Dei fondi lisciati e pareri vari...

[Ianva]

Salve a tutti,

ultimamente, riflettendo sul tanto dibattuto "restauro" dei bronzi romani, mi sono posto il problema della lisciature dei fondi. Mi scuso se tedierò qualcuno con una domanda che nulla ha di storico.

E' questo (la lisciatura) l'aspetto che mi lascia più perplesso. Ho ormai fatto i conti con tutti i vari interventi invasivi che possiamo immaginare. Vedo però centinaia (migliaia) di monete che hanno patina originale screziata e imperfetta ma i fondi molto lisci. Quindi la patina è quella originale del tempo e non ricreata in laboratorio (in tal senso, per alcuni esemplari, ho chiesto anche lumi ad amici molto esperti per non incorrere in errori) ma i fondi non sono rugosi, bensì lisci, in alcuni casi liscissimi. Voi come la pensate in merito a questo aspetto? Lo chiedo perchè le monete in origine avevano, appena coniate, sicuramente i fondi lisci. Poi i depositi di patina nel tempo si sono formati, ovviamente, in modo disomogeneo creando una superficie rugosa, in alcuni casi rugosissima, "a buccia d'arancia" comunque meno liscia dell'originale fondo. Intervenire sulla patina, magari per pochi micron, nella zona con ancora depositi, per rendere i fondi più lisci è per voi una cosa aggressiva e "sbagliata" o un aspetto accettabile su una moneta antica? Qui sul forum vedo continuamente pareri molto duri nei confronti della lisciatura dei fondi( "smoothing" ecc...) ma mi chiedo: se questo non avviene mediante un "abbassamento" dei fondi con azione sul metallo per rendere più alte ed evidenti le iscrizioni ( e far sembrare il pezzo appena coniato) bensì solo sulla patina originale (che rimane tale) per riportare i fondi ad uno stato "migliore" quando la moneta è un po' butterata, non è forse cosa accettabile? Vedo decine di migliaia di monete così nei negozi, nelle aste, ma soprattutto nei musei (!!!)... Se volessimo essere realmente "filologici", duri e puri, la moneta dovrebbe lasciarsi così come si trova. Rimuovo le concrezioni in superficie finchè trovo la patina sottostante? Ho già tolto qualcosa che si è formato nei millenni. La patina che trovo come è? Fino a che punto posso spingermi nell'agire su ciò che è stato aggiunto nel tempo (e dal tempo), quindi senza andare a toccare il metallo e senza aggiungere/ falsificare nulla? Se agisco sui rilievi di fatto "reinvento", "riscolpisco", ma sui fondi? lisci erano in partenza e più che lisci non posso farli diventare. La moneta è arrivata a noi che sembra un pezzo di pietra o di terra, vado a raschiarla per togliere un sacco di roba, poi vi è una zona "grigia" in cui la verità è difficile, e sotto a questa vi è il metallo.

Come vedete la discussione non si centra sulla "falsificazione" di aspetti della moneta (ne vediamo di tutti i colori e tanto basta) bensì sul trattamento del materiale già presente, originale e formatosi nei millenni. Inoltre non si tratta di azioni che tendono a falsificare l'aspetto originale rimodellando i rilievi, bensì rendendo liscio ciò che già in partenza era tale (i fondi). Possiamo parlare solo di gusti in tal caso? Lo chiedo perchè in questo caso, pur trovando più affascinante una (più difficile da trovare) moneta meno "lavorata" che sia anche bella, in moltissimi casi rimango in uno stato di dubbio in cui un centro di gravità anche solo minimamente permanente mi sfugge da sotto il naso.

A voi le opinioni (non scanniamoci) :)

[Ianva]

Vedo che ho fatto domande scomode  :ph34r:  ^_^

[Tinia Numismatica]

Salve a tutti,

ultimamente, riflettendo sul tanto dibattuto "restauro" dei bronzi romani, mi sono posto il problema della lisciature dei fondi. Mi scuso se tedierò qualcuno con una domanda che nulla ha di storico.

