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Inviato

Genovino e fiorino.....altra bella coppia....qui potrebbero intervenire anche gli amici corsi :blum:, di certo le navi dei mercanti passavano di lì e qualche scalo o anche ammaraggio sarà capitato pure anche da quelle parti, di certo Corsica e Sardegna erano dei passaggi tra Genova, Toscana e nord Africa.....

Genova parte per prima abbiamo visto con la monetazione aurea, uno potrebbe chiedersi perché proprio a Genova ?  il Lopez ritiene che sia stato dovuto al fatto che i genovesi avevano importanti relazioni economiche, politiche e culturali col Mezzogiorno Italiano e forse proprio dalla Sicilia partì il riferimento, il modello.

D'altronde in Sicilia c'era il tarì e il genovino lo segue nel peso ma lo supera nel titolo e questo fu un asso calato dai genovesi che puntavano sull'originalità del tipo, ma anche sulla finezza della moneta.

Il fiorino d'oro arriva dopo, imita Genova, userà anche i sottomultipli dell'argento, ma di certo avrà un grande successo internazionale.

C'è anche da dire che monete, storia ed economie vanno sempre insieme, Genova nel momento in cui conia il genovino è in momento di grande floridezza e potenza, un secolo dopo la storia si inverte è Firenze ad essere la moneta con la M maiuscola, accettata e conosciuta dovunque.

E' bello quello che dice il Lopez, che ovviamente è un suo parere però certamente qualificato, su genovino e fiorino, Genova e Firenze....

Il fiorino dei banchieri aveva superato il genovino dei marinai.....o anche fu il trionfo del fiorino o di Firenze ? Certamente Firenze spinse la sua moneta verso il successo, ma forse aggiunge il Lopez non fu la vittoria di banchieri su i marinai, ma bensì di banchieri su altri banchieri....e indubbiamente queste sono riflessioni concise, ma estremamente efficaci....

P.S. Aspetto il parere degli amici corsi ....e un genovese o un fiorentino ....sulle loro monete ?

Diamo anche un po' di bibliografia :blum: , il Lopez sicuramente ma per il fiorino, C.M. Cipolla " Il fiorino e il quattrino ",quest'ultimo lo trovate facilmente in libreria a modico prezzo.... :blum:

 

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Inviato

Ma ben presto le forme di pagamento ebbero una evoluzione decisiva, non più trasporto di monete d'argento e d'oro coi rischi che avevano, ma le merci si spostavano con nuove forme di pagamento.

Da non trascurare comunque la modalità, più diffusa di quanto si possa pensare, per le grosse transazioni, anche in lingotti di argento o d'oro.

Alla base dei cambiamenti dei mezzi di pagamento c'era un rapporto che si era instaurato di fiducia reciproca tra i mercanti internazionali, e tra mercanti e clienti.

Si svilupparono mezzi come la cambiale, grazie a un mezzo così i mercanti potevano non muoversi e delegare i propri agenti a trattare e organizzare le rimesse.

Le cambiali sembrano nascere verso la fine del XIII secolo, in realtà anche un secolo prima c'erano stati forme su carta di pagamento, a Genova se ne parla già in registri notarili già nel tardo XII secolo con strumenti di questo tipo.

E tutto questo si sviluppò ben presto in tutte i grandi mercati,  nelle città europee, ognuna aveva una rete commerciale in loco, , nascono i conti correnti, la corrispondenza commerciale, i corrieri, il prestito assicurato, la contabilità scritta in partita doppia, fu un veloce e continuo cambiamento del mezzo di pagamento.

Nasce l'attività bancaria, i grandi gruppi, i grandi banchieri che poi a Firenze attraverseranno brutti momenti, i prestiti con interessi, nasce la struttura e la trasformazione del commercio e delle modalità di pagamento.

Ci si spinse però forse troppo in avanti anche coi rischi e la costruzione delle società che divennero delle società per azioni, di fatto all'interno di ogni compagnia c'erano gruppi che agivano distintamente dagli altri, a capo c'era una struttura, una società, oggi le chiamiamo holding al di sopra delle altre.

