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Coll. Bovi


Layer1986

Risposte migliori

Grave situazione. Non dimentichiamo però che il Museo Filangeri è privato e qui vorrei capire bene il suo ruolo giuridico e se può essere equiparato a un museo civico (e quindi sotto la diretta responsabilità del sindaco) e quale è il ruolo della Soprintendenza per la vigilanza del patrimonio artistico. La collezione Bovi non dovrebbe essere equiparata alla collezione del re V.E. III nel museo Massimo, che è un museo statale e la collezione stessa è di proprietà statale.

Visto che non è stata soddisfatta la disposizione testamentaria, forse sarebbe più opportuno procedere alla confisca della collezione e disporla in sede più appropriata e sicura…. Ma ci vuole un intervento mirato e ad hoc, quindi anche a livello politico.

Se penso a quello che è successo alla famosa biblioteca gerosolimitana (guarda caso anche essa di Napoli….), mi vengono i brividi.

Gentili amici, mi scuso se m'inserisco sol'ora in questo forum dedicato, ma diversi contrattempi mi hanno impedito di farlo prima. Sono un giornalista cultore di storia napoletana, ed ho per amore della mia adorata Napoli, realizzato una raccolta di documenti, oggetti e testimonianze riconducibili a Napoli, che è mia intenzione poter esporre quanto prima, si spera, in maniera permanente istituendo il Museo di Napoli per il quale ho anche aperto un'omonima pagina facebook  alla quale vi invito di aderire. Detto questo, nel ringraziare il nostro comune amico Francesco Di rauso per avermi invitato a dare la mia testimonianza in questo forum, vi comunico che ho fatto uscire sulla stampa cittadina, cartacea e on line diversi articoli volti a denunciare il vergognoso epilogo che ha coinvolto la celebre collezione Bovi. Auspico un vostro fattivo intervento, magari da realizzare in maniera sinergica, affinchè quest'ennesima vergogna non cada nell'oblio e non resti impunita. Con viva cordialità, Gaetano Bonelli

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Gentili amici, mi scuso se m'inserisco sol'ora in questo forum dedicato, ma diversi contrattempi mi hanno impedito di farlo prima. Sono un giornalista cultore di storia napoletana, ed ho per amore della mia adorata Napoli, realizzato una raccolta di documenti, oggetti e testimonianze riconducibili a Napoli, che è mia intenzione poter esporre quanto prima, si spera, in maniera permanente istituendo il Museo di Napoli per il quale ho anche aperto un'omonima pagina facebook  alla quale vi invito di aderire. Detto questo, nel ringraziare il nostro comune amico Francesco Di rauso per avermi invitato a dare la mia testimonianza in questo forum, vi comunico che ho fatto uscire sulla stampa cittadina, cartacea e on line diversi articoli volti a denunciare il vergognoso epilogo che ha coinvolto la celebre collezione Bovi. Auspico un vostro fattivo intervento, magari da realizzare in maniera sinergica, affinchè quest'ennesima vergogna non cada nell'oblio e non resti impunita. Con viva cordialità, Gaetano Bonelli

 

Carissimo @@GaetanoBonelli , grazie mille per l'intervento, a questo punto se qualcuno vuol coordinarsi con Bonelli non resta che inviargli un messaggio privato. Grazie mille, Francesco

 

@@santone  @@oedema   @@Layer1986

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In effetti..a onor del vero, non sempre è possibile esporre per intero una collezione numismatica, specie quando sono consistenti come pezzi....pensate alla Collezione Reale....occorrerebbe fare dei percorsi tematici periodici...inoltre, diciamocela tutta....tranne per noi addetti ai lavori, in genere gli utenti non amano soffermarsi a perdere la vista per guardare un tondello da non meno di 30 centimetri e sotto vetro...meglio una statua, un quadro.....

 

e dunque per una fruizione ottimale i costi lievitano....quindi spesso anche ricevere una donazione come la Bovi comporta problemi e costi non indifferenti per metterla in mostra.

