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Cassio Dione e Cicerone


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Inviato

Per quale motivo dovrebbe esserci una relazione tra Cassio Dione e Cicerone ? non certamente temporale essendo le due Vite distanti tra loro di circa 250 anni .
Quello che unisce Cassio Dione a Cicerone , non puo’ infatti essere il contrario , e’ il giudizio che il primo fa sulla figura umana del grande oratore , scrittore , politico e filosofo di Arpino .
E’ un giudizio poco lusinghiero , che ovviamente non intendo ne’ contestare ne’ approvare , ma solo approfondire per tentare di capire meglio il giudizio negativo di Cassio Dione sull’ uomo Cicerone ; e’ difficile e sarebbe anche ingiusto sindacare l’ operato e il comportamento umano di Cicerone a distanza di oltre due millenni perche’ le circostanze dell’epoca in cui visse Cicerone furono gravi e particolari ; quindi possiamo solo leggere e farci un’ idea su cio’ che Cassio Dione , piu’ vicino ai fatti in cui visse Cicerone , esprime su di lui e di conseguenza lo giudica ; questo parere negativo su Cicerone nacque e si baso’ oltre che da scritti storici a lui precedenti , anche dai documenti di archivio , sui quali Cassio Dione certamente ebbe modo di informarsi , essendo un Senatore , aveva libero accesso ai documenti di Stato .
Forse noi lontani posteri , dopo aver letto quanto scritto da Cassio Dione , possiamo ipotizzare e giustificare il comportamento di Cicerone , considerando l’ epoca in cui visse ; fu un’epoca storica drammatica , da crepuscolo della Repubblica , di feroci guerre civili , di tentati colpi di Stato , di aspiranti al potere assoluto , di secondi Triunviri : Antonio , Ottaviano e Lepido che si comportarono da veri despoti ed anche come spietati assassini ; in conclusione fu piu’ semplicemente , per noi lontani dai fatti ma di cui conosciamo l’ esito , un epoca di trapasso di un sistema politico : dalla Repubblica , al Principato .
Trapasso di governo facile a dirsi , ma quante angosce , quante preoccupazioni per l’ avvenire , quante incertezze , quanti drammi , questo cambiamento ormai in corso e inevitabile per una Citta’ che ormai aveva creato un Impero troppo grande per poter essere controllato e guidato da un consenso di Senatori spesso in disaccordo tra loro per motivi politici e di convenienza personale , provoco’ e fu carico di conseguenze per il futuro , coinvolse tutti i Cittadini dai piu’ nobili e meno abbienti .
Fu un epoca umana , tranne pochissime eccezioni , di voltagabbana , di tradimenti , di cambia bandiere , di delatori , a seconda delle convenienze politiche e private ciascuno si comportava secondo i propri vantaggi personali , comportamenti certamente discutibili , ma che si adeguavano all’ incertezza della propria vita e del domani .
Cicerone in questo non ne fu esente , sebbene uomo di grande cultura , fu coinvolto dai fatti e dalle situazioni in continua e rapida evoluzione ; in questo clima di cambiamento politico epocale , Cicerone nel suo comportamento civico , si adeguo’ ai tempi in cui visse .
Tutto questo , pare confermato a leggere Cassio Dione nella sua Storia Romana , in quanto fu giudice forse piu’ imparziale , in quanto lontano dai tempi in cui visse Cicerone , al contrario il Senatore e Console Quinto Fufio Caleno contemporaneo e avversario politico di Cicerone , nonche’ rappresentante dei Senatori ostili a Cicerone , in un lunghissimo discorso nel corso di una drammatica seduta del Senato , invei’ violentemente e ferocemente contro Cicerone ; ma quest’ultimo essendogli avversario apertamente e politicamente , puo’ essere stato nel suo giudizio meno imparziale , piu’ di parte ; quindi conoscendo il clima di terrore che aleggiava in quei tempi a Roma , deve essere considerato meno attendibile nel suo giudizio su Cicerone , rispetto a Cassio Dione .