Ma quando una singola impresa all'interno del gruppo crollava tutto il resto ne soffriva fino a portare al fallimento di grandi gruppi, la grande finanza probabilmente nasce proprio qui con anche le storture del sistema, i rischi, i passi più lunghi del dovuto a volte.....e Firenze in tutto questo è protagonista sia nel bene che nel male.....

 

 

 

 

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Inviato

Su quanto ho detto nell'ultimo post ovviamente si potrebbe dire tanto e di più, se uno volesse approfondire l'argomento su ognuno di quelli menzionati sopra può andare a leggere di Peter Spufford " Il mercante nel Medioevo, potere e profitto "su ogni argomento troverete paginate....

 

Un aspetto di cui abbiamo parlato poco, è l'Africa, del Levante abbiamo detto, l'Africa era uno dei punti di arrivo o di passaggio del mercante e Africa non vuol dire solo merci, ma vuol dire anche oro....

L'Europa aveva l'argento, l'Africa l'oro e ovviamente c'era uno squilibrio di valutazioni tra Europa e Africa.

Succedeva che l'argento era meno valutato in Europa che in Africa, e viceversa per l'oro ; spesso la sproporzione crebbe di molto tra i due metalli al punto che era meglio portare argento europeo in Africa per acquistare oro africano.

O meglio per integrare i pagamenti era meglio portarsi argento o oro extra a seconda del mercato di riferimento, spesso però il cerchio dei traffici si chiudeva tra Levante, Europa e Africa, in questi casi di solito l'equilibrio era a favore del Levante e con pagamenti tra Africa e Levante eseguiti normalmente comunque con moneta coniata.

C'è anche da dire che il mondo musulmano non era poi molto indietro rispetto a quello europeo, gli strumenti bancari erano conosciuti anche da loro, ed era diffusa tra loro la suftadja, in pratica il corrispondente della cambiale europea.

 

Io mi fermerei personalmente qui, è stato detto veramente tanto, credo si possa approfondire ancora molto, però oltre a divulgare abbiamo dato anche una buona bibliografia per leggere e sapere di più, la bibliografia è fondamentale per qualunque argomento trattato.

Le letture ci sono state, la discussione l'ha iniziata un giovane, un altro ha partecipato, ho visto la passione di qualche grande divulgatore del forum che dobbiamo sempre ringraziare, certo molti, direi tutti, avrebbero potuto partecipare e questo è sempre il rammarico di quando si fanno discussioni così, fatte per far partecipare, divulgare, anche incuriosire, l'effetto moneta singola è sempre forte su un forum, ma poi è anche giusto capire come era fatta questa moneta, perché fu fatta così, dove si muoveva, a cosa serviva e le interazioni tra esse, e qui di monete ne abbiamo viste tante....

Storia, economia, monete, in questo caso straordinari racconti degli stessi mercanti in prima persona....., una piccola perla per un forum che deve divulgare e incuriosire secondo me.....di certo ci torneremo su questi argomenti e chi vorrà aggiungere sarà ovviamente come sempre il benvenuto....

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Supporter
Inviato

Buona giornata

 

eh.... ma qui si va sul "pesante", si entra in aspetti, per i più, anche ostici; aspetti di natura finanziaria ed economica che, per essere riportati in modo divulgativo e quindi comprensibili a tutti, ci vuole buona volontà e proprietà comunicativa. :pleasantry:

 

Ci posso provare scegliendo argomenti leggeri ..... ma non ora; non vorrei monopolizzare la discussione con aspetti veneziani, lasciamo che qualche appassionato di altre monetazioni ci affabuli con racconti che conosce.

 

Intanto io penso a cosa raccontarvi :blum:

 

saluti

luciano


Inviato

Riporto un brano tratto dal volume di Alessandro Marzo Magno - L'invenzione dei soldi - Ed. Garzanti 2014

 

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I conii aurei italiani simboleggiano la potenza politica, oltre che economica, degli stati che li hanno emessi, riescono a imporsi su tutti gli altri e a diventare sinonimo di saggezza, perché <<in Italia prima che in ogni altro paese, si era compresa l'importanza e la necessità della stabilità monetaria>> (Armando Sapori, Il mercante italiano nel medioevo, Jaca Book, 1983).