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Gentili amici, mi scuso se m'inserisco sol'ora in questo forum dedicato, ma diversi contrattempi mi hanno impedito di farlo prima. Sono un giornalista cultore di storia napoletana, ed ho per amore della mia adorata Napoli, realizzato una raccolta di documenti, oggetti e testimonianze riconducibili a Napoli, che è mia intenzione poter esporre quanto prima, si spera, in maniera permanente istituendo il Museo di Napoli per il quale ho anche aperto un'omonima pagina facebook  alla quale vi invito di aderire. Detto questo, nel ringraziare il nostro comune amico Francesco Di rauso per avermi invitato a dare la mia testimonianza in questo forum, vi comunico che ho fatto uscire sulla stampa cittadina, cartacea e on line diversi articoli volti a denunciare il vergognoso epilogo che ha coinvolto la celebre collezione Bovi. Auspico un vostro fattivo intervento, magari da realizzare in maniera sinergica, affinchè quest'ennesima vergogna non cada nell'oblio e non resti impunita. Con viva cordialità, Gaetano Bonelli

 

grazie...puoi postare gli articoli stampa e darci il link per quelli on line? 

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In effetti..a onor del vero, non sempre è possibile esporre per intero una collezione numismatica, specie quando sono consistenti come pezzi....pensate alla Collezione Reale....occorrerebbe fare dei percorsi tematici periodici...inoltre, diciamocela tutta....tranne per noi addetti ai lavori, in genere gli utenti non amano soffermarsi a perdere la vista per guardare un tondello da non meno di 30 centimetri e sotto vetro...meglio una statua, un quadro.....

e dunque per una fruizione ottimale i costi lievitano....quindi spesso anche ricevere una donazione come la Bovi comporta problemi e costi non indifferenti per metterla in mostra.

Prossima volta consigliamo alla vedova di metterla all' asta

Facciamo felici un migliaio di collezionisti e leviamo un grattacapo ai funzionari ....

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Prossima volta consigliamo alla vedova di metterla all' asta

Facciamo felici un migliaio di collezionisti e leviamo un grattacapo ai funzionari ....

Lo so che quella di Fabrizio è una provocazione ma la faccio anche mia...

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Vi racconto quanto accaduto ad un collezionista una decina di anni fa: aveva una interessante collezione di monete e medaglie di una zecca minore, essendo molto anziano decide di donarla al proprio comune con l'obbligo di esporla. Si reca presso il municipio e parla con i funzionari addetti. Gli viene risposto che non c'è problema a donarla, l'unica richiesta (!!!) è che lui stesso provveda all'allestimento della sala dell'esposizione, che paghi per la sicurezza, per le teche e per tutto quello che riguarda l'esposizione stessa. La prima reazione è stata di buttarla nel fiume, poi nel frattempo è morto e la vedova ha venduto la collezione. Purtroppo la situazione è questa ed hanno ragione sia Elledi che Numa numa. E poi: sapete quanto collezioni (ed altro) sono state donate senza alcun vincolo per essere esposte, ed adesso sono a "marcire" negli scantinati, spesso non inventariate (e chissà se ci sono ancora......). Non sarebbe meglio, come per esempio si fa spesso all'estero, vendere quello che è già presente nei musei e, con il ricavato, poter esporre quanto è negli scantinati? Ma si sa che le cose semplici in Italia sono le più difficili da farsi.

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È un'amara realtà con cui fare i conti ma quanto dice elledi rispecchia quanto penso... oltre che rispecchiare il vero

Io invece penso che sia soprattutto questione di intelligenza, iniziativa e organizzazione

Si possono realizzare molte cose , soprattuttocon la tecnologia odierna che mi permetono di rendere fruibile una colkezione per il grande pubblico ed edicarlo senza pensare di dover necessariamente predisporre teche per diecimila monete

Dive sta scritto che devo esporre una collezione per intero? Sai chd noia..

La visione della collezione puo' essere riservata agli studiosi ( in moltissimi musei neppure questo e' possibile - pensate a wuanyo inefficiente e' il sistema)

Mentre al grande pubblico riservo una selezione di pezzi ( bastano due tre teche fatte bene) ma soprattutto gli fornisco gli strumenti edicativi e informativi per poter apprezzare cio' che ha davanti

Video educational sulla monetazione oggetto della collezione dove si parli di storia, numismatica, usi di quelle monete e soprattutto si facciano vedere , ingrandite , le monete piu' significative aiutano moltissimo a comprendere meglio cio' che rappresentano quei reperti che altrimenti sarebbero solo dei miseri , scuri ed anonimi tondelli agli occhi dei piu'

Infine qualcosa che racconti anche la storia del collezionista che con infinita passione ( penso al Bovi) pazienza, conoscenza e perizia ha saputo raccogliere un insieme unico di testimonianze numismatiche che possiamo oggi apprezzare sotto tanti punti di vista e che ci fornisce informazioni storiche e godimento artistico ( oltre che piu' specificamente numismatico) accrescendo la nostra cultura.