E' questo (la lisciatura) l'aspetto che mi lascia più perplesso. Ho ormai fatto i conti con tutti i vari interventi invasivi che possiamo immaginare. Vedo però centinaia (migliaia) di monete che hanno patina originale screziata e imperfetta ma i fondi molto lisci. Quindi la patina è quella originale del tempo e non ricreata in laboratorio (in tal senso, per alcuni esemplari, ho chiesto anche lumi ad amici molto esperti per non incorrere in errori) ma i fondi non sono rugosi, bensì lisci, in alcuni casi liscissimi. Voi come la pensate in merito a questo aspetto? Lo chiedo perchè le monete in origine avevano, appena coniate, sicuramente i fondi lisci. Poi i depositi di patina nel tempo si sono formati, ovviamente, in modo disomogeneo creando una superficie rugosa, in alcuni casi rugosissima, "a buccia d'arancia" comunque meno liscia dell'originale fondo. Intervenire sulla patina, magari per pochi micron, nella zona con ancora depositi, per rendere i fondi più lisci è per voi una cosa aggressiva e "sbagliata" o un aspetto accettabile su una moneta antica? Qui sul forum vedo continuamente pareri molto duri nei confronti della lisciatura dei fondi( "smoothing" ecc...) ma mi chiedo: se questo non avviene mediante un "abbassamento" dei fondi con azione sul metallo per rendere più alte ed evidenti le iscrizioni ( e far sembrare il pezzo appena coniato) bensì solo sulla patina originale (che rimane tale) per riportare i fondi ad uno stato "migliore" quando la moneta è un po' butterata, non è forse cosa accettabile? Vedo decine di migliaia di monete così nei negozi, nelle aste, ma soprattutto nei musei (!!!)... Se volessimo essere realmente "filologici", duri e puri, la moneta dovrebbe lasciarsi così come si trova. Rimuovo le concrezioni in superficie finchè trovo la patina sottostante? Ho già tolto qualcosa che si è formato nei millenni. La patina che trovo come è? Fino a che punto posso spingermi nell'agire su ciò che è stato aggiunto nel tempo (e dal tempo), quindi senza andare a toccare il metallo e senza aggiungere/ falsificare nulla? Se agisco sui rilievi di fatto "reinvento", "riscolpisco", ma sui fondi? lisci erano in partenza e più che lisci non posso farli diventare. La moneta è arrivata a noi che sembra un pezzo di pietra o di terra, vado a raschiarla per togliere un sacco di roba, poi vi è una zona "grigia" in cui la verità è difficile, e sotto a questa vi è il metallo.

Come vedete la discussione non si centra sulla "falsificazione" di aspetti della moneta (ne vediamo di tutti i colori e tanto basta) bensì sul trattamento del materiale già presente, originale e formatosi nei millenni. Inoltre non si tratta di azioni che tendono a falsificare l'aspetto originale rimodellando i rilievi, bensì rendendo liscio ciò che già in partenza era tale (i fondi). Possiamo parlare solo di gusti in tal caso? Lo chiedo perchè in questo caso, pur trovando più affascinante una (più difficile da trovare) moneta meno "lavorata" che sia anche bella, in moltissimi casi rimango in uno stato di dubbio in cui un centro di gravità anche solo minimamente permanente mi sfugge da sotto il naso.

A voi le opinioni (non scanniamoci) :)

Non sempre la patina lascia i fondi rugosi. Nella maggioranza dei casi si, perché l'accrescimento dei cristalli non è così omogeneo e le loro dimensioni non uniformi creano un po' di rugosità( o tanta a seconda del tipo di patina, c'è una specifica grandezza che indica queste differenze), però vi sono patine che hanno una grana molto fine, ( di solito sono quelle tendenti al verde mela o all'azzurro) che hanno una grana molto sottile , e una fragilità notevole.

Queste patine possono accrescersi senza che i fondi ne abbiano a soffrire più di tanto. Anche alcune patine screziate, che collezionisticamente sono molto poco apprezzate, hanno questa capacità di rivestire la moneta con uno strato compatto e lucido, fino a poter essere confuse con patine artificialmente lucidate.

In ogni caso, le patine " lucide" esistono eccome. Solo che: o sono variegate e poco appetibili ( per cui vengono corrette cromaticamente come fanno i tedeschi e gli americani) oppure sono estremamente fragili e sottili, per cui vengono spesso consolidate e ,pertanto, modificate.

Ma l'assioma "patina lucida = patina lisciata" non è corretto.

[Ianva]

Grazie tante per la precisazione!!!