La moneta italiana domina per centinaia di anni e mercati di tutto il mondo, grazie alla fiducia che riscuote ed anche al pregio artistico che raggiunge, <<tanto che d'ogni dove furono richiesti gli italiani come zecchieri dei principi>> (id).

Il giglio di Firenze, che caratterizza il fiorino, e il doge di Venezia inginocchiato davanti a San Marco, impresso su una faccia del ducato, entrano nell'immaginario collettivo rinascimentale.

Sul piano monetario, così come su quello politico, gli stati italiani marciano separati, ma non riescono a colpire uniti: troppo profonde le rivalità che li contrappongono. Rivalità che riecheggiano ancora oggi quando si discute su quale moneta abbia assunto la funzione di "dollaro del medioevo", cioè del mezzo di scambio preferito per le transazioni internazionali.......

.....La realtà è che le due monete si spartiscono l'Europa e il bacino Mediterraneo ed entrambe possono legittimamente aspirare al rango di dollaro della loro epoca nelle aree di rispettiva influenza. La moneta con il giglio è largamente la più usata nell'Europa centrale e settentrionale; invece nella parte meridionale del continente e in Medio Oriente tiene banco quella con San Marco e il doge.

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Inviato

E se uno poi volesse avere un quadro più completo nel tempo basterà passare nella sezione monete moderne e tra le importanti che scorrono in alto, troverete " La saga dell'argento spagnolo ", è l'evoluzione, un la " la storia continua ", commerci, viaggi perigliosi tra continenti, metalli e giacimenti, e come cambia la moneta e lì di cambiamenti ne troverete di altrettanti e veramente importanti....


Inviato

Ho avuto una settimana intensa, ma ora sono libero. Volevo ringraziare tutti i partecipanti per gli interessanti commenti, le immagini delle monete e le indicazioni bibliografiche. Un grazie soprattutto a @@dabbene che ha accolto con entusiasmo l'idea di questa discussione.

 

Volevo concludere con una breve panoramica sul mondo arabo e credo di potermici dedicare già da domani :)

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Inviato

Come dicevo si tratta solo di una breve panoramica per completare il quadro degli attori dei commerci medioevali. Non si possono infatti non considerare i commerci degli imperi del mondo arabo.

 

Sono due le direzioni dei commerci del mondo arabo: verso Est, via mare o percorrendo la via della seta, fino a raggiungere l'estremo oriente; e verso Nord, percorrendo diverse vie fino ad arrivare nella penisola scandinava e in tutto il Mar Baltico. Il centro dei commerci con l'Oriente dal 762, anno della sua fondazione, è Bagdad che diventerà la sede della corte abasside e verso la quali confluiscono tutte le merci provenienti dalla Cina e dall'India. Su queste rotte, le monete più utilizzate negli scambi commerciali sono i dinar d'oro:

 

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Dinar d'oro abasside

 

Verso Nord, gli arabi intrattennero fitte relazioni con i vichinghi. A testimonianza di questi rapporti ci sarebbero decine di depositi monetali contenenti perlopiù monete arabe dislocati su tutta la penisola scandinava. Questi ritrovamenti sono composti quasi interamente da monete d'argento samanidi e abassidi, miste anche ad altri oggetti in argento e soltanto eccezionalmente anche a dinar e a monete in rame.  

 

post-18657-0-86483400-1422540171.jpg

Dirham samanide in argento

 

Se pensate che l'argomento possa interessarvi, vi consiglio caldamente la lettura di questi due articoli che offrono una panoramica generale di questi commerci. In particolare, ho trovato molto interessante l'articolo sui commerci con il Nord Europa.

 

http://win.storiain.net/arret/num159/artic5.asp

https://www.academia.edu/1722281/Islamic_Coin_Hoards_and_the_Trade_Routes_How_Dirham_Reached_the_North

 

Ancora grazie per questa bella discussione :)

A presto,

Matteo.

 

 

 

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