Come finanzio wueste cose?

Non stiamo parlando di cose impossibili. Gestendo meglio le risorse a disposizione, non sprecando ma gestendo meglio la spesa gia' diverse cose potrebbero saltare fuori ( ci sono cosi tante spese stupide o sprechi fatti nella gestione dei beni culturali che un minimo di efficienza tirerebbe fuori gia' parecchio)

Per quelli che manca si potrebbero sollecitare opportunamente privati, sia istituzionali ( banche ad esempio da sempre legate e affascinare dal discorso 'moneta') . Dico questo con cognizione di causa perche' gia' sono stati realizzati in passato progetti simili con contributi o partecipa ioni di istituti bancari al loro finanziament0

Oppure anche risorse raccolte presso cittadini privati opportunamentdmotivati al progetto

Certo occorre sbattersi per realizzare queste cose, meglio per il funzionario pigro restare in poltrona. Occorre poi avere gli opportuni gradi di liberta' - cosa che oggi pochi musei ancora hanno. E poi occorre essere bravi organizzatori e avere iniziativa. Anche qui non e' scontato che un bravo direttore di museo che sia magari uno studioso sia anche un bravo organizzatore.

Queste sono forse le cose che mancano maggiormente. Ma e' riduttivo essere rinunciatari in partenza o nascondersi dietro difficolta' che spesso ci vengono mostrate come oggettive quando e' invece la volonta' a monte che manca .

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Mi allaccio all'intervento precedente, io credo che la passione, la buona volontà, il senso del dovere siano fondamentali nella vita e nel lavoro, dove questi albergano negli uomini tutto è possibile e aggiungerei anche la determinazione nel cercare di fare le cose....

Io porto come esempio degli esempi italici, non siamo in grandi città, siamo in strutture che oggi definiremmo minori, una è in Sardegna, una è in Brianza vicino a Monza.

Ogni anno vado a trovare due brave e appassionate signore di Ozieri, poi vi spiegherò perché ogni anno, una è la Direttrice del Museo di Ozieri in Sardegna, l'altra è una sua Collaboratrice, cosa fanno queste due signore ogni anno da sole ? Ozieri è una realtà che ha nei magazzeni quantità di monete, donazioni, rispostigli accumulate nel tempo, tante....

Ritengono che non sia giusto che muoiano e morire e la parola giusta in questo caso, si muovono con il Comune, con la Banca locale, ottengono qualche aiuto, ma poi ci vuole il lavoro e neanche poi tanto....a loro dire....il minimo sindacale....

Provvedono ad allestire sale con teche ben illuminate, pannelli con led tecnologici di spiegazione e poi iniziano....

Nella spiegazione si scherniscono....sa siamo sarde i nostri tempi, ritmi sono lenti, ci siamo prefissi di catalogare ogni giorno una moneta, quindi 365 monete all'anno, il minimo secondo noi che ce la prendiamo comoda, facendo così noi siamo in grado di esporre ogni anno 365 nuove monete a rotazione per gli appassionati, per la comunità, per i nostri giovani....

E se lei verrà tra un anno ne vedrà altre 365 altre ecco perché ritorno ogni anno..., poi sempre con qualche fondo ottenuto provvediamo a qualche pubblicazione del catalogato e poi sono lì, il visitatore diventa amico, spiegano, raccontano, ti accompagnano, un vero piacere, credo che un giovane dopo una visita così si possa anche appassionare....è il giusto approccio, di certo non impossibile....come vedete....

Nel salutarmi mi dicono vorremmo tanto venire a Milano a vedere le monete del Castello....gli spiego che non è poi come pensano....ma nel prossimo post vi racconterò come si possa in altro modo non in Milano, ma abbastanza vicino a Milano, fare divulgazione numismatica, far appassionare, creare poli culturali d'avanguardia, come ? diciamo  subito che senza la passione e il lavoro di un gruppo di volontari questo non sarebbe successo....e poi certamente ci vuole l'idea, il progetto e le persone che vogliano e sappiano portarlo avanti...e la Collezione Bovi da questi due esempi virtuosi potrà trarne qualche spunto utile e di riferimento....al prossimo post....