Cassio Dione , Storia Romana , Libro XXXVIII , Tomo XII-3
“Clodio pertanto mise a tacere Bibulo , che al termine della sua carica si era presentato nel Foro e intendeva dopo la conferma del giuramento , fare un discorso sulla presente situazione politica ; poi mosse un attacco contro Cicerone . E poiche’ non riteneva cosa facile vincere un uomo molto potente in citta’ a causa della sua grande eloquenza , cerco’ di conquistarsi non solo l’amicizia del popolo , ma anche dei Cavalieri e dei Senatori , presso i quali Cicerone godeva di altissima stima . Sperava di abbatterlo facilmente , se avesse ottenuto l’ appoggio di costoro e veramente la potenza di Cicerone si basava piu’ sulla paura che incuteva , piuttosto che sull’effetto . Egli infastidiva moltissima gente coi suoi discorsi e coloro che erano aiutati non lo amavano tanto quanto lo odiavano quelli che venivano danneggiati . Infatti la maggior parte degli uomini sono piu’ disposti a sdegnarsi per i torti ricevuti che ad essere grati a qualcuno per i benefici , e credono di essersi disobbligati abbastanza con coloro che li hanno difesi pagando l’onorario, mentre sono tenaci nel vendicarsi in qualche modo contro coloro che li hanno offesi . Per questo Cicerone , cercando sempre di superare gli uomini piu’ potenti e usando verso tutti una violenta e stomachevole liberta’ di parola , si era acquistati acerrimi nemici , e questo perche’ teneva enormemente alla fama di uomo intelligentissimo ed eloquentissimo anche piu’ che a quello di uomo onesto . Per questi motivi ed anche perche’ era pronto a vantarsi piu’ di qualsiasi altro uomo , si credeva superiore a tutti e nei suoi discorsi e nel suo contegno di vita disprezzava tutti e non si sentiva affatto obbligato a seguire le regole normali del vivere , si rendeva fastidioso e odioso , ed era quindi malvisto e odiato anche da coloro che lo apprezzavano”

Il brano di Cassio Dione riguardante la seduta del Senato nella quale il Senatore e Console , Quinto Fufio Caleno , seguace di Marco Antonio , attacca veementemente Cicerone , parteggiante di Ottaviano , sia come uomo in generale , sia come oratore , sia come scrittore e sia come filosofo , e’ straordinario come intensita’ e violenza dialettica , tipica dell’agone politico di quel periodo ; e’ pero’ un discorso troppo lungo per essere riportato integralmente , comprende ben 46 fogli , difficile a condensare in quanto spazia su tanti argomenti diversi , quindi chi fosse interessato all’ argomento ne consiglio senz’altro la lettura , anche se di parte , pero’ aiuta a capire il clima politico di quei tempi ; si puo’ leggere tutto il discorso di Quinto Fufio Caleno nel Libro XLVI , dal Tomo I al Tomo XXVIII compresi .

Sotto due Denari repubblicani emessi dalla Gens Fufia e Tullia
 

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Inviato (modificato)

Mi complimento con @@Legio II Italica per aver avuto il coraggio di pubblicare un post sull'Arpinate (Arpinàs, con l'accento sull'ultima, alla faccia di chi dice che in latino l'ultima sillaba è sempre atona).

Consiglio a chi, digiuno di storia letteraria, volesse avvicinarsi alla figura di Cicerone la lettura di Cicerone. La parola e la politica, di Emanuele Narducci e, per iniziare la lettura delle opere, suggerisco la Pro Milone: una delle più belle arringhe che siano mai state pronunciate (e infatti, per timore, non la pronunciò mai, causando la condanna di Tito Annio Milone).
 

Modificato da Theodor Mommsen

Inviato

Mi complimento con @@Legio II Italica per aver avuto il coraggio di pubblicare un post sull'Arpinate (Arpinàs, con l'accento sull'ultima, alla faccia di chi dice che in latino l'ultima sillaba è sempre atona).

Consiglio a chi, digiuno di storia letteraria, volesse avvicinarsi alla figura di Cicerone la lettura di Cicerone. La parola e la politica, di Emanuele Narducci e, per iniziare la lettura delle opere, suggerisco la Pro Milone: una delle più belle arringhe che siano mai state pronunciate (e infatti, per timore, non la pronunciò mai, causando la condanna di Tito Annio Milone).

 

 

Salve @@Theodor Mommsen , grazie , perche' parli di coraggio ? dopo aver letto tanto sulle opere scritte da Cicerone mi e' venuta spontanea l' idea di scrivere due righe sull' argomento postato , ci sarebbe tantissimo altro , ma e' sufficiente avere esposto i due giudizi sull' uomo Cicerone , il primo di Dione , critico ma piu' distaccato , il secondo di Caleno , come acerrimo avversario politico ; ognuno ne tragga le proprie sensazioni , ciao . 


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