto?

 

Stai scherzando, vero?”, pensa la mamma..”Ma cosa dovrà farne di quel velluto? Aspetta. Ne parlo con il mio conoscente ed ex Carabiniere Caio,...chissà cosa ne pensa lui.”;

 

4. La mamma va da Caio e gli racconta che un conoscente della figlia le ha chiesto di comprare nientemeno che alcuni metri di stoffa di velluto;

 

5. A questo punto, grazie all'acume investigativo del Carabiniere in congedo, che evidentemente è lungi dall'essersi sopito nonostante la pensione, egli capisce immediatamente che dietro l'acquisto di quel velluto ci può essere sotto qualcosa di molto sospetto (e chi non l'avrebbe capito?), e quindi si reca subito dal Brigadiere in Procura e gli riferisce tutto.

 

E grazie a questa provvidenziale rivelazione si viene a capo della pista giusta.

 

Però. ...certo che è strano che nell'intervista alla TV, il Brigadiere non dica nulla di tutto ciò, ma parli invece dei “poteri paranormali” del Procuratore.....in effetti c'è molto di “paranormale” nella modalità che consentì alla Procura di venire a capo della vicenda.

 

Mi chiedo se anziché acquistare stoffa di velluto, la donna fosse stata incaricata di comprare carta da pacchi, cartone, spago o buste di plastica....sarebbero scattati ugualmente gli stessi sospetti ed interrogativi?

 

Certo che il ladro è stato davvero molto incauto a commissionare l'acquisto del velluto, non c'è che dire.

 

Chissà poi perchè non se la sia comprata da sè la stoffa...ed abbia invece delegato la donna? Vai a capire certi ladri...sono capaci di rubare tre dipinti di valore inestimabile da una "fortezza"; riescono persino a trasferirli in Svizzera sebza farsi scoprire;....ma poi si perdono in un bicchiere d'acqua perchè mandano una donna troppo curiosa a comprare tre metri di stoffa di velluto... :crazy:  :crazy:

 

Comunque, al di là delle mie considerazioni su quanto dichiarato dal Brigadiere, la conseguenza più rilevante è che la versione di quest'ultimo delegittima totalmente quella dell'antiquario Balena il quale, a questo punto, avrebbe raccontato una storia non veritiera, ancorchè assolutamente credibile e logica, e ciò avrebbe fatto (a distanza di 40 anni dagli eventi) per motivi francamente...... incomprensibili.

 

Salvo poi ritrovarsi coinvolto e presente (e anche...arrestato) a Locarno nel momento in cui vennero consegnati i dipinti.

 

E questo è un fatto inconfutabile.

 

Ma tutto ciò è un piccolo particolare assolutamente trascurabile, che nessuno dei carabinieri intervistati ha ritenuto di dover spiegare a fondo.

 

Chissà perchè.? Boh.

 

"Sempre secondo il Brigadiere, l'antiquario viene contattato solo successivamente alla individuazione dei ladri ed al solo fine di contrattare il rilascio dei beni."

 

E' ciò, appunto, contrasta totalmente con quando dichiarato nell'intervista dal povero Balena.

 

Sempre l'antiquario aggiunge che nessuno si presentò all'appuntamento in Italia e che la valigetta non fu ritirata (è il passo 14.19 del filmato).
Insomma è lo stesso antiquario ad escludere l'avvenuto versamento di un riscatto
.”

 

Questo è ciò che gli stessi Carabinieri gli dissero; ovviamente non doveva essere lui a pagare il riscatto. Che ne poteva sapere?

 

Che Balena non sia stato trattato dai suoi “mandanti” con il massimo del rispetto, lo apprendiamo dall'intervista dell'antiquario, che dice – esprimendo un notevole risentimento - di essersi sentito “mollato” dai CC. nel momento in cui venne arrestato dalla Polizia svizzera.

 

Abbiamo anche sentito dal servizio che il suo rilascio è dovuto ad una telefonata tra i due Procuratori, in seguito alla quale il dott. Savoldelli ammise che Balena era un “suo uomo”.

 

Mi chiedo ancora: visto che c'è chi parlava del timore fondato di "conflitti a fuoco"....ma a Balena come minimo avranno assegnato una scorta per qualche anno o l'hanno lasciato al suo destino?

 

Si, perchè se Balena era il "garante" della trattativa con i ladri e visto che si dice che nessun riscatto venne pagato......, da gente che si ritiene capace di un conflitto a fuoco ci aspetteremmo che la vita del Balena o almeno la sua attività commerciale fossero in serio pericolo....

 

Si sa qualcosa in proposito? Che dicono, sul punto, i CC., oltre a sostenere di non aver pagato alcun riscatto? Lo hanno protetto Balena dopo il tradimento dei "patti"? O lo hanno lasciato (ancora una volta) da solo in balìa del suo destino?

 

Considera che per quanto so, i ladri in italia e gli emissari in Svizzera erano intercettati e che l'operazione scattò quando le forze dell'ordine furono certe di dove si trovassero i quadri in Svizzera.”

 

Già. Guarda caso l'operazione scattò solo pochi minuti dopo che i detentori dei dipinti si erano già allontanati.

 

Un (in)tempismo perfetto, avuto riguardo proprio al fatto che sarebbe bastato presidiare l'albergo di Locarno (dove tutti sapevano che era fissato l'incontro per ritirare i dipinti) per bloccare chiunque.

 

Insomma. Qualcuno dei protagonisti di questa vicenda racconta delle vere e proprie "palle".....si tratta di capire chi.

 

Saluti.

M.

 

P.S. Ma è mai possibile che in rete non si trovi nulla sul processo e sulle pene inflitte ai rei (confessi?) di quello che era stato definito "il furto del secolo"?

 

A.A.A. Cercasi notizie sul processo ad Elio Pazzaglia & Complici e sulle relative condanne che riportarono questi signori.

 

Non mi stupirei se anche il post-factum giudiziario di questa storia ci riservasse delle singolari..... sorprese.....

 

Alla prossima.

 

Viva i poteri paranormali dei Procuratori..... :clapping:

 

M.

Modificato da bizerba62

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