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@de momentis 

Forse la discussione passa inosservata per via dell'abbreviazione troppo scientifica, si potrebbe cortesemente rettificare il titolo della discussione? Grazie


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@de momentis 

Forse la discussione passa inosservata per via dell'abbreviazione troppo scientifica, si potrebbe cortesemente rettificare il titolo della discussione? Grazie

Ciao @@francesco77, dato che sono passate 24h dall'inserimento, io non posso fare alcunché. Non ci rimane che chiedere l'intervento di @@Liutprand.


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Fatto.

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Nel suddetto Bollettino è presente una mia ricerca sulle Medaglie Premio Borboniche conferite in terra di Sicilia.............credo che sia stata la prima volta, dopo alcuni accenni di noti studiosi, che l'argomento è stato trattato in maniera ampia.

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Forse il titolo, per rispetto degli autori, meriterebbe di essere rettificato:

"... di Sudi..."


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@@numa numa per essere precisi,è vero ,la collana editoriale è Quaderno di Studi ma trattasi anche di Sudi,cioè lavori che scaturiscono non senza il sudore della fronte degli autori  ;) :rolleyes:


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Se io  fossi così severo nei confronti di tutti i refusi - e non solo - consumerei tutte le matite rosse e blu.


Inviato

Se io fossi così severo nei confronti di tutti i refusi - e non solo - consumerei tutte le matite rosse e blu.

Non era mia intenzione essere un " rompino" per carita'

Era che cosi mel titolo era proprio ecclatante ..

Cincordo con Odjob che certamente sono stati proprio 'sudati ' ... :)


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Comunque, anche questa volta il Quaderno si dimostra una pubblicazione scientifica di tutto rispetto. Complimenti ad Antonio Morello per il suo ritratto monetale di Augusto e agli autori degli altri contributi.


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io ce l'ho già. MERITA!!!!

lavoro eccellente in generale, come sempre


  • 3 settimane dopo...
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Come autore dell'articolo Le monete "dimenticate" della seconda invasione francese, pp. 133-160, intervengo per segnalare questo refuso:

 

(Appendice, documento II, pag. 144)

 

Lo coronato de manco piso che de uno carlino se expenda per celle cinque.

 

invece di

 

Lo coronato de manco piso che de (piso sia) uno carlino se expenda per celle cinque.

 

In buona sostanza, nella trascrizione di questo passaggio va espunto proprio l'intervento dell'autore, posto tra parentesi.

 

Con ciò, ritengo opportuno entrare nel vivo dell'argomento, fermando l'attenzione su questo aspetto; come scritto da altri utenti in una vecchia discussione (purtroppo non ricordo quale, ma ci si interrogava sulla valuta di cambio, nel Regno di Napoli, per i coronati e i carlini aragonesi "tosati"), la fonte (un bando della Camera aquilana, emesso il 5 agosto 1499) svela, fra le tante valute in circolazione all'Aquila, anche il rapporto di cambio tra i due tipi monetali, nell'ordine:

 

A) Il coronato "tosato" (de manco piso) che aveva il peso del carlino (inteso come moneta integra, cioè di giusto peso) andava speso per 1 carlino;

B) il coronato "tosato" che pesava meno di 1 carlino andava speso per 5 celle (alla valuta di conto aquilana), quindi (e lo vediamo subito dopo) come se fosse stato un carlino "tosato";

C) il carlino "tosato" andava speso per 5 celle.

 

L'autorità municipale, in base ai diversi gradi di "tosatura" della moneta d'argento, aveva stabilito, per le contrattazioni che si svolgevano all'interno della sua area commerciale, dei parametri di equiparazione monetaria tra il coronato e il carlino.

  

Mi scuso, pertanto, con l'Editore, l'Associazione e i Lettori.

 

AG

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Inviato

Non vedo l'ora di leggere l'articolo sulle medaglie premio siciliane .............. un lavoro davvero originale e mai affrontato prima d'ora.  :good:  :hi:


  • 3 settimane dopo...
Inviato

Ho appena letto parte dello studio di Pietro Magliocca sulle medaglie premio siciliane di Ferdinando II di Borbone. Uno studio al quanto completo e nello stesso tempo molto sintetico e piacevole da leggere. Faccio notare quanto fosse importante per il re Ferdinando II la meritocrazia e l'incentivo alla produzione nel suo regno e non solo nella capitale Napoli ma anche in quella che fu fino due decenni prima la capitale del Regno di Sicilia (Palermo). Nel 1816 qualcuno accusò Ferdinando IV di aver tradito l'indipendenza della Sicilia e di aver accentrato con l'unificazione dei due regni duosiciliani tutto il potere e l'economia a Napoli, Ferdinando II fu un grande sovrano perchè nel 1834 diede grande importanza alla Sicilia istituendo nell'isola alcuni importanti eventi espositivi a livello regionale "Esposizione di Arti e Manifatture" e nel corso degli anni vennero conferite medaglie in oro e argento. Ad oggi tali medaglie sono da considerarsi tutte di grande rarità e si distinguono da quelle napoletane del Cariello e dell'Arnaud per le firme F.LLI COSTANZA e MELAZZO. In questa ricerca ho trovato molte notizie interessanti sulla biografia di questi ultimi incisori. Melazzo venne condannato all'ergastolo intorno al 1835 perchè fu un abile falsario di monete .......... possibile che lavorò i conii delle medaglie dal carcere?

Da notare che quasi tutte le monete palermitane del '700 e '800 sono particolarmente originali e fuori da ogni canone stilistico-iconografico rispetto alle sorelle napoletane, le medaglie invece no; queste della zecca di Palermo (poi gabinetto d'incisione) furono di altissimo livello artistico e molto vicine alla reale effigie dei sovrani, quindi nulla da invidiare alle napoletane. I f.lli Costanzo (Costanza nelle medaglie) furono dei grandi della materia e le loro medaglie sono dei veri e propri capolavori, il conio della medaglia premio ritrae un Ferdinando II giovane e imberbe e non a caso, per le motivazioni sopra-citate gli venne attribuito il titolo di "restitutore della prosperità siciliana". La medaglia qui postata venne conferita nel 1847 al sig. Natale Aliotta di Palermo per i suoi scialli di seta crespa di buonissima qualità in occasione della mostra del 1846. Ho scritto bene Pietro? Ora non ho la pubblicazione sotto mano quindi posso aver commesso qualche errore, puoi cortesemente postare una foto del frontespizio della copertina della prima mostra del 1834? Grazie   

Concludo il mio breve intervento per farvi notare il nesso tra le medaglie palermitane e quelle napoletane riguardo il giorno in cui venivano svolti tali eventi. Il 30 maggio (giorno in cui si festeggia san Ferdinando, l'onomastico del re quindi) e poi le mostre industriali e agricole del 31 luglio giorno in cui si festeggia il compleanno della regina consorte Maria Teresa d'Austria  http://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Teresa_d%27Asburgo-Teschen_%281816-1867%29 

A differenza di Napoli, non vennero coniate medaglie in bronzo.

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Inviato

Ho appena letto parte dello studio di Pietro Magliocca sulle medaglie premio siciliane di Ferdinando II di Borbone. Uno studio al quanto completo e nello stesso tempo molto sintetico e piacevole da leggere. Faccio notare quanto fosse importante per il re Ferdinando II la meritocrazia e l'incentivo alla produzione nel suo regno e non solo nella capitale Napoli ma anche in quella che fu fino due decenni prima la capitale del Regno di Sicilia (Palermo). Nel 1816 qualcuno accusò Ferdinando IV di aver tradito l'indipendenza della Sicilia e di aver accentrato con l'unificazione dei due regni duosiciliani tutto il potere e l'economia a Napoli, Ferdinando II fu un grande sovrano perchè nel 1834 diede grande importanza alla Sicilia istituendo nell'isola alcuni importanti eventi espositivi a livello regionale "Esposizione di Arti e Manifatture" e nel corso degli anni vennero conferite medaglie in oro e argento. Ad oggi tali medaglie sono da considerarsi tutte di grande rarità e si distinguono da quelle napoletane del Cariello e dell'Arnaud per le firme F.LLI COSTANZA e MELAZZO. In questa ricerca ho trovato molte notizie interessanti sulla biografia di questi ultimi incisori. Melazzo venne condannato all'ergastolo intorno al 1835 perchè fu un abile falsario di monete .......... possibile che lavorò i conii delle medaglie dal carcere?

Da notare che quasi tutte le monete palermitane del '700 e '800 sono particolarmente originali e fuori da ogni canone stilistico-iconografico rispetto alle sorelle napoletane, le medaglie invece no; queste della zecca di Palermo (poi gabinetto d'incisione) furono di altissimo livello artistico e molto vicine alla reale effigie dei sovrani, quindi nulla da invidiare alle napoletane. I f.lli Costanzo (Costanza nelle medaglie) furono dei grandi della materia e le loro medaglie sono dei veri e propri capolavori, il conio della medaglia premio ritrae un Ferdinando II giovane e imberbe e non a caso, per le motivazioni sopra-citate gli venne attribuito il titolo di "restitutore della prosperità siciliana". La medaglia qui postata venne conferita nel 1847 al sig. Natale Aliotta di Palermo per i suoi scialli di seta crespa di buonissima qualità in occasione della mostra del 1846. Ho scritto bene Pietro? Ora non ho la pubblicazione sotto mano quindi posso aver commesso qualche errore, puoi cortesemente postare una foto del frontespizio della copertina della prima mostra del 1834? Grazie   

Concludo il mio breve intervento per farvi notare il nesso tra le medaglie palermitane e quelle napoletane riguardo il giorno in cui venivano svolti tali eventi. Il 30 maggio (giorno in cui si festeggia san Ferdinando, l'onomastico del re quindi) e poi le mostre industriali e agricole del 31 luglio giorno in cui si festeggia il compleanno della regina consorte Maria Teresa d'Austria  http://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Teresa_d%27Asburgo-Teschen_%281816-1867%29 

A differenza di Napoli, non vennero coniate medaglie in bronzo.

 

@@Rex Neap  ci sono notizie sul nastro delle medaglie in oggetto? Hai notato le sottili righe sottostanti le incisioni dell'epigrafe al rovescio? eheheheh 


  • 5 mesi dopo...
Inviato

Dissi in qualche discussione.....e poi confermato nel mio scritto sulle esposizioni siciliane di arti e manifatture che in terra i Sicilia, come a Napoli, si svolsero anche altri tipi di attivtà espositive: quelle delle mostre delle Belle Arti, che a suo tempo tralasciai per non sovrapporre le due attività.

Credo oramai che i tempi siano maturi per completare l'opera.


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