 

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Continuo col 2° esempio virtuoso, siamo questa volta in Brianza a Biassono vicino a Monza c'è il Museo Civico Verri, il curatore è il prof. Arslan, il direttore Leopoldo Pozzi, persone eccezionali con idee e passione e tanto lavoro....il Verri si basa sul lavoro di diversi volontari, l'idea è di farne un polo innovativo, tramite l'Associazione del Gral il Museo permanente diventa anche Centro Culturale con opportunità di conferenze, biblioteca, il Museo vive sempre tutto l'anno, la tecnologia è la base, tutte le monete vengono messe on line, ci sono anche pubblicazioni cartacee, mostre, ed esposizioni permanenti o temporanee di monete, molte delle monete sono di donatori, queste sono ancor più valorizzate di altre, il donatore deve essere giustamente gratificato e ringraziato, chi arriva da quelle parti anche lì sarà accompagnato, spesso dallo stesso Pozzi, il Museo diventa la casa di tutti gli appassionati.

Il Verri ha già fatto mostre importanti, eventi di caratura internazionale, anche qui si tende alla valorizzazione dei beni , se dovessi sintetizzare la ricetta del Verri direi un mix di innovazione, idee, lavoro volontario tanto, digitalizzazione, cortesia , polo culturale che va oltre il Museo, un centro permanente che cerca di fideilizzare l'appassionato e di coinvolgerlo e poi.... e poi se vuoi vedere monete esposte a Milano, senza preavviso lì devi andare, vedrete classiche, milanesi, lombarde....e tanto altro...

Concludo quello che mi disse circa dieci anni fa Pozzi, gli chiesi se potevo fotografare i reperti archeologici e le monete....mi guardò ridendo....stai scherzando ? Ricordati sempre che queste monete non sono mie, non sono di lui, ma sono di tutti te compreso e queste cose purtroppo  poi le sentiamo poche volte .....a volte mai....

Tutto questo per dire che a volte si possono ottenere grandi risultati con idee, lavoro, passione....e quindi ....forza....

 

 

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"Io porto come esempio degli esempi italici, non siamo in grandi città, siamo in strutture che oggi definiremmo minori, una è in Sardegna, una è in Brianza vicino a Monza."
 
Ma certo che anche in Italia ci sono realtà che funzionano.
 
Il punto però è che, a ben vedere, queste realtà altro non fanno che compiere il loro dovere e svolgere il lavoro per il quale esistono e sono retribuite (in genere con denaro della collettività....).
 
Ormai abbiamo una visione talmente deformata della realtà, che ci sembra straordinario e meritevole di apprezzamento ciò che invece dovrebbe essere (e altrove lo è...) la normalità.
 
Io ho invece un esempio di segno diverso che vorrei raccontare, ma non tanto perché è negativo (esempi negativi ne avrei anche altri, se è per quello...) ma perché è semplicemente....."grottesco" o, se volete perché è un tipico esempio "italiota".
 
Qualche tempo fa trovo in una biblioteca il testo di Francesco Guido pubblicato nel 1994 "Bosa. Le monete del museo civico" e mi viene lo sghiribizzo di vedere le monete dal vivo.
 
A luglio scorso, ho un impegno di lavoro di venerdì mattina nel nord Sardegna e pianifico con mia moglie il fine settimana nella cittadina sarda posta ad una quarantina di Km. a sud di Alghero e nota, fra le altre cose, per ospitare nel suo territorio il Castello dei Malaspina.
 
Quale migliore occasione per visitare la collezione del Museo civico e, magari, acquistare una copia del Catalogo del Guido, che la casa editrici di Milano dà nel suo sito per esaurito?
 
Metto nel bagaglio una lenta di ingrandimento ed il costume da bagno e si parte.
 
Il venerdì sera, arrivati a Bosa, dopo aver preso l'albergo decidiamo di fare subito un salto al museo civico, che fra l'altro si trova lungo la strada principale della cittadina.
 
Ecco il Museo, è aperto, chiedo subito alla gentile signorina che è dietro un banco se si può vedere la collezione di monete sarde.
 
Mi guarda in modo strano e mi chiede: "scusi...quale collezione di monete? Noi qui non abbiamo monete".
 
Con aria a mia volta perplessa, le rispondo che sto riferendomi alla collezione riportata nel Catalogo del Guido e che forse potrebbe essere che non sia esposta, ma che se prende una copia del Catalogo del Guido ne potrà constatare l'esistenza.
 
"Scusi". mi dice l'addetta, "ma di quale Catalogo sta parlando? Qui non abbiamo nessun Catalogo di una collezione civica di monete".
 
A quel punto, chiedo a mia moglie di far vedere alla ragazza un'immagine della copertina del Catalogo dal suo IPhone (il mio telefono è un po'...arretrato.. tecnologicamente) e così gliela mostriamo.
 
L'addetta cade dalle nuvole e mi dice che non l'ha mai visto quel Catalogo e che non ha mai sentito parlare di una collezione civica di monete.
 
Chiede anche al alcuni suoi colleghi, che nel frattempo ci hanno raggiunto, ma nessuno sa niente. 
 
Ma non hanno la minima idea di cosa sia potuto accadere alle monete. Uno mi dice anche: "vabbè...dopo tutto sono passati 20 anni dalla pubblicazione del Catalogo"....ed io aggiungo: "e già....in 20 anni hai voglia di quante cose possono capitare...". 
  
Così a Bosa non ho potuto usare la lente...in compenso ho usato molto il costume da bagno.... :pleasantry: 
 
http://www.edizioniennerre.it/IT44125.htm

Saluti.
Michele

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Si Michele, certamente se citiamo gli esempi negativi italiani questa discussione non la finiamo certo più :blum:, cercavo di dare un target, se possibile, di speranza e di esempio da seguire, di proposta, dobbiamo cercare di dare qualche input affinché la Collezione Bovi non finisca nell'oblio e nelle casseforti o scantinati e che un giorno si debba dire come a Bosa e la Collezione Bovi ? Scusi quale Collezione Bovi ? Di cosa stiamo parlando....? Ecco perché gli esempi virtuosi, ove esistano, possono essere un faro da seguire, per esempio non per insistere la digitalizzazione della Collezione, o la esposizione anche di una piccola parte come a Ozieri e poi magari ruotata con un'altra parte, che potrebbe avvenire non necessariamente nella attuale sede, l'ausilio su base volontaria di alcune di queste incombenze che essendo quindi a costo zero potrebbero essere un aspetto valutabile dagli attuali gestori, e poi comunicazione che nella numismatica non è facile per i numeri limitati e per una unità che spesso è difficile trovare, ma per esempio centrare il prossimo Convegno Partenopeo @@francesco77 dal punto di vista culturale su questa tematica potrebbe dare una certa cassa di risonanza magari con appello firmato da molti precedentemente.....insomma vediamola dal punto di vista propositivo, fermo restando le oggettive difficoltà, queste evidentemente ci sono, se no non saremmo qui a parlarne :blum:

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Bravo Dabbene

Gli esempi che hai citato vanno non solo lodati ma anche diffusi il piu' possibile.

Qui non si tratta de tenere un comportamento simile al pater familias del gigliol prodigo che sembbra non tenere conto del vomportamento del figlio virtuoso. Bensi proprio far veders come da un lato vi siano i gradi di liberta' per cambiare le cose non adattandosi ad un lassismo troppo imperante in altre istituzioni.

Dall'altro che la buona volonta' e l'intelligenza di bravi funzionari ( e ve ne sino tanti !) permette di realizzare cose che da altre parti evocherebbero solo commenti del tipo: " non lo possiamo fare"... " e' per noi impossibile"... " devono cambiare i regolamenti" ..

Troppo facile nascondersi dietro l'ignavia del funzionario inetto o parassita. Cambiare si puo'. Anzi si deve. Questi esempi virtuosi ce lo confermano e vanno giustamente celebrati. Non riconoscerne il valore didascalico e' solo segno di poverta' di spirito.

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Beh, nessuno vuole fare il disfattista, ma lodare un funzionario o un ente pubblico solo perché svolgono il proprio lavoro, mi sembra una pratica molto "italiana", ovvero tipica di chi è normalmente abituato a ricevere un servizio al di sotto degli standard e si sente particolarmente gratificato quando riceve una prestazione che altro non è che lo standard di quel servizio, altrove assicurato a tutti senza destare alcuna sorpresa.

 

Il caso che mi è capitato e che Vi ho raccontato non è neppure riconducibile alla raccolta dei casi negativi, bensì a quella dei casi "surreali", che sono una tipologia ancora diversa rispetto ai casi negativi.

 

Personalmente, se proprio devo scegliere tra lodare un funzionario che svolge correttamente il proprio lavoro o segnalare un altro che invece non lo svolge, riterrei più utile segnalare il secondo; non perché il primo non meriti la giusta menzione che sta correttamente svolgendo il compito per cui è stato assunto ed è pagato ma perché ritengo più utile segnalare le cose che non vanno, affinché vengano corrette (si spera..) e portate allo standard delle cose che funzionano.

 

Se poi invece siamo ormai così abituati ai disservizi del pubblico che ci sentiamo in dovere di sorprenderci anche davanti a chi svolge il proprio lavoro, forse dovremmo ricalibrare i concetti di buona amministrazione, efficienza, ecc. riferiti ai pubblici servizi (che sono pagati, lo ricordo ancora, dalla Collettività) e mettere tutto in una giusta ottica, anche di tipo europeo, visto che continuano a ricordarci che siamo in Europa.

 

Chiedetevi se in UK, in Svezia o in Germania, qualcuno (tranne gli italiani, ovviamente...) si sognerebbe mai di tessere le lodi di un funzionario pubblico, addetto ad un Museo, che lo rendesse fruibile al pubblico; o che mandasse la foto di una moneta ad uno studioso che la richieda; o che permettesse di visitare un medagliere...; tutto questo lì è normale.....siamo solo noi che lo troviamo "straordinario", se capita qui.

 

M

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Chiedetevi se in UK, in Svezia o in Germania, qualcuno (tranne gli italiani, ovviamente...) si sognerebbe mai di tessere le lodi di un funzionario pubblico, addetto ad un Museo, che lo rendesse fruibile al pubblico; o che mandasse la foto di una moneta ad uno studioso che la richieda; o che permettesse di visitare un medagliere...; tutto questo lì è normale.....siamo solo noi che lo troviamo "straordinario", se capita qui.

 

M

 

Assolutamente si. L'ho fatto personalmente quando mi hanno permesso di vedere, per studio ,  delle monete di una collezione pubblica. L'ho visto fare da altre persone che hanno ricevuto un ottimo servizio da parte di funzionari di un museo.

 

Direi che proprio questo punto è importnate . "Ringraziare" chi - pur dovendolo fare per lavoro - ci somministra un buon servizio. Fare bene il proprio lavoro non è banale e merita un grazie. E' un segno di apprezzamento che mi sento di dare anche quando so che comunque quel servizio è pagato da me.

E' una questione di rispetto e anche di gratificazione. Due termini che forse, soprattutto nel nostro Paese dovremmo (ri) abituarci ad usare di piu'...

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Bisogna però notare che l'esempio citrato dal Bizerba, se da una parte mostra un cattivo costume degli italian a livello pubblico, dall'altro riguarda un museo civico, ossia una realtà molto locale e che non dipende direttamente dal Ministero (dei Beni Culturali).

Il dramma è che per cambiare l'Italia bisogna partire dal basso.

Se perfino un funzionario del locale Museo civico, che è una realtà piccola e quindi facilmente riconoscibile, cade dalle nuvole su cosa c'è nel suo piccolo museo, pur percependo un regolare stipendio, siamo messi veramente male….

Figuriamoci ai vertici e attualmente c'è il cattivo comportamento del Soprintendente di Torino che pianta grane per l'esposizione, di grande valore simbolico, del vagone per il trasporto degli ebrei nella piazza. La verità è che si tratta solo di una sua meschina ripicca per essere stato interpellato solo pochi giorni prima della mostra….

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Per numa.

 

Un conto è ringraziare o essere gentili ed un conto è far apparire un'attività che dovrebbe essere assolutamente ordinaria come qualcosa di straordinario e meritevole di chissà quale apprezzamento.

 

Non è che me ne sia andato dal Museo di Bosa sbraitando ed inveendo contro i responsabili....mi sembra evidente.

 

Ho comunque ringraziato i miei interlocutori.....così come ho ringraziato la mia interlocutrice quando, a Cagliari, ho dovuto farmi accompagnare da Domenico per ottenere una risposta (che nessuno mi ha mai inviato) ad una mia richiesta scritta di accesso ad alcune monete che ci si aspettava fossero custodite nel Museo archeologico di quella città e che invece non c'erano più perchè.....sparite.

 

Nell'occasione, fra l'altro, oltre al ringraziamento, regalavo alla mia interlocutrice anche una copia del Catalogo dal quale si desumeva la presenza nel medagliere del Museo di quelle monete che avevo richiesto in visione e che.....Catalogo che il Museo....neppure possedeva.

 

Quello della gentilezza e del ringraziamento è, banalmente, un aspetto che attiene al modo di porgersi in generale e non c'entra niente con ciò a cui facevo riferimento in precedenza.

 

Trovo abbastanza pleonastico il Tuo richiamo all'osservanza dei comuni canoni di comportamento e di buona educazione.....fino a lì, credo, ci arriviamo ancora.

 

M.

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@@bizerba62 ... a chi rivolgersi per "... segnalare il secondo"?  :rofl:

 

E' probabile che il secondo stia lì ... a quel non lavoro, per grazia ricevuta dal solito "divino" cui inoltrare la segnalazione.  :)

 

@@francesco77

Facciamo quanto è necessario perché la Collezione "Bovi" sia curata dal Circolo Numismatico Partenopeo.  ;)

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Forse proprio la realtà dei piccoli Musei civici è lo specchio della situazione italiana: ci sono delle piccole perle (ma come le perle, rarissime) e una diffusa situazione ai limiti della realtà, in cui non c'è nemmeno il semplice inventario dei beni custoditi o esposti e, nel caso della numismatica, una moneta non inventariata è una moneta "perduta". Qualche mese fa andai a visitare il Museo Nazionale Campano nella Capua Nuova (dove ci sono cose molto preziose) e il bigliettaio citofonò all'unico custode dicendo "accendi le luci che ci sta uno che vuole visitare"!

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Si vede che io e bizerba abbiamo proprio visioni " di vita" differenti... :)

Io al posto suo non avrei ringraziato per qualcosa che pur "dovendo" non mi hanno fatto vedere

Invece nel caso del piccoli museo di Ozieri, come negli altri casi virtuosi avrei lodato il comportamento dei funzionari che , pur nell'ambito dei loro doveri , sono andati al di la' di quelli che e' l'esercizio tipo dei propri doveri di funzionario in Italia

Vi sono musei che ereditano situazioni statiche, grandi e importanti collezioni e non fanno NULLA per migliorare e rendere fruibile quanto hanno ricevuto. Emblematico e' il caso dell'archeologico fiorentino che, prima dell'arrivo dell'illuminato Catalli custodiva le monete rinascimentali del Bargello impedendone la visione lo studio per colpa di un funzionario ottuso e ignorante che per decenni ha sottratto questo patrimonio " pubblico" al pubblico godimento come fruizione e come studio

L'ho detto e lo ripeto. Fare di piu' si puo' , su deve, la piccola Ozieri e il grande Archeologico di firenze ne sono esempi innegabili che andrebbero imitati e seguiti

PS

La cortesia e' un discorso personale che lascio alla sensibilita' di ognuno. Se , come vedo, non si era capito la discriminante era lodare chi faccia bene il proprio dovere - come ad Ozieri - perche sono esempi virtuosi e meritano menzione al confronto di tanti funzionari meno attivi . Mentre non ho certamente lodi ne' tantomeno ringrazio chi pur essendo tenuto non mi fa vedere il materiale di studio cui avrei diritto

Che dire... weltanschauung proprio differenti .. sigh

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Parliamo di monete e il " una moneta al giorno delle due signore di Ozieri " può diventare uno slogan, un promo della numismatica, succede questo in altri ambiti ? Raramente, a Milano farebbero la firma per avere esposte 365 monete tutti i giorni da vedere catalogate al Castello o in altra sede tipo il Nuovo Museo Archeologico che ha un nuovo piano terra in Corso Magenta a disposizione per mostre temporanee, e così non è, è un tema caro ai milanesi e non, me lo chiedono in tanti appassionati, Circoli, Cordusio, sul forum, perchè Milano ha solo 15 monete esposte per tutti, classiche tra l'altro, nel Museo Archeologico, quando la dotazione delle Civiche è di circa 140.000 monete, quasi tutte di grandi o grandissimi donatori del passato ?

E allora un milanese se ha un ragazzo ,un appassionato, un turista,  deve andare in Brianza nel sopra citato Museo Verri di Biassono....

Io da milanese e appassionato di numismatica sarei entusiasta se Milano copiasse Ozieri, 365 monete al giorno e l'anno dopo altre 365, Ozieri che tra un po' diventerà un simbolo virtuoso e può insegnare a Milano ? E' possibile....certo che è possibile e Napoli, deve seguire queste vie, digitalizzazione, piccole esposizioni, comunicazione e volontari appassionati....perché poi la discussione è sulla Collezione Bovi non scordiamocelo comunque